Che io sia sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo: si sa. Che abbia sviluppato una forte propensione al salutismo: si sa. Che mi piaccia scoprire affinità con chi, questo stile di vita, lo ha scelto e lo perpetua: si sa. Che io sia innamorata di lei: ora lo sapete anche voi. Mi è bastato vedere la foto del suo nuovo pane magico, per avere la certezza che, quel pane, in qualche modo sarebbe entrato nella mia cucina. Ed è stato così, con le mie interpretazioni, ma con la certezza che da lei arrivano sempre grandi cose. In fondo la scelta di arricchire la mia alimentazione con i semi è testimoniata dal fatto che la preparazione più frequente, nella mia cucina, sia questa. Confesso che il crunch sfizioso è insuperabile, e che è davvero difficile fermarsi, una volta iniziato :D Ma di tanto in tanto cambiare consistenza e sfruttare la versatilità di un pane morbido mi stuzzica!!
L'idea è quella di ottenere un accompagnamento che possa essere ricco, ricchissimo di fibre e grassi buoni, senza portare con sé grandi carichi di carboidrati (zuccheri). E visto che rispetta anche esigenze gluten free, perché non proporlo come valida alternativa al pane comune? Che dite: procediamo all'assaggio?
Ingredienti
50 g di semi di zucca
50 g di semi di girasole
50 g di semi di sesamo
40 g di semi di lino
40 g di semi di chia
250 g di acqua
75 g di mandorle spellate
50 g di crusca di avena (certificata gluten free)
3 g di sale rosa
1/2 cucchiaino di spirulina
5 g di lievito alimentare secco
Inserite tutti i semi in una ciotola e mescolateli tra loro (provateci con le mani: è decisamente terapeutico!!). Aggiungete acqua e lasciate in ammollo per un'oretta. Vedrete che i semi assorbiranno tutto il liquido e creeranno una sostanza vischiosa.
Tritate le mandorle, insieme al sale, fino ad ottenere una farina fine. Aggiungete la crusca di avena, la spirulina e il lievito alimentare e mescolate bene. Versate questi ingredienti secchi nel composto di semi e mescolate tutto, fino ad amalgamare perfettamente.
Versate l'impasto in uno stampo da plumcake e infornate, a 180°. Cuocete per 50 minuti, quindi estraete il pane dallo stampo e rimettetelo in forno, capovolto, per altri 50 minuti.
Estraete il pane e lasciatelo raffreddare. Quindi iniziate ad affettarlo e a gustarne l'avvolgenza.
Da solo, in pietanze salate, con marmellate o cioccolato, in crostini..... avrete l'imbarazzo della scelta per goderne.
Ovviamente, visto che le cose belle mi stanno a cuore e che le occasioni, se meritano, non me le faccio scappare facilmente, ho approfittato della riuscita di questa meraviglia per donare una nuova ricetta ad un'altra donna che stimo molto: lei, la mia splendida Leti!! Una forza della natura :)
E allora ecco la mia proposta salata, che mica si può vivere di soli dolci!! :D
Con questa ricetta partecipo al contest The Free Food Lover organizzato da Senza è Buono e Shake Your Free Life.abc
Le occasioni, si sa, vanno colte al volo. E così, se un'amica brama un assaggio per ogni scatto condiviso sui canali social, io mi diverto a stuzzicare le aspettative nell'organizzazione di una cena, quella cena, finalmente giunta a realizzazione.
Il modus operandi è sempre lo stesso: tavolino basso, tappeto, pietanze a buffet, un buon calice di vino e tante, tante chiacchiere. Tante, tante risate. E, ovviamente, l'immancabile vaschetta che attende di essere riempita con ogni eventualità di rimanenza ^_^ Per me è una gioia, ogni volta, vedere la soddisfazione sui visi dei miei ospiti. Lo è per la felicità degli ospiti stessi, ma lo è anche come conferma che i principi salutisti, che tanto diffondo, non tolgono davvero niente al piacere del palato. Questi biscotti ne sono la dimostrazione. Se non avessi svelato, in corso d'opera, che l'ingrediente base fosse un semplicissimo fagiolo, mai si sarebbe potuto scoprire tanta stranezza.
E allora come non approfittare di questa occasione per provarci, anche voi? Potrò mica sfornare biscotti per tutti? ^_^
Ingredienti
100 g di fagioli con l'occhio secchi (250 g bolliti)
65 g di mandorle pelate
100 g di parmigiano
3 g di pepe di Sichuan
3 g di paprika affumicata + q.b.
15 g di semi di lino
15 g di semi di sesamo
Mettete in ammollo i fagioli per una notte intera, quindi sciacquateli e bolliteli per un paio di ore, fino a quando saranno morbidi. Mettete in ammollo anche le mangorle, per almeno un paio di ore.
In un bicchierone versate i fagioli bolliti, le mandorle, il parmigiano spezzettato, pepe, paprika e i semi di lino. Frullate tutto, fino ad ottenere una purea omogenea.
Unite i semi di sesamo e assaggiate. Nel caso in cui il parmigiano non dovesse essere sufficiente a rendere sapido il sapore, aggiungete del sale.
Versate il composto su un piano e compattatelo bene. Formate un cilindro di circa 7 centimetri di diametro, avvolgetelo in un foglio di carta forno e lasciatelo riposare in frigorifero per almno un'ora.
A questo punto estraete l'impasto, eliminate la carta e tagliate delle fettine spesse poco meno di un centimetro. Sistemate i biscotti su una teglia coperta da carta forno e, con un batticarne di legno, pressate in superficie ricavando delle incisioni.
Spolverizzate con della paprika affumicata e infornate, a 190°, per circa 30 minuti. Dovranno dorare bene in superficie. Una volta sfornati sistemateli su una grata e lasciateli raffreddare: in questo modo acquisiranno croccantezza.
A questo punto assaporateli, da soli, accompagnati da un formaggio, da una salsa, con una pietanza o..... del golosissimo cioccolato. Sì, i contrasti sanno regalare sempre emozioni magiche.
Ma, soprattutto, preparatene in abbondanza, perché si inizia e non si sa quando si finisce ^_^
Servirà dire che si possono conservare, ben chiusi in una scatola di latta o in un barattolo di vetro, per una buona settimana?
abc
Il modus operandi è sempre lo stesso: tavolino basso, tappeto, pietanze a buffet, un buon calice di vino e tante, tante chiacchiere. Tante, tante risate. E, ovviamente, l'immancabile vaschetta che attende di essere riempita con ogni eventualità di rimanenza ^_^ Per me è una gioia, ogni volta, vedere la soddisfazione sui visi dei miei ospiti. Lo è per la felicità degli ospiti stessi, ma lo è anche come conferma che i principi salutisti, che tanto diffondo, non tolgono davvero niente al piacere del palato. Questi biscotti ne sono la dimostrazione. Se non avessi svelato, in corso d'opera, che l'ingrediente base fosse un semplicissimo fagiolo, mai si sarebbe potuto scoprire tanta stranezza.
E allora come non approfittare di questa occasione per provarci, anche voi? Potrò mica sfornare biscotti per tutti? ^_^
Ingredienti
100 g di fagioli con l'occhio secchi (250 g bolliti)
65 g di mandorle pelate
100 g di parmigiano
3 g di pepe di Sichuan
3 g di paprika affumicata + q.b.
15 g di semi di lino
15 g di semi di sesamo
Mettete in ammollo i fagioli per una notte intera, quindi sciacquateli e bolliteli per un paio di ore, fino a quando saranno morbidi. Mettete in ammollo anche le mangorle, per almeno un paio di ore.
In un bicchierone versate i fagioli bolliti, le mandorle, il parmigiano spezzettato, pepe, paprika e i semi di lino. Frullate tutto, fino ad ottenere una purea omogenea.
Unite i semi di sesamo e assaggiate. Nel caso in cui il parmigiano non dovesse essere sufficiente a rendere sapido il sapore, aggiungete del sale.
Versate il composto su un piano e compattatelo bene. Formate un cilindro di circa 7 centimetri di diametro, avvolgetelo in un foglio di carta forno e lasciatelo riposare in frigorifero per almno un'ora.
A questo punto estraete l'impasto, eliminate la carta e tagliate delle fettine spesse poco meno di un centimetro. Sistemate i biscotti su una teglia coperta da carta forno e, con un batticarne di legno, pressate in superficie ricavando delle incisioni.
Spolverizzate con della paprika affumicata e infornate, a 190°, per circa 30 minuti. Dovranno dorare bene in superficie. Una volta sfornati sistemateli su una grata e lasciateli raffreddare: in questo modo acquisiranno croccantezza.
A questo punto assaporateli, da soli, accompagnati da un formaggio, da una salsa, con una pietanza o..... del golosissimo cioccolato. Sì, i contrasti sanno regalare sempre emozioni magiche.
Ma, soprattutto, preparatene in abbondanza, perché si inizia e non si sa quando si finisce ^_^
Servirà dire che si possono conservare, ben chiusi in una scatola di latta o in un barattolo di vetro, per una buona settimana?
abc
C'è un sapore particolare che mi porta, con la testa, indietro di anni. E puntualmente, ogni anno, alla visione dei ricchi campi di granturco, si ripresenta. La semplicità del mais, sgranocchiato direttamente dalle pannocchie che papà portava a casa e che mamma faceva bollire per ore e ore, fino a renderle tenere, mi conquista ogni volta. Cibo povero, ma ricco di emozioni. Pieno, tanto che una volta gustato il mais alla fonte diretta, riuscire ad apprezzarlo conservato in scatoletta è davvero difficile. Per me, impossibile. Anche quest'anno ho ceduto al piacere dello "sgrana" e sgrano"cchiamento. Ma questa volta, per manenere fervido il mio piacere di sperimentare e cercare e scoprire e sorprendermi, sono andata oltre. Un biscotto. Ricco, tondo, sano, saporito, fragrante, appagante e indimenticabile. Sapori insoliti, che colpiscono e travolgono. Non posso definirlo un biscotto crudista, perché parte da un chicco bollito, ma il mio essiccatore non si risparmia mai e questa volta mi ha concesso magia vera. Non so se la mia idea di colazione mi stimoli nel creare sapori nuovi o se il desiderio di sapori nuovi stimoli la mia creatività, ma di certo posso dire che qui è racchiusa tutta la magia che ci si possa aspettare dalla semplicità.
Ingredienti
350 g di chicchi di mais bolliti
75 g di zucchero di canna grezzo Dulcita
50 g di fiocchi di avena
40 g di semi di chia
40 g di semi di girasole
30 g di semi di lino
Sgranate una pannocchia, dopo averla fatta bollire per un paio di ore e poi laciata raffreddare.
Prelevate i chicci e metteteli in un boccale. Aggiungete lo zucchero di canna e frullate tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo e non troppo fine.
A questo punto aggiungete i semi e frullate ancora brevemente. Impastate tutto fino ad ottenere un composto piuttosto compatto.
Lasciate riposare tutto per circa mezz'ora, quindi stendete l'impasto su un ripiano, in una sfoglia spessa mezzo centimetro circa. Tagliate i biscotti della forma desiderata, quindi sistemateli si ripiani dell'essiccatore (oppure su una teglia, che infornerete a 150° per circa un'ora).
Accendete l'essiccatore a 42° e fateli asciugare per tutta la notte, circa 9/10 ore.
Quando saranno ben asciutti, estraeteli e lasciateli riposare per una mezz'oretta. Ora sono pronti per essere consumati. Semplicemente.
Accompagnati da una buona marmellata, da una crema di cioccolato (la mia era homemade) o da semplice frutta, sono particolari nel sapore e assolutamente nuovi nella consistenza, almeno per me ^_^
Nel caso ne vogliate preparare in abbondanza, oppure non li consumiate tutti subito, conservateli in una scatola di latta o in un barattolo di vetro. Si manterranno saporiti e fragranti per diversi giorni.abc
Ingredienti
350 g di chicchi di mais bolliti
75 g di zucchero di canna grezzo Dulcita
50 g di fiocchi di avena
40 g di semi di chia
40 g di semi di girasole
30 g di semi di lino
Sgranate una pannocchia, dopo averla fatta bollire per un paio di ore e poi laciata raffreddare.
Prelevate i chicci e metteteli in un boccale. Aggiungete lo zucchero di canna e frullate tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo e non troppo fine.
A questo punto aggiungete i semi e frullate ancora brevemente. Impastate tutto fino ad ottenere un composto piuttosto compatto.
Lasciate riposare tutto per circa mezz'ora, quindi stendete l'impasto su un ripiano, in una sfoglia spessa mezzo centimetro circa. Tagliate i biscotti della forma desiderata, quindi sistemateli si ripiani dell'essiccatore (oppure su una teglia, che infornerete a 150° per circa un'ora).
Accendete l'essiccatore a 42° e fateli asciugare per tutta la notte, circa 9/10 ore.
Quando saranno ben asciutti, estraeteli e lasciateli riposare per una mezz'oretta. Ora sono pronti per essere consumati. Semplicemente.
Accompagnati da una buona marmellata, da una crema di cioccolato (la mia era homemade) o da semplice frutta, sono particolari nel sapore e assolutamente nuovi nella consistenza, almeno per me ^_^
Nel caso ne vogliate preparare in abbondanza, oppure non li consumiate tutti subito, conservateli in una scatola di latta o in un barattolo di vetro. Si manterranno saporiti e fragranti per diversi giorni.abc
Non c'è Lucifero che tenga, nessuna scusa che mi porti sulle rive di altre soluzioni: quando finisco le scorte di brioche per le mie colazioni domenicali, io impasto. E inforno.
Che tutto questo, poi, possa coincidere con la settimana più calda dell'estate è solo un dettaglio. Soffro così tanto il freddo invernale che non riesco a lamentarmi neanche con 31 gradi in casa e il forno a 200.
La colazione vince su tutto. Avevo salutato con una lacrimuccia l'ultimo nodino al cocco con la ricotta, forse l'impasto più riuscito di sempre, nel suo genere. E la testolina elucubrava già un impasto alternativo. Avevo in mente una danese, seppur, strano ma vero, reinterpretata dal mio solito bizzarro estro. Chiamiamolo pure fagottino, di certo è che l'impasto leggero e fragrante, assolutamente privo di uova e latticini, arricchito da un burro ottenuto dai semi di lino e di sesamo (unico vero esperimento della preparazione), racchiude un'anima di frutta intensa e deliziosa che rende questa nuova presenza una perfetta compagna per il risveglio domenicale. Io ci provo sempre e finché i risultati sono questi, non mi fermo mai!!
Ingredienti
Per il poolish
150 g di farina Petra 1
100 g di farina di Saragolla
100 g di farina di farro Monococco
20 g di lievito madre secco naturale
370 g di acqua
Per l'impasto
Poolish
150 g di farina Petra 1
150 g di farina di farro Monococco
20 g di lievito madre secco naturale
150 g di latte vegetale (per me di mandorle)
40 g di malto d'orzo in polvere
70 g di zucchero di canna grezzo Demerara
30 ml di olio di riso
Per il burro di semi
20 g di semi di lino
30 g di semi di sesamo
25 g di olio di riso
25 g di malto di riso
Per la farcitura
1 mango maturo
1 cucchiaio di uvetta sultanina
1 cucchiaio di bacche di Goji
Setacciate e mescolate le farine e il lievito per il poolish. Versate l'acqua, mescolate velocemente fino a bagnare tutta la farina, quindi coprite il contenitore con un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo fermentare per 15 ore. Io ho preparato il poolish il pomeriggio del giorno prima (ho cotto le brioche domenica mattina, ho preparato il preimpasto il venerdì). Conservate in frigorifero se dovesse fare troppo caldo.
Inserite in un boccale i semi di lino, i semi di sesamo, il malto di riso e l'olio di riso. Azionate le lame ad intervalli, in modo da non surriscaldare troppo i semi. Procedete con molta pazienza fino a quando avrete ottenuto una pasta liscia e omogenea. Ben compatta. A questo punto formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e riponete in frigorifero. Potrete lasciarlo anche fino al giorno dopo, ma l'importante è che riposi almeno un'ora.
Quando il poolish sarà pronto e avrà le sue belle bollicine in superficie, inseritelo nell'impastatrice (io uso il Bimby) e aggiungete le farine mescolate al lievito madre, il malto d'orzo e lo zucchero. Iniziate ad impastare, aggiungendo il latte. Per ultimo, a filo, versate l'olio, facendo attenzione che venga assorbito perfettamente. Lavorate fivo ad ottenere una pasta elastica e incordata.
Rovesciate l'impasto in una terrina leggermente unta, coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo lievitare per 7 ore. Io l'ho lasciato nel forno spento, ben protetto da correnti e da fonti di luce.
Pulite il mango e tagliatelo a dadini. Unite le bacche di Goji, l'uvetta e mescolate bene. Lasciate riposare e insaporire fino al suo utilizzo.
Quando l'impasto sarà lievitato, stendetelo su un piano infarinato, formando un rettangolo il cui lato più lingo dovrà essere il doppio di quello più corto.
Con il burro di semi formate n panetto della dimensione di metà rettangolo dell'impasto, quindi posizionatelo al centro dello stesso impasto e piegate i due lembi liberi laterali, verso il centro. In altre parole, dovrete praticare una chiusura a libro. Piegate ancora a metà, sempre nello stesso senso e avvolgete l'impasto nella pellicola. Lasciatelo riposare per un'ora, quindi riprendetelo e stendetelo nuovamente in un rettangolo. Prendete il lato più piccolo e avvolgetelo su se stesso, formando un salame. Avvolgete ancora nella pellicola e lasciate riposare per un'altra ora. Ripetete ancora una volta la piega arrotolata e fate riposare ancora per unìora.
Stendete la pasta in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro e dai bordi piuttosto regolari. Ritagliate dei quadrati di circa 12 centimetri di lato. Posizionate Nel centro di ciascun quadrato un cucchiaio scarso di mango e bacche. Chiudete gli angoli verso il centro, praticando una leggera pressione affinché l'impasto si unisca e non si apra nuovamente. Trasferite tutto su una placca coperta da carta forno, leggermente infarinata. Coprite i fagottini con un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare in frigo per tutta la notte (oppure fuori frigo per un paio d'ore almeno).
Tirate fuori la teglia almeno mezz'ora prima di infornarla, in modo da risvegliare l'impasto e acclimatarlo. Accendete il forno e, quando avrà raggiunto i 190°, spennellate la superficie delle brioche con una miscela di malto di riso e latte vegetale e infornate.
Cuocete per circa 35 minuti, facendo attenzione che la cottura sia uniforme. Se fosse necessaio, dopo 20 minuti girate la teglia.
Quando saranno ben dorate, sfornatele, trasferitele su una gratella e lasciatele raffreddare. O intiepidire, come ho fatto io, visto che le prime le ho mangiate il mattino stesso ^_^ Ma ricordate che, per quanto irresistibilmente buono, il lievitato caldo non è mai così consigliato ^_^
Ed ora date il via alla vostra colazione. Tè, tisana, caffè, cappuccino, un frutto, un pezzo di cioccolato, qualsiasi cosa vogliate accompagnare a queste piccole gemme di meraviglia, sarà perfetta. La croccantezza in superficie, che racchiude la fragrante e soffice morbidezza dell'impasto, vi porteranno ad un cuore fresco, sfizioso e intenso, che vi stregherà!!!
Smettere di mangiarne è una prova di coraggio per persone forti di spirito (e non di gola!!).
Con queste quantità di farina e con le dimensioni di taglio indicate, ho ottenuto circa 25 pezzi. Drei che per un po' sono a posto..... sempre che la gola non abbia il sopravvento!!
A me piace in benEssere..... si era forse notato?
Mancano 7 giorni per presentarmi le vostre ricette, quelle che raccontano un mondo di benEssere, il vostro. abc
Che tutto questo, poi, possa coincidere con la settimana più calda dell'estate è solo un dettaglio. Soffro così tanto il freddo invernale che non riesco a lamentarmi neanche con 31 gradi in casa e il forno a 200.
La colazione vince su tutto. Avevo salutato con una lacrimuccia l'ultimo nodino al cocco con la ricotta, forse l'impasto più riuscito di sempre, nel suo genere. E la testolina elucubrava già un impasto alternativo. Avevo in mente una danese, seppur, strano ma vero, reinterpretata dal mio solito bizzarro estro. Chiamiamolo pure fagottino, di certo è che l'impasto leggero e fragrante, assolutamente privo di uova e latticini, arricchito da un burro ottenuto dai semi di lino e di sesamo (unico vero esperimento della preparazione), racchiude un'anima di frutta intensa e deliziosa che rende questa nuova presenza una perfetta compagna per il risveglio domenicale. Io ci provo sempre e finché i risultati sono questi, non mi fermo mai!!
Ingredienti
Per il poolish
150 g di farina Petra 1
100 g di farina di Saragolla
100 g di farina di farro Monococco
20 g di lievito madre secco naturale
370 g di acqua
Per l'impasto
Poolish
150 g di farina Petra 1
150 g di farina di farro Monococco
20 g di lievito madre secco naturale
150 g di latte vegetale (per me di mandorle)
40 g di malto d'orzo in polvere
70 g di zucchero di canna grezzo Demerara
30 ml di olio di riso
Per il burro di semi
20 g di semi di lino
30 g di semi di sesamo
25 g di olio di riso
25 g di malto di riso
Per la farcitura
1 mango maturo
1 cucchiaio di uvetta sultanina
1 cucchiaio di bacche di Goji
Setacciate e mescolate le farine e il lievito per il poolish. Versate l'acqua, mescolate velocemente fino a bagnare tutta la farina, quindi coprite il contenitore con un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo fermentare per 15 ore. Io ho preparato il poolish il pomeriggio del giorno prima (ho cotto le brioche domenica mattina, ho preparato il preimpasto il venerdì). Conservate in frigorifero se dovesse fare troppo caldo.
Inserite in un boccale i semi di lino, i semi di sesamo, il malto di riso e l'olio di riso. Azionate le lame ad intervalli, in modo da non surriscaldare troppo i semi. Procedete con molta pazienza fino a quando avrete ottenuto una pasta liscia e omogenea. Ben compatta. A questo punto formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e riponete in frigorifero. Potrete lasciarlo anche fino al giorno dopo, ma l'importante è che riposi almeno un'ora.
Quando il poolish sarà pronto e avrà le sue belle bollicine in superficie, inseritelo nell'impastatrice (io uso il Bimby) e aggiungete le farine mescolate al lievito madre, il malto d'orzo e lo zucchero. Iniziate ad impastare, aggiungendo il latte. Per ultimo, a filo, versate l'olio, facendo attenzione che venga assorbito perfettamente. Lavorate fivo ad ottenere una pasta elastica e incordata.
Rovesciate l'impasto in una terrina leggermente unta, coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo lievitare per 7 ore. Io l'ho lasciato nel forno spento, ben protetto da correnti e da fonti di luce.
Pulite il mango e tagliatelo a dadini. Unite le bacche di Goji, l'uvetta e mescolate bene. Lasciate riposare e insaporire fino al suo utilizzo.
Quando l'impasto sarà lievitato, stendetelo su un piano infarinato, formando un rettangolo il cui lato più lingo dovrà essere il doppio di quello più corto.
Con il burro di semi formate n panetto della dimensione di metà rettangolo dell'impasto, quindi posizionatelo al centro dello stesso impasto e piegate i due lembi liberi laterali, verso il centro. In altre parole, dovrete praticare una chiusura a libro. Piegate ancora a metà, sempre nello stesso senso e avvolgete l'impasto nella pellicola. Lasciatelo riposare per un'ora, quindi riprendetelo e stendetelo nuovamente in un rettangolo. Prendete il lato più piccolo e avvolgetelo su se stesso, formando un salame. Avvolgete ancora nella pellicola e lasciate riposare per un'altra ora. Ripetete ancora una volta la piega arrotolata e fate riposare ancora per unìora.
Stendete la pasta in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro e dai bordi piuttosto regolari. Ritagliate dei quadrati di circa 12 centimetri di lato. Posizionate Nel centro di ciascun quadrato un cucchiaio scarso di mango e bacche. Chiudete gli angoli verso il centro, praticando una leggera pressione affinché l'impasto si unisca e non si apra nuovamente. Trasferite tutto su una placca coperta da carta forno, leggermente infarinata. Coprite i fagottini con un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare in frigo per tutta la notte (oppure fuori frigo per un paio d'ore almeno).
Tirate fuori la teglia almeno mezz'ora prima di infornarla, in modo da risvegliare l'impasto e acclimatarlo. Accendete il forno e, quando avrà raggiunto i 190°, spennellate la superficie delle brioche con una miscela di malto di riso e latte vegetale e infornate.
Cuocete per circa 35 minuti, facendo attenzione che la cottura sia uniforme. Se fosse necessaio, dopo 20 minuti girate la teglia.
Quando saranno ben dorate, sfornatele, trasferitele su una gratella e lasciatele raffreddare. O intiepidire, come ho fatto io, visto che le prime le ho mangiate il mattino stesso ^_^ Ma ricordate che, per quanto irresistibilmente buono, il lievitato caldo non è mai così consigliato ^_^
Ed ora date il via alla vostra colazione. Tè, tisana, caffè, cappuccino, un frutto, un pezzo di cioccolato, qualsiasi cosa vogliate accompagnare a queste piccole gemme di meraviglia, sarà perfetta. La croccantezza in superficie, che racchiude la fragrante e soffice morbidezza dell'impasto, vi porteranno ad un cuore fresco, sfizioso e intenso, che vi stregherà!!!
Smettere di mangiarne è una prova di coraggio per persone forti di spirito (e non di gola!!).
Con queste quantità di farina e con le dimensioni di taglio indicate, ho ottenuto circa 25 pezzi. Drei che per un po' sono a posto..... sempre che la gola non abbia il sopravvento!!
A me piace in benEssere..... si era forse notato?
Mancano 7 giorni per presentarmi le vostre ricette, quelle che raccontano un mondo di benEssere, il vostro. abc
Confesso che fu colpo di fulmine. Quando Laura presentò le sue cotolette di melanzana, non capii più nulla: in un attimo feci mente locale su quanto avessi in dispensa e nell'attimo successivo mi trovai a preparare queste delizie. Che, nel tempo, ho replicato.
La prima volta fu in occasione di una cena che necessitava la praticità itinerante. Un appuntamento di lavoro che mi avrebbe tenuto occupata fino a tardi e 40 minuti di strada per tornare a casa. Come ottimizzare i tempi? Vi illustrai tutto, ricordate? Dissi che erano la fine del mondo, anche fredde. Ma dissi che avrei voluto riprovarci e gustarle calde, appena sfornate. Ecco, l'ho fatto, e nel farlo ho approfittato dell'occasione per documentare tutto e parlarvene nel dettaglio. Amo l'estate per molti prodotti stagionali, le melanzane sono tra questi. Sono versatili, si prestano a preparazioni differenti, a differenti aromatizzazioni. Differenti per forma, consistenza, contestualizzazione. E sono superbe nella forma di cotoletta. Assolutamente sane e ricche di preziosi nutrienti. Senza uova, ma ricchissime di proteine, grazie alla presenza di farina di ceci e semi. Senza glutine per la presenza del pangrattato di riso. Leggere per la cottura in forno, che evita fritture varie. Saporite grazie all'aggiunta di erbe aromatiche.
Ringrazio Laura, da cui ho preso ispirazione, vi suggerisco l'assaggio e vi invito a farvi portavoce di questa ricetta, in un passaparola che conquisterà i palati meravigliando le papille gustative di chiunque ^_^
Ingredienti
1 melanzana striata
5 foglie di salvia
1 cucchiaio di semi di lino
1 cucchiaio di semi di sesamo
1 cucchiaio di semi di zucca
1 cucchiaio di pangrattato di riso
1 cucchiaio raso di lievito alimentare (se non lo aveste, omettetelo)
2 cucchiai di farina di ceci
sale rosso di Cipro
pepe mix creolo
noce moscata
acqua q.b.
Lavate la melanzana e asciugatela. Affettatela un fette spesse circa un centimetro. Sistematele, a strati, in un colino, cosparse di sale rosso. Schiacciatele con un peso e lasciatele a riposo per qualche ora, in modo che perdano il liquido di vegetazione e rimangano dolci.
Nel frattempo preparate la pastella stemperando la farina di ceci con poca acqua alla volta. Salate e insaporite con pepe e noce moscata e continuate ad aggiungere acqua fino ad ottenere una crema piuttosto liquida (ma non troppo). Copritela, spostatela in frigorifero e lasciatela risposare.
Quando le melanzane saranno pronte, sciacquatele e tamponatele con un panno pulito, in modo da asciugarle bene.
Lavate le foglie di salvia e asciugatele bene. Tagliatele con una mezzaluno, fino ad ottenere un composto molto fine. Versate i semi di lino, di sesamo e di zucca in un mortaio e pestate tutto fino ad ottenere una farina piuttosto spessa. Unite il pangrattato di riso, la salvia e il lievito alimentare, quindi mescolate e rovesciate tutto su un foglio di carta assorbente.
Riprendete la pastella, mescolatela bene e procedete alla panatura: immergete velocemente le fette di melanzana nella pastella di ceci, quindi adagiate ciascuna fettina sulla panatura. Premete leggermente (non troppo) con le dita, quindi girate e procedete anche dal lato opposto.
Sistemate le melanzane su una teglia coperta da carta forno e leggermente unta. Procedete fino a terminare tutte le fette.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 200°. Prima di infornare girate le melanzane. In questo modo la parte che è rimasta a contatto con l'olio rimarrà all'esterno.
Cuocete per circa 25 minuti (in base alle caratteristiche del vostro forno potrebbe volerci anche meno), quindi estraete la teglia, girate le fettine e procedete per altri 20 minuti con la cottura.
Quando saranno belle dorate estraetele e servitele.
Io ho approfittato del forno acceso per preparare dei germogli di soia croccanti. Prima cotti velocemente al vapore, poi passati in pochissima farina di riso, quindi disposti su una teglia leggermente unta. Un pizzico di sale e via, in forno, facendo attenzione a smuoverli spesso e a non farli scurire troppo.
Servite tutto su un piatto da portata e mettete al centro del tavolo. Sono perfette da gustare come finger, magari accompagnate da una fresca salsa a base di yogurt, o di pormaggio cremoso, o un maionese veg come quella che ho proposto con le crocchette di batata dolce ^_^
Ma sono anche ideali per un pranzo on the road, per un pic nic, per uno spuntino in riva al mare. Insomma, sono versatili come neanche potete immaginare e sono buone da togliere il fiato.
Il piacere delle cose naturali e sane non ha confini. Aguzzate l'ingegno e divertitevi!!
E ricordate che una vita di benEssere è una vita felice!!abc
La prima volta fu in occasione di una cena che necessitava la praticità itinerante. Un appuntamento di lavoro che mi avrebbe tenuto occupata fino a tardi e 40 minuti di strada per tornare a casa. Come ottimizzare i tempi? Vi illustrai tutto, ricordate? Dissi che erano la fine del mondo, anche fredde. Ma dissi che avrei voluto riprovarci e gustarle calde, appena sfornate. Ecco, l'ho fatto, e nel farlo ho approfittato dell'occasione per documentare tutto e parlarvene nel dettaglio. Amo l'estate per molti prodotti stagionali, le melanzane sono tra questi. Sono versatili, si prestano a preparazioni differenti, a differenti aromatizzazioni. Differenti per forma, consistenza, contestualizzazione. E sono superbe nella forma di cotoletta. Assolutamente sane e ricche di preziosi nutrienti. Senza uova, ma ricchissime di proteine, grazie alla presenza di farina di ceci e semi. Senza glutine per la presenza del pangrattato di riso. Leggere per la cottura in forno, che evita fritture varie. Saporite grazie all'aggiunta di erbe aromatiche.
Ringrazio Laura, da cui ho preso ispirazione, vi suggerisco l'assaggio e vi invito a farvi portavoce di questa ricetta, in un passaparola che conquisterà i palati meravigliando le papille gustative di chiunque ^_^
Ingredienti
1 melanzana striata
5 foglie di salvia
1 cucchiaio di semi di lino
1 cucchiaio di semi di sesamo
1 cucchiaio di semi di zucca
1 cucchiaio di pangrattato di riso
1 cucchiaio raso di lievito alimentare (se non lo aveste, omettetelo)
2 cucchiai di farina di ceci
sale rosso di Cipro
pepe mix creolo
noce moscata
acqua q.b.
Lavate la melanzana e asciugatela. Affettatela un fette spesse circa un centimetro. Sistematele, a strati, in un colino, cosparse di sale rosso. Schiacciatele con un peso e lasciatele a riposo per qualche ora, in modo che perdano il liquido di vegetazione e rimangano dolci.
Nel frattempo preparate la pastella stemperando la farina di ceci con poca acqua alla volta. Salate e insaporite con pepe e noce moscata e continuate ad aggiungere acqua fino ad ottenere una crema piuttosto liquida (ma non troppo). Copritela, spostatela in frigorifero e lasciatela risposare.
Quando le melanzane saranno pronte, sciacquatele e tamponatele con un panno pulito, in modo da asciugarle bene.
Lavate le foglie di salvia e asciugatele bene. Tagliatele con una mezzaluno, fino ad ottenere un composto molto fine. Versate i semi di lino, di sesamo e di zucca in un mortaio e pestate tutto fino ad ottenere una farina piuttosto spessa. Unite il pangrattato di riso, la salvia e il lievito alimentare, quindi mescolate e rovesciate tutto su un foglio di carta assorbente.
Riprendete la pastella, mescolatela bene e procedete alla panatura: immergete velocemente le fette di melanzana nella pastella di ceci, quindi adagiate ciascuna fettina sulla panatura. Premete leggermente (non troppo) con le dita, quindi girate e procedete anche dal lato opposto.
Sistemate le melanzane su una teglia coperta da carta forno e leggermente unta. Procedete fino a terminare tutte le fette.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 200°. Prima di infornare girate le melanzane. In questo modo la parte che è rimasta a contatto con l'olio rimarrà all'esterno.
Cuocete per circa 25 minuti (in base alle caratteristiche del vostro forno potrebbe volerci anche meno), quindi estraete la teglia, girate le fettine e procedete per altri 20 minuti con la cottura.
Quando saranno belle dorate estraetele e servitele.
Io ho approfittato del forno acceso per preparare dei germogli di soia croccanti. Prima cotti velocemente al vapore, poi passati in pochissima farina di riso, quindi disposti su una teglia leggermente unta. Un pizzico di sale e via, in forno, facendo attenzione a smuoverli spesso e a non farli scurire troppo.
Servite tutto su un piatto da portata e mettete al centro del tavolo. Sono perfette da gustare come finger, magari accompagnate da una fresca salsa a base di yogurt, o di pormaggio cremoso, o un maionese veg come quella che ho proposto con le crocchette di batata dolce ^_^
Ma sono anche ideali per un pranzo on the road, per un pic nic, per uno spuntino in riva al mare. Insomma, sono versatili come neanche potete immaginare e sono buone da togliere il fiato.
Il piacere delle cose naturali e sane non ha confini. Aguzzate l'ingegno e divertitevi!!
E ricordate che una vita di benEssere è una vita felice!!abc
Ormai è più di tre settimane che il mio contest Un Mondo di benEssere ha preso vita, e sono felice di vedere come, giorno dopo giorno, si arricchisca delle vostre proposte. Vorrei gustarle tutte, lo confesso, e mi proporrei, ogni volta, per entrare nelle vostre cucine a dare un risvolto concreto all'idea di sapori che l'assaggio virtuale mi concede. Perché mi prendete per la gola mica da ridere ^_^
Ad oggi, però, il tempo tiranno mi ha permesso di approcciarmi direttamente solo ad una di queste ricette. Il colpo di fulmine, un po' curiosità un po' risveglio di un interesse latente, è stato per la batata dolce. Ebbene sì, Silvia mi ha lanciato un guanto di sfida dicendomi, con le sue crocchette, provaci.... è arrivato il momento!!
Non ho riproposto la sua versione, ho solo utilizzato la sua idea per creare la mia versione, dettata da esigenze di dispensa, da elucubrazioni mentali, da curiosità varie e dall'idea di accostare sapori come mai avessi fatto prima. Ma non è tutto. Se Silvia ha accompagnato la sua crocchetta con un dip allo yogurt, io sono stata portata a provare una salsa assaggiata virtualmente in altre vesti, ma che la mia dolce Nocciolina mi ha piazzato davanti agli occhi conquistandomi senza scampo. Non ho potuto utilizzare gli anacardi, perché ne sono tanto ghiotta da essere in grado si mangiarne due etti per volta, senza accorgermene (salvo poi svuotare l'anima e morire come una mongolfiera bucata che precipita verso l'inferno), motivo per cui sono portata a concedermeli con spiccata rarità. Ma le arachidi non mancano mai ^_^ E allora ecco la soluzione. Di spinaci non ne ho trovato neanche l'ombra, quindi mi sono ingegnata con qualche ghiotta e curiosa alternativa. Insomma, quello che è venuto fuori è qualcosa di decisamente nuovo, ispirato da due persone che stimo molto.
Ingredienti
Pre le crocchette
130 g di batata dolce
80 g di tofu al naturale
40 g di foglie di sedano verde
5 g di foglie di menta
1 cucchiaino di peperoncini sott'olio
sale rosso delle Hawaii
paprika dolce
10 g di semi di lino
10 g di semi di sesamo
1 cucchiaio di pangrattato di riso
1 cucchiaio di olio evo
Per la salsa
20 g di arachidi
8 pomodorini Pizzutello
1 cucchiaino di lievito alimentare
sale rosso delle Hawaii
5 foglie di basilicp
Sgusciate le arachidi, pulitele bene e mettetele in ammollo in acqua. Lasciatele più tempo possibile. Io le ho lasciate una mattinata.
Sbucciate la batata, tagliatela a tocchetti e fatela bollire in abbondante acqua. Io non ho aggiunto sale. Ho proceduto a questa cottura perché una batata intera per me sarebbe stata davvero troppa!! Ho preferito alleggerire l'apporto di carboidrati con l'aggiunta del tofu, ma voi fate la vostra scelta ^_^
Una volta che sarà morbida scolatela e inseritela in un boccale, insieme al tofu tagliato a dadini, alle foglie di sedano e di menta lavate e asciugate e al peperoncino. Frullate tutto, fino a rendere gli ingredienti una crema liscia ed omogenea. Unite paprika e sale a piacere, mescolate bene e assaggiate, affinché abbia raggiunto la sapidità a voi congeniale.
Lasciate riposare l'impasto e occupatevi della panatura. Inserite in un mortaio i semi di lino e di sesamo. Pestateli, spezzandoli bene (ricordate che i principi dei semi di lino si trovano tutti all'interno. Ma ricordatevi anche che ossidano facilmente, per cui è un passaggio che non va effettuato in anticipo!!). Versate il battuto su un foglio di carta assorbente, unite il pangrattato di riso e mescolate bene. Formate, con l'impasto, delle piccole polpette. Saranno molto morbide, per cui sarà piuttosto difficile lavorarle. Fatele scorrere velocemente sulla panatura, dando la forma di un bastoncino. Lasciate riposare in frigo per una decina di minuti.
Occupatevi, ora, della salsa. Scolate le arachidi, sciacquatele e inseritele in un boccale. Lavate i pomodorini, eliminate la pelle (con questo tipo di pomodorino ci si riesce anche enza farli sbollentare), tagliateli a metà ed eliminate succo e semi. Inserite la polpa nel boccale, unite le foglie di basilico lavate e asciugate, il lievito alimentare e il sale. Frullate a lungo, cercando di inglobare quanta più aria possibile, in modo da far vellutare bene la crema e renderla soffice. Mantenetela fresca, in frigorifero, per il tempo di cottura delle crocchette. Fate scaldare l'olio in una padella e, una volta ben caldo, adagiatevi le crocchette. Io generalmente sporco di olio tutta la superficie, in modo da non aggiungere ulteriore olio e lasciare che la cottura sia uniforme e ben dorata.
Continuate la cottura a fuoco medio, girando di tanto in tanto le crocchette. Ci vorranno circa 10 minuti per ottenere una doratura perfetta.
Versate la salsa di arachidi e pomodori in un bicchierino, guarnite con una cima di basilico e servitela accanto alle crocchette, che potrete presentare in un cartoccio, o semplicemente in un piatto da portata. E' una pietanza che si presta ad essere consumata con le mani (le posate non le ho neanche immaginate ^_^) e che, per questo, trasforma il pasto in un momento di piacevole convivialità.
Leggera, fragrante, ricca di nutrienti preziosi, ma anche fresca, grazie all'accompagnamento dal sapore estivo e mediterraneo di pomodori e basilico, questa crocchetta è un'insolita alternativa alle necessità e ai desideri di una cucina meno impegnativa, come i giorni di canicola estiva ci chiedono.
La batata dolce mi ricorda molto la consistenza e la delicatezza della zucca. E, vi dirò, per la testa ho già idee particolari legate al suo utilizzo.
Non vedo l'ora di sperimentare, e poi di raccontarvi.
Per il momento vi lascio il piacere di questo assaggio.abc
Ad oggi, però, il tempo tiranno mi ha permesso di approcciarmi direttamente solo ad una di queste ricette. Il colpo di fulmine, un po' curiosità un po' risveglio di un interesse latente, è stato per la batata dolce. Ebbene sì, Silvia mi ha lanciato un guanto di sfida dicendomi, con le sue crocchette, provaci.... è arrivato il momento!!
Non ho riproposto la sua versione, ho solo utilizzato la sua idea per creare la mia versione, dettata da esigenze di dispensa, da elucubrazioni mentali, da curiosità varie e dall'idea di accostare sapori come mai avessi fatto prima. Ma non è tutto. Se Silvia ha accompagnato la sua crocchetta con un dip allo yogurt, io sono stata portata a provare una salsa assaggiata virtualmente in altre vesti, ma che la mia dolce Nocciolina mi ha piazzato davanti agli occhi conquistandomi senza scampo. Non ho potuto utilizzare gli anacardi, perché ne sono tanto ghiotta da essere in grado si mangiarne due etti per volta, senza accorgermene (salvo poi svuotare l'anima e morire come una mongolfiera bucata che precipita verso l'inferno), motivo per cui sono portata a concedermeli con spiccata rarità. Ma le arachidi non mancano mai ^_^ E allora ecco la soluzione. Di spinaci non ne ho trovato neanche l'ombra, quindi mi sono ingegnata con qualche ghiotta e curiosa alternativa. Insomma, quello che è venuto fuori è qualcosa di decisamente nuovo, ispirato da due persone che stimo molto.
Ingredienti
Pre le crocchette
130 g di batata dolce
80 g di tofu al naturale
40 g di foglie di sedano verde
5 g di foglie di menta
1 cucchiaino di peperoncini sott'olio
sale rosso delle Hawaii
paprika dolce
10 g di semi di lino
10 g di semi di sesamo
1 cucchiaio di pangrattato di riso
1 cucchiaio di olio evo
Per la salsa
20 g di arachidi
8 pomodorini Pizzutello
1 cucchiaino di lievito alimentare
sale rosso delle Hawaii
5 foglie di basilicp
Sgusciate le arachidi, pulitele bene e mettetele in ammollo in acqua. Lasciatele più tempo possibile. Io le ho lasciate una mattinata.
Sbucciate la batata, tagliatela a tocchetti e fatela bollire in abbondante acqua. Io non ho aggiunto sale. Ho proceduto a questa cottura perché una batata intera per me sarebbe stata davvero troppa!! Ho preferito alleggerire l'apporto di carboidrati con l'aggiunta del tofu, ma voi fate la vostra scelta ^_^
Una volta che sarà morbida scolatela e inseritela in un boccale, insieme al tofu tagliato a dadini, alle foglie di sedano e di menta lavate e asciugate e al peperoncino. Frullate tutto, fino a rendere gli ingredienti una crema liscia ed omogenea. Unite paprika e sale a piacere, mescolate bene e assaggiate, affinché abbia raggiunto la sapidità a voi congeniale.
Lasciate riposare l'impasto e occupatevi della panatura. Inserite in un mortaio i semi di lino e di sesamo. Pestateli, spezzandoli bene (ricordate che i principi dei semi di lino si trovano tutti all'interno. Ma ricordatevi anche che ossidano facilmente, per cui è un passaggio che non va effettuato in anticipo!!). Versate il battuto su un foglio di carta assorbente, unite il pangrattato di riso e mescolate bene. Formate, con l'impasto, delle piccole polpette. Saranno molto morbide, per cui sarà piuttosto difficile lavorarle. Fatele scorrere velocemente sulla panatura, dando la forma di un bastoncino. Lasciate riposare in frigo per una decina di minuti.
Occupatevi, ora, della salsa. Scolate le arachidi, sciacquatele e inseritele in un boccale. Lavate i pomodorini, eliminate la pelle (con questo tipo di pomodorino ci si riesce anche enza farli sbollentare), tagliateli a metà ed eliminate succo e semi. Inserite la polpa nel boccale, unite le foglie di basilico lavate e asciugate, il lievito alimentare e il sale. Frullate a lungo, cercando di inglobare quanta più aria possibile, in modo da far vellutare bene la crema e renderla soffice. Mantenetela fresca, in frigorifero, per il tempo di cottura delle crocchette. Fate scaldare l'olio in una padella e, una volta ben caldo, adagiatevi le crocchette. Io generalmente sporco di olio tutta la superficie, in modo da non aggiungere ulteriore olio e lasciare che la cottura sia uniforme e ben dorata.
Continuate la cottura a fuoco medio, girando di tanto in tanto le crocchette. Ci vorranno circa 10 minuti per ottenere una doratura perfetta.
Versate la salsa di arachidi e pomodori in un bicchierino, guarnite con una cima di basilico e servitela accanto alle crocchette, che potrete presentare in un cartoccio, o semplicemente in un piatto da portata. E' una pietanza che si presta ad essere consumata con le mani (le posate non le ho neanche immaginate ^_^) e che, per questo, trasforma il pasto in un momento di piacevole convivialità.
Leggera, fragrante, ricca di nutrienti preziosi, ma anche fresca, grazie all'accompagnamento dal sapore estivo e mediterraneo di pomodori e basilico, questa crocchetta è un'insolita alternativa alle necessità e ai desideri di una cucina meno impegnativa, come i giorni di canicola estiva ci chiedono.
La batata dolce mi ricorda molto la consistenza e la delicatezza della zucca. E, vi dirò, per la testa ho già idee particolari legate al suo utilizzo.
Non vedo l'ora di sperimentare, e poi di raccontarvi.
Per il momento vi lascio il piacere di questo assaggio.abc
Strano, ma vero: BISCOTTI!!!!
Non ne avrò mai abbastanza. Mentre vi racconto di questa meraviglia, sto già assaporandone le ultime briciole ed elucubrando su nuove versioni. Con il tempo ho messo a punto alcune tecniche, ho preso confidenza con ingredienti insoliti, affinato l'intuito per i sapori e le consistenze insolite e dato continuamente ossigeno al bisogno di creare. Non amo particolarmente il dolce stucchevole, tanto da strabuzzare gli occhi di fronte alle quantità di zucchero che leggo nelle ricette classiche. Ho definitivamente eliminato gli ingredienti raffinati, scegliendo fonti di fornitura che possano garantirmi la genuinità degli stessi. E piuttosto rinuncio alla riuscita del progetto come tradizione comanda, ma non mi lascio tentare da un panetto di burro o da una farina 00. Sto benissimo così. Non è estremismo: il mio corpo è felice, carico ed energico. E io non potrei chiedere di più. Per questi biscotti, che in parte richiamano una digestiva, in parte racchiudono sapori insoliti, il percorso è stato attento e studiato e si è avvalso di qualche tentativo, prima del raggiungimento della forma attuale, per me perfetta. Sono friabili come ci si aspetta da un frollino. Sono leggeri come ci si aspetta da una digestiva. Sono rustici come ci si aspetta dalla scelta degli ingredienti utilizzati. Sono inebrianti come solo la farina di mandarino potrebbe renderli. Sono ricchi come solo semi e cereali sanno essere. E sono ideali per qualsiasi momento della giornata, dalla colazione allo spuntino. Senza uova, senza latticini, non incontrano solo i gusti dei più attenti, ma soddisfano anche le esigenze dei consapevoli ed intolleranti.
Lo chiamereste ancora semplice biscotto?
Ingredienti
65 g di arachidi
80 g di farina di riso
25 g di olio di riso
50 g di fiocchi d'avena
35 g di semi di girasole
15 g di semi di lino
45 g di latte di mandorla
30 g di miele all'arancia (oppure malto di riso per la versione vegana)
5 g di farina di mandarino
2 g di sale grosso integrale
Inserite le arachidi con il sale grosso in un boccale, quindi tritate fino a formare una crema piuttosto granulosa. Non dovrete ottenere un burro vero e proprio, ma una crema che permetta di legare, ma che lasci piccoli pezzi di arachide da assaporare al morso.
Aggiungete, quindi, i fiocchi d'avena, i semi di lino, i semi di girasole e la farina di mandarino. Tritate tutto, creando un impasto fatto di briciole. A questo punto aggiungete il miele, l'olio di riso, la farina di riso e impastate, versando, poco alla volta, il latte necessario ad ottenere un impasto compatto, ma non troppo morbido. La quantità indicata potrebbe variare in base alla qualità della farina utilizzata.
Formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola, e dimenticatevelo in frigorifero per almeno due ore.
Almeno vuole anche dire tutta una notte oppure l'intera giornata. Questo significa che potrete preparare l'impasto con largo anticipo, assecondando i vostri impegni. ERGO.... non avete scusanti!!!! Non voglio arrogarmi il diritto di organizzare le vostre giornate, ma potrete biscottare anche se oberati di impegni! ^_^
Quando riprenderete l'impasto per stenderlo, armatevi di un po' di sana pazienza: l'impasto non è burroso come una classica frolla, per cui sarà più complicato tenerlo compatto. Ma la fatica verrà ripagata.
Stendete uno strato sottile, mezzo centimetro al massimo, e tagliate i biscotti della forma desiderata. Trasferite tutto su una teglia coperta da carta forno.
Infornate a 180° e cuocete per 15 minuti, 20 al massimo (a seconda del vostro forno). Controllate che non scuriscano troppo. E' facile, essendo così sottili, che brucino, per cui state nelle vicinanze del forno per il tempo di cottura.
Una volta pronti sfornateli e trasferiteli su una gratella, fino al totale raffreddamento.
A questo punto non dovrete fare altro che assaporarli!!
Sarà difficile fermarsi ad uno, ma anche a due biscotti. Sia impreziositi da creme o marmellate, sia in totale semplicità e purezza, il sapore comanda un richiamo continuo e la manina si allunga senza colpo ferire ^_^
Io li ho apprezzati molto con la mia crema alle nocciole, nelle mie colazioni luculliane. Ma non ho saputo resistere alla sua natura aromatica anche per un semplice spuntino pomeridiano, o per accompagnare il caffè del dopo pranzo ^_^
Se alla gola non si comanda, la gola si può educare. E questa ne è una dimostrazione ^_^
abc
Non ne avrò mai abbastanza. Mentre vi racconto di questa meraviglia, sto già assaporandone le ultime briciole ed elucubrando su nuove versioni. Con il tempo ho messo a punto alcune tecniche, ho preso confidenza con ingredienti insoliti, affinato l'intuito per i sapori e le consistenze insolite e dato continuamente ossigeno al bisogno di creare. Non amo particolarmente il dolce stucchevole, tanto da strabuzzare gli occhi di fronte alle quantità di zucchero che leggo nelle ricette classiche. Ho definitivamente eliminato gli ingredienti raffinati, scegliendo fonti di fornitura che possano garantirmi la genuinità degli stessi. E piuttosto rinuncio alla riuscita del progetto come tradizione comanda, ma non mi lascio tentare da un panetto di burro o da una farina 00. Sto benissimo così. Non è estremismo: il mio corpo è felice, carico ed energico. E io non potrei chiedere di più. Per questi biscotti, che in parte richiamano una digestiva, in parte racchiudono sapori insoliti, il percorso è stato attento e studiato e si è avvalso di qualche tentativo, prima del raggiungimento della forma attuale, per me perfetta. Sono friabili come ci si aspetta da un frollino. Sono leggeri come ci si aspetta da una digestiva. Sono rustici come ci si aspetta dalla scelta degli ingredienti utilizzati. Sono inebrianti come solo la farina di mandarino potrebbe renderli. Sono ricchi come solo semi e cereali sanno essere. E sono ideali per qualsiasi momento della giornata, dalla colazione allo spuntino. Senza uova, senza latticini, non incontrano solo i gusti dei più attenti, ma soddisfano anche le esigenze dei consapevoli ed intolleranti.
Lo chiamereste ancora semplice biscotto?
Ingredienti
65 g di arachidi
80 g di farina di riso
25 g di olio di riso
50 g di fiocchi d'avena
35 g di semi di girasole
15 g di semi di lino
45 g di latte di mandorla
30 g di miele all'arancia (oppure malto di riso per la versione vegana)
5 g di farina di mandarino
2 g di sale grosso integrale
Inserite le arachidi con il sale grosso in un boccale, quindi tritate fino a formare una crema piuttosto granulosa. Non dovrete ottenere un burro vero e proprio, ma una crema che permetta di legare, ma che lasci piccoli pezzi di arachide da assaporare al morso.
Aggiungete, quindi, i fiocchi d'avena, i semi di lino, i semi di girasole e la farina di mandarino. Tritate tutto, creando un impasto fatto di briciole. A questo punto aggiungete il miele, l'olio di riso, la farina di riso e impastate, versando, poco alla volta, il latte necessario ad ottenere un impasto compatto, ma non troppo morbido. La quantità indicata potrebbe variare in base alla qualità della farina utilizzata.
Formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola, e dimenticatevelo in frigorifero per almeno due ore.
Almeno vuole anche dire tutta una notte oppure l'intera giornata. Questo significa che potrete preparare l'impasto con largo anticipo, assecondando i vostri impegni. ERGO.... non avete scusanti!!!! Non voglio arrogarmi il diritto di organizzare le vostre giornate, ma potrete biscottare anche se oberati di impegni! ^_^
Quando riprenderete l'impasto per stenderlo, armatevi di un po' di sana pazienza: l'impasto non è burroso come una classica frolla, per cui sarà più complicato tenerlo compatto. Ma la fatica verrà ripagata.
Stendete uno strato sottile, mezzo centimetro al massimo, e tagliate i biscotti della forma desiderata. Trasferite tutto su una teglia coperta da carta forno.
Infornate a 180° e cuocete per 15 minuti, 20 al massimo (a seconda del vostro forno). Controllate che non scuriscano troppo. E' facile, essendo così sottili, che brucino, per cui state nelle vicinanze del forno per il tempo di cottura.
Una volta pronti sfornateli e trasferiteli su una gratella, fino al totale raffreddamento.
A questo punto non dovrete fare altro che assaporarli!!
Sarà difficile fermarsi ad uno, ma anche a due biscotti. Sia impreziositi da creme o marmellate, sia in totale semplicità e purezza, il sapore comanda un richiamo continuo e la manina si allunga senza colpo ferire ^_^
Io li ho apprezzati molto con la mia crema alle nocciole, nelle mie colazioni luculliane. Ma non ho saputo resistere alla sua natura aromatica anche per un semplice spuntino pomeridiano, o per accompagnare il caffè del dopo pranzo ^_^
Se alla gola non si comanda, la gola si può educare. E questa ne è una dimostrazione ^_^
abc
E’ un periodo in cui rincorro il tempo. La testa è piena di idee, di scadenze, di impegni, di lavoro e la cosa mi rende fiera e viva. Ma allo stesso tempo mi toglie energie e concentrazione per fantasticare in cucina e, soprattutto, per rendere concrete le stesse fantasie. Nonostante tutto, cerco di mantenere vive le buone abitudini e, se non riesco a dedicarmi a nuove sperimentazioni con la costanza di sempre, l’ottimizzazione arriva in risposta alla necessità di concentrare tempi e risorse. Laddove arriva un’idea, arriva anche il metodo perfetto per metterla in atto. Così nasce questo tortino. Il desiderio di creare un concentrato di verdure, in una forma nuova e originale che rispettasse un paio di sani principi, mi ha portato ad immaginare una crosta di carote, in cui incastonare un bouquet di gemme colorate e saporite. Un ripieno fatto di verdure, quante più ne vogliate, saltate in padella in maniera semplice. Una base preparata in poche mosse, senza farine aggiunte, per non creare un vero e proprio impasto. Una cottura in forno, che non richiede costante attenzione. E un risultato, di fatto, che non è quello di una vera crostata. Quello che si percepisce sul palato è un insieme di consistenze differenti che mantengono inalterati la natura e i sapori delle materie prime utilizzate. Mi è piaciuta l’idea di come questo piatto possa essere una proposta per ottimizzare rimasugli di verdure che abitano il nostro frigorifero e mi è anche piaciuta la ricchezza di sapori che quegli stessi avanzi portano con sé. Un piatto appagante, insomma, meraviglioso da gustare anche il giorno dopo, semplicemente scaldato in padella, con quella crosticina sfiziosa che trasforma un concentrato di vitamine in vero sfizio!
Ingredienti
Per l’impasto
180 g di carote
35 g di fiocchi d’avena
15 g di semi di lino
20 g di burro di arachidi salato (autoprodotto)
10 g di gomasio
Per il ripieno
1 carota
1 piccolo broccolo
10 cavolini di Bruxelles
¼ di porro
50 g di piselli (per me dell’orto di famiglia, surgelati)
olio di olive taggiasche
sale rosa dell’Himalaya
noce moscata
pepe
1 cucchiaino di farina di nocciole e radicchio
Pulite le carote, tagliatele in pezzi e inseritele in un boccale. Aggiungete anche i fiocchi d'avena (mettetene di più, se voleste ottenere un impasto più sodo e consistente), i semi di lino, il burro di arachidi salato e il gomasio. Tritate tutto a più riprese, fino ad ottenere una crema compatta, piuttosto densa e uniforme.
Avvolgete tutto in un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare in frigorifero almeno per un'ora. Potreste anche preparare la base la sera prima, oppure il mattino per la sera. Questo permette di organizzarvi al meglio.
Preparate ora la farcitura. Fate imbiondire, in una padella calda con un cucchiaio di olio di olive taggiasche, il porro tagliato a fettine sottili. Nel frattempo tagliate la carota a dadini, quindi sbollentatela per un minuto in acqua salata. Dopo questo passaggio, unite la carota al porro. Procedete, con lo stesso passaggio, anche con le cime del broccolo, con i cavolini di Bruxelles tagliati a metà e, infine, con i piselli. Fate saltare in padella insaporendo con sale, noce moscata e pepe. Durante il tempo di rosolatura in padella, fate bollire il torsolo del broccolo, in acqua salata, fino a renderlo morbido. Tagliandolo in piccoli tocchetti ci metterà molto meno tempo.
Rivestite una teglia con la carta forno (la quantità di impasto basterà per una teglia di 20 cm di diametro). Ponete l'impasto di carota al centro e iniziate ad appiattirlo e stenderlo, con l'aiuto di un bicchiere leggermente bagnato sul fondo.
Frullate il torsolo del broccolo, insieme alla farina di radicchio e nocciole (in mancanza di questa potrete usare semplici nocciole tritate o qualsiasi spezia a vostro piacere). Assaggiate e correggete, eventualmente di sale, quindi versate la crema sulle verdure saltate.
Versate tutto sulla base di carote, quindi infornate su un ripiano basso, in forno caldo a 200°.
Cuocete per 30 minuti.
Quando sarà ben dorata in superficie, sfornate e lasciate intiepidire. Quindi prelevatela dalla teglia e servitela.
Con un tortino di queste dimensioni ho mangiato due volte. Magari il mio piccolo stomaco si accontenta di poco, ma vi garantisco che la pietanza, pur essendo unicamente a base di verdure, è decisamente nutriente.
I colori vi conquisteranno e, con essi, anche i sapori inebrianti della semplicità.
Divertitevi a utilizzare le vostre verdure preferite e personalizzate i sapori. Non avrete che da divertirvi. Sicuramente saprete prendere per la gola i vostri assaggiatori.
Parlando di cucina vegana o di cucina vegetariana, ma anche di qualsiasi cucina per intolleranze,
provate a pensare di trovare la corrispondenza tra scelte e necessità e.... di portarla in vacanza!
Anzi, di trovarla in vacanza ^_^
Vi aspetto per soddisfare i vostri sogni vacanzieri!
(presto online il nuovo sito)
abc
E' da una vita che non mi dedico più ai lievitati. Mettiamoci il tempo, sempre risicato. Mettiamoci la totale mancanza di capacità di trasmissione d'amore per una preparazione che non può essere sommaria e lasciata al caso. Mettiamoci la credenza (e la prova) che la totale assenza di influssi positivi è direttamente proporzionale al fallimento. Mettiamoci quello che vogliamo, scuse o realtà, sta di fatto che le mie scelte, ultimamente, volgono sempre più su pietanze differenti. Però non mollo, e di tanto in tanto mi lancio in qualche sfida all'ultimo estremismo. Avevo preso del lievito madre essiccato, totalmente naturale, nel mio spaccio personale di farine e simili. Lo avevo preso parecchio tempo fa e in tutto questo tempo l'ho conservato in un barattolino di vetro graziosissimo, lì in prima fila nella mia dispensa. MAI USATO. Così, quando torno dalla mia fornitrice, mi dice che probabilmente quello sarà diventato un cimelio, più che un alleato. Ma ci provo ugualmente. Esatto. Un simil cimelio. La lievitazione non è stata all'altezza dei migliori auspici, ma questi torciglioni sono di una chiccheria d'altri tempi.
Ho messo insieme sapori e ingredienti che amo: la sfogliatura con il burro d'arachidi, i semi di lino, quelli di chia e farine speciali!! Insomma, il risultato è comunque un abbraccio avvolgente e dolce che mi spinge non solo a riprovarci, ma a rendere giustizia ai miei desideri assopiti.
Ingredienti
35 g di semi di lino
20 g di semi di chia
400 g di farina Petra 1
100 g di farina di segale Jurmano
80 g di malto d'orzo
35 g di lievito madre secco naturale
380 g di latte di soia tiepido
50 ml di olio di semi di soia
1 g di sale
40 g di burro di arachidi
1 cucchiaio di zucchero di canna Dulcita
Inserite in un boccale i semi di lino e quelli di chia. Tritate velocemente. Unite le farine, il lievito, il malto d'orzo e iniziate ad impastare. Unite poco alla volta il latte, poi il sale.
Per ultimo versate l'olio a filo, facendolo assorbire perfettamente all'impasto. Ricaverete una pasta ben incordata, che metterete in una terrina. Copritela con un foglio di pellicola trasparente, quindi lasciatela lievitare per 24 ore.
Una volta trascorso il tempo, stendete la pasta su una spianatoia infarinata e copritene 2/3 con il burro di arachidi. Effettuate una piega a 3, avvolgete la pasta nella pellicola e lasciatela riposare in frigo per 2 ore. Riprendetela, stendetela nuovamente e procedete con una piega in 4. Avvolgetela nuovamente nella pellicola e lasciatela altre 2 ore in frigorifero.
Riprendete quindi l'impasto e stendetelo in una sfoglia spessa circa un centimetro. Tagliatela in due e copritene una metà con lo zucchero di canna. Sovrapponete l'altra metà e tagliate rettangoli di circa 8 cm x 15 cm.
Effetturate un taglio, nel verso della lunghezza, che divida il rettangolo in due, lasciando un'estremità unita.
Attorcigliate ciascun braccetto e poi intrecciate tra di loro le due estremità. Unitele al fondo e ponete ciascun pezzo su una teglia coperta da carta forno.
Lasciate liecitare ancora per un paio d'ore, quindi accendete il forno e portatelo alla temperatura di 180°.
Spennellate la superficie delle brioches con un'emulsione di latte di soia e olio, quindi infornate. Cuocete per circa 45 minuti, fino a quando sulla superficie si formerà una crosticina dorata.
A questo punto sfornate e lasciate raffreddare completamente i torciglioni.
Non vi rimane che divertirvi a sfogliarli e ad assaporarli nella loro consistenza rustica e inebriante.
Io mi dedico questa coccola solo una volta la settimana, la domenica mattina. La tentazione è forte, ma non è forse vero che il desiderio del piacere è esso stesso piacere?
In ogni caso vi avviso: ora il lievito madre secco è nuovo e ben conservato. Non si può più sbagliare ^_^
abc
Ho messo insieme sapori e ingredienti che amo: la sfogliatura con il burro d'arachidi, i semi di lino, quelli di chia e farine speciali!! Insomma, il risultato è comunque un abbraccio avvolgente e dolce che mi spinge non solo a riprovarci, ma a rendere giustizia ai miei desideri assopiti.
Ingredienti
35 g di semi di lino
20 g di semi di chia
400 g di farina Petra 1
100 g di farina di segale Jurmano
80 g di malto d'orzo
35 g di lievito madre secco naturale
380 g di latte di soia tiepido
50 ml di olio di semi di soia
1 g di sale
40 g di burro di arachidi
1 cucchiaio di zucchero di canna Dulcita
Inserite in un boccale i semi di lino e quelli di chia. Tritate velocemente. Unite le farine, il lievito, il malto d'orzo e iniziate ad impastare. Unite poco alla volta il latte, poi il sale.
Per ultimo versate l'olio a filo, facendolo assorbire perfettamente all'impasto. Ricaverete una pasta ben incordata, che metterete in una terrina. Copritela con un foglio di pellicola trasparente, quindi lasciatela lievitare per 24 ore.
Una volta trascorso il tempo, stendete la pasta su una spianatoia infarinata e copritene 2/3 con il burro di arachidi. Effettuate una piega a 3, avvolgete la pasta nella pellicola e lasciatela riposare in frigo per 2 ore. Riprendetela, stendetela nuovamente e procedete con una piega in 4. Avvolgetela nuovamente nella pellicola e lasciatela altre 2 ore in frigorifero.
Riprendete quindi l'impasto e stendetelo in una sfoglia spessa circa un centimetro. Tagliatela in due e copritene una metà con lo zucchero di canna. Sovrapponete l'altra metà e tagliate rettangoli di circa 8 cm x 15 cm.
Effetturate un taglio, nel verso della lunghezza, che divida il rettangolo in due, lasciando un'estremità unita.
Attorcigliate ciascun braccetto e poi intrecciate tra di loro le due estremità. Unitele al fondo e ponete ciascun pezzo su una teglia coperta da carta forno.
Lasciate liecitare ancora per un paio d'ore, quindi accendete il forno e portatelo alla temperatura di 180°.
Spennellate la superficie delle brioches con un'emulsione di latte di soia e olio, quindi infornate. Cuocete per circa 45 minuti, fino a quando sulla superficie si formerà una crosticina dorata.
A questo punto sfornate e lasciate raffreddare completamente i torciglioni.
Non vi rimane che divertirvi a sfogliarli e ad assaporarli nella loro consistenza rustica e inebriante.
Io mi dedico questa coccola solo una volta la settimana, la domenica mattina. La tentazione è forte, ma non è forse vero che il desiderio del piacere è esso stesso piacere?
In ogni caso vi avviso: ora il lievito madre secco è nuovo e ben conservato. Non si può più sbagliare ^_^
abc
La rincorsa al biscotto perfetto, per me, è un'inarrestabile missione. Generalmente quando la bilancia pende maggiormente dal lato della genuinità, la bontà piena, quella che ti fa chiudere gli occhi all'assaggio, quella che ti riempie di piacere, quella che ti fa trattenere il fiato per dieci secondi, quella che appaga ogni singola papilla gustativa, ecco, quella bontà tende sempre ad essere ad un livello leggermente inferiore. Per contro, quando la bontà piena è largamente raggiunta, la genuinità, fosse solo per un paio di dettagli, viene sempre a meno. Ovvio, direte, le cose buone sono anche quelle meno salutari. Ma io, che testarda lo sono dalla nascita, lascio a voi la libertà di avvalorare questa tesi e continuo la mia ricerca. Perché se penso che il punto di incontro perfetto possa esistere, allora devo assolutamente raggiungerlo. Ho studiato, ho pensato, ho immaginato, ho messo insieme le mie conquiste, ho variato, ho perfezionato, ho provato e.... Sono alla seconda infornata! Io, che mai ripeto due volte la stessa ricetta, che replicare non aguzza l'ingegno, che magari qualcosa posso ancora migliorarlo..... ho atteso che la scorta della prima sfornata terminasse e ho replicato. Doppie dosi, questa volta ^_^ Perché qui c'è proprio quell'incontro perfetto: genuinità e bontà piena. Qui i piatti della bilancia sono allineati perfettamente. Qui il sorriso irradia il volto e l'assaggio diventa rito.
Ingredienti
25 g di uvetta
30 g di fiocchi di avena
15 g di semi di sesamo
15 g di semi di lino
45 g di zucchero di canna Dulcita (io ridurrei a 40 g)
100 g di burro di arachidi
40 g di farina d'orzo integrale
15 g di farina di soia bio tostata
45 g di farina integrale
8 g di polvere lievitante naturale (oppure 1/2 cucchiaino di bicarbonato)
50 ml di latte di avena (o di soia, o di riso, o quello che desiderate)
1/2 cucchiaino di aceto di mele
Pesate e preparatevi tutti gli ingredienti.
Tritate i semi di lino, quindi unite il burro di arachidi e lo zucchero.Lavorate bene, fino a rendere tutto una crema omogenea.
A questo punto mescolate le farine con il lievito (o il bicarbonato) e versatele, poco alla volta, all'impasto. Unite anche il latte e l'aceto di mele. Per ultimo unite l'uvetta, i semi di sesamo e i fiocchi di avena.
Mescolate bene fino ad amalgamare perfettamente tutti gli ingredienti.
Formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per un'ora almeno.
Trascorso il tempo, riprendete l'impasto e stendetelo in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro. Tagliate i biscotti con lo stampo prefetiro (io ho usato simpaticissimi stampi Silkomart presi alla fiera del Cake Design appena terminato a Malpensa) e posizionateli su una teglia foderata da carta forno.
Infornateli alla temperatura di 180° e cuoceteli per 20 minuti. Non appena saranno cotti e ben dorati, sfornateli e trasferiteli su una gratella, fino a farli raffreddare completamente.
A questo punto potrete decidere di decorarli, o di lasciarli naturali. Io ne ho decorati quattro con la crema di pistacchi (e altri ne avrei voluti decorare con del cioccolato fuso.... ma mi sono trattenuta ^_^) e gli altri li ho lasciati naturali. Conservateli in una scatola di latta, oppure in un barattolo di vetro.
Dureranno comodamente un paio di settimane, se ben nascosto dalla vostra visuale ^_^
Nella seconda sfornata ho diminuito leggermente la quantità di zucchero (motivo per cui ho messo l'appunto negli ingredienti) ed ho integrato l'uvetta con le bacche di Goji. Inutile dire che sono venuti perfetti ; )) Un concentrato di benessere ed energia, da gustare pienamente, senza abusarne!! Sono genuini, ma le loro calorie le hanno!!
Per un'inizio di giornata alla grande sono ideali!abc
Ingredienti
25 g di uvetta
30 g di fiocchi di avena
15 g di semi di sesamo
15 g di semi di lino
45 g di zucchero di canna Dulcita (io ridurrei a 40 g)
100 g di burro di arachidi
40 g di farina d'orzo integrale
15 g di farina di soia bio tostata
45 g di farina integrale
8 g di polvere lievitante naturale (oppure 1/2 cucchiaino di bicarbonato)
50 ml di latte di avena (o di soia, o di riso, o quello che desiderate)
1/2 cucchiaino di aceto di mele
Pesate e preparatevi tutti gli ingredienti.
Tritate i semi di lino, quindi unite il burro di arachidi e lo zucchero.Lavorate bene, fino a rendere tutto una crema omogenea.
A questo punto mescolate le farine con il lievito (o il bicarbonato) e versatele, poco alla volta, all'impasto. Unite anche il latte e l'aceto di mele. Per ultimo unite l'uvetta, i semi di sesamo e i fiocchi di avena.
Mescolate bene fino ad amalgamare perfettamente tutti gli ingredienti.
Formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per un'ora almeno.
Trascorso il tempo, riprendete l'impasto e stendetelo in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro. Tagliate i biscotti con lo stampo prefetiro (io ho usato simpaticissimi stampi Silkomart presi alla fiera del Cake Design appena terminato a Malpensa) e posizionateli su una teglia foderata da carta forno.
Infornateli alla temperatura di 180° e cuoceteli per 20 minuti. Non appena saranno cotti e ben dorati, sfornateli e trasferiteli su una gratella, fino a farli raffreddare completamente.
A questo punto potrete decidere di decorarli, o di lasciarli naturali. Io ne ho decorati quattro con la crema di pistacchi (e altri ne avrei voluti decorare con del cioccolato fuso.... ma mi sono trattenuta ^_^) e gli altri li ho lasciati naturali. Conservateli in una scatola di latta, oppure in un barattolo di vetro.
Dureranno comodamente un paio di settimane, se ben nascosto dalla vostra visuale ^_^
Nella seconda sfornata ho diminuito leggermente la quantità di zucchero (motivo per cui ho messo l'appunto negli ingredienti) ed ho integrato l'uvetta con le bacche di Goji. Inutile dire che sono venuti perfetti ; )) Un concentrato di benessere ed energia, da gustare pienamente, senza abusarne!! Sono genuini, ma le loro calorie le hanno!!
Per un'inizio di giornata alla grande sono ideali!abc