Ritorno. Dopo qualche settimana di pausa, che non è stata una pausa dai fornelli, ma non è stata neanche una corsa dietro menù luculliani. Ho cucinato, come sempre. Ho condiviso, come sempre. Ma vi ho lasciato alle vostre faccende festaiole. E questo tempo l'ho speso per dare voce a qualche curiosità, per dare spazio a qualche esperimento, per mettere nero su bianco qualche idea, per dare vita a qualche progetto. Insomma, ferma non lo sono stata. E, anzi, inizio da questa bizzarra proposta per svelare le mie piccole novità. Partendo dalla prima, questa, quella di una cottura insolita.
Amo il salmone. Mi piace il suo sapore delicato, ma pieno. Mi piace la consistenza della sua carne. Mi piace la ricchezza che riserva, che sposa alla perfezione sapori essenziali e naturali. Mi piace da crudo ad appena rosato, non di più. E mi sono detta: "prova così". Allora, per la giornata total fat che di tanto in tanto concedo al mio corpo per variare la tipologia di dieta e mantenere sveglio e attivo il mio metabolismo, ho pensato di accostare due sapori che sono solita apprezzare in maniera distinta. Ho messo tutto sotto vuoto, ho trasferito il mio lingotto in lavastoviglie e.... boom!!!! Un'esplosione di sapori incredibili. Ormai la mia fama di folle mi segue come un'ombra. Ma finché una tecnica, come la cottura a bassa temperatura in lavastoviglie, mi soddisfa, perché abbandonarla? :) Non è certo essere "additata" come diversa a dissuadermi :D Anzi...
Ingredienti
1 filetto di salmone
50 g di cocco fresco
1/2 limone biologico
sale rosa
pepe
broccolo o verdura di stagione a piacere
Eliminate pelle e lische dal filetto di salmone. Sciacquatelo, tamponatelo con un foglio di carta assorbente e tenetelo da parte.
Eliminate la membrana esterna del cocco e tritate la polpa, insieme alla scorza di mezzo limone. Salate e pepate il pesce, massaggiandolo leggermente. Copritelo con il cocco e inseritelo in un sacchetto per sottovuoto. Procedete a sigillarlo e inseritelo in lavastoviglie, avviando il programma di 30 minuti a 60°.
Nell'attesa spadellate velocemente la verdura che avete scelto per accompagnare il vostro piatto. Una volta che il programma di lavaggio sarà terminato, estraete il filetto dal sacchetto e passatelo su una piastra molto calda. Fate dorare per un paio di minuti per lato, quindi trasferite in un piatto, accompagnate con la verdura e servite.
Morbido, ma croccante all'esterno. Delicato, ma ricco. Sfizioso, insolito, equilibrato. Per me un vero successo!!
abc
Ritorno per un po' al passato. Questo piatto lo preparai quando ancora ero ignara di come la vita sarebbe cambiata, di lì a poco. Tenevo a debita distanza quella parola di fine. O di principio. E mi aggrappavo alla speranza. Ma già lottavo.
Ho sempre amato la carne del salmone per la sua consistenza. Mi piace che sia croccante in superficie e morbida all'interno. Ho sempre cercato di abbinarla a contorni che potessero sgrassare il suo sapore ricco, ma mai mi ero spinta ad accostarla ad un frutto. L'ananas. Frutto strano, per i miei gusti. Mi piace, ma mi stanca subito. Non lo apprezzo tanto da crudo, quanto cotto.... e in versione salata. Forse è proprio la sua "eccessiva" dolcezza a renderlo poco incline ai miei gusti. Mi diverto, quindi, a trasformarlo in pietanze che possano deliziarmi e farmi godere in pieno dei suoi preziosi principi nutritivi. Assolutamente fresco, aborro qualsivoglia metodo di conservazione. E se aromatizzato.... acquisisce un valore in più.
Ingredienti
1 filetto di salmone
2 fette di ananas fresco
1 cucchiaino di aceto balsamico
1/2 cucchiaino di malto di riso
2 cucchiai di farina di riso impalpabile
sale
olio evo
salvia
rosmarino
Tagliate le due fette di ananas dello spessore di circa un centimetro e mezzo. Pulitele bene e tagliatele a cubetti.
Lavate qualche foglia di salvia e un rametto di rosmarino e asciugateli accuratamente. Tritateli con una mezzaluna, in modo da renderli fini.
Scaldate in una padella un po' di olio e fate saltare l'ananas. Salate a piacere e unite gli aromi. Cuocete a fiamma viva per qualche minuto.Aaggiungete quindi il malto di riso e l'aceto balsamico, abbassate la fiamma e fate cuocere fino a quando il condimento si sarà rappreso. Spegnete il fuoco e lasciate che i sapori leghino tra loro.
Eliminate la pelle dal salmone. Sciacquate il il filetto e asciugatelo tamponandolo con un foglio di carta assorbente.
Impanatelo nella farina di riso da entrambe i lati.
Scaldate un cucchiaio di olio evo in una padella e, quando sarà molto caldo, adagiatevi il salmone.
Cuocete a fiamma viva per un minuto, dopodiché girate il filetto e procedete per altrettanto tempo dall'altra parte. L'interno dovrà risultare rosato, ma in base allo spessore del filetto potrebbe volerci più o meno tempo di cottura.
Salatelo leggermente su entrambi i lati, poi toglietelo dalla padella e tagliatelo a fettine.
Posizionatelo su un piatto e versatevi accanto la dadolata di ananas.
Servitelo caldo e assaporatene i contrasti di sapori.
Morbido e delicato, ma allo stesso tempo di carattere. Conquistarvi sarà un gioco da ragazzi!
O siete ancora, forse, un po' scettici?
abc
Ho sempre amato la carne del salmone per la sua consistenza. Mi piace che sia croccante in superficie e morbida all'interno. Ho sempre cercato di abbinarla a contorni che potessero sgrassare il suo sapore ricco, ma mai mi ero spinta ad accostarla ad un frutto. L'ananas. Frutto strano, per i miei gusti. Mi piace, ma mi stanca subito. Non lo apprezzo tanto da crudo, quanto cotto.... e in versione salata. Forse è proprio la sua "eccessiva" dolcezza a renderlo poco incline ai miei gusti. Mi diverto, quindi, a trasformarlo in pietanze che possano deliziarmi e farmi godere in pieno dei suoi preziosi principi nutritivi. Assolutamente fresco, aborro qualsivoglia metodo di conservazione. E se aromatizzato.... acquisisce un valore in più.
Ingredienti
1 filetto di salmone
2 fette di ananas fresco
1 cucchiaino di aceto balsamico
1/2 cucchiaino di malto di riso
2 cucchiai di farina di riso impalpabile
sale
olio evo
salvia
rosmarino
Tagliate le due fette di ananas dello spessore di circa un centimetro e mezzo. Pulitele bene e tagliatele a cubetti.
Lavate qualche foglia di salvia e un rametto di rosmarino e asciugateli accuratamente. Tritateli con una mezzaluna, in modo da renderli fini.
Scaldate in una padella un po' di olio e fate saltare l'ananas. Salate a piacere e unite gli aromi. Cuocete a fiamma viva per qualche minuto.Aaggiungete quindi il malto di riso e l'aceto balsamico, abbassate la fiamma e fate cuocere fino a quando il condimento si sarà rappreso. Spegnete il fuoco e lasciate che i sapori leghino tra loro.
Eliminate la pelle dal salmone. Sciacquate il il filetto e asciugatelo tamponandolo con un foglio di carta assorbente.
Impanatelo nella farina di riso da entrambe i lati.
Scaldate un cucchiaio di olio evo in una padella e, quando sarà molto caldo, adagiatevi il salmone.
Cuocete a fiamma viva per un minuto, dopodiché girate il filetto e procedete per altrettanto tempo dall'altra parte. L'interno dovrà risultare rosato, ma in base allo spessore del filetto potrebbe volerci più o meno tempo di cottura.
Salatelo leggermente su entrambi i lati, poi toglietelo dalla padella e tagliatelo a fettine.
Posizionatelo su un piatto e versatevi accanto la dadolata di ananas.
Servitelo caldo e assaporatene i contrasti di sapori.
Morbido e delicato, ma allo stesso tempo di carattere. Conquistarvi sarà un gioco da ragazzi!
O siete ancora, forse, un po' scettici?
abc
Tritando quei chicchi intensi, nel colore e nel sapore, il sorriso di soddisfazione già illuminava il mio volto. Il cuore ha carattere, ma rispetta la delicatezza di sapori. La struttura è essenziale, il bilanciamento è il puntino sulla "i".
Ingredienti
200 g di salmone fresco pulito
10 cavolini di Bruxelles
15 di mandorle (con la pellicina)
1 cucchiaino di curcuma
sale
noce moscata
pepe
olio evo
pangrattato di riso venere (ottenuto da 35 g di riso venere)
Mondate i cavolini togliendo le foglie più esterne. Tagliateli a metà e fateli bollire, in acqua salata, per una decina di minuti.
Quando saranno morbidi (ma non troppo) scolateli e gettateli in un recipiente di acqua ghiacciata, in modo da fermare la cottura.
Versateli nel boccale, insieme al salmone pulito e privato della pelle, alle mandorle, al sale, al pepe, alla noce moscata e alla curcuma. Le quantità delle spezie possono variare in base ai vostri gusti. Le mandorle le aggiungo insieme al resto degli ingredienti, in modo che non diventino troppo fini.
Tritate tutto fino ad avere un composto omogeneo, ma non troppo uniforme. Assaggiate ed eventualmente correggete di sale.
Preparate, ora, il vostro pangrattato, tritando i chicchi crudi di riso venere. Lasciate lavorare le lame per diverso tempo, in modo che si formino granelli piuttosto piccoli.
Prelevate un po' di impasto e lavoratelo tra le mani umide, dando una forma sferica. Passate, ora, la polpettina sul pangrattato, allungandone la forma a cilindro.
Fate in modo che la panatura ricopra perfettamente tutta la superficie.
Adagiate ciascuna crocchetta, così ottenuta, su una tegliarivestita da carta forno. Io ho cosparso anche un po' d'olio, proprio un filo, che non lasciasse secco l'impasto in cottura. Procedete con il restante impasto, fino al termine.
Alla fine dovrete ottenere delle crocchette dalla crosticina bella croccante. Il tatto vi aiuterà a valutare la cottura.
Sfornatele e servitele molto calde.
Il piacere di gustarle con le mani, a parere mio, amplifica i sapori. Del resto ci sono cose che devono infrangere le reole del bon ton!!
abc
Avete presente quando, colmi di esuberante gioia, vi dovete sforzare per trattenerla, quando invece vorreste saltare e volteggiare come un palloncino senza nodo? Ecco, così mi sono sentita quando ho assaggiato questo piatto. Certo ci sono situazioni in cui non è veramente indicato saltellare alla Memole e gongolarsi di frizzante compiacimento.Ma quella fessurina, proprio, non riusciva a blocare il flusso di moderata e trattenuta gioia. E allora ho iniziato a dire "oggi ho cucinato un salmone buonissimo". Poi ho aggiunto "con una crema delicatissima". Silenzio. "E poi aveva una crosticina!!! Croccante fuori e morbido all'interno". "Sai, l'ho condito con ...... e l'ho scottateo su una padella caldissima". Pausa. "Ho tritato la scorza del mandarino con la salvia, poi ci ho messo il succo". Non ci riesco proprio..... "ERA BUONISSIMOOOOOOOOOOOO". Ecco, scrivo e mi aumenta la salivazione. ASSAGGIATELO!
Ingredienti
1 trancio di salmone
2 mandarini
3 figlie di salvia
1 cucchiaino raso di farina di riso (io integrale bio)
sale
paprika dolce
pepe
olio evo
Lavate i mandarini e le foglie di salvia. Asciugateli accuratamente.
Tagliate la scorza dei mandarini cercando di non prelevare la parte bianca. Tritatela finemente insieme alle foglie di salvia, aiutandovi con una mezzaluna.
Scaldate un cucchiaino di olio evo in un pentolino e unitevi il trito. Fate insaporire per qualche minuto, a fuoco basso. Nel frattempo spremete i mandarini e versate il succo al trito.
Unite il cucchiaino di farina di riso, un pizzico di sale e mescolate energicamente, affinché non si formino grumi. Cuocete, a fiamma bassa, fino a quando la salsa si addenserà. Quindi spegnete il fuoco.
Sciacquate il trancio di salmone e asciugatelo tamponandolo con un foglio di carta assorbente. Conditelo con il sale, la paprika e il pepe.
Fate scaldare un filo d'olio in una padella e, quando sarà caldissima, adagiatevi il trancio di salmone dalla parte senza pelle. Fatelo cuocere a fiamma viva per almeno 2 o 3 minuti (dipenderà dallo spessore della carne), poi giratelo e fatelo cuocere per 3 o 4 minuti anche dall'altra parte.
Spegnete il fuoco e trasferite il trancio su un piatto. Cospargetelo con la crema al mandarino preparata in precedenza e servitelo.
La salsa dolciastra e delicata avvolgerà la polpa del salmone, togliendo il sapore grasso della cottura "al sangue".
Il contrasto renderà magico ogni boccone.
abc
Ingredienti
1 trancio di salmone
2 mandarini
3 figlie di salvia
1 cucchiaino raso di farina di riso (io integrale bio)
sale
paprika dolce
pepe
olio evo
Lavate i mandarini e le foglie di salvia. Asciugateli accuratamente.
Tagliate la scorza dei mandarini cercando di non prelevare la parte bianca. Tritatela finemente insieme alle foglie di salvia, aiutandovi con una mezzaluna.
Scaldate un cucchiaino di olio evo in un pentolino e unitevi il trito. Fate insaporire per qualche minuto, a fuoco basso. Nel frattempo spremete i mandarini e versate il succo al trito.
Unite il cucchiaino di farina di riso, un pizzico di sale e mescolate energicamente, affinché non si formino grumi. Cuocete, a fiamma bassa, fino a quando la salsa si addenserà. Quindi spegnete il fuoco.
Sciacquate il trancio di salmone e asciugatelo tamponandolo con un foglio di carta assorbente. Conditelo con il sale, la paprika e il pepe.
Fate scaldare un filo d'olio in una padella e, quando sarà caldissima, adagiatevi il trancio di salmone dalla parte senza pelle. Fatelo cuocere a fiamma viva per almeno 2 o 3 minuti (dipenderà dallo spessore della carne), poi giratelo e fatelo cuocere per 3 o 4 minuti anche dall'altra parte.
Spegnete il fuoco e trasferite il trancio su un piatto. Cospargetelo con la crema al mandarino preparata in precedenza e servitelo.
La salsa dolciastra e delicata avvolgerà la polpa del salmone, togliendo il sapore grasso della cottura "al sangue".
Il contrasto renderà magico ogni boccone.
Mi ero detta "vado a prendere un po' di verdura, nient'altro. Erica.... nient'altro". Ero sfatta da un allenamento in palestra decisamente intensivo (e io che pensavo che ad agosto il mio coach mi avrebbe concesso una piccola tregua!!) e non avevo assolutamente intenzione di caricarmi di borse. Paraocchi in funzione, cara Cuocherellona. Certo inizio, come sempre, da frutta e verdura. Scorte da reggimento, ma durano anche poco ^_^ Il pericolo arriva dopo. A dire il vero ho iniziato facendomi rapire da alcuni fichi dall'aspetto veramente intrigante. Ehh, cosa fare? Ma sì, dai, qualcuno lo prendo: è frutta!!! Procedo, a testa bassa e con non poco timore di non riuscire a resistere alle tentazioni. E infatti ecco che capito davanti a questa splendida tartare di salmone. E' stato un attimo, ho pensato "il pranzo è fatto..... almeno non dovrai pensare su cosa smanettare all'alba delle 14!!". Insomma..... sono tornata a casa riempiendo l'ascensore di borse, borsette, casse e qualsivoglia peso (unica occasione in cui utilizzo questo potente mezzo a motore snobbando le mie amatissime scale) e, non appena varcata la porta ecco l'illuminazione: il fico e il salmone. E' mio!! Detto fatto: ho curato un paio di dettagli et voilà..... una prelibatezza salutare e travolgente! E leggera tanto da permettermi di sistemare i quintali di spesa senza il peso di mille elefanti sullo stomaco!
Ingredienti
8 g di tartare di salmone
1 grosso fico maturo
qualche foglia di insalatina Little Gem
1 cucchiaino di mosto d'uva cotto
sale
pepe
Lavate l'insalata e asciugatela delicatamente. Sistematela su un piatto.
Condite la tartare con un pizzico di sale e un po' di pepe. Non aggiungo olio perché è già di suo un pesce piuttosto grasso. Mescolate e lasciate insaporire per qualche minuto.
Nel frattempo lavate il fico (o se preferiste sbucciatelo soltanto), tagliatelo in 8 spicchi lasciandolo unito sul fondo, apritelo bene e adagiatelo sopra l'insalatina.
Posizionate nel mezzo la tartare di salmone e versate sugli spicchi di fico un cucchiaino di mosto. Ed è già pronta, veloce e indolore!
Semplicissima, freschissima, ghiottissima.
Buon appetito!!
abc
Ingredienti
8 g di tartare di salmone
1 grosso fico maturo
qualche foglia di insalatina Little Gem
1 cucchiaino di mosto d'uva cotto
sale
pepe
Lavate l'insalata e asciugatela delicatamente. Sistematela su un piatto.
Condite la tartare con un pizzico di sale e un po' di pepe. Non aggiungo olio perché è già di suo un pesce piuttosto grasso. Mescolate e lasciate insaporire per qualche minuto.
Nel frattempo lavate il fico (o se preferiste sbucciatelo soltanto), tagliatelo in 8 spicchi lasciandolo unito sul fondo, apritelo bene e adagiatelo sopra l'insalatina.
Posizionate nel mezzo la tartare di salmone e versate sugli spicchi di fico un cucchiaino di mosto. Ed è già pronta, veloce e indolore!
Semplicissima, freschissima, ghiottissima.
Buon appetito!!
abc
Grande confusione in questi giorni: lo stomaco è un po' capriccioso e faccio davvero fatica a capire cosa desideri, quanto meno per stuzzicarlo e gratificarlo. Così succede che la ruota degli ingredienti giri per ore, prima di fermarsi sul prescelto. E poi, una volta definito, perché non può essere così semplice, ecco i ripensamenti, gli interrogativi su come trasformarlo, con cosa accompagnarlo. Insomma..... dire che questo piatto sia nato un po' in maniera estemporanea non è una grande novità, visto che la maggior parte dei miei piatti sono espressione di un preciso e temporaneo stato d'animo, ma questo salmone ha preso forma, la vera forma, strada facendo, girandolo e rigirandolo tra le mani e guardandolo da ogni prospettiva. E vi dirò che il mio stomaco mi ha dato una bella pacca sulla spalla: grande lavoro, Cuocherellona ! E se lui esulta..... esulto anche io!
Ingredienti
1 trancio di salmone
4 rametti di timo fresco
4 foglie di salvia
15 g di pistacchi tostati non salati
1 lime
100 g di foglie fresche di spinaci
olio
sale
Sciacquate il salmone, privatelo della pelle e tagliatelo a cubetti.
Preparate la marinatura grattugiando la scorza di mezzo lime in una boule. Aggiungete 1 cucchiaio di olio evo, la salvia, precedentemente lavata ed asciugata, tagliata a listarelle e il timo. Spremete mezzo lime e unitelo al composto. Aggiungete sale a piacere e mescolate tutto.
Unite il salmone tagliato e mescolate bene e delicatamente con le mani affinché tutto il condimento si distribuisca uniformemente. Coprite con la pellicola trasparente e lasciate marinare in frigo per almeno un'ora.
Nel frattempo lavate le foglie degli spinaci e passatele in padella, in poco olio, per un paio di minuti, salandole a piacere. Trasferitele subito in un piatto cercando di mantenerle intatte e fate raffreddare. Sgusciate i pistacchi, privateli della loro pellicina e tritateli. Fateli saltare in padella nel fondo lasciato dagli spinaci per pochi istanti, a fiamma moderata.
Riprendete il salmone e pulitelo dalla marinatura. Tritate gli aromi della marinatura stessa nella padella con i pistacchi e fate insaporire per un paio di minuti. Alzate quindi la fiamma e buttate in padella il salmone, facendolo saltare per pochi istanti, in modo che s formi una crosticina croccante.
Componete il piatto sistemando a raggiera gli spinaci, sopra cui metterete le fettine ottenute dalla rimanente metà del lime e nel mezzo i bocconcini di salmone.
Guarnite con foglioline fresche di spinaci e qualche rametto di timo.
Servite e deliziatevi: cuore crudo, esterno croccante..... si sciolgono in bocca e rapiscono letteralmente!!
abc
Ingredienti
1 trancio di salmone
4 rametti di timo fresco
4 foglie di salvia
15 g di pistacchi tostati non salati
1 lime
100 g di foglie fresche di spinaci
olio
sale
Sciacquate il salmone, privatelo della pelle e tagliatelo a cubetti.
Preparate la marinatura grattugiando la scorza di mezzo lime in una boule. Aggiungete 1 cucchiaio di olio evo, la salvia, precedentemente lavata ed asciugata, tagliata a listarelle e il timo. Spremete mezzo lime e unitelo al composto. Aggiungete sale a piacere e mescolate tutto.
Unite il salmone tagliato e mescolate bene e delicatamente con le mani affinché tutto il condimento si distribuisca uniformemente. Coprite con la pellicola trasparente e lasciate marinare in frigo per almeno un'ora.
Nel frattempo lavate le foglie degli spinaci e passatele in padella, in poco olio, per un paio di minuti, salandole a piacere. Trasferitele subito in un piatto cercando di mantenerle intatte e fate raffreddare. Sgusciate i pistacchi, privateli della loro pellicina e tritateli. Fateli saltare in padella nel fondo lasciato dagli spinaci per pochi istanti, a fiamma moderata.
Riprendete il salmone e pulitelo dalla marinatura. Tritate gli aromi della marinatura stessa nella padella con i pistacchi e fate insaporire per un paio di minuti. Alzate quindi la fiamma e buttate in padella il salmone, facendolo saltare per pochi istanti, in modo che s formi una crosticina croccante.
Componete il piatto sistemando a raggiera gli spinaci, sopra cui metterete le fettine ottenute dalla rimanente metà del lime e nel mezzo i bocconcini di salmone.
Guarnite con foglioline fresche di spinaci e qualche rametto di timo.
Servite e deliziatevi: cuore crudo, esterno croccante..... si sciolgono in bocca e rapiscono letteralmente!!
abc
Avete presente quel desiderio di deliziarvi con un particolare sapore, cercandone una rivisitazione accattivante? Bene, questo piatto nasce da qui. Mi scuso per quel terribilissimo dettaglio di ogni foto.... ma dovete sapere che, a meno che non abbiate una dozzina di braccia autonome e indipendenti che possano fare una dozzina di cose contemporaneamente senza intralciarsi l'un l'altra..... dedicate attenzione alla preparazione di questa cialda di Carasau. La mia ha semplicemente cotto un po' troppo. Va beh, dai, sarò sincera: si è carbonizzata!! Sdrammatizzo? Forse era invidiosa del colorito della mia pelle post giornata al lago. In ogni caso... prestate attenzione, stiamo parlando di una sfoglia sottilissima molto molto cagionevole! L'accostamento con le pere, questa volta nostrane in una Abate classicissima, l'ho trovato molto gradevole.
Ingredienti
140 g di salmone fresco pulito
20 g di olive (io taggiasche)
10 g di crusca di grano (ma va bene anche del pangrattato)
1 spicchio d'aglio
paprika dolce a piacere
1 rametto di rosmarino
sale
olio evo
1 foglio di pane Carasau
1 pera Abate
Pulite il salmone dalla pelle e dall'eventuale lisca. Sciacquatelo, asciugatelo e tagliatelo a tocchetti.
Inseritelo in un boccale (io uso il Bimby) con il rosmarino lavato, asciugato e liberato dal suo rametto, ago per ago, l'aglio, la paprika, le olive e la crusca di grano.
Tritate tutto fino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiungete sale a sufficienza e secondo il vostro gusto.
Formate delle polpette di circa 5 cm di diametro (con questa quantità di impasto vi verranno circa 8 polpette di queste dimensioni). Fatele rosolare in padella con un filo d'olio a fiamma moderata, girandole in modo da farle cuocere uniformemente. Basterà un quarto l'ora circa. A questo punto dedicatevi alla cialda di Carasau.
Mettete a bagno in una miscela di 3/4 di acqua, 1/4 di olio evo, sale e paprika un quadrato ottenuto dalla sfoglia di Carasau. La grandezza sarà soggettiva: io ho creato un quadrato di 20 cm circa di lato. Lasciatelo in ammollo per qualche minuti, fino a quando sarà completamente morbido.
Prelevatelo, scolatelo bene e tamponatelo con un canovaccio per togliere l'acqua in eccesso. Sistematelo in una ciotola o in una fondina (io ho piatti molto fondi e mi sono servita di quelli). Fate cuocere circa 10/15 minuti in forno a 180°, MA CONTROLLATE LA COTTURA : )
Quando sarà piuttosto dorato estraetelo dal forno. Se il bordo sarà croccante e il fondo umido, sfilatelo dalla fondina, capovolgetelo sulla griglia del forno e fatelo tostare ancora per qualche minuto.
Ora divertitevi ad assembrale il piatto. Questa volta la pera l'ho tagliata a mano, ma potrete aiutarvi con una mandolina.
Io ho gustato le polpette appena tiepide e sono rimaste morbidissime. A voi la scelta secondo il vostro gusto....
Se preparate più piccole possono essere proposte come sfizioso appetizer!abc
Ingredienti
140 g di salmone fresco pulito
20 g di olive (io taggiasche)
10 g di crusca di grano (ma va bene anche del pangrattato)
1 spicchio d'aglio
paprika dolce a piacere
1 rametto di rosmarino
sale
olio evo
1 foglio di pane Carasau
1 pera Abate
Pulite il salmone dalla pelle e dall'eventuale lisca. Sciacquatelo, asciugatelo e tagliatelo a tocchetti.
Inseritelo in un boccale (io uso il Bimby) con il rosmarino lavato, asciugato e liberato dal suo rametto, ago per ago, l'aglio, la paprika, le olive e la crusca di grano.
Tritate tutto fino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiungete sale a sufficienza e secondo il vostro gusto.
Formate delle polpette di circa 5 cm di diametro (con questa quantità di impasto vi verranno circa 8 polpette di queste dimensioni). Fatele rosolare in padella con un filo d'olio a fiamma moderata, girandole in modo da farle cuocere uniformemente. Basterà un quarto l'ora circa. A questo punto dedicatevi alla cialda di Carasau.
Mettete a bagno in una miscela di 3/4 di acqua, 1/4 di olio evo, sale e paprika un quadrato ottenuto dalla sfoglia di Carasau. La grandezza sarà soggettiva: io ho creato un quadrato di 20 cm circa di lato. Lasciatelo in ammollo per qualche minuti, fino a quando sarà completamente morbido.
Prelevatelo, scolatelo bene e tamponatelo con un canovaccio per togliere l'acqua in eccesso. Sistematelo in una ciotola o in una fondina (io ho piatti molto fondi e mi sono servita di quelli). Fate cuocere circa 10/15 minuti in forno a 180°, MA CONTROLLATE LA COTTURA : )
Quando sarà piuttosto dorato estraetelo dal forno. Se il bordo sarà croccante e il fondo umido, sfilatelo dalla fondina, capovolgetelo sulla griglia del forno e fatelo tostare ancora per qualche minuto.
Ora divertitevi ad assembrale il piatto. Questa volta la pera l'ho tagliata a mano, ma potrete aiutarvi con una mandolina.
Io ho gustato le polpette appena tiepide e sono rimaste morbidissime. A voi la scelta secondo il vostro gusto....
Se preparate più piccole possono essere proposte come sfizioso appetizer!abc
Ho una particolare propensione per le ricette "svuotafrigo". Non butto mai niente, anzi, mi diverto a creare nuovi sfiziosi piatti combinando i vari rimasugli. Non nascondo che di tanto in tanto faccio piccoli disastri, ma in fondo.... chi è causa del suo mal pianga se stesso. E io, queste torture, non le condivido con alcuno!
Avevo insomma la mia bella scorta di zucchine, che sto collezionando in pietanze di ogni genere, forma e condimento e qualche bocconcino di salmone fresco, ben sigillato dal giorno del tagliolino Senatore. Mi sono detta: perché non creare un goloso e singolare appetizer? In sostanza quello che vi voglio proporre è un modo di interpretare le zucchine, perché nel ripieno potrete metterci ciò che vorrete o che.....avrete da far fuori!! : ) E ovviamente, quando si tratta di ricette "svuotafrigo", le dosi sono sempre approssimative.
Ingredienti
2 zucchine medie
50 g circa di salmone fresco
parmigiano
2 foglie di basilico
sale
olio evo
Tagliate e lavate le zucchine. Asciugatele e dividetele in tronchetti da circa 5 centimetro. Con l'aiuto di un levatorsolo scavatele all'interno togliendo la polpa. Fatele bollire in acqua salata per circa 1 minuto. Terminata la cottura passatele in acqua gelata, affinché rimangano croccanti.
Nell'acqua di cottura fate bollire il cuore delle zucchine, in precedenza tolto, e il salmone. Trasferite tutto in un bicchiere da mixer, aggiungete le foglie di basilico lavate e asciugate, il sale, un filo d'olio, 10 g circa di parmigiano e passate con un frullatore ad immersione, fino ad ottenere una crema omogenea. Non dovrà risultare troppo morbida, per cui eventualmente aggiungete un po' di parmigiano o della farina di riso addensante. Riempite bene ciascun cilindro, pressando bene la farcia all'interno. Fate riposare in frigo per un'ora almeno.
Prelevate, quindi, i cilindri farciti e tagliateli a fettine di circa 1 centimetro di spessore. Ponete le fettine su un piatto, copriteli in superficie con parmigiano grattugiato, un filo d'olio e fate gratinare per 10 minuti.
Potrete servirli come meglio preferite. Io li ho gustati direttamente dal piatto, ma possono essere presentati come appetizer su uno spiedino, accanto a qualche gambo di sedano o ad altra verdure.
A voi la fantasia nel creare la contestualizzazione perfetta.abc
Avevo insomma la mia bella scorta di zucchine, che sto collezionando in pietanze di ogni genere, forma e condimento e qualche bocconcino di salmone fresco, ben sigillato dal giorno del tagliolino Senatore. Mi sono detta: perché non creare un goloso e singolare appetizer? In sostanza quello che vi voglio proporre è un modo di interpretare le zucchine, perché nel ripieno potrete metterci ciò che vorrete o che.....avrete da far fuori!! : ) E ovviamente, quando si tratta di ricette "svuotafrigo", le dosi sono sempre approssimative.
Ingredienti
2 zucchine medie
50 g circa di salmone fresco
parmigiano
2 foglie di basilico
sale
olio evo
Tagliate e lavate le zucchine. Asciugatele e dividetele in tronchetti da circa 5 centimetro. Con l'aiuto di un levatorsolo scavatele all'interno togliendo la polpa. Fatele bollire in acqua salata per circa 1 minuto. Terminata la cottura passatele in acqua gelata, affinché rimangano croccanti.
Nell'acqua di cottura fate bollire il cuore delle zucchine, in precedenza tolto, e il salmone. Trasferite tutto in un bicchiere da mixer, aggiungete le foglie di basilico lavate e asciugate, il sale, un filo d'olio, 10 g circa di parmigiano e passate con un frullatore ad immersione, fino ad ottenere una crema omogenea. Non dovrà risultare troppo morbida, per cui eventualmente aggiungete un po' di parmigiano o della farina di riso addensante. Riempite bene ciascun cilindro, pressando bene la farcia all'interno. Fate riposare in frigo per un'ora almeno.
Prelevate, quindi, i cilindri farciti e tagliateli a fettine di circa 1 centimetro di spessore. Ponete le fettine su un piatto, copriteli in superficie con parmigiano grattugiato, un filo d'olio e fate gratinare per 10 minuti.
Potrete servirli come meglio preferite. Io li ho gustati direttamente dal piatto, ma possono essere presentati come appetizer su uno spiedino, accanto a qualche gambo di sedano o ad altra verdure.
A voi la fantasia nel creare la contestualizzazione perfetta.abc
E' piacevole, talvolta, tornare alle vecchie abitudini di famiglia, quando domenica era sinonimo di pasta fresca all'uovo e papà impastava con forza e tagliava con maestria ora tagliatelle, ora tagliolini. Ci si sedeva intorno al tavolo e si commentava. Mmmmmm, sono davvero buone..... sei stato bravissimo! Non che cambiasse, di settimana in settimana, ma era il nostro grazie. Perché il dettaglio dell'amore che ci si mette nella preparazione....è un ingrediente fondamentale per un risultato speciale.
Questa "arte", perché la sua è davvero arte, mi è stata tramandata, e anche se non sono solita a lasciarmi andare a piatti di pasta, quando desidero deliziarmene tengo viva la tradizione di famiglia. Questo piatto è fatto di tanti piccoli dettagli, dove il condimento è solo una comparsa. L'amore per la pasta all'uovo, una semola da chapeau, un taglio alla chitarra che esalta il sapore.... insomma, non esistono parole che possano realmente descriverla. E assaggiarla è un viaggio tra i sensi....
Ingredienti
100 g di semola di grano duro Senatore Cappelli
1 uovo
1 trancio di salmone fresco
1 piccola zucchina
1 spicchio d'aglio
vino bianco secco
prezzemolo
sale
olio evo
Impastate la farina con l'uovo, un pizzico di sale e un filo di olio. Create una pasta liscia e compatta. Coprite con un canovaccio e fate riposare per 30 minuti.
Scaldate in una padella un po' di olio e, quando sarà caldo, unite uno spicchio d'aglio tagliato a metà e privato dell'anima. Lavate la zucchina e tagliatela a dadino piccoli. Fatela rosolare nell'olio, aggiungendo sale e prezzemolo tritato. Pulite il trancio di salmone dalla pelle e dalle lische e tagliatelo a cubetti piccoli. Aggiungetelo alle zucchine e fate saltare per un minuto a fiamma piuttosto viva. Sfumate con il vino bianco, abbassate il fuoco e procedete la cottura per una decina di minuti.
Prendete l'impasto tenuta da parte e iniziate a stenderlo in sfoglie non troppo sottili. Ricavatene dei tagliolini. Io mi sono avvalsa dell'ausilio di una chitarra di origine abruzzese.
Infarinate i tagliolini appena tagliati e poneteli su un canovaccio.
Mettete a bollire l'acqua con il sale, per la cottura della pasta.
Cuocete al dente, basteranno 3 o 4 minuti. Scolate e fate saltare in padella, insieme al condimento, aggiungendo un filo di olio evo a crudo.
abc
Questa "arte", perché la sua è davvero arte, mi è stata tramandata, e anche se non sono solita a lasciarmi andare a piatti di pasta, quando desidero deliziarmene tengo viva la tradizione di famiglia. Questo piatto è fatto di tanti piccoli dettagli, dove il condimento è solo una comparsa. L'amore per la pasta all'uovo, una semola da chapeau, un taglio alla chitarra che esalta il sapore.... insomma, non esistono parole che possano realmente descriverla. E assaggiarla è un viaggio tra i sensi....
Ingredienti
100 g di semola di grano duro Senatore Cappelli
1 uovo
1 trancio di salmone fresco
1 piccola zucchina
1 spicchio d'aglio
vino bianco secco
prezzemolo
sale
olio evo
Impastate la farina con l'uovo, un pizzico di sale e un filo di olio. Create una pasta liscia e compatta. Coprite con un canovaccio e fate riposare per 30 minuti.
Scaldate in una padella un po' di olio e, quando sarà caldo, unite uno spicchio d'aglio tagliato a metà e privato dell'anima. Lavate la zucchina e tagliatela a dadino piccoli. Fatela rosolare nell'olio, aggiungendo sale e prezzemolo tritato. Pulite il trancio di salmone dalla pelle e dalle lische e tagliatelo a cubetti piccoli. Aggiungetelo alle zucchine e fate saltare per un minuto a fiamma piuttosto viva. Sfumate con il vino bianco, abbassate il fuoco e procedete la cottura per una decina di minuti.
Prendete l'impasto tenuta da parte e iniziate a stenderlo in sfoglie non troppo sottili. Ricavatene dei tagliolini. Io mi sono avvalsa dell'ausilio di una chitarra di origine abruzzese.
Infarinate i tagliolini appena tagliati e poneteli su un canovaccio.
Mettete a bollire l'acqua con il sale, per la cottura della pasta.
Cuocete al dente, basteranno 3 o 4 minuti. Scolate e fate saltare in padella, insieme al condimento, aggiungendo un filo di olio evo a crudo.
Impiattate e servite.
Ma soprattutto...... GUSTATELA !!