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Crackers sfogliati con semi di zucca e di girasole: la sfida che insegue un sogno e porta il successo

Avete presente quando dico che non mi piace ripetermi? Che non ho un piatto forte, perché non cucino mai due volte la stessa pietanza? Ecco, si dà il caso che non sia così nel genere. Insomma, non è che il pane non lo ripeto mai, come la pasta fresca, come i crackers. Appunto, loro. Sapete che i crackers ho iniziato a sfoggiarli in mille versioni. Bene, proprio loro, queste forme mai realmente perfette, che mi hanno sempre incuriosito, loro.... loro sono ospiti fissi, a cadenze regolari, nel mio forno. Certo, però, mai uguali alla volta precedente!! Sarebbe troppo noioso ripetere le stesse procedure e versare gli stessi ingredienti. Occorre andare avanti, migliorare, sviluppare un pensiero, mantenere la mente in funzione creativa. Ed ecco che, poco alla volta, mi sto avvicinando alla mia forma di perfezione, quella che inseguo da tempo e su cui mi arrovello ad ogni sfida. Di certo vi posso dire che il successo di questa versione di crackers è arrivato un giorno, per caso. Inatteso. Piovuto dal cielo. Mio padre, amante come sapete delle tradizioni e del suo toscano, mi guarda e mi dice "la prossima volta non fare il pane, fai questi!!". Bene. Non ho altro da aggiungere. Per certi versi la perfezione è stata raggiunta.

Ingredienti

200 g di farina integrale
25 g di semi di zucca tostati e non salati
25 g di semi di girasole
15 g di crusca di grano
5 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
3 g di malto d'orzo (io Antico Molino Rosso)
150 g di acqua
12 g di margarina + q.b. per la sfogliatura
1 g di sale + q.b. per la superficie

Tritate finemente i semi, sia di zucca che di girasole. Unite la crusca, la farina integrale, il malto e il lievito. Mescolate e unite l'acqua. Impastate fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Unite, poco alla volta, la margarina, incorporandola bene prima di aggiungerne altra. Alla fine unite il sale e lavorate fino a dare compattezza all'impasto. Date una forma di palla e mettetela in una terrina, leggermente unta, a lievitare.
Coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciate che raddoppi di volume. A me ci sono volute circa 4 ore.
Alla fine dovrete trovare un impasto soffice, seppur non vellutato, e pieno di bollicine. Quello è il momento di procedere alla lavorazione.
Infarinate una spianatoia e versateci la pasta. Stendetela in una sfoglia sottile, circa mezzo centimetro, cercando di dare la forma di un rettangolo regolare. Cospargete, con l'aiuto di un pennellino, la margarina (o se utilizzaste quella acquistata, ammorbiditela leggermente e spalmatela sulla superficie della sfoglia).
Procedete con la prima piega a 3.
Avvolgete la pasta in una pellicola trasparente e fatela riposare per una decina di minuti in frigorifero. Trascorso il tempo, stendete nuovamente la sfoglia su un piano infarinato, sempre sottile. Cospargete nuovamente con un leggero strato di margarina e piegate, questa volta, in 4: prima a metà in un verso, poi a metà nell'altro. Effettuata questa operazione, avvolgete nuovamente il panetto nella pellicola e lasciatela riposare per altri dieci minuti. Ripetete ancora una volta l'operazione, piegando la sfoglia nuovamente in tre parti e lasciatela ancora a riposo per dieci minuti.
Infarinate nuovamente il piano di lavoro e riprendete il panetto.
Stendetelo in una sfoglia piuttosto sottile, crca 3 o 4 mm, e ritagliate cei rettangoli regolari. Io mi sono servita di una rotella da pizza. Foderate una teglia (o più se una non dovesse bastare) con carta forno e sistemate le gallette appena ottenute, leggermente distanziate tra loro.
Con la rotella praticate 2 o 3 tagli obliqui su ciascuna sfoglia. Salate a piacere la superficie (passaggio che si può omettere) e infornate, a 200°, per 20 minuti.
Cuocete 15 minuti, poi girate velocemente le sfoglie e procedete per altri 5, fino a quando saranno ben dorati.
A quel punto sfornateli e lasciateli raffreddare su una gratella. Raffreddando diventeranno croccanti e friabili. Fate comunque attenzione a non farli cuocere troppo: abbrustoliscono facilmente ^_^
A questo punto, quando sarete riusciti a resistere al completo raffreddamento, gustateli!!

Come accompagnamento ad un pasto, come semplice snack, come sfizioso antipasto con una crema al formaggio o quant'altro, sono certa che sapranno conquistare anche voi!!abc

Focaccine dolci alle castagne con mele e semi di girasole: l’attesa che diventa trionfo

Finalmente ce l'ho fatta: ho trovato la farina di castagne!!!!!!! Sembrerà una follia, ma ho ancora in testa il suono delle parole del commesso, Marco, del negozio bio di fiducia. Dicevano così: "In realtà manca da molti mesi, da quando sono finite le scorte della stagione passata. Adesso dovremo aspettare la macinatura delle nuove castagne. Del resto, essendo un prodotto biologico, rispetta e segue le stagionalità. Dovremo aspettare ancora un po'". Ecco, il mio mantra: se vuoi che sia bio, attendi la naturale evoluzione delle stagioni. Chiedo scusa a Marco, ai suoi colleghi e agli acari del mio negozio di fiducia, ma mi trovavo tra gli scaffali di un altro negozio quando..... illuminazione!!!!!! Il mio bel sacchetto di farina di castagne troneggiava nel carrello e saltellava nella borsa di juta, trepidante per l'attesa di entrare in dispensa. In realtà la dispensa non ha neanche fatto in tempo a vederla. Già, tanto era il desiderio che..... magia!!!! Preparatevi, non aspettavo altro! ^_^

Ingredienti

65 g di farina di segale Jurmano
90 g di farina di Manitoba
45 g di farina di castagne
5 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
2 g di malto d'orzo (io Antico Molino Rosso)
130 g di latte di avena
40 g di malto di riso
10 g di burro vegetale salato (questa versione)
1/2 mela
15 g di semi di girasole
10 g di zucchero di canna Demerara

Setacciate le farine (mi raccomando, la farina di castagne tende a formare grumi, in conservazione nel sacchetto, e questo passaggio è fondamentale per facilitare la lavorazione e dare una resa migliore all'impasto). Aggiungete il lievito e il malto e mescolate.
Fate sciogliere il malto di riso nel latte leggermente intiepidito e iniziate ad unire la farina, poco alla volta, impastando. Aggiungete il burro vegetale e lavorate fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Trasferite il panetto appena ottenuto in una terrina di vetro e copritela con un foglio di pellicola trasparente. Lasciatelo lievitare in un luogo tiepido fino al raddoppio del volume (per me 4 ore e mezzo).
Riprendete l'impasto, dividetelo in otto parti su una spianatoia infarinata e lavorate ciscun pezzo, in modo da formare una pallina.
Date quindi, a ciascuna pallina, la forma di una pizzetta, di diametro di circa 15 cm, ponetele su una placca rivestita da carta forno e lasciatele lievitare ancora per un'ora e mezza, sempre in un luogo tiepido (io mi servo del forno spento).
Trascorso il tempo della lievitazione mescolate lo zucchero di canna con i semi di girasole. Riprendete le pizzette, ora gonfie di lievitazione, esistemate, su ciascuna di queste, un cucchiaino del mix ottenuto.
Sbucciate la mela, togliete il torsolo e tagliatela a fettine molto sottili. Posizionate quattro fettine su ogni pizzetta, in modo da ricoprirla interamente.
Portate il forno in temperatura e cuocete, a 180°, per 15 minuti.
Controllate che non brucino e che cuociano rimanendo belle soffici.
Sfornatele e lasciatele intiepidire.

Procedete, quindi, all'assaggio.
Io le ho congelate e le assaporo belle calde al mattino, per colazione. E' una preparazione che permette questo tipo di conservazione, per cui..... pizzette a gogò!!!

abc

Schiacciate rustiche all’uva fragola e la fragranza della genuinità ad ogni boccone

Continua la ricerca di quel qualcosa di dolce che, al mattino, completi la perfetta armonia della colazione e dia un tocco di sfizio all'inizio della giornata. Sul web, ultimamente, pullulano ricette di focacce con l'uva di tutti i tipi. Vi garantisco che, ad ogni immagine comparsa sul mio monitor, lo stomaco reclama una coccola mirata. Quella coccola. Un morso su quel soffice cuscino profumato. E allora ho ceduto. Ho voluto mettere insieme due ingredienti che, ultimamente, ho scoperto e apprezzato. Ovviamente le farine sono le mie, quelle rustiche, quelle che profumano, quelle che non subiscono raffinazioni nocive. Ovviamente l'interpretazione è la mia, le dosi le mie, come sempre, regolate in corso di esecuzione in base agli ingredienti usati. E, ovviamente, il mio palato è in festa. Ogni mattina, quando tiro fuori la mia razione, le papille mi sorridono ^_^

Ingredienti

Per l'impasto
15 g di semi di lino
15 g di semi di girasole
20 g di nocciole
25 g di zucchero di canna
200 g di farina integrale
4 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
3 g di malto d'orzo (io Antico Molino Rosso)
1 pizzico di sale
150 g di acqua
40 ml di olio di semi di soia

Per il ripieno
100 g di uva fragola
20 g di zucchero di canna grezzo
5 g di farina di cocco
20 g di burro di cocco (ammorbidito)

Tritate i semi di lino, i semi di girasole e le nocciole, piuttosto finemente. Aggiungete la farina, lo zucchero di canna, il lievito e il malto d'orzo. Mescolate in modo da rendere tutto ben amalgamato. Aggiungete, poco alla volta, l'acqua, il sale e, in ultimo, l'olio a filo. Impastate fino ad ottenere un panetto consistente. Posizionatelo in una terrina di vetro (anche se ho imparato essere meglio di plastica, perché trattiene il calore e non lo disperde, come invece il vetro), copritelo con un foglio di pellicola trasparente e fatelo lievitare in un luogo tiepido fino al raddoppio. Io l'ho lasciato 4 ore.
Preparate la farina di cocco e lasciate ammorbidire il burro di cocco. Stendete la pasta su una spianatoia infarinata con un mattarello, formando un rettangolo spesso circa 1 centimetro.

Cospargete 2/3 della superficie con il burro di cocco e poi con una spolverata di farina di cocco. Piegate il terzo non unto verso il centro e poi ripiegate la parte singola sopra (insomma, va piegato in tre). Stendete nuovamente la pasta con il mattarello, ungete tutta la superficie con il burro di cocco e ancora con la farina di cocco e piegatelo a metà, prima in un verso e poi nell'altro (quindi, piegato in quattro). Stendetelo ancora una volta cercando di allungarlo senza allargarlo troppo e arrotolatelo su se stesso. Date la forma di un panetto e ponetelo nuovamente nella terrina lasciando l'apertura sul fondo.
Lasciatelo lievitare, sempre coperto dalla pellicola, per un'altra ora.
Nel frattempo lavate gli acini dell'uva, asciugateli, tagliateli a metà e liberateli dei loro semini. Lavoro certosino, ma verrete ripagati!!
Stendete la pasta lievitata in una sfoglia di 1 centimetro circa. Tagliatela in 4 parti. Sovrapponete 2 parti e stendetela, schiacciandola con le dita. Dovrete formare una sfoglia di circa 1 centimetro di spessore. Con l'aiuto di un coppapasta tagliate dei cerchi (di numero pari, mi raccomando).
Sistemate su metà dei dischi ottenuti circa 6 o 7 mezzi acini di uva fragola. Coprite ciascun disco con un altro (senza condimento) e ponete sopra il fagottino ottenuto altri 6 o 7 mezzi acini.
Spolverizzate tutto con lo zucchero di canna e trasferite le pizzette su una placca coperta da carta forno. Fate in modo che siano piuttosto distanziate tra loro.
Lasciate lievitare ancora per mezz'ora circa e portate a temperatura il forno. Cuocete a 190° per circa 25/30 minuti, ma abbiate l'accortezza di verificare il grado di doratura delle vostre schiacciate in cottura.
Sfornate quando saranno dorate, ma non troppo. Lasciate intiepidire e gustatene la fragranza.

Irresistibili.....
Io le ho congelate, una volta fredde, e assaporate calde ogni mattina ^_^abc

Frollini coccocarota e gli scatti a prova di scetticismo dei più incalliti salutisti

Tornata da quella breve settimanina di stacco totale (totale perché mi sono trovata, rabbia e disagio a parte, senza pc e senza copertura internet e non ho potuto che abbandonarmi al piacere della lettura e all'abbraccio della natura..... oltre che al supporto di mio fratello per la gestione lavorativa degli ultimi clienti in partenza e per il controllo mail), ho trovato una casa sempre accogliente, ma...... vuota!!!! Poche scorte di alimenti non direttamente ingeribili (farine, legumi secchi, lieviti, cereali, latte di ogni genere....), frigo a prova di eco e....... nessun biscottino per la colazione. Beh, la prima colazione del rientro è stata con l'ultimo croissant ai cereali che avevo tenuto da parte di proposito. Ebbene sì, per certe cose sono davvero attenta e meticolosa: vorreste mai che una colazione sia lasciata al caso? Non ci sarebbe modo peggiore per farmi iniziare male una giornata!! In ogni caso il tempo per provvedere alle successive scorte non sarebbe stato molto, così ho subito dovuto mettermi all'opera. L'idea di partenza sarebbe stata una riproposizione di un classico frollino. Poi.... da da da dan..... lucina!! Perché non provare a sostituire le uova con le carote?? Ammetto che, quando mi affido a esperimenti di questo tipo, afferro la mia piccola digitale per documentare le fasi di preparazione continuando a ripetermi "non si sa mai..... vuoi che riescano anche bene, almeno le foto le ho". Beh, questa volta quelli che vedrete sono proprio gli scatti rubati allo scetticismo di un tentativo che.... è decisamente riuscito. Inizio a pensare che le mie papille gustative si siano adattate a sapori distorti..... perché l'idea di un biscotto alle carote e ai semi di girasole farebbe storcere il naso anche al più incallito salutista, ma vi lascio liberi di provare..... apro le porte ai San Tommaso che volessero cimentarsi con i miei alambicchi e attendo i vostri commenti. Io intanto..... me li sono divorati!!

Ingredienti

200 g di carote (peso da pulite)
25 g di semi di girasole
25 g di nocciole sgusciate e tostate
50 g di cocco disidratato (farina di cocco)
30 g di zucchero integrale di canna
40 g di burro di cocco (io Rapunzel)
150 g di farina di mais fioretto

Polverizzate lo zucchero di canna. Sbucciate e pulite le carote e tritatele, insieme ai semi di girasole e alle nocciole. Unitele allo zucchero e mescolate tutto fino a rendere il composto omogeneo.
Aggiungete la farina di cocco e il burro di cocco e amalgamate. Unite la farina di mais (io utilizzo il Bimby, ma se doveste impastare a mano aggiungete poco alla volta la farina nella ciotola in cui avrete lavorato il composto di carote e impastate fino ad incorporarla completamente).
Formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare l'impasto in frigo per circa 1 ora.
Stendete quindi la pasta su una spianatoia infarinata, con un matterello, fino a formare una sfoglia di circa mezzo centimetro di spessore. Tagliate i biscotti nella forma desiderata. Poneteli su una placca rivestita da carta forno e fate cuocere a 190° per circa 20/25 minuti. Come sempre il tempo di cottura dipenderà dal vostro forno: abbiate cura di controllare durante il tempo in cui cuoceranno, che non diventino troppo scuri.
Sfornate, lasciate raffreddare e...... bon appetit!!



In un barattolo in vetro si conserveranno per..... già finiti!!

abc

Frollini d’orzo con mandorle e semi di girasole: storia di un barattolo che non vuole restare vuoto

Torno a casa, bene. Nella mia mente malata e contorta, pianificatrice e lungimirante avevo già predisposto gli ultimi 4 biscotti (questi) per la prima colazione post trasferta. Beh, era stato un gran bel sacrificio lasciarli là soli soletti nel barattolone di vetro, e se non fosse per la mia gioia nell'elucubrare nuove versioni..... quei biscotti non mancherebbero mai in quel vaso. Ho però pensato che avrei potuto elaborare una nuova formula: ho chiuso gli occhi, mi sono concentrata sulla dispensa e mi sono detta "forse ci siamo". Ho voluto provare ad utilizzare i semi di girasole. Proprietà benefiche che danno consistenza ad un frollino goloso.... I flakes, questa volta di orzo, mi piacciono particolarmente per la frangranza che conferiscono. Insomma, sono soddisfatta!! E il barattolone è quasi pieno ; )

Ingredienti

25 g di mandorle spellate
25 g di semi di girasole
40 g di margarina
50 g di zucchero di canna integrale
60 g di farina d'orzo
40 g di farina integrale
1 uovo
1 pizzico di sale
1/2 cucchiaino raso di bicarbonato
25 g di orzoflakes bio (io Baule Volante)

Tritate non troppo finemente le mandorle e i semi di girasole. Aggiungete quindi il resto degli ingredienti, escludendo gli orzoflakes, e impastate. Se doveste procedere a mano, mescolate questo trito alle farine, al sale e al bicarbonato. Sbattete l'uovo con lo zucchero e unite il mix di ingredienti secchi poco alla volta, amalgamando bene.
Quando avrete ottenuto un impasto omogeneo unite i fiocchi di orzo e incorporateli impastando con le mani. L'impasto avrà una consistenza piuttosto morbida.
Inumiditevi le mani e formate delle palline della grandezza di una piccola noce, prendendo poco impasto per volta.
Sistematele su una teglia coperta da carta forno lasciando un po' di distanza tra loro. Fatele riposare mezz'ora circa.
Infornatele a 180°. Dopo circa 10 minuti schiacciate ciascuna pallina con i rebbi di una forchetta. Saranno morbide e si abbasseranno facilmente.
Fate cuocere ancora per circa 15 minuti, ma controllate che non dorino troppo: ogni forno ha sempre le sue caratteristiche.
Sfornate i biscotti e trasferiteli su una griglia a far raffreddare.
Come sempre io non ho resistito alla tentazione e mi sono fatta attirare.... addentando tutta la dolcezza e la croccantezza di questo frollino.
Al completo raffreddamento, se ne rimarranno, conservateli in un barattolo di vetro o di latta. E.... buona colazione (o merenda, o spuntino, o..... gola!!)abc

Focaccia integrale con zucchine e olive: un impasto tutto mio

Uniamo il desiderio di mangiare una buona pizza al piacere di sperimentare un impasto particolare. Viene fuori una cenetta con i fiocchi! Come ormai avrete imparato dal mio modus operandi, cerco sempre di optare per miscele di farine integrali, per semi e semini di ogni genere, cereali e quant'altro. Questa volta ho voluto approfittare dell'acqua di cottura del riso Venere per sperimentare un impasto tutto mio. A posteriori dico che i miei ragionamenti su quanto lievito utilizzare (ho usato il lievito madre secco) mi hanno penalizzato un po'. A voi riporto la ricetta rivista e corretta. Mentre sono qui a disquisire sui dettagli sento ancora il crock della crosticina e la fragranza d'insieme. Vorrei farvene assaggiare un pezzetto....

Ingredienti

Per l'impasto
10 g di semi di zucca
10 g di semi di girasole
40 g di fiocchi di avena
30 g di farina integrale
70 g di farina 0
10 g di lievito madre secco (io ne ho usati 8 g)
2 g di sale
130 g di acqua di cottura del riso Venere (se utilizzaste acqua normale modificate la quantità di sale a 5 g)

Per la farcitura
1 zucchina
1/2 scalogno
1 cucchiaio di olive taggiasche
10 g di semi di zucca
2/3 di mozzarella light
sale
pepe
olio

Tritate piuttosto finemente i semi con i fiocchi d'avena. Aggiungete le farine, il lievito, il sale e mescolate bene. Aggiungete l'acqua di cottura e impastate, fino ad avere una pasta molto morbida.
Infarinate una terrina, ponete l'impasto, coprite con la pellicola trasparente e lasciate lievitare al riparo dalla luce.
Io ho impastato il pomeriggio, ho lasciato l'impasto in forno spento fino alle 22 e poi l'ho messo in frigo fino al mattino dopo, quando l'ho nuovamente posto in forno. Ho preparato la focaccia la sera, dopo 30 ore di lievitazione. Usando più lievito potrete preparare l'impasto la sera prima.
Lavate la zucchina. Fate soffriggere in padella con un filo d'olio lo scalogno. Affettate finemente la zucchina a rondelle e unitela al soffritto. Salate e fate dorare la verdura. Aggiungete il cucchiaio di olive taggiasche e i semi di zucca e spegnete il fuoco.
Prendete l'impasto, lavoratelo con un po' di farina e stendetelo su una teglia. Io non l'ho unta, ma l'ho coperta con un foglio di carta forno, su cui ho cosparso un po' di farina.
Coprite la superficie con il preparato di zucchine e olive, poi tagliuzzatevi sopra, piuttosto finemente, la mozzarella.
Cospargete con il pepe (e se voleste ancora un pizzico di sale) e infornate, a 200° ventilato, per 20 minuti. Il tempo di cottura dipenderà dallo spessore della pasta e dal forno: regolatevi.

Sfornate, tagliate e gustate.
Fa crock anche la vostra????

abc

La rubacuori: insalata con tofu, fragole, olive e piccoli dettagli

Ciò che amo delle insalate in un piatto è la vivacità dei colori e le sfumature che si possono creare. Ciò che amo dell'insalata prima del piatto..... è il cuore. E ciò che dell'insalata non arriva mai al piatto è.... lo stesso cuore. Non ci posso fare nulla: inizio a sfogliarla per lavarla e quelle foglie che diventano sempre più piccine, sempre più chiare, sempre più tenere, mi incantano fino a non poter resistere. Si perderebbe un simile dettaglio in mezzo a tanta sostanza, mi dico. E, come per magia, il cuoricino non c'è più. A dirla tutta è una "passione" che mi porto dietro da quando ero piccola, quando in casa l'insalata si metteva spesso a foglia intera e scondita in tavola, perché tanto..... al condimento non ci sarebbe mai arrivata! E si mangiavano le foglie grandi per giustificare quella fogliolina che, di tanto in tanto, scappava nel mucchio e che ci si contendeva avidamente. Così oggi vi presento la mia insalata senza cuore, che detta così non è bella..... quindi ve la presento come.... la mia insalata rubacuori!

Ingredienti

1 cespo di insalata little gem
125 g di tofu alle erbe
15 g di gherigli di nozi
15 g di olive taggiasche
1 costa di sedano
10 g di semi di girasole
5 fragole
olio
sale
aceto balsamico

Scaldate una padella senza aggiungere grassi. Tagliate il panetto di tofu un striscioline lunghe circa un paio di centimetri e spesse 2 millimetri al massimo e fatele saltare a fiamma viva, salandole leggermente. Dovranno diventare dorate e croccanti.
 Lavate l'insalata e asciugatela delicatamente. Ovviamente..... rubatele il cuore. Posizionate ai bordi di una terrina le foglie più grandi, mentre le altre spezzettatele sul fondo. Pulite una costa di sedano dai suoi filamenti e tagliatela a tocchetti. Aggiungete ora i gherigli di noce sminuzzati grossolanamente, le olive taggiasche ben scolate dal loro olio di conservazione, le fragole lavate e tagliate a spicchi e i semi di girasole.
Preparate un'emulsione con olio, aceto balsamico e sale (nelle dosi a vostro piacimento) e versatelo sopra.
Mescolate bene.... e gustate. Se voleste potrete accompagnare con crostini di pane, o gallette, o grissini....abc

Il pane come piace a me

E' davvero raro che in casa mia ci sia del pane. Ne sono ghiottissima, lo confesso, ma il mio regime alimentare prevede che non ne faccia largo uso e visto che assaggio è un termine che non mi appartiene, mi tengo alla larga dalle tentazioni. Misure drastiche, insomma. Quando, però, mi capita di concedermi uno strappo alla regola ecco che inizio a comporre la mia tavolozza di ingredienti con farine e semi di ogni genere e natura. Mi piace personalizzare miscele e accostamenti. Ecco nato un impasto dal sapore rustico e dalla consistenza importante, che è una vera coccola per il palato. Da solo o accompagnato, vi avvolgerà di piacere!!

Ingredienti

160 g di farina di manitoba (0)
60 g di farina integrale
60 g di farina di segale
30 g di crusca di grano
165 g di acqua di cottura del riso Venere (salata)
20 g di olio evo
5 g di lievito di birra secco
10 g di semi di girasole
10 g di semi di zucca

In un formato mignon


Tritate i semi di zucca e quelli di girasole piuttosto grossolanamente. Aggiungete quindi le farine, la crusca, il lievito di birra e mescolate. Unite l'olio e l'acqua di cottura del riso venere (regolatevi sul grado di sapore. Eventualmente aggiungete del sale, circa un paio di grammi) e impastate energicamente per una decina di minuti. Mettete l'impasto a riposare per una notte in una terrina coperta da pellicola trasparente. Riprendete l'impasto, che avrà avuto tutto il tempo per lievitare (come mi insegna l'amico Max si lavorano farine a basso contenuto di glutine e il ridotto attacco glutinico richiede maggior quantità di lievito e tempi di lievitazione più lunghi), lavoratelo dandogli la forma che desiderate. 
Da gustare affettato....
Ponetelo su una teglia coperta da carta forno e farina. Lasciatelo riposare ancora 4 o 5 ore e infornatelo, a 210° per 10 minuti. Abbassate poi la temperatura a 190° e cuocetelo per 30 minuti.
Verificate la cottura....la dimensione della forma e può richiedere tempi di cottura differenti! Io ne ho gustato una forma più piccola con una buona farcitura.....
Con una semplice farcitura

abc

L’irresistibile voglia di un croissant…..per cena!!

Mi hanno sempre stuzzicato i croissant salati da farcire con le più ghiotte prelibatezze e da servire come aperitivo o appetizer, ma non li avevo mai sperimentati. Non sono una di quelle persone a cui piace cedere alla semplicità di un rotolo pronto di pasta sfoglia. Comodo, certo. Ed è anche buona....e ho detto buona, non genuina. Ma ho sempre trovato maggiore soddisfazione nel mettere le mani in pasta. Avevo davanti agli occhi del profumatissimo riso venere in cottura. Ho pensato "metto le mani in pasta". Anche questa volta.

Con queste dosi ho fatto sia del pane, che i croissant, ma la quantità di questo impasto permette di ottenere una ventina di croissant di media grandezza!

Ingredienti

160 g di farina di manitoba (0)
60 g di farina integrale
60 g di farina di segale
30 g di crusca di grano
165 g di acqua di cottura del riso Venere (salata)
20 g di olio evo
5 g di lievito di birra secco
10 g di semi di girasole
10 g di semi di zucca
1.
40 g di margarina

Tritate i semi di zucca e quelli di girasole piuttosto grossolanamente. Aggiungete quindi le farine, la crusca, il lievito di birra e mescolate. Unite quindi l'olio e l'acqua di cottura del riso venere (regolatevi sul grado di sapore. Eventualmente aggiungete del sale, circa un paio di grammi) e impastate energicamente per una decina di minuti. Mettete l'impasto a riposare per una notte in una terrina coperta da pellicola trasparente (1).
Riprendetelo il giorno seguente e stendetelo leggermente su un piano infarinato. Copritene con la margarina i 2/3 ed effettuate le pieghe come spiegato della preparazione dei croissant integrali dolci.
Dopo aver effettuato tutte le pieghe, ricordando di lasciare riposare l'impasto tra una e l'altra, stendete l'impasto ottenuto su una spianatoia infarinata, cercando di dare la forma di un rettangolo alto circa 30 cm.
2.
3.
Tagliate dei triangoli di 10 cm di base, effettuate un tagliettino al centro della base stessa e arrotolateli (2). Poneteli su una teglia coperta da carta forno e spolverizzata di farina e lasciateli lievitare per 4 o 5 ore (3). Accendete il forno a 200° e quando avrà raggiunto la temperatura infornate i croissant e cuoceteli per circa 20 minuti (dipenderà molto dal forno e dalla dimensione dei pezzi). Una volta sfornati (4) lasciateli raffreddare e farciteli a piacere (5). Croccanti fuori, morbidi e saporiti all'interno.....sarà delizia per il vostro palato!!

4.
5.

abc

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