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Tagliata di salmone all’ananas: l’insolito che rassicura, gratifica e dà certezza

Ritorno per un po' al passato. Questo piatto lo preparai quando ancora ero ignara di come la vita sarebbe cambiata, di lì a poco. Tenevo a debita distanza quella parola di fine. O di principio. E mi aggrappavo alla speranza. Ma già lottavo.
Ho sempre amato la carne del salmone per la sua consistenza. Mi piace che sia croccante in superficie e morbida all'interno. Ho sempre cercato di abbinarla a contorni che potessero sgrassare il suo sapore ricco, ma mai mi ero spinta ad accostarla ad un frutto. L'ananas. Frutto strano, per i miei gusti. Mi piace, ma mi stanca subito. Non lo apprezzo tanto da crudo, quanto cotto.... e in versione salata. Forse è proprio la sua "eccessiva" dolcezza a renderlo poco incline ai miei gusti. Mi diverto, quindi, a trasformarlo in pietanze che possano deliziarmi e farmi godere in pieno dei suoi preziosi principi nutritivi. Assolutamente fresco, aborro qualsivoglia metodo di conservazione. E se aromatizzato.... acquisisce un valore in più.

Ingredienti

1 filetto di salmone
2 fette di ananas fresco
1 cucchiaino di aceto balsamico
1/2 cucchiaino di malto di riso
2 cucchiai di farina di riso impalpabile
sale
olio evo
salvia
rosmarino

Tagliate le due fette di ananas dello spessore di circa un centimetro e mezzo. Pulitele bene e tagliatele a cubetti.
Lavate qualche foglia di salvia e un rametto di rosmarino e asciugateli accuratamente. Tritateli con una mezzaluna, in modo da renderli fini.
Scaldate in una padella un po' di olio e fate saltare l'ananas. Salate a piacere e unite gli aromi. Cuocete a fiamma viva per qualche minuto.Aaggiungete quindi il malto di riso e l'aceto balsamico, abbassate la fiamma e fate cuocere fino a quando il condimento si sarà rappreso. Spegnete il fuoco e lasciate che i sapori leghino tra loro.
Eliminate la pelle dal salmone. Sciacquate il il filetto e asciugatelo tamponandolo con un foglio di carta assorbente.
Impanatelo nella farina di riso da entrambe i lati.
Scaldate un cucchiaio di olio evo in una padella e, quando sarà molto caldo, adagiatevi il salmone.
Cuocete a fiamma viva per un minuto, dopodiché girate il filetto e procedete per altrettanto tempo dall'altra parte. L'interno dovrà risultare rosato, ma in base allo spessore del filetto potrebbe volerci più o meno tempo di cottura.
Salatelo leggermente su entrambi i lati, poi toglietelo dalla padella e tagliatelo a fettine.
Posizionatelo su un piatto e versatevi accanto la dadolata di ananas.
Servitelo caldo e assaporatene i contrasti di sapori.

Morbido e delicato, ma allo stesso tempo di carattere. Conquistarvi sarà un gioco da ragazzi!

O siete ancora, forse, un po' scettici?

abc

Spaghetti di riso basmati alla crema di porcini e gamberetti…. posso dire “il piatto perfetto”?

L'avevo anticipato: ho scoperto gli spaghetti di riso basmati e me ne sono innamorata all'istante!! La prova che ne ha decretato il successo non è stata documentata per darmi la possibilità di sperimentarne le caratteristiche e il sapore, la consistenza e il metodo di cottura. Ma una volta che tutto questo è stato collocato perfettamente in una griglia operativa...... non è passato giorno che non pensassi "e se mi facessi un piatto di spaghetti di riso?". E' così arrivato il momento di mettere in pratica la mia idea di piatto. Non è solo questione di illuminazione: io valuto costantemente la pianificazione dell'alimentazione settimanale, di bilanciamento dei macronutrienti nella giornata, la selezione di un unica fonte proteica per portata e il rispetto di una linea guida salutista scelta, per la mia alimentazione, consapevolmente per puro amor proprio ^_^ Quello che vi sto presentando è un piatto che ha ampiamente rispettato tutti questi aspetti senza sacrificare il gusto, decisamente avvolgente, e che, proprio per questo, mi riempie di sano orgoglio!

Ingredienti

80 g di spaghetti di riso basmati (io Vesmati)
140 g di funghi porcini freschi
1/2 spicchio d'aglio
50 ml di vino bianco secco
noce moscata
60 g di gamberetti puliti
1/2 cucchiaino di panna di riso (io Isola Bio)
3 foglie di salvia
1 bustina di zafferano
sale
olio evo

Pulite i funghi  grattandoli leggermente con la lama di un coltello. Mi raccomando a non bagnarli! Separate i gambi dalle cappelle.
Tagliate i gambi in cubetti piuttosto piccoli e fateli cuocere in padella con un filo d'olio e mezzo spicchio d'aglio a fuoco molto basso. Versate il vino bianco, aggiustate di sale e di noce moscata secondo il vostro gusto, coprite, e fateli appassire bene fin quando saranno morbidi. Aggiungete, di tanto in tanto, dell'acqua, poco alla volta, in modo che non asciughino troppo durante la cottura. Dovranno cuocere per circa mezz'ora.
Nel frattempo tagliate a fettine le cappelle e fatele ammorbidire in padella con un po' di olio, a fuoco basso, per 10 minuti circa. Correggete di sale. Quando saranno morbide e sugose spegnete il fuoco e tenete da parte.
Versate i cubetti di gambo, ormai cotti, in un bicchiere da mixer. Sciogliete mezza bustina di zafferano in un po' di acqua e unitela ai funghi. Con un frullatore ad immersione create una crema densa e vellutata. Lavate e asciugate le foglie di salvia e tagliatele a striscioline molto fini. Unite alla crema di porcini la panna e la salvia e fate scaldare appena, lasciando che tutto leghi bene e insaporisca. Fate attenzione a non protrarre troppo la cottura, per evitare che arrivi a bollore. Quando sarà calda spegnete il fuoco.
Cuocete gli spaghetti di riso in abbondante acqua salata per il tempo indicato (10 minuti circa).
Nel frattempo fate saltare in padella con dell'olio evo i gamberetti. Quando gli spaghetti avranno raggiunto la cottura (dovranno rimanere abbastanza al dente) scolateli e uniteli ai gamberetti. Versate la mezza bustina di zafferano rimasta, sciolta in un po' di acqua e unite circa 1 mestolo di acqua di cottura in padella. Cuocete a fiamma viva per un paio di minuti fino a far consumare l'acqua. Unite, a metà cottura, i funghi tenuti da parte e saltare tutto amalgamando bene.
Versate in un piatto la crema ottenuta con i gambi dei funghi e la panna. Quando gli spaghetti saranno cotti serviteli sopra la crema e copriteli con il condimento di funghi e gamberetti.
Personalmente ho apprezzato gli accostamenti di sapori: porcini, salvia, panna e pesce..... una cornice perfetta per uno spaghetto dalla consistenza importante, leggero e digeribile. E quando riesco a gustare un piatto, forchettata dopo forchettata, chiudendo gli occhi ad ogni boccone senza la fretta di spazzolare il piatto..... allora il successo è totale!!

La soddisfazione ripaga decisamente l'attesa ^_^


abc

Crema tiepida di lupini aromatizzata alla salvia: il trofeo di un premio che riempie di orgoglio

Di un pacco di lupini, tre pietanze. Lo sapete, ve l'ho già palesato. Dopo aver proposto i cannoli phyllanzana e le omelette di lupini al timo, arrivo con la terza proposta. Ormai non farò più spesa per un po', per cui siete salvi per un qualche giorno. E' anche vero che mi concederò una fresca parentesi tra le montagne del parco Nazionale d'Abruzzo, luogo di origine paterna, da dove arriva il mio amore per questo legume, per cui..... chi lo sa se proverò ancora quell'emozione di sgranocchiare due lupini tra le bancarelle del mercato di Castel di Sangro?
Questo piatto nasce in una calda giornata.... una di quelle afose giornate di fine luglio di cui mai mi sono lamentata, ma che hanno richiesto preparazioni veloci e fresche. E' un piatto molto semplice che può essere improvvisata in qualsiasi momento.

Non a caso presento questa crema in occasione di un importante riconoscimento, datomi dalla cara e dolce Consuelo, la zia Consu in questo post, dove la Cuocherellona è stata scelta tra le tante. Un premio prezioso perché ha un significato, prezioso perché non è campato in aria ma è mirato.... e proprio quella mira mi ha colpito e inorgoglito. Dedico a questo blog tutto il mio amore e alla cucina tutta la volontà di creare e proporre la genuinità di una passione e valori forti da trasmettere, per cui un regime salutare non vuol dire sacrificare il gusto. E che tutto questo venga colto e apprezzato non può che rendermi fiera e darmi gli stimoli per continuare.

Cosa vuol dire blog 100% affidabile? Come si distingue un Blog Affidabile? Per alcuni semplici ma importanti regole:

1) E' aggiornato regolarmente
2) Mostra la passione autentica del blogger per l'argomento di cui scrive
3) Favorisce la condivisione e la partecipazione attiva dei lettori
4) Offre contenuti ed informazioni utili e originali
5) Non é infarcito di troppa pubblicità

Ringrazio di cuore Consuelo (per me zietta) per aver visto tutto questo nel mio blog. Fondamentalmente per me queste pagine sono un diario di bordo del mio modo di vivere, della volontà di scoprire, di conoscere, di poter scegliere consapevolmente e di condividere il mio sapere. Se tutto questo arriva...... allora la Cuocherellona sta facendo un buon lavoro.

E come zietta ha fatto con me, ora anche io consegno il premio a chi, secondo me, è affine a queste caratteristiche.

Dichiaro che i blog seguenti da me scelti rispettano le 5 regole del Premio "Il Blog Affidabile" disponibili a questa pagina http://www.gliaffidabili.it/a/altro/il-premio-il-blog-affidabile . Sono pertanto una risorsa utile per gli utenti della Rete e meritevoli di essere conosciuti da un pubblico più ampio come gli artigiani, le aziende e i professionisti iscritti su http://www.gliaffidabili.it/

1. Miele e Ricotta, mia cara Monique
2. GiroVegando in cucina, con Katiuscia
3. Mi piace mi fa bene, grande Federica
4. In cucina con il Naturopata, la mitica Silvia
5. Mia sorella è VEG... (ma io no...), della grande Spike

Che fatica dover scegliere.....

Ma ora passiamo alla velocissima crema di lupini!

Ingredienti

70 g di lupini puliti
4 foglie di salvia
1 zucchina (100 g circa)
50 g di peperone giallo arrostito (senza buccia)
5 g di olio evo
acqua q.b.

Fate bollire la zucchina, mondata e lavata, fino a quando sarà morbida, in acqua leggermente salata. Pulite il peperone arrostito eliminando la pelle e prelevatene una falda del peso indicato. 
Inserite in un boccale i lupini puliti, le foglie di salvia, lavate e spezzettate, le zucchine scolate e il peperone. Unite un cucchiaio dell'acqua di cottura delle zucchine e l'olio. 
Con un frullatore ad immersione lavorate tutto fino a creare una crema vellutata ed omogenea. Se occorresse aggiungete acqua fino ad ottenere la consistenza gradita.
Senza bisogno di essere scaldata, servitela accompagnandola con crostini, o gallette, o verdura. Io l'ho servita con sfoglie di pane Carasau.

Sì, è già pronta.... e come è veloce da preparare, è gradevole e veloce da gustare!!!! Delicata, completa, salutare e leggera. Non potrà che conquistarvi!!

abc

Cannelloni ricotta e spinaci in lotta tra classicità e innovazione

Cannelloni, nulla che mi possa distrarre: devo prepararmi un bel piatto di cannelloni. Varianti? Innovazioni? No..... la tradizione bella e buona. Per una volta voglio un piatto classico!!
Parto allora alla ricerca della miscela perfetta di farina per l'impasto (senza uovo?..... No, ho detto classiche). Penso al ripieno. Certo, ricotta e spinaci, un classico.... (ma non ci metto neanche un semino di zucca? No, nessuna delle tue varianti). E poi faccio un sughino veloce veloce, semplice semplice per accompagnarli (un cicinela di verdurine, o magari un po' di peperoncino?? Mmmmhh, ti sto per fulminare.....). E sa facessi anche un po' di besciamella con del pistacchio? Facciamo così: metto un po' di pomodoro nella sfoglia e prendo due foglioline di salvia, ma due, per il ripieno. E' tutto ciò che mi sono concessa...... un tocco di colore nella pasta e due foglioline di salvia, perché proprio classico un piatto non mi riesce. E vi dirò..... ci stavano veramente bene. Piatto gustosissimo e ampiamente appagante.

Ingredienti

Per la sfoglia
40 g di farina 1 di grano tenero (io Molino Chiavazza)
70 g di semola di grano duro rimacinata
20 g di pomodoro (parte del sugo preparato per il condimento)
50 g di albume

Per il ripieno
100 g di spinaci
4 foglie di salvia
100 g di ricotta vaccina
15 g di parmigiano
noce moscata (io abbondante)
sale

Per il sughetto
200 g di polpa di pomodoro (io Mutti)
porro
sale
1 pizzico di zucchero
olio evo

Partite dal sugo, in modo che, mentre preparerete il resto, avrà il tempo di cuocere. Fate soffriggere qualche fettina sottile di porro in un cucchiaio scarso di olio evo e unite la polpa di pomodoro. Correggete di sale e unite un pizzico di zucchero per togliere l'acidità. Fate cuocere a fiamma bassa per 40 minuti circa, girando di tanto in tanto. Dovrà asciugare abbastanza.
Passate ora al ripieno. Tritate gli spinaci con il parmigiano e le foglie di salvia. Io ho usato la mezzaluna perché avrei voluto ottenere un composto non troppo fine e abbastanza rustico. Quando sarà ben sminuzzato unite alla ricotta, aggiungete la noce moscata e il sale e mescolate fino ad ottenere una crema omogenea. Coprite con un foglio di pellicola trasparente e riponete in frigo per il tempo della preparazione della sfoglia.
Miscelate le farine, formate una fontana e versate nel mezzo circa 20 g della salsa d pomodoro preparata e l'albume. Impastate fino ad ottenere un panetto compatto e fate riposare, avvolto in un canovaccio pulito, per circa mezz'ora. Stendete quindi la pasta in una sfoglia sottile. Generalmente, e per praticità, utilizzo la macchinetta dell'Impera. Questa volta ho voluto stenderla a mano, con l'ausilio del mattarello. Ricavate dei rettangoli di circa 15 cm di altezza e 30 cm di lunghezza.
Portate ad ebollizione abbondante acqua salata e preparate, accanto, una boule con acqua fredda e un cucchiaio di olio. Fate cuocere per poco più di un minuto una sfoglia alla volta. Poi prelevatela, passatela nell'acqua fredda e stendetela su un canovaccio. Ripetete il procedimento per tutte le sfoglie. Tagliate ciascun rettangolo in due e farcite ogni quadrato con il composto di ricotta e spinaci, sistemandolo lungo uno dei lati. Avvolgete i vostri cannelloni, in modo che rimangano compatti e piuttosto stretti.
Cospargete il fondo di una pirofila con un cucchiaio di sugo, adagiatevi i cannelloni, affiancati tra di loro e ricopriteli con il restante pomodoro.
Ricopriteli con abbondante parmigiano grattugiato, versate un filo di olio evo e infornate a 180° per 10 minuti circa. Utilizzate un ripiano alto del forno, in modo che venga una croccante gratinatura.

Ora non vi resta che gustarveli!!


Perfetta coesistenza di morbido e croccante in un semplice intreccio di sapori. Il classico, per oggi, ha vinto!!
abc

Salmone marinato al lime e timo con pistacchi e spinacini freschi e una vittoria in tasca

Grande confusione in questi giorni: lo stomaco è un po' capriccioso e faccio davvero fatica a capire cosa desideri, quanto meno per stuzzicarlo e gratificarlo. Così succede che la ruota degli ingredienti giri per ore, prima di fermarsi sul prescelto. E poi, una volta definito, perché non può essere così semplice, ecco i ripensamenti, gli interrogativi su come trasformarlo, con cosa accompagnarlo. Insomma..... dire che questo piatto sia nato un po' in maniera estemporanea non è una grande novità, visto che la maggior parte dei miei piatti sono espressione di un preciso e temporaneo stato d'animo, ma questo salmone ha preso forma, la vera forma, strada facendo, girandolo e rigirandolo tra le mani e guardandolo da ogni prospettiva. E vi dirò che il mio stomaco mi ha dato una bella pacca sulla spalla: grande lavoro, Cuocherellona ! E se lui esulta..... esulto anche io!

Ingredienti

1 trancio di salmone
4 rametti di timo fresco
4 foglie di salvia
15 g di pistacchi tostati non salati
1 lime
100 g di foglie fresche di spinaci
olio
sale

Sciacquate il salmone, privatelo della pelle e tagliatelo a cubetti.
Preparate la marinatura grattugiando la scorza di mezzo lime in una boule. Aggiungete 1 cucchiaio di olio evo, la salvia, precedentemente lavata ed asciugata, tagliata a listarelle e il timo. Spremete mezzo lime e unitelo al composto. Aggiungete sale a piacere e mescolate tutto.
Unite il salmone tagliato e mescolate bene e delicatamente con le mani affinché tutto il condimento si distribuisca uniformemente. Coprite con la pellicola trasparente e lasciate marinare in frigo per almeno un'ora.
Nel frattempo lavate le foglie degli spinaci e passatele in padella, in poco olio, per un paio di minuti, salandole a piacere. Trasferitele subito in un piatto cercando di mantenerle intatte e fate raffreddare. Sgusciate i pistacchi, privateli della loro pellicina e tritateli. Fateli saltare in padella nel fondo lasciato dagli spinaci per pochi istanti, a fiamma moderata.
Riprendete il salmone e pulitelo dalla marinatura. Tritate gli aromi della marinatura stessa nella padella con i pistacchi e fate insaporire per un paio di minuti. Alzate quindi la fiamma e buttate in padella il salmone, facendolo saltare per pochi istanti, in modo che s formi una crosticina croccante.
Componete il piatto sistemando a raggiera gli spinaci, sopra cui metterete le fettine ottenute dalla rimanente metà del lime e nel mezzo i bocconcini di salmone.

Guarnite con foglioline fresche di spinaci e qualche rametto di timo.

Servite e deliziatevi: cuore crudo, esterno croccante..... si sciolgono in bocca e rapiscono letteralmente!!

abc

Polpette di melanzane dal cuore filante: non chiamatelo contagio ma capriccio assecondato

Ok, lo ammetto, è da un po' di giorni che vedo polpette di melanzane ronzarmi davanti agli occhi, in mille versioni e con molteplici commenti annessi e..... non è che mi sia fatta prendere dalla polpettite acuta, ma..... il mio stomaco ha iniziato a reclamare questo piatto e..... vorreste provarci voi a metterlo a tacere???? Perché per me è veramente impensabile riuscirci! Ricordate quando, raccontandovi dei sandwiches di melanzana al prosciutto cotto e pistacchi, vi narrai degli alimenti ritenuti "veleno" per il mio gruppo sanguigno, secondo la dieta del Dott. Mozzi? Ecco, grazie a quella lettura eliminai dalla mia alimentazione questo buonissimo ortaggio. Questo per parecchio tempo, fino a quando il desiderio di assaporarne nuovamente una non è diventato incontrollabile. Beh, vi dirò (a voi e al Dott. Mozzi) che queste polpette, dieta o non dieta, regime o non regime, sono la fine del mondo!!!!! Certo è che ho riadattato un classico secondo i miei punti fermi, sempre loro: mai mischiare le proteine. Consiglio a chi non avesse la necessità di seguire questa regola, di aggiungere un uovo. La cottura sarebbe sicuramente più facile e la consistenza sarebbe indubbiamente maggiore!

Ingredienti

1 melanzana
2 gallette integrali di sesamo e amaranto (io Allos)
10 g di pistacchi tostati non salati
10 g di parmigiano
4 foglie di salvia
1 spicchio d'aglio
100 g di mozzarella (io light)
pangrattato (io di riso)
sale
olio evo

Sbucciate la melanzana, tagliatela a dadi non troppo piccoli, mettetela in un colapasta, cospargetela con del sale e lasciatela per un paio d'ore sotto un peso, in modo che perda la sua acqua. Trascorso questo tempo sciacquatela bene e strizzatela.
Fate insaporire uno spicchio d'aglio insieme ad un cucchiaio di olio evo, in padella e aggiungete le melanzane. Coprite e fate cuocere, a fiamma media, per circa 20 minuti, fino a quando risulteranno morbidissime. Aggiungete, di tanto in tanto, un po' di acqua, in modo che non attacchino alla padella, e mescolate spesso. Quando saranno pronte spegnete il fuoco, togliete l'aglio e schiacciate le melanzane con una forchetta, in modo da ricavarne una poltiglia non troppo cremosa.
Mentre il composto intiepidisce lavate e asciugate bene le foglie di salvia. Tritate le gallette, i pistacchi, il parmigiano e la salvia e aggiungete il tutto alle melanzane.
Mescolate bene fino a quando otterrete un composto omogeneo. Assaggiate e correggete eventualmente di sale (io non ne ho aggiunto). In questa fase, per chi volesse, aggiungete l'uovo e amalgamatelo bene.
Tagliate, ora, la vostra mozzarella a cubetti non troppo grandi.
Bagnatevi le mani, affinché l'impasto non si attacchi e in modo da poterlo lavorare facilmente, prelevate un po' di preparato di melanzane, schiacciate nel centro un cubetto di mozzarella e ricopritelo bene con l'impasto, formando una polpetta.
Procedete fino a terminare melanzane e mozzarella.
Impanate le polpettine appena ottenute nel pangrattato e cuocetele in padella con un paio di cucchiai di olio evo. Dal momento che la melanzana tende ad assorbire l'olio, io ne metto inizialmente poco e faccio una giunta nel momento di girare le polpette per la cottura sull'altro lato.
Fatele dorare bene fino a che si formi una golosa crosticina, dopo di che servite. Sono ottime da assaporare calde.




Involucro croccante, interno morbido e cuore filante.... una ghiotta dipendenza!!abc

Gnocchi di ricotta aromatizzati alla salvia: incontro “tradizionativo” tra sapori distinti

Era veramente tanto tempo che desideravo creare una versione, ovviamente pensata nei dettagli, degli gnocchi di ricotta. Come spesso faccio,  chiudo gli occhi e immagino ingredienti legarsi fra loro e solo quando la scena è un perfetto sincronismo di parti, apro gli occhi e mi metto all'opera. Impasto delicato e incontra un condimento deciso. Impasto aromatizzato, che mette insieme piatti diversi in un'unica forma. Condimento in contrasto di consistenza e di carattere. Amo particolarmente il gusto della salvia, che nei ricordi di bambina era padrona, con il burro fuso, nell'insaporire tortelli o gnocchi. E amo terribilmente gli gnocchi alla romana per quell'interazione tra semolino, latte e noce moscata. Perché, allora, non legarli e farli rivivere insieme? Risultato all'altezza delle aspettative: ancora una volta i sapori di sempre sotto una nuova veste, tradizione e innovazione. Ancora una volta palato appagato.

Ingredienti

Per gli gnocchi
100 g di ricotta vaccina freschissima
20 g di parmigiano
4 foglie di salvia
1 tuorlo d'uovo
80 g di semola di grano duro (semolino)

Per il condimento
1/2 pera Abate
100 ml di Lambrusco dell'Emilia
10 g di mandorle pelate
olio evo
sale

Tritate il parmigiano con la salvia, precedentemente lavata e asciugata.
Aggiungete la ricotta, il tuorlo d'uovo e mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo. Io non ho aggiunto sale perché per me era sufficiente il sapore del parmigiano. Assaggiate e valutate secondo il vostro gusto. Versate il semolino su una spianatoia, a fontana e aggiungete nel mezzo la crema di ricotta e salvia.
Impastate fino a quando la farina sarà completamente incorporata. Formate un panetto e lasciate riposare in frigorifero, avvolto in una pellicola, per mezz'ora circa.
Riprendete l'impasto e iniziate a lavorarlo formando un filone, che taglierete in 4. Lavorate ogni filone ricavando dei salamini dal diametro di circa 1 centimetro. Aiutandovi con della farina affinché non attacchino, tagliate gli gnocchi della lunghezza preferita (io li ho tagliati di circa un paio di centimetri), e sistemateli in un piatto piano o su una superficie piatta, precedentemente infarinata.
Mettete sul fuoco l'acqua di cottura e, in attesa del bollore, occupatevi del condimento.
Tagliate in quadrotti la mezza pera e fatela saltare in padella con un filo di olio caldo, a fiamma viva, per qualche minuto, fino a quando dorerà. Aggiungete il vino e insaporite con il sale, a piacimento. Abbassate la fiamma e fate consumare il vino. Aggiungete quindi poca acqua alla volta, in modo che continuino a cuocere rimanendo morbide.
Fate cuocere gli gnocchi nell'acqua salata. Da quando inizieranno a venire a galla contate un minuto e poi, con una schiumarola, scolateli e versateli nella padella con le pere.
Saltate a fiamma viva aggiungendo un po' di acqua di cottura e le mandorle tritate.
Impiattate, grattatevi sopra del parmigiano e passate sotto il grill del forno per una decina di minuti (per questa funzione io mi avvalgo del forno a microonde). A questo punto non vi resta che servire e gustare.

Io sto già pensando a come condire i prossimi.... perché ovviamente delle due porzioni pediatriche una riposa nel congelatore..... : )
abc

Budino di lupini aromatizzato alla salvia e limone con gelatine e pesto di asparagi: anche il caldo è scongiurato!

Quest'anno, contrariamente alle estati passate, il mio appetito risente un po' della stagione. Lo stomaco fa i capricci e devo cercare di convincerlo a fare strada a qualche pietanza, studiando piatti freschi e leggeri. Credo, questa volta, di aver fatto centro! Lo so, io vi parlo di piatti che generalmente vengono presentati come apripasto raccontandovi che sono i miei pranzi e le mie cene. Il caro amico Max dice: "Vai a dosi pediatriche.... certo, così magni tutto". Beh, forse non ha tutti i torti, saranno anche contenute, ma non sono mai improvvisate! Del mio approccio con l'agar agar ve ne ho parlato nel post della Panna cotta alla vaniglia, che ha riscosso un gran bel successo. Da lì è partita una sorta di sfida che, dopo diverse creazioni dolci, ha iniziato a sconfinare nel salato, con il Budino di robiola ai peperoni e basilico. Lo ammetto, un successo anche quello. Questa volta volevo tornare ai miei amatissimi lupini e creare uno sformato freddo che prendesse la loro consistenza e che si accostasse, esaltandoli, a differenti aromi. Beh, il mio stomaco dice che la missione è riuscita. La porzione sarà stata da antipasto, ma il gusto è valso una cena!!

Ingredienti

Per il budino di lupini
100 g di lupini puliti (io li acquisto sottovuoto, trattati con acqua e sale)
200 g di latte di avena
3 foglie di salvia (4 se fossero piccole)
scorza di 1/4 di limone
sale
noce moscata
1 g di agar agar
olio

Per la gelatina e il pesto di asparagi
200 g di acqua
60 g di asparagi
sale aromatizzato
0,5 g di agar agar
5 g di parmigiano
1 cucchiaio di latte di avena
sale

Pulite i lupini togliendo la loro pellicina. Metteteli in un pentolino, versatevi il latte di avena, un pizzico di sale (i lupini sono già abbastanza salati), la scorzetta del limone e l'agar agar e portate a bollore. Lasciate a fiamma bassa e cuocete, da quando inizierà a bollire, per un paio di minuti. Nel frattempo lavate le foglie di salvia, asciugatele bene e, quando avrete spento il fuoco, unitele al latte e ai lupini. Mescolate e fate insaporire per un minuto circa. Passate tutto con un frullatore ad immersione fino ad ottenere una crema omogenea.
Ungete con olio evo una coppetta (o più coppettine, se voleste creare delle mini porzioni) e versateci il composto cremoso. Livellatelo in superficie e lasciatelo raffreddare. Quando sarà freddo mettetelo in frigo almeno per un'ora.
Passate al pesto e alla gelatina. Tagliate a tocchetti il fondo degli asparagi, lasciando circa 15 centimetri di punta intera. Metteteli in 200 g di acqua fredda e portate a bollore, aggiungendo il sale aromatizzato alle erbe (e vi consiglio anche un po' di sale puro.... dovrà essere piuttosto saporita). Fate bollire per una decina di minuti a fiamma moderata. Aggiungete il resto degli asparagi e fate cuocere ancora per qualche minuto. Il tempo dipenderò dalla dimensione degli asparagi stessi. Io ho utilizzato i più sottili. Spegnete il fuoco. Prelevate gli asparagi interi e metteteli da parte. I tocchetti ricavati dal fondo trasferiteli in un bricco e il brodo filtratelo in un pentolino più piccolo.
Aggiungete al brodo 0,5 g di agar agar e fate bollire per un paio di minuti. Nel frattempo tagliate le punte di 12 asparagi (sempre perché io li ho utilizzati piccolini), in pezzi lunghi circa 2 cm. Metteteli in un biccherino (io a forma di cono..... un bicchierino da liquore) e versateci il liquido di cottura, con l'agar agar, che nel frattempo sarà pronto. Fate raffreddare e poi lasciate riposare in frigo per un'ora almeno.
Aggiungete ai fondi degli asparagi messi nel bricco un cucchiaio di latte di avena e mettete nuovamente sul fuoco. Tagliuzzatevi dentro il parmigiano e, non appena arrivato a bollore, spegnete e passate tutto con il frullatore ad immersione. Tagliate gli asparagi rimasti in piccolissimi tocchettini o rondelline e aggiungeteli alla crema appena ottenuta.
A questo punto componete il vostro piatto: alla base versate il pesto di asparagi e parmigiano, nel mezzo posatevi il budino di lupini e accanto le gelatine. Decorate a piacere e servite.

Il sapore del pesto lega deliziosamente all'aroma del budino e le piccole gelatine spezzeranno i sapori, tra un boccone e l'altro.

Ne rimarrete affascinati!abc

Un salto tra i ricordi in un fiore di zucchina filante alla salvia

I fiori di zucchina li ho sempre amati e rievocano ricordi piacevoli. Ricordano la nonna materna, sempre alle prese con qualche piatto nel suo cucinino lungo e stretto, con le antine in ferro della cucina che cigolavano ad ogni passaggio. Ricordano il nonno materno, che saliva dall'orto, protetto dal suo immancabile cappello in paglia, con le ceste piene di zucchine, pomodori, prezzemolo e quant'altro. E quante volte questi fiori sono stati preparati a noi nipotini: ripieni, in pastella, nel risotto. Sento ancora i profumi. Profumi di genuinità, di famiglia, di affetto. Questi fiori amo riempirli in qualsiasi modo. Mia madre li faceva sempre in pastella e poi fritti, con il cuore filante di fontal. Ma all'epoca trituravo qualsiasi cosa e ne andavo ghiottissima. Non mi sarei mai fermata, ne avessi avuto un piatto pieno tutto per me. Oggi che, invece, la selezione nell'alimentazione è più controllata, che ho abbandonato (salvo sporadiche occasioni) il fritto, i formaggi grassi e stagionati e i condimenti pesanti, sono qui a giocare con spezie, gusti, erbe, e quanto possa mettere in risalto il sapore naturale della verdura.... e non solo. Vi presento una delle tante versioni dei fiori di zucchina ripieni.

Ingredienti

7 fiori di zucchina grandi
2 zucchine piccole (quelle con il fiore)
6 foglie di salvia fresca
1 mozzarella (io light) da 125 g
noce moscata
sale alle erbe
olio evo
poco parmigiano grattugiato
1 cucchiaino di pangrattato (io di riso)

Lavate delicatamente i fiori di zucchina dopo aver rimosso il fondo e lasciateli scolare. Asciugateli con estrema attenzione. Prendete 5 foglie di salvia e lavate bene anche loro, poi asciugatele.
Tritatele insieme ad una mozzarella. Condite con noce moscata e sale alle erbe, un goccio di olio evo e mescolate in modo da rendere tutto omogeneo. Tenete da parte.
Pulite e lavate le due zucchine. Tagliatele a fiammiferini e fatele saltare in padella con un filo d'olio caldo. Salatele a piacere e lasciatele ammorbidire, aggiungendo poca acqua, per circa 10 minuti. Spegnete il fuoco e fate intiepidire.
Unite quindi le zucchine alla mozzarella e mescolate creando un composto omogeneo. Riempite con una forchetta ciascun fiore di zucchina, dividendo equamente il ripieno tra i fiori. Adagiateli su un piatto e cospargeteli di pangrattato, prima, e di parmigiano grattugiato, dopo.
Fate cuocere in forno a 180° per 10 minuti sul ripiano alto, in modo che gratinino bene in superficie.
Quando saranno ben dorati sfornate e servite.

L'aroma della salvia, già sprigionato in fase di cottura, vi conquisterà!

Non saranno i fiori della nonna, non saranno neanche quelli della mamma, ma sono buoni buonissimi da leccarsi i baffi!!
abc

Merluzzo croccante con crema di sedano e salvia, l’accessorio che fa la differenza

Parto sempre dall'idea che il gusto autentico si racchiuda in una cottura semplice. Soprattutto quando si parla di pesce bianco. Questi filetti di merluzzo li ho voluti interpretare così. Semplici, da accompagnare con una salsa dall'aroma deciso. Ho fissato mentalmente qualche costa di sedano, delle foglioline di salvia e.... le ho legate con un po' di zafferano, in cottura. Particolare. Proprio per questo ho trovato fosse un buon abbinamento con un bocconcino dolce e delicato. Ma vi avverto: la salvia lascia un gusto amarognolo che..... deve piacere!!



Ingredienti

2 coste di sedano
3 foglie di salvia
1 bustina di zafferano
1 filetto di merluzzo fresco
farina di riso
paprika dolce
sale
olio evo

Lavate le coste di sedano e togliete tutti i filamenti. Tagliatele a tocchetti e mettetele in acqua fredda, sufficiente a coprire il sedano. Aggiungete le foglie di salvia ben lavate e mettere sul fuoco. Salate pochissimo (l'acqua consumerà e il sapore sarà deciso). Unite il quantitativo di zafferano di una bustina e fate bollire, a fuoco basso, fino a quando le coste risulteranno morbidissime.
Passate tutto con un frullatore ad immersione, fino ad ottenere una crema liscia. Stemperate un cucchiaino di farina di riso con un paio di cucchiaini di crema, aggiungendola, poco alla volta, tutta. Mettete nuovamente sul fuoco e portate ad ebollizione. Lasciate sobbollire per 5 minuti, mescolando affinché non attacchi. Spegnete il fuoco e tenete da parte.
Sciacquate il filetto di merluzzo e tagliatelo in bastoncini. Mescolate 1 cucchiaino di farina di riso con 1 cucchiaino scarso di paprika dolce. Scaldate dell'olio evo in padella, passate velocemente i bastoncini su questa panatura e fateli rosolare a fiamma viva in padella. Girateli dopo circa un minuto. A questo punto abbassate leggermente la fiamma e proseguite con la cottura, su entrambi i lati, per altri 15 minuti.
Versate su un piatto parte della crema di sedano e adagiatevi sopra i bastoncini di merluzzo. Aggiungete, accanto al pesce, il resto della salsa.
Io ho accompagnato questo piatto con un semplice contorno di fagiolini e carote. La salsa ha carattere e non richiede altri sapori forti.




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