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Cheesecake salata al basilico con fiori di zucca croccanti: la genetica del gusto nella migrazione di pensieri

Alla fine devo cedere. Ci penso, rimando, valuto l'importanza nutrizionale, ci ripenso, aspetto, pianifico, mi concentro su altro. Ma alla fine lei torna. La cheesecake è una torta che fa parte del mio DNA. Non ci posso fare niente. E' l'unica preparazione che non riesco a stravolgere più di tanto. Perché mi piace così: naturale, nella sua semplicità. Una base biscottata e una crema intensa. Cotta o no. Salata o dolce. Ma di base è lei.
Questa volta ho voluto provarla in una cottura senza uova. Sapete che sono un'irrecuperabile maniaca delle regole e quell'uovo, in mezzo ad una così importante quantità di formaggi e quindi proteine (e grassi!!!!), davvero sarebbe stato eccessivo. Ho sperimentato (così, perché alla fine, seppur non mi senta di stravolgere questa preparazione, non riesco ad esimermi dallo sperimentare) l'utilizzo della lecitina di soia come addensante e vi garantisco che il risultato è stato notevole. Ho scelto formaggi magri, seppur di formaggi si parli e ho optato per una certosa cremosa per ovviare alla mancanza di panna. L'aromatizzazione del basilico ve la lascio solo immaginare. Mi sono leggata i baffi e anche le bricioline rimaste solitarie....

Ingredienti

Per la base
55 g di gallette di amaranto e semi di sesamo
45 g di anacardi tostati non salati
15 g di semi di lino
30 g di margarina

Per la crema di formaggio
200 g di ricotta vaccina
100 g di formaggio spalmabile light
100 g di certosa light
65 g di latte (io vegetale)
10 foglie di basilico fresco
2 g di agar agar
sale

Per le sfoglie di fiori
4 fiori di zucchina
1 cucchiaio di parmigiano
1 cucchiaio di pangrattato di farina di riso
olio evo

Versate in un boccale i semi di lino. Tritateli, in modo da spezzarli.
Unite le gallette e gli anacardi e tritate nuovamente, fino a creare un insieme di briciole piuttosto fini. Unite la margarina e impastate bene.
Versate le briciole in una teglia foderata di carta forno (io ho usato uno stampo da 22 cm di diametro). Compattatela bene sul fondo, creando uno strato uniforme. Mettete la teglia in frigorifero a raffreddare bene.
   Lavate le foglie di basilico e asciugatele bene. Mischiate i differenti formaggi e frillate tutto, insieme alle foglie, aggiungendo sale a piacere. Stemperate l'agar agar nel latte e portatelo a bollore, mescolando in continuazione. Fatelo bollire per un paio di minuti, dopodiché versatelo nella crema di formaggi e miscelate bene il tutto.
Versate la crema sulla base biscottata e livellatela bene. Cuocetela in forno a 200° per circa 30/40 minuti. Controllate che la superficie si colori uniformemente.
Nel frattempo pulite i fiori di zucca. Lavateli delicatamente e asciugateli. Tagliateli a strisce e versatevi sopra un filo di olio. Girateli, in modo da condirli tutti uniformemente.
Miscelate tra loro il parmigiano e il pangrattato. Impanate i fiori, poi sistemateli su una placca da forno.
Quando la cheesecake sarà cotta sfornatela e infornate i fiori, irrorati con un filo di olio evo.
Cuoceteli fino a quando satanno dorati e croccanti. Nel frattempo fate intiepidire la torta.
Quando la vedrete ben compattata estraetela dalla teglia, tagliatela a fette e servitela, accompagnata dalle cialde di fiori di zucca.

Intensa e avvolgente, da tiepida vi regalerà fragranze e aromi indimenticabili. Ma fredda, anche il giorno successivo (vi pare che mi sia potuta mangiare in una sola volta tutto questo popò di torta!!! Ma neanche in due volte e neanche in tre ^_^) vi lascerà senza parole. Se ne è convinto anche il mio vecchio (alias papà).

abc

Crocchette di ceci neri e spinaci: dalla visione all’assaggio attraverso il supporto dell’interpretazione

Non riesco a ripetere due volte una mia stessa ricetta, figuriamoci se riesco ad attenermi alle dosi di una ricetta proposta da qualcun altro e apprezzata!! Chiamiamola interpretazione, chiamiamolo desiderio di personalizzazione, diciamo anche che provo quel pizzico di piacere nel sentirmi libera di esprimere il mio estro, seppur nella riproduzione di qualcosa di già esistente. Non me ne voglia la dolce Rachele, che ho riempito di complimenti quando ho visto i suoi kofta di ceci e spinaci. La mia reazione è stata questa: LI DEVO PROVARE. Ma già sapevo che il cumino non l'avrei messo, che i ceci sarebbero stati neri e che il fritto non sarebbe stato proprio fritto. Però, in tempo record, la sua ricetta, o meglio l'ispirazione arrivata dalla sua ricetta, si è materializzata sulla mia tavola ed è stato un grande successo. Cosa dire di questa farina di soia che sto amando ogni volta di più? Non posso spiegare il sapore. Solo il profumo inebria. L'apertura del sacchetto è un'esperienza sensoriale. Mi ci chiuderei dentro ogni volta, ad immergermi, sporcarmi e farmi riempire di quell'aroma che travolge. Così ho pensato di provarla anche in una panatura. Beh.... un successo! Presto proverò anche la versione al forno; intanto gustare queste crocchette salutari e piene di sapori intensi mi ha assolutamente soddisfatto. Grazie Rachele e.... a voi l'assaggio.

Ingredienti

60 g di ceci neri secchi (120 g bolliti)
200 g di spinaci freschi
20 g di farina di soia + q.b. per la panatura
15 g di crusca d'avena
15 g di semi di lino
noce moscata a piacere
pepe a piacere
latte d'avena q.b. per la panatura
sale
olio evo

   Mettete a mollo i ceci per una notte e poi bolliteli. Io ho provato a farli bollire senza ammollo per un paio d'ore, con un pizzico di bicarbonato, e il risultato è stato lo stesso. Una volta cotti lasciateli raffreddare su un piano.
Tritate grossolanamente i semi di lino, poi unitevi la crusca d'avena, la farina di soia e i ceci. Aggiungete noce moscata e pepe e tritate tutto.
Lavate bene gli spinaci e cuoceteli al vapore per qualche minuto.
Strizzateli e uniteli al composto di ceci. Tritate ancora tutto velocemente e salate a piacere. Prelevate poco impasto alla volta e formate delle crocchette della forma desiderata. Su un foglio di carta assorbente versate della farina di soia.
Intingete ciascuna crocchetta nel latte di avena, poi passatela nella farina di soia, cercando di coprire tutta la superficie uniformemente. Togliete la farina in eccesso, che rimarrà facilmente attaccata all'impasto, e lasciate riposare le crocchette, in frigorifero, per almeno mezz'ora. In questo modo si rassoderanno e la panatura diverrà compatta, agevolando la cottura. Io le ho lasciate riposare per più di un'ora.
Fate scaldare due cucchiai di olio in una padella e, quando satà ben caldo, unitevi le crocchette.
Lasciatele rosolare bene, a fiamma piuttosto vivace, girandole spesso affinché la cottura sia uniforme.
Quando le vedrete dorate, spegnete il fuoco e trasferitele su un foglio di carta assorbente, in modo che l'olio in eccesso venga rilasciato.
A questo punto servitele. Io le ho accompagnate con una salsina preparata con della meravigliosa salsa di pomodoro preparata dalla mia mamma, che ho fatto cuocere e ridurre, aggiungendo qualche goccia di tabasco e un cucchiaino di salsa di soia.
L'abbinamento l'ho trovato strepitoso.

Ho assaporato, crocchetta dopo crocchetta, senza davvero riuscire a fermarmi. Il gusto intendo, la compattezza giusta, l'abbinamento di sapori contrastanti hanno reso questo piatto un vero successo!

abc

Fette biscottate ai frutti rossi e mandorle: il piacere di pensare home made, a partire dalla prima colazione

Ci sto prendendo gusto: fare colazione con le fette biscottate home made mi piace veramente tanto. Mi piace assaporare la genuinità degli ingredienti, mi piace rincorrere la fragranza immaginata. Questa versione è stata studiata e provata più volte, prima che raggiungesse un risultato. Che non è ancora perfetto, ma è degno di nota. Sono croccantissime, questa volta senza fecola di patate o maizena. Semplicemente con farina di soia. Sono bucherellose, grazie ad una lavorazione in due fasi, che permette di sviluppare un'importante maglia glutinica, che rende la pasta elastica e alveolata. Unica pecca di questo impasto è una cottura troppo breve, a fronte di un'idratazione importante e a ingredienti che hanno reso particolarmente umido l'interno. Ma fosse semplice raggiungere un traguardo, che gusto ci sarebbe? Ah, anche la marmellata, di zucca, è rigorosamente fatta in casa. Che gusto ci sarebbe, altrimenti?

Ingredienti

266 g di farina macinata a pietra Petra 1 Molino Quaglia
50 g di farina di segale
37 g di farina di soia integrale tostata
240 g di latte di avena
40 g di acqua
30 g di mandorle
20 g di semi di lino
50 g di frutti rossi essiccati
35 g di zucchero di canna grezzo
24 g di olio evo
12 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
6 g di malto d'orzo (io Antico Molino Rosso)
1 pizzico di sale

   Mescolate le farine tra loro, unitevi il latte e l'acqua, mescolate sommariamente e lasciate riposare l'impasto per mezz'ora, coperto da un figlio di pellicola trasparente.
Tritate finemente le madorle insieme ai semi di lino. Fatelo azionando le lame a più riprese, in modo da non surriscaldare il composto. Unitevi i frutti rossi e procedete ancora, sminuzzandoli grossolanamente.
Unite l'impasto, lo zucchero, il lievito e il malto d'orzo. Impastate fino a quando avrete incorporato tutti gli ingredienti. Per ultimo unite il sale e versate l'olio a filo, lavorando continuamente la pasta. Dovrete ottenere un impasto ben incordato e molto elastico.
Sistematelo in una terrina, copritelo con della pellicola trasparente e lasciatelo lievitare in un luogo tiepido fino al raddoppio. A me ci sono volute 5 ore.
Infarinate una spianatoia e, a lievitazione ultimata, trasferite l'impasto. Allargatelo, sgonfiandolo con le dita. Fate una piega a 3. Allargatelo nuovamente e procedete con una piega a 4.
   A queso punto capovolgeteci sopra la terrina e lasciatelo lievitare per altre due ore, avendo cura di non esporlo a correnti d'aria.
Trascorso il tempo scopritelo, allargatelo in un rettangolo con il lato inferiore lungo quanto il lato dello stampo che utilizzerete per la cottura. Arrotolatelo su se stesso e sistematelo nello stampo, lasciando l'apertura sul fondo.
Copritelo con un foglio di pellicola spennellato di olio e lasciatelo lievitare in un luogo riparato. Quando avrà raggiunto il vordo dello stampo, inforntatelo a 200°.
   Abbassate la temperatura a 180° e fatelo cuocere 60 minuti circa.
Quando sarà pronto (fondamentale la prova coltello), sfornatelo e prelevatelo dallo stampo. Adagiatelo sul fianco sopra una gratella e lasciatelo raffreddare completamente, girandolo dal lato opposto dopo circa un'oretta.
Quando sarà completamente freddo (io ho provveduto il mattino seguente), tagliatelo a fettine non troppo spesse. Sistematele sulla griglia del forno e fatele tostare a 150°, con lo sportello appena socchiuso, per circa 45 minuti.
Girate le fette e procedete per altrettanti 45 minuti, fino a quando saranno belle toste.
Spegnete il forno, sistemate le fette biscottate sulla gratella e lasciatele raffreddare completamente.
A questo punto assaporatele o conservatele in un barattolo di vetro o in una scatola di latta. Si conserveranno tranquillamente per una decina di giorni.
Gustate le vostre fette biscottate con la confettura che più gradite.
Questa volta mi sono servita di una marmellata di zucca che avevo preparato tempo fa. Due sapori rustici, in modo differente, che altro non hanno fatto che unirsi e creare un sapore incantevole.
La vostra colazione non avrà più scuse e la ricerca di genuinità non puù che essere appagata.abc

Frollini sandwich alla crema di limone: la proiezione di un pensiero e la sua trasposizione nella realtà

Più li guardo e più mi dico "sono la fotografia fedele di quanto avevi in mente". Li giro, li ruoto, li passo tra le mani, ne tasto la consistenza e ne saggio la fragranza. Sì, sono proprio una perfetta riproduzione del mio pensiero. Spesso capita che, nel cammino di materializzazione di un'idea, si debba correggere un po' il tiro, per un azzardo di pensiero. E allora il risultato non è proprio quello immaginato. Non dico peggio. Non dico meglio. Diverso.
Questa volta no. Questa volta ho dato materialità ad un'idea, manipolando gli ingredienti e creando fedelmente quanto avessi impresso davanti ai miei occhi immaginari. E quanto ne sono fiera! Non per la capacità di farlo, quanto per aver potuto ammettere che, oltre all'immagine, anche il sapore mi conquista in pieno. Il biscotto, friabile e "scrocchioso" alla cottura, si ammorbidisce a contatto con la crema e agevola il morso. La farcitura, non troppo dolce, ma decisamente insolita, avvolge il palato e gratifica i sensi. Insomma, li guardo, li riguardo e dico: ottimo lavoro Cuocherellona!!

Ingredienti

Per i biscotti
65 g di nocciole tostate
10 g di semi di lino
20 g di pinoli
35 g di zucchero integrale di canna
80 g di farina di mais fioretto
35 g di farina di soia tostata integrale
15 g di farina integrale
25 g di olio di semi di soia
15 g di burro di anacardi salato
2 g di ammoniaca per dolci
1 pizzico di bicarbonato di sodio
40 g di latte di soia alla vaniglia

Per la crema
180 g di tofu naturale
100 g di crema di limoni e vaniglia
10 g di farina di riso
15 g di zucchero di canna integrale

   Inserite in un boccale lo zucchero, le nocciole, i semi di lino e i pinoli. Tritate con movimenti di lama veloci e ripetuti, in modo da creare una farina senza sprigionare l'olio della frutta secca.
Aggiungete le farine, l'ammoniaca, il bicarbonato, l'olio e il burro di anacardi salato. Iniziate ad impastare. Aggiungete poco latte alla volta, lavorando sempre la pasta, fino a quando avrete ottenuto un panetto compatto. Sarà un impasto molto ruvido a causa della farina di mais, ma abbiate pazienza e perseveranza del compatarlo. Avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero, per almeno un'ora.
Infarinate una spianatoia e, trascorso il tempo di riposo, stendete la pasta in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro.
Tagliate i biscotti della forma desiderata. Io ho usato una formina tonda del diametro di circa 8 centimetri.
Sistemate i biscotti tagliati su una teglia coperta da carta forno. Cuocete per 30 minuti a 180°, infornando a temperatura raggiunta. Aumentate poi a 200° e proseguite per altri 10 minuti.
Abbiate cura di verificare che la cottura sia uniforme e che i biscotti non scuriscano troppo. Quando saranno pronti, sfornateli e lasciateli raffreddare.
Tritate finemente il tofu insieme allo zucchero, riducendolo in una crema densa. Aggiungete la crema di limoni e vaniglia, la farina di riso e mescolate bene, in modo da amalgamare tutto perfettamente. Assaggiate ed eventualmente correggete con altro zucchero: io ho preferito non eccedere nelle quantità.     Riprendete i vostri biscotti. Spalmate su metà della quantità sfornata, la crema apena preparata. Abbondate e sistematela piuttosto uniformemente. Coprite ciascun biscotto farcito con uno non farcito. Schiacciateli delicatamente e lisciate il contorno, togliendo la crema in eccesso. Sistemate nuovamente i biscotti sulla teglia e lasciateli riposare in frigorifero. Il consiglio è quello di farli riposare almeno una notte: in questo modo i sapori si armonizzeranno e le consistenze diventeranno perfette.
Procedete quindi all'assaggio.
La presenza di tanta frutta secca, insieme ai grassi, seppur in minima misura, non rende certo questo dolce una soluzione light.
Di certo la farcitura, carattere forte del limone con la consistenza soffice e delicata del tofu, alleggeriranno la sostanza.
Ricchi di preziosi valori nutrizionali, non permettono esagerazioni: i grassi sono in agguato ^_^
Ma per un peccatuccio di gola gustoso e particolare lo spazio si trova sempre!

A voi il piacere di gustare qualcosa di nuovo e.... a me le vostre impressioni!!


abc

Treccine d’orzo con burro vegetale di frutta secca e anima di cioccolato: la sfida continua

Ormai lo sapete: sono un'inguaribile chimica alla ricerca di sapori nuovi, di sperimentazioni bizzarre e di intrecci inusuali. Ma sapete che quando mi metto in testa una cosa..... e chi mi ferma!! Poi quando si tratta di colazione e di genuinità, aprite le porte!!!!!! Terminati i miei spettacolarissimi croissant al cocco, che, confesso, ad oggi sono l'esperimento di maggior successo, mi toccava l'arduo compito di trovare un degno sostituto. Ancora croissant? Magari la prossima volta. Questa volta voglio sperimentare qualcosa di nuovo. Parliamo sempre di sfogliatura, certo, ma questa volta insolita. Già, perché il burro di nocciole, noci e mandorle che ho utilizzato ha conferito alla sfoglia una consistenza particolare. Ha ammorbidito un impasto ricco di fibre e impreziosito dai semi di lino (miei amati semi di lino!!) e dallo zucchero Mascobado, rendendolo gustoso e conferendogli una scioglievolezza e una morbidezza senza precedenti. Una sorta di pasta lievitata mista a frolla. Come ve lo spiego? ^_^
Ah, il tocco del cioccolato è un puro peccato di gola. Credo che ad oggi il torto peggiore sarebbe quello di privarmi di un sanissimo fondente extra!!

Ingredienti

Per l'impasto
120 g di farina integrale
90 g di farina d'orzo
20 g di semi di lino
4 g di lievito madre
35 g di zucchero di canna Mascobado
125 ml di latte di avena
100 g di ricotta
75 ml di olio di semi di soia
50 g di cioccolato fondente

Per il burro
40 g di nocciole
40 g di mandorle spellate
40 g di gherigli di noci
5 g di olio di semi di soia

Tritate finemente i semi di lino. Questa operazione è fondamentale per rendere accessibili tutti gli elementi benefici contenuti all'interno. Mischiate quindi le farine, il lievito e lo zucchero e aggiungete, poco alla volta, gli ingredienti umidi: ricotta, latte e, a filo, l'olio di semi di soia.
Lavorate molto bene fino a quando avrete ottenuto un impasto consistente.
Date alla pasta una forma di panetto e trasferitela in una boule di vetro (anche se di plastica tratterrebbe maggiormente il calore) infarinata. Copritela con un foglio di pellicola trasparente e lasciatela lievitare in un luogo tiepido, per 6 ore. Il tempo è così lungo per il basso contenuto di lievito.
Occupatevi, ora, del burro. Tritate a lungo la frutta secca, in modo che sprigioni il grasso contenuto e che diventi una pasta. Aggiungete l'olio e continuate a lavorarlo. Otterrete una crema piuttosto pastosa, che, per altre preparazioni, potrete aromatizzare a piacere. Conservatela a parte.
Quando sarà trascorso il tempo della lievitazione riprendete l'impasto e stendetelo su una spianatoia infarinata, dello spessore di circa 2 centimetri. Cospargete la superficie con il burro ottenuto, aiutandovi con le mani, e piegate in tre la sfoglia stessa. Stendete nuovamente dello spessore di 2 centimetri e ripetete l'operazione.
Lasciate riposare l'impasto, avvolto nella pellicola, per circa mezz'ora.
In questo tempo fate sciogliere il cioccolato a bagno maria e, quando sarà intiepidito, mescolatelo ad un cucchiaio di burro di frutta secca. Lavoratelo energicamente fino a quando si amalgameranno bene.
Stendete l'impasto in una sfoglia di circa 1 centimetro di spessore, dandole una forma rettangolare. Tagliate 12 rettangolini ( a me sono venuti di circa 10 cm per 12 cm).
Cospargete ciascun rettangolino con il cioccolato fuso e arrotolatelo su se stesso. Schiacciate leggermente, con le mani, ogni rotolino, formando un rettangolo largo circa 6 centimetri.
Con una rotella incidete 2 tagli verticali, in modo da ottenere 3 strisce, lasciando un'estremità unita. Procedete, quindi, all'intreccio classico. Arrivati al fondo, unite bene i tre cordoncini e posizionate le treccine su una placca da forno.
Lasciate riposare ancora una mezz'ora circa. Accendete il forno a 200°. Quando sarà in temperatura infornate e cuocete per 20 minuti.

Sfornate e lasciate raffreddare le treccine. Procedete quindi all'assaggio e..... a voi le impressioni!!



                                              

abc

Schiacciate rustiche all’uva fragola e la fragranza della genuinità ad ogni boccone

Continua la ricerca di quel qualcosa di dolce che, al mattino, completi la perfetta armonia della colazione e dia un tocco di sfizio all'inizio della giornata. Sul web, ultimamente, pullulano ricette di focacce con l'uva di tutti i tipi. Vi garantisco che, ad ogni immagine comparsa sul mio monitor, lo stomaco reclama una coccola mirata. Quella coccola. Un morso su quel soffice cuscino profumato. E allora ho ceduto. Ho voluto mettere insieme due ingredienti che, ultimamente, ho scoperto e apprezzato. Ovviamente le farine sono le mie, quelle rustiche, quelle che profumano, quelle che non subiscono raffinazioni nocive. Ovviamente l'interpretazione è la mia, le dosi le mie, come sempre, regolate in corso di esecuzione in base agli ingredienti usati. E, ovviamente, il mio palato è in festa. Ogni mattina, quando tiro fuori la mia razione, le papille mi sorridono ^_^

Ingredienti

Per l'impasto
15 g di semi di lino
15 g di semi di girasole
20 g di nocciole
25 g di zucchero di canna
200 g di farina integrale
4 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
3 g di malto d'orzo (io Antico Molino Rosso)
1 pizzico di sale
150 g di acqua
40 ml di olio di semi di soia

Per il ripieno
100 g di uva fragola
20 g di zucchero di canna grezzo
5 g di farina di cocco
20 g di burro di cocco (ammorbidito)

Tritate i semi di lino, i semi di girasole e le nocciole, piuttosto finemente. Aggiungete la farina, lo zucchero di canna, il lievito e il malto d'orzo. Mescolate in modo da rendere tutto ben amalgamato. Aggiungete, poco alla volta, l'acqua, il sale e, in ultimo, l'olio a filo. Impastate fino ad ottenere un panetto consistente. Posizionatelo in una terrina di vetro (anche se ho imparato essere meglio di plastica, perché trattiene il calore e non lo disperde, come invece il vetro), copritelo con un foglio di pellicola trasparente e fatelo lievitare in un luogo tiepido fino al raddoppio. Io l'ho lasciato 4 ore.
Preparate la farina di cocco e lasciate ammorbidire il burro di cocco. Stendete la pasta su una spianatoia infarinata con un mattarello, formando un rettangolo spesso circa 1 centimetro.

Cospargete 2/3 della superficie con il burro di cocco e poi con una spolverata di farina di cocco. Piegate il terzo non unto verso il centro e poi ripiegate la parte singola sopra (insomma, va piegato in tre). Stendete nuovamente la pasta con il mattarello, ungete tutta la superficie con il burro di cocco e ancora con la farina di cocco e piegatelo a metà, prima in un verso e poi nell'altro (quindi, piegato in quattro). Stendetelo ancora una volta cercando di allungarlo senza allargarlo troppo e arrotolatelo su se stesso. Date la forma di un panetto e ponetelo nuovamente nella terrina lasciando l'apertura sul fondo.
Lasciatelo lievitare, sempre coperto dalla pellicola, per un'altra ora.
Nel frattempo lavate gli acini dell'uva, asciugateli, tagliateli a metà e liberateli dei loro semini. Lavoro certosino, ma verrete ripagati!!
Stendete la pasta lievitata in una sfoglia di 1 centimetro circa. Tagliatela in 4 parti. Sovrapponete 2 parti e stendetela, schiacciandola con le dita. Dovrete formare una sfoglia di circa 1 centimetro di spessore. Con l'aiuto di un coppapasta tagliate dei cerchi (di numero pari, mi raccomando).
Sistemate su metà dei dischi ottenuti circa 6 o 7 mezzi acini di uva fragola. Coprite ciascun disco con un altro (senza condimento) e ponete sopra il fagottino ottenuto altri 6 o 7 mezzi acini.
Spolverizzate tutto con lo zucchero di canna e trasferite le pizzette su una placca coperta da carta forno. Fate in modo che siano piuttosto distanziate tra loro.
Lasciate lievitare ancora per mezz'ora circa e portate a temperatura il forno. Cuocete a 190° per circa 25/30 minuti, ma abbiate l'accortezza di verificare il grado di doratura delle vostre schiacciate in cottura.
Sfornate quando saranno dorate, ma non troppo. Lasciate intiepidire e gustatene la fragranza.

Irresistibili.....
Io le ho congelate, una volta fredde, e assaporate calde ogni mattina ^_^abc

Frollini rustici alle noci e pistacchi e una nuova conquista sul fronte vegan light

Ed eccomi ad una nuova sfida biscotti vegan light. E' vero che mi piace deliziare le colazioni con un biscotto senza sensi di colpa, ma è anche vero che mi piace sperimentare intrugli nuovi. In questa versione NON c'è una sola traccia di farina raffinata, né di zucchero. Ovviamente per i palati più esigenti occorrerà aggiungere almeno 30 g di zucchero (che consiglio di canna integrale). Io non amo il dolce stucchevole, per cui trovo che i 12 g di malto di riso possano essere sufficienti. La presenza di frutta secca dona al biscotto una fragranza particolare ed una consistenza friabile pari ad una digestiva, ma semplicemente senza burro!! L'uovo è ampiamente dimenticato, grazie ai semi di lino che, cotti nell'acqua, lo sostituiscono come addensante. Insomma, non ci sono scuse: se voleste provare l'ebbrezza della cucina veg e cedere ad un dolce senza ingurgitare miriadi di calorie, questo è il biscotto giusto per voi!!

Ingredienti

100 ml di acqua
5 g di semi di lino 31 kcal
15 g di pistacchi tostati non salati 88 kcal
20 g di gherigli di noci 144 kcal
40 g di cereali d'orzo (io Orzo Flakes bio Baule Volante) 127 kcal
12 g di malto di riso 38 kcal
40 g di farina d'avena integrale 74 kcal
1 pizzico di sale
1/2 cucchiaino raso di bicarbonato di sodio
15 g di olio di semi di soia 135 kcal
15 g di fiocchi di avena 56 kcal

Portate ad ebollizione i 100 ml di acqua con i semi di lino tritati. Lasciate bollire per 10 minuti, poi spegnete il fuoco e fate raffreddare.
Tritate piuttosto finemente i pistacchi e le noci. Aggiungete 20 g di cereali d'orzo e tritate ancora velocemente. Aggiungete la farina d'avena, i fiocchi d'avena, il malto, il sale, il bicarbonato, l'olio di semi e mescolate uniformando velocemente l'impasto. Unite ora il composto di semi di lino e i restanti cereali d'orzo ed impastate fino a formare una pasta morbida.
Compattatela formando un panetto, avvolgetela nella pellicola trasparente e lasciate riposare l'impasto in frigo per un'ora.
Riprendete quindi l'impasto e stendetelo, cospargendo la spianatoia con un po' di farina d'avena. Lo spessore è soggettivo, io li ho stesi di circa mezzo centimetro. Tagliate i biscotti della forma che desiderate e trasferiteli su una teglia, coperta da carta forno.
Lasciate riposare ancora mezz'ora e poi infornate, a 180°, per 10 minuti.
Terminato il tempo di cottura, quando saranno ben dorati, sfornateli e trasferiteli su una griglia fino al raffreddamento.
A questo punto divertitevi ad assaggiare.
Con questo quantitativo di pasta mi sono venuti 17 biscotti del diametro di circa 10 m. Ciascun biscotto avrà quindi 40,75 kcal. Tre biscotti per colazione saranno perfetti!!abc

Alla ricerca del dolce perduto: biscotti di mais e fiocchi di soia al cocco

Sono continuamente alle prese con un'implacabile voglia di dolce. Ma rincorro sempre un modus operandi che eviti di farmi inciampare nei sensi di colpa. Studio miscele, abbinamenti, alternative....il mio piano di lavoro si riempie di ampolle, tanto da sembrare il tavolo di un piccolo chimico. Questa volta ho voluto rendere partecipi dei graditissimi fiocchi di soia tostati, che, fino ad ora, ho utilizzato soltanto in preparazioni salate. L'uovo è ormai bandito e il latte è sostituito da una gustosa bevanda di riso aromatizzata alla vaniglia. Ho voluto eliminare anche il miele.....sostituendolo con del malto d'orzo. Insomma, togli di qui e aggiungi di là, quanto ho sfornato si è dimostrato all'altezza delle mie aspettative. Vi avviso che il grado di dolcezza di questi biscotti è piuttosto basso, per cui ritenetevi liberi, se foste amanti del dolce....dolce, di apportare le vostre modifiche.... Su di voi garantisco che i miei sensi di colpa non valgono!!

Ingredienti

130 g di latte di riso alla vaniglia 89,4 kcal
30 g di acqua
10 g di malto (ma anche 15 andranno bene) 2 kcal
20 g di fiocchi di soia tostati 80.4 kcal
10 g di semi di lino 47 kcal
10 g di cocco disidratato 60,4 kcal
50 g di farina di manitoba (0) 158,4 kcal
100 g di farina di mais fioretto 359 kcal
20 g di olio di soia 180 kcal
1/2 bustina di lievito per dolci 13 kcal
1 pizzico di sale

Mischiate 70 g di latte di riso con 30 g di acqua, aggiungeteci i fiocchi di soia tostati e portate ad ebollizione. Fate bollire a fuoco basso per 10 minuti. Intanto tritate i semi di lino e uniteli ai fiocchi. Spegnete il fuoco e lasciate riposare per almeno mezz'ora. Unite adesso le farine, il malto e il lievito, mescolando bene affinché non rimangano grumi, e aggiungetevi l'olio, il sale, i restanti 60 g di latte di riso, il cocco e il composto di fiocchi di soia e semi di lino. Impastate fino ad ottenere un'impasto solido, che avvolgerete nella pellicola e lascerete riposare in frigorifero per un'oretta.
Stendete l'impasto su una spianatoia infarinata in una sfoglia di mezzo centimetro di spessore e tagliate a vostro piacimento. Sistemate i biscotti che avrete ottenuto su una placca coperta da carta forno. Infornate a 180° per 10/15 minuti. Controllate la cottura....ogni forno lavora a modo suo!! Lasciate raffreddare su una griglia (il momento più difficile per me....mia amata tentazione) e assaporate....





abc

Guardando Veg un frollino integrale…

Questa ricetta nasce dall'elaborazione di un biscotto creato per curiosità....e necessità. La sfida è sempre quella di creare degli snack appetitosi, che non siano troppo impegnativi da un punto di vista di apporto calorico. La ricetta originale prevedeva l'impiego di un uovo, che qui ho sostituito con un infuso di semi di lino. La sua consistenza densa permette di amalgamare e compattare perfettamente l'impasto ed è una vera rivelazione: salutare, utile all'organismo e....veg!!





Ingredienti

30 g fiocchi di avena, 112 kcal
15 g di semi di lino, 70 kcal
30 g di muesli di farro, 150 kcal
75 g di farina d'orzo, 251 kcal
25 g di farina integrale, 80 kcal
35 g di margarina (ricetta), 280 kcal
65 g acqua
1 pizzico di sale
10 g di miele, 31 kcal (per la verione veg 15 g di malto d'orzo, 3 kcal)
30 g di latte di riso alla vaniglia, 20.4 kcal
1/2 bustina di lievito per dolci, 13 kcal

Mentre portate ad ebollizione l'acqua, tritate i semi di lino. Non li lascio interi perché non filtro l'infuso al momento dell'aggiunta all'impasto e lascio che la corteccia che li avvolge venga spezzata per apportare tutti i benefici del seme. Versateli nell'acqua bollente mantenendo la fiamma bassa per 10 minuti. Spegnete il fuoco e lasciate in infusione per 1 ora. Tritate quindi i fiocchi d'avena. Aggiungete il muesli sminuzzato, le due farine, il sale, il lievito ed mischiate tutto. Unite il miele, la margarina, il latte di riso e l'infuso dei semi di lino (semi compresi) ed impastate bene, fino a formare un panetto piuttosto consistente.
Avvolgetelo nella pellicola trasparente e fatelo riposare in frigo per un paio d'ore. Stendetelo, poi, su una spianatoia infarinata, in una sfoglia di circa mezzo centimetro di spessore. Ritagliate i biscotti della forma che desiderate, sistemateli su una teglia coperta da carta forno e infornateli per 20 minuti a 180°.
Con questo quantitativo di impasto mi sono venuti 41 biscottini. Ciascun biscotto, quindi, ha un apporto di 23.9 kcal ed è assolutamente.....veg!!!!
abc

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