Che io sia sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo: si sa. Che abbia sviluppato una forte propensione al salutismo: si sa. Che mi piaccia scoprire affinità con chi, questo stile di vita, lo ha scelto e lo perpetua: si sa. Che io sia innamorata di lei: ora lo sapete anche voi. Mi è bastato vedere la foto del suo nuovo pane magico, per avere la certezza che, quel pane, in qualche modo sarebbe entrato nella mia cucina. Ed è stato così, con le mie interpretazioni, ma con la certezza che da lei arrivano sempre grandi cose. In fondo la scelta di arricchire la mia alimentazione con i semi è testimoniata dal fatto che la preparazione più frequente, nella mia cucina, sia questa. Confesso che il crunch sfizioso è insuperabile, e che è davvero difficile fermarsi, una volta iniziato :D Ma di tanto in tanto cambiare consistenza e sfruttare la versatilità di un pane morbido mi stuzzica!!
L'idea è quella di ottenere un accompagnamento che possa essere ricco, ricchissimo di fibre e grassi buoni, senza portare con sé grandi carichi di carboidrati (zuccheri). E visto che rispetta anche esigenze gluten free, perché non proporlo come valida alternativa al pane comune? Che dite: procediamo all'assaggio?
Ingredienti
50 g di semi di zucca
50 g di semi di girasole
50 g di semi di sesamo
40 g di semi di lino
40 g di semi di chia
250 g di acqua
75 g di mandorle spellate
50 g di crusca di avena (certificata gluten free)
3 g di sale rosa
1/2 cucchiaino di spirulina
5 g di lievito alimentare secco
Inserite tutti i semi in una ciotola e mescolateli tra loro (provateci con le mani: è decisamente terapeutico!!). Aggiungete acqua e lasciate in ammollo per un'oretta. Vedrete che i semi assorbiranno tutto il liquido e creeranno una sostanza vischiosa.
Tritate le mandorle, insieme al sale, fino ad ottenere una farina fine. Aggiungete la crusca di avena, la spirulina e il lievito alimentare e mescolate bene. Versate questi ingredienti secchi nel composto di semi e mescolate tutto, fino ad amalgamare perfettamente.
Versate l'impasto in uno stampo da plumcake e infornate, a 180°. Cuocete per 50 minuti, quindi estraete il pane dallo stampo e rimettetelo in forno, capovolto, per altri 50 minuti.
Estraete il pane e lasciatelo raffreddare. Quindi iniziate ad affettarlo e a gustarne l'avvolgenza.
Da solo, in pietanze salate, con marmellate o cioccolato, in crostini..... avrete l'imbarazzo della scelta per goderne.
Ovviamente, visto che le cose belle mi stanno a cuore e che le occasioni, se meritano, non me le faccio scappare facilmente, ho approfittato della riuscita di questa meraviglia per donare una nuova ricetta ad un'altra donna che stimo molto: lei, la mia splendida Leti!! Una forza della natura :)
E allora ecco la mia proposta salata, che mica si può vivere di soli dolci!! :D
Con questa ricetta partecipo al contest The Free Food Lover organizzato da Senza è Buono e Shake Your Free Life.abc
Vorrei essere più costante. Vorrei dare una maggiore continuità a questo blog. Vorrei essere più regolare. Ma anche no.
Sono così. Ho impostato la mia vita su una libera gestione del tempo e, tolta la necessità di rispettare un orario di lavoro extra, seguo il mio istinto e le esigenze del mio corpo. E della mia testa. Ho provato a dare un nuovo inizio a questa pagina con la mia ultima pubblicazione, ma non sono riuscita a lasciare quell'impronta di regolarità. Di cose pronte per essere condivise ne ho molte, perché in fondo l'abitudine alla buona alimentazione e alla continua ricerca non è mai stata interrotta. Ma non voglio tornare a sentirmi ingabbiata in un piacere trasformato in dovere. Perché qui, tra una cosa e l'altra, il giorno si confonde con la notte e tutto rotola via troppo velocemente. Ma ho inaugurato quella che spero essere una lunga stagione di cene condivise, seppur siano sempre meno le serate da poter dedicare a questo piacere. Così, appurato che la nuova casa ben si presta ad accogliere amici, io ritrovo il gusto di fare assaggiare la mia cucina alternativa e di vedere le espressioni stupite dei commensali. Come è successo per queste sfoglie, proposte già in versione riso nero. Diciamo che si tratta della terza variante, preceduta da una "rossa" documentata solo da una foto su Instagram, in cui la bontà del riso è condizione necessaria per la buona riuscita e il mix di profumo e sapore non richiede aggiunte particolari. Così, in tutta semplicità, vi lascio sgranocchiare questi crackers, in perfetto stile salutista. Gluten free, vegano, gustoso, leggero, sfizioso. Cos'altro poter desiderare?
Ingredienti
275 g di riso a grana lunga profumato (per me Zaccaria)
100 g di pesto di carota
20 g di semi di girasole
20 g di semi di zucca
20 g di semi di sesamo
15 g di semi di papavero
curcuma
paprika dolce
zenzero
sale rosa
Cuocete il riso in circa 550 g di acqua, leggermente salata fino a quando sarà completamente assorbita. Fate intiepidire il riso, quindi frullatelo, insieme al pesto di foglie di carota, creando una crema omogenea.
Insaporitelo con curcuma, paprika e zenzero a piacere, correggetelo di sale se necessario e mescolate bene per amalgamare perfettamente i gusti.
Aggiungete i quattro tipi di semi e lavorate il composto fino ad incorporarli all'impasto. Foderate con carta forno la leccarda e versate circa la metà dell'impasto.
Standetela, aiutandovi con una spatola, fino ad ottenere uno strato molto sottile.
Cuocete a 180°, con funzione ventilata, per circa 20 minuti, o comunque per il tempo necessario affinché diventi una sfoglia croccante e asciutta. Potrebbe essere necessario aprire un paio di volte lo sportello del forno per fare uscire il vapore e velocizzare la cottura.
Sfornate e trasferite la sfoglia su una griglia. Lasciatela raffreddare. Nel frattempo procedete con la cottura del rimanente impasto.
Quando la sfoglia sarà fredda, spezzettatela con le mani in crackers della misura gradita.
Conservate le sfoglie in un barattolo di vetro o in una scatola di latta. Rimarranno croccanti e fragranti per diversi giorni. Che vuol dire almeno una decina ^_^
E ora divertitevi: a tavola per accompagnare il pasto, come spuntino, farcito con salse e creme, addolcito da marmellate..... Non c'è limite alla fantasia!! In ogni caso vi coccolerete e vi prenderete cura del vostro benessere.
E resistere sarà davvero impossibile!!
abc
Sono così. Ho impostato la mia vita su una libera gestione del tempo e, tolta la necessità di rispettare un orario di lavoro extra, seguo il mio istinto e le esigenze del mio corpo. E della mia testa. Ho provato a dare un nuovo inizio a questa pagina con la mia ultima pubblicazione, ma non sono riuscita a lasciare quell'impronta di regolarità. Di cose pronte per essere condivise ne ho molte, perché in fondo l'abitudine alla buona alimentazione e alla continua ricerca non è mai stata interrotta. Ma non voglio tornare a sentirmi ingabbiata in un piacere trasformato in dovere. Perché qui, tra una cosa e l'altra, il giorno si confonde con la notte e tutto rotola via troppo velocemente. Ma ho inaugurato quella che spero essere una lunga stagione di cene condivise, seppur siano sempre meno le serate da poter dedicare a questo piacere. Così, appurato che la nuova casa ben si presta ad accogliere amici, io ritrovo il gusto di fare assaggiare la mia cucina alternativa e di vedere le espressioni stupite dei commensali. Come è successo per queste sfoglie, proposte già in versione riso nero. Diciamo che si tratta della terza variante, preceduta da una "rossa" documentata solo da una foto su Instagram, in cui la bontà del riso è condizione necessaria per la buona riuscita e il mix di profumo e sapore non richiede aggiunte particolari. Così, in tutta semplicità, vi lascio sgranocchiare questi crackers, in perfetto stile salutista. Gluten free, vegano, gustoso, leggero, sfizioso. Cos'altro poter desiderare?
Ingredienti
275 g di riso a grana lunga profumato (per me Zaccaria)
100 g di pesto di carota
20 g di semi di girasole
20 g di semi di zucca
20 g di semi di sesamo
15 g di semi di papavero
curcuma
paprika dolce
zenzero
sale rosa
Cuocete il riso in circa 550 g di acqua, leggermente salata fino a quando sarà completamente assorbita. Fate intiepidire il riso, quindi frullatelo, insieme al pesto di foglie di carota, creando una crema omogenea.
Insaporitelo con curcuma, paprika e zenzero a piacere, correggetelo di sale se necessario e mescolate bene per amalgamare perfettamente i gusti.
Aggiungete i quattro tipi di semi e lavorate il composto fino ad incorporarli all'impasto. Foderate con carta forno la leccarda e versate circa la metà dell'impasto.
Standetela, aiutandovi con una spatola, fino ad ottenere uno strato molto sottile.
Cuocete a 180°, con funzione ventilata, per circa 20 minuti, o comunque per il tempo necessario affinché diventi una sfoglia croccante e asciutta. Potrebbe essere necessario aprire un paio di volte lo sportello del forno per fare uscire il vapore e velocizzare la cottura.
Sfornate e trasferite la sfoglia su una griglia. Lasciatela raffreddare. Nel frattempo procedete con la cottura del rimanente impasto.
Quando la sfoglia sarà fredda, spezzettatela con le mani in crackers della misura gradita.
Conservate le sfoglie in un barattolo di vetro o in una scatola di latta. Rimarranno croccanti e fragranti per diversi giorni. Che vuol dire almeno una decina ^_^
E ora divertitevi: a tavola per accompagnare il pasto, come spuntino, farcito con salse e creme, addolcito da marmellate..... Non c'è limite alla fantasia!! In ogni caso vi coccolerete e vi prenderete cura del vostro benessere.
E resistere sarà davvero impossibile!!
abc
Crostatine all’avocado con doppio ripieno e pistacchi: c’è sempre un buon motivo per cedere al dolce
Inizio a pensare che sia un forte pretesto dietro cui nascondere un'irresistibile desiderio di dolci. Il fatto di prepararmi in casa qualsivoglia forma di biscotto, torta, lievitato o "elaborato", che possa permettermi di seguire i miei principi ed evitare di ricadere sui preparati industriali, mi sta sopraffacendo. E' assolutamente fuori controllo!!!! : D
Dal momento che sforni, mi dico, vuoi non provare cose nuove? E via di esperimenti, di alambicchi, di sfide alle leggi della fisica e di nuovi accostamenti di sapori. Che, poi, se ci mettiamo che ad ogni sfornata corrisponde una serie infinita di assaggi e assaggini, sarebbe più strategico studiare un modo per non farsi tentare dal dito in bocca o dal fondo della ciotola. Il fatto è che, di tanto in tanto, escono cosine così, come queste crostatine e...... chi resiste? Perché se avessi voluto immaginare il risultato della mia idea di mettere insieme avocado e zucchero, poi pistacchi e marmellata, poi crema aromatizzata e assenza di uova e latticini, mai sarei arrivata ad una tale forma di sapori. Tanto da dovervi confessare che, mentre ve ne parlo, non ne resta traccia alcuna, al di là un ricordo, per niente vago. Finite. Troppo in fretta. Mi sa che, la prossima volta, metterò tutto sotto vuoto. Che è il mio modus operandi salva ingordigia ^_^
Ingredienti
Per la base
175 g di farina di orzo integrale
150 g di avocado maturo
60 g di zucchero di canna grezzo
50 g di fiocchi di avena
75 g di pistacchi di Bronte + q.b.
25 g di semi di sesamo
15 g di olio evo
Per la crema
200 g di latte vegetale (per me di avena)
10 g di zucchero di canna grezzo
8 g di maizena
1/2 stecca di vaniglia
3 bacche di cardamomo
scorza di limone
cannella
Marmellata di mandarini (o a piacere)
Sbucciate e tagliate l'avocado a tocchetti. Unite lo zucchero di canna e frullate tutto. Trasferite il composto in una ciotola e, con l'aiuto di una frusta elettrica, montate il composto. Dovrete ottenere una crema morbida e perfettamente liscia. Tenetela al fresco per qualche istante.
Nel frattempo tritate grossolanalemte i fiocchi di avena e i pistacchi. Aggiungete la crema di avocado, i semi di sesamo, la scorza di limone grattugiata e la farina d'orzo. Impastate fino ad amalgamare tutti gli ingredienti, quindi unite l'olio, lavorando sempre l'impasto.
Formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e mettetelo a riposare, in frigorifero, per almeno un'oretta. Passate alla preparazione della crema.
Setacciate la maizena e mescolatela con i semi del cardamomo pestati in un mortaio, i semi della bacca di vaniglia, mezzo cucchiaino di scorza di limone grattugiata e cannella a piacere. Fate scaldare il latte, sciogliendo lo zucchero, quindi stemperate la maizena con poco latte alla volta, fino ad imcorporarlo tutto. Mettete tutto sul fuoco e portate a lieve bollore, mescolando con una frusta. Abbassate la fiamma e lasciate cuocere per un paio di minuti, fino a quando la vedrete addensarsi. Toglietela dal fuoco e lasciatela raffreddare.
Riprendete l'impasto. Lasciatelo a temperatura ambiente per mezz'ora circa, quindi stendetelo in una sfoglia spessa circa un centimetro. Tagliate dei cerchi, quindi rivestite degli stampi tondi.
Versateci due cucchiai circa di crema e, all'interno di questa, un cucchiaio circa di marmellata. Cospargete con qualche pistacchio pestato al mortaio, quindi infornate.
Cuocete a 180° per 25/30 minuti circa (dipenderà dal vostro forno). A cottura ultimata, sfornate e lasciate raffreddare, quindi estrate le crostatine e...... serve dirlo????
SOTTOVUOTO!!!!!!!!! :D
L'insieme di aromi e di sapori è travolgente, ma allo stesso tempo delicata. Ho apprezzato particolarmente il sapore del mandarino (e le scorte di marmellata che la mia mamma mi ha preparato sono un vero dono prezioso), ma potrete optare per una marmellata o confettura differente, magari con frutta di stagione.
Conservate le crostatine in frigorifero, in un contenitore chiuso. Ai 6 giorni ci arrivano, oltre.... non so :D
Rustiche nell'impasto, avvolgenti nel ripieno, non lasciano scampo. Io replico, e voi??abc
Dal momento che sforni, mi dico, vuoi non provare cose nuove? E via di esperimenti, di alambicchi, di sfide alle leggi della fisica e di nuovi accostamenti di sapori. Che, poi, se ci mettiamo che ad ogni sfornata corrisponde una serie infinita di assaggi e assaggini, sarebbe più strategico studiare un modo per non farsi tentare dal dito in bocca o dal fondo della ciotola. Il fatto è che, di tanto in tanto, escono cosine così, come queste crostatine e...... chi resiste? Perché se avessi voluto immaginare il risultato della mia idea di mettere insieme avocado e zucchero, poi pistacchi e marmellata, poi crema aromatizzata e assenza di uova e latticini, mai sarei arrivata ad una tale forma di sapori. Tanto da dovervi confessare che, mentre ve ne parlo, non ne resta traccia alcuna, al di là un ricordo, per niente vago. Finite. Troppo in fretta. Mi sa che, la prossima volta, metterò tutto sotto vuoto. Che è il mio modus operandi salva ingordigia ^_^
Ingredienti
Per la base
175 g di farina di orzo integrale
150 g di avocado maturo
60 g di zucchero di canna grezzo
50 g di fiocchi di avena
75 g di pistacchi di Bronte + q.b.
25 g di semi di sesamo
15 g di olio evo
Per la crema
200 g di latte vegetale (per me di avena)
10 g di zucchero di canna grezzo
8 g di maizena
1/2 stecca di vaniglia
3 bacche di cardamomo
scorza di limone
cannella
Marmellata di mandarini (o a piacere)
Sbucciate e tagliate l'avocado a tocchetti. Unite lo zucchero di canna e frullate tutto. Trasferite il composto in una ciotola e, con l'aiuto di una frusta elettrica, montate il composto. Dovrete ottenere una crema morbida e perfettamente liscia. Tenetela al fresco per qualche istante.
Nel frattempo tritate grossolanalemte i fiocchi di avena e i pistacchi. Aggiungete la crema di avocado, i semi di sesamo, la scorza di limone grattugiata e la farina d'orzo. Impastate fino ad amalgamare tutti gli ingredienti, quindi unite l'olio, lavorando sempre l'impasto.
Formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e mettetelo a riposare, in frigorifero, per almeno un'oretta. Passate alla preparazione della crema.
Setacciate la maizena e mescolatela con i semi del cardamomo pestati in un mortaio, i semi della bacca di vaniglia, mezzo cucchiaino di scorza di limone grattugiata e cannella a piacere. Fate scaldare il latte, sciogliendo lo zucchero, quindi stemperate la maizena con poco latte alla volta, fino ad imcorporarlo tutto. Mettete tutto sul fuoco e portate a lieve bollore, mescolando con una frusta. Abbassate la fiamma e lasciate cuocere per un paio di minuti, fino a quando la vedrete addensarsi. Toglietela dal fuoco e lasciatela raffreddare.
Riprendete l'impasto. Lasciatelo a temperatura ambiente per mezz'ora circa, quindi stendetelo in una sfoglia spessa circa un centimetro. Tagliate dei cerchi, quindi rivestite degli stampi tondi.
Versateci due cucchiai circa di crema e, all'interno di questa, un cucchiaio circa di marmellata. Cospargete con qualche pistacchio pestato al mortaio, quindi infornate.
Cuocete a 180° per 25/30 minuti circa (dipenderà dal vostro forno). A cottura ultimata, sfornate e lasciate raffreddare, quindi estrate le crostatine e...... serve dirlo????
SOTTOVUOTO!!!!!!!!! :D
L'insieme di aromi e di sapori è travolgente, ma allo stesso tempo delicata. Ho apprezzato particolarmente il sapore del mandarino (e le scorte di marmellata che la mia mamma mi ha preparato sono un vero dono prezioso), ma potrete optare per una marmellata o confettura differente, magari con frutta di stagione.
Conservate le crostatine in frigorifero, in un contenitore chiuso. Ai 6 giorni ci arrivano, oltre.... non so :D
Rustiche nell'impasto, avvolgenti nel ripieno, non lasciano scampo. Io replico, e voi??abc
Chococookies al rosmarino con semi di canapa: quell’irresistibile richiamo ai sapori della genuinità
Non è un mistero che faccia ricorso a quintalate di cioccolato, in questo periodo. E' come un fedele amico: non manca mai, mi coccola, sa confortarmi, mi delizia, mi regala grandi sorrisi, mi stimola e mi dà la carica. E non mi tradisce (che di questi tempi..... ^_^). Compare ovunque, a qualsiasi ora del giorno, e mi diverto ad inserirlo nelle mie idee di dolcetti (e non solo.... ssssstt). Questa volta credo di essermi superata. Voglio dire: considerando che qui dentro non c'è traccia di qualsivoglia ingrediente che renda irresistibile un frollino e che, anzi, ci sono ingredienti salutari, ricchi e genuini, considerando che ho azzardato laddove gli stessi ingredienti salutari, ricchi e genuini mi hanno ispirato sapori audaci, questi cioccofrollini sono la fine del mondo. Ruvidi come piacciono a me, sanno assorbire aromi e sapori come pochi altri! Sono una chicca che tornerà presto a deliziare le mie colazioni. E ve li consiglio di gran cuore ^_^
Ingredienti
110 g di burro di arachidi salato (per me fatto in casa)
40 g di zucchero di canna integrale
80 g di farina di mais fioretto
50 g di farina di segale Jurmano
35 g di semi di canapa
20 g di semi di sesamo
3 g di farina di limoni (1 cucchiaino abbondante)
140 g di cioccolato fondente
1 rametto di rosmarino
Montate con una frusta il burro di arachidi con lo zucchero, fino a creare una crema liscia. Aggiungete le farine, compresa quella di limoni e impastate.
Per ultimo aggiungete i semi di canapa e di sesamo e incorporateli bene all'impasto. Avvolgete tutto con un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare in frigorifero per almeno mezz'ora.
Nel frattempo sciogliete il cioccolato a bagno maria. Lavate il rametto di rosmarino e tritate finemente le foglioline. Unitele al cioccolato e mescolate bene. Versatene poco alla volta in uno stampo e lasciate solidificare in frigorifero. In alternativa, come ho fatto io, potrete stendere direttamente sui biscotti cotti uno strato di cioccolato.
Riprendete l'impasto e stendetelo in una sfoglia spessa mezzo centimetro. Tagliatelo formando i biscotti e trasferite tutto su una teglia, coperta da carta forno.
Cuocete a 170° per 15 minuti, quindi sfornate e rivestite con il cioccolato (o adagiatevi sopra le cialde preparate in precedenza.
Lasciate raffreddare completamente, quindi..... deliziatevi ^_^
Trovo che la canapa accolga molto bene il sapore del rosmarino e credo anche che il cioccolato incornici bene tutto. Insomma, per me è il frollino perfetto!
A voi la vostra sentenza!!
abc
Distrarsi, talvolta, è tanto essenziale, quanto impossibile. Continuo a ripetermi "un respiro e tutto tornerà ad essere sotto controllo". Ma vivere in modalità sotto controllo ho imparato essere troppo monotono, per me. Un tempo sarei impazzita se non avessi avuto tutto etichettato nei miei pensieri, gli orari perfettamente programmati e gli impegni incastrati come il miglior tetris di sempre. Un tempo preparavo i post il giorno prima. Adesso non so neanche quando e se riuscirò a pubblicarli. Adesso vivo di momenti, istinti, imprevedibilità. Ma ho bisogno di questa mezz'ora di ossigeno. Ho bisogno di trovare quell'equilibrio che mi permetta di affrontare tutto con lucidità, senza annaspare. Ho bisogno della pace che la mia sana passione riesce a darmi.
Ricordate le chips di cavolo nero alla crema di anacardi? Nel momento in cui mi trovavo a spezzettare le foglie di cavolo mi chiedevo perché non provarci con qualche verdura dalla foglia più grande. Perché non provarci con la verza? E ci è voluto davvero poco per convincermi. Nonostante la mia pancia dimostri di non tollerare questa preziosa gemma, ci ho provato. Il risultato è sorprendente: croccante, sfizioso, curioso e ricco. Vale davvero la pena mettere in funzione l'essiccatore ^_^
Approfittate del finire della stagione per provarci e divertitevi ad offrire queste sfogliette ai vostri ospiti. Li sorprenderete senza riserve ^_^
Ingredienti
1 cavolo verza
50 g di olio di olive taggiasche
1 cucchiaio di lievito alimentare
1 cucchiaio di semi di sesamo
sale rosso
pepe
curcuma
noce moscata
paprika dolce
Sfogliate il cavolo verza ed eliminate la costa centrale dividendo la foglia in due. Sbollentate le foglie, per 30 secondi circa, in acqua, quindi adagiatele su un panno pulito, facendole asciugare completamente.
Nel frattempo preparate il condimento. Versate in una ciotola l'olio di olive taggiasche e unite tutti i sapori. Versate anche il lievito alimentare e i semi di sesamo. Mescolate bene.
Spennellate una parte di condimento su ciascuna foglia, quindi adagiatele sui ripiani dell'essiccatore.
Quando avrete finito accendete l'essiccatore a 50° e fatelo andare fino a quando le foglie saranno secche. Ci vorranno circa 5 ore.
Quando saranno pronte trasferitele in un contenitore e conservatele. Oppure servitele direttamente.
Arricchite da una buona salsina, o come accompagnamento ad un pasto, ma anche come snack, le sfogliette di cavolo verza sapranno conquistarvi al primo..... crunch ^_^
Sono sfiziose da togliere il fiato. E sane. E piacevoli.
Meritano.
abc
Ricordate le chips di cavolo nero alla crema di anacardi? Nel momento in cui mi trovavo a spezzettare le foglie di cavolo mi chiedevo perché non provarci con qualche verdura dalla foglia più grande. Perché non provarci con la verza? E ci è voluto davvero poco per convincermi. Nonostante la mia pancia dimostri di non tollerare questa preziosa gemma, ci ho provato. Il risultato è sorprendente: croccante, sfizioso, curioso e ricco. Vale davvero la pena mettere in funzione l'essiccatore ^_^
Approfittate del finire della stagione per provarci e divertitevi ad offrire queste sfogliette ai vostri ospiti. Li sorprenderete senza riserve ^_^
Ingredienti
1 cavolo verza
50 g di olio di olive taggiasche
1 cucchiaio di lievito alimentare
1 cucchiaio di semi di sesamo
sale rosso
pepe
curcuma
noce moscata
paprika dolce
Sfogliate il cavolo verza ed eliminate la costa centrale dividendo la foglia in due. Sbollentate le foglie, per 30 secondi circa, in acqua, quindi adagiatele su un panno pulito, facendole asciugare completamente.
Nel frattempo preparate il condimento. Versate in una ciotola l'olio di olive taggiasche e unite tutti i sapori. Versate anche il lievito alimentare e i semi di sesamo. Mescolate bene.
Spennellate una parte di condimento su ciascuna foglia, quindi adagiatele sui ripiani dell'essiccatore.
Quando avrete finito accendete l'essiccatore a 50° e fatelo andare fino a quando le foglie saranno secche. Ci vorranno circa 5 ore.
Quando saranno pronte trasferitele in un contenitore e conservatele. Oppure servitele direttamente.
Arricchite da una buona salsina, o come accompagnamento ad un pasto, ma anche come snack, le sfogliette di cavolo verza sapranno conquistarvi al primo..... crunch ^_^
Sono sfiziose da togliere il fiato. E sane. E piacevoli.
Meritano.
abc
In lotta per aggiudicarsi il premio dei "più rifatti di sempre", questi biscotti riempiono il barattolone della colazione nella mia dispensa ormai da mesi!!!! E' stato un tentativo. Mi ha dato vantaggio la forma. Il risultato è pazzesco. Come sempre, nell'iniziare un impasto sperimentale, ho avuto davanti i miei punti fermi: neiente uova, niente burro e niente latticini, ma solo perché non bevo più latte vaccino, per cui non esiste la possibilità che cada in tentazione ^_^ Tant'è che qui il latte è presente, avendo utilizzato del.... cioccolato bianco. Beh, quello non manca mai, nella mia dispensa :D Ma non perdiamoci in dettagli. Partire dall'idea di utilizzare il mio adorato burro di arachidi è sempre stimolante. Me lo faccio in casa nel quantitativo necessario alle preparazioni che ho in mente, perché se ne preparassi delle scorte, durerebbero davvero poco e io diventerei davvero il doppio ^_^ Così ecco che lavoro con i miei novanta grammi di arachidi, dieci grammi di olio di riso, un pizzico di sale e penso, penso, penso. Ok, la ricetta è ben chiara nella mia testa. Le farine preziose sono tutte in bella mostra davanti a me e.... punto il dito su quella che vorrei. Orzo integrale, che arriva da un mulino calabrese, ormai una scelta consolidata nel tempo e certamente vincente. (Vi garantisco che, una volta provate farine di questo genere, sarà impossibile tornare indietro e la corsia del supermercato dedicata ai farinacei la snobberete senza batter ciglio). L'impasto non è semplice, è piuttosto sabbioso, per cui occorre trovare la forma perfetta per rendere compatti i biscotti. Presso negli stampi queste briciole (che mi mangerei crude..... da quanto sono buone) e inforno. Adesso come posso descriverli per rendere l'idea? Avete presente la friabilità di un canestrello? E la leggerezza di una nuvola? E il sapore rustico di..... un frollino ruvido? Cuociono in 15 minuti (nelle repliche sono riuscita ad ottenerli più bianchi e più delicati) e durano.... anche meno, ahahahahahah.
Lasciarvi a gustare la ricetta è tutto ciò che mi rimane. Ho nuove arachidi da sgusciare ^_^
Ingredienti
100 g di farina integrale di orzo
45 g di farina di grano saraceno
60 g di cioccolato bianco
100 g di burro di arachidi
1 cucchiaino di farina di limoni
25 g di semi di sesamo
1 pizzico di bicarbonato
Tritate finemente il cioccolato bianco. Unite il burro di arachidi e create una crema omogenea. Aggiungete le farine, precedentemente mescolate tra loro, il bicarbonato e la farina di limoni (o la scorza grattugiata, se non aveste ancora provveduto a farvi scorte di farina ^_^).
In ultimo aggiungete i semi di sesamo e mescolate fino ad incorporarli in maniera omogenea.
Prendete lo stampo per baci di dama in silicone e pressate, in ciascuno spazio, un cucchiaino abbondante di impasto. Se ben pressato questo quantitativo di impasto sarà sufficiente a riempire uno stampo da 24 biscotti.
Cuocete in forno a 175°, per 15 minuti circa. Potrebbero essere sufficienti 12 minuti, controllate la cottura e non fateli scurire troppo.
Sfornate lo stampo e lasciatelo raffreddare completamente i biscotti.
Cercare di estrarli da caldi sarebbe catastrofico ^_^ Quando, raffreddando, si saranno compattati bene, estraeteli e gustateli.
Friabili e fragranti, rustici, avvolgenti. Diventeranno in un baleno la vostra droga di inizio giornata, ma non solo.
Con il caffè, una tazza di tè, con una buona crema al cioccolato (questa è perfetta), un frutto, ma anche in un dolce (e ve ne parlerò presto...... ^_^). A me piacciono molto anche, spezzettati, nello yogurt. Insomma, il come decidetelo voi, di certo c'è che non potrete più farne a meno!!
Ah, ve l'ho detto che potrete conservarli per...... qualche giorno? :D Provateci....
abc
Lasciarvi a gustare la ricetta è tutto ciò che mi rimane. Ho nuove arachidi da sgusciare ^_^
Ingredienti
100 g di farina integrale di orzo
45 g di farina di grano saraceno
60 g di cioccolato bianco
100 g di burro di arachidi
1 cucchiaino di farina di limoni
25 g di semi di sesamo
1 pizzico di bicarbonato
Tritate finemente il cioccolato bianco. Unite il burro di arachidi e create una crema omogenea. Aggiungete le farine, precedentemente mescolate tra loro, il bicarbonato e la farina di limoni (o la scorza grattugiata, se non aveste ancora provveduto a farvi scorte di farina ^_^).
In ultimo aggiungete i semi di sesamo e mescolate fino ad incorporarli in maniera omogenea.
Prendete lo stampo per baci di dama in silicone e pressate, in ciascuno spazio, un cucchiaino abbondante di impasto. Se ben pressato questo quantitativo di impasto sarà sufficiente a riempire uno stampo da 24 biscotti.
Cuocete in forno a 175°, per 15 minuti circa. Potrebbero essere sufficienti 12 minuti, controllate la cottura e non fateli scurire troppo.
Sfornate lo stampo e lasciatelo raffreddare completamente i biscotti.
Cercare di estrarli da caldi sarebbe catastrofico ^_^ Quando, raffreddando, si saranno compattati bene, estraeteli e gustateli.
Friabili e fragranti, rustici, avvolgenti. Diventeranno in un baleno la vostra droga di inizio giornata, ma non solo.
Con il caffè, una tazza di tè, con una buona crema al cioccolato (questa è perfetta), un frutto, ma anche in un dolce (e ve ne parlerò presto...... ^_^). A me piacciono molto anche, spezzettati, nello yogurt. Insomma, il come decidetelo voi, di certo c'è che non potrete più farne a meno!!
Ah, ve l'ho detto che potrete conservarli per...... qualche giorno? :D Provateci....
abc
Le occasioni, si sa, vanno colte al volo. E così, se un'amica brama un assaggio per ogni scatto condiviso sui canali social, io mi diverto a stuzzicare le aspettative nell'organizzazione di una cena, quella cena, finalmente giunta a realizzazione.
Il modus operandi è sempre lo stesso: tavolino basso, tappeto, pietanze a buffet, un buon calice di vino e tante, tante chiacchiere. Tante, tante risate. E, ovviamente, l'immancabile vaschetta che attende di essere riempita con ogni eventualità di rimanenza ^_^ Per me è una gioia, ogni volta, vedere la soddisfazione sui visi dei miei ospiti. Lo è per la felicità degli ospiti stessi, ma lo è anche come conferma che i principi salutisti, che tanto diffondo, non tolgono davvero niente al piacere del palato. Questi biscotti ne sono la dimostrazione. Se non avessi svelato, in corso d'opera, che l'ingrediente base fosse un semplicissimo fagiolo, mai si sarebbe potuto scoprire tanta stranezza.
E allora come non approfittare di questa occasione per provarci, anche voi? Potrò mica sfornare biscotti per tutti? ^_^
Ingredienti
100 g di fagioli con l'occhio secchi (250 g bolliti)
65 g di mandorle pelate
100 g di parmigiano
3 g di pepe di Sichuan
3 g di paprika affumicata + q.b.
15 g di semi di lino
15 g di semi di sesamo
Mettete in ammollo i fagioli per una notte intera, quindi sciacquateli e bolliteli per un paio di ore, fino a quando saranno morbidi. Mettete in ammollo anche le mangorle, per almeno un paio di ore.
In un bicchierone versate i fagioli bolliti, le mandorle, il parmigiano spezzettato, pepe, paprika e i semi di lino. Frullate tutto, fino ad ottenere una purea omogenea.
Unite i semi di sesamo e assaggiate. Nel caso in cui il parmigiano non dovesse essere sufficiente a rendere sapido il sapore, aggiungete del sale.
Versate il composto su un piano e compattatelo bene. Formate un cilindro di circa 7 centimetri di diametro, avvolgetelo in un foglio di carta forno e lasciatelo riposare in frigorifero per almno un'ora.
A questo punto estraete l'impasto, eliminate la carta e tagliate delle fettine spesse poco meno di un centimetro. Sistemate i biscotti su una teglia coperta da carta forno e, con un batticarne di legno, pressate in superficie ricavando delle incisioni.
Spolverizzate con della paprika affumicata e infornate, a 190°, per circa 30 minuti. Dovranno dorare bene in superficie. Una volta sfornati sistemateli su una grata e lasciateli raffreddare: in questo modo acquisiranno croccantezza.
A questo punto assaporateli, da soli, accompagnati da un formaggio, da una salsa, con una pietanza o..... del golosissimo cioccolato. Sì, i contrasti sanno regalare sempre emozioni magiche.
Ma, soprattutto, preparatene in abbondanza, perché si inizia e non si sa quando si finisce ^_^
Servirà dire che si possono conservare, ben chiusi in una scatola di latta o in un barattolo di vetro, per una buona settimana?
abc
Il modus operandi è sempre lo stesso: tavolino basso, tappeto, pietanze a buffet, un buon calice di vino e tante, tante chiacchiere. Tante, tante risate. E, ovviamente, l'immancabile vaschetta che attende di essere riempita con ogni eventualità di rimanenza ^_^ Per me è una gioia, ogni volta, vedere la soddisfazione sui visi dei miei ospiti. Lo è per la felicità degli ospiti stessi, ma lo è anche come conferma che i principi salutisti, che tanto diffondo, non tolgono davvero niente al piacere del palato. Questi biscotti ne sono la dimostrazione. Se non avessi svelato, in corso d'opera, che l'ingrediente base fosse un semplicissimo fagiolo, mai si sarebbe potuto scoprire tanta stranezza.
E allora come non approfittare di questa occasione per provarci, anche voi? Potrò mica sfornare biscotti per tutti? ^_^
Ingredienti
100 g di fagioli con l'occhio secchi (250 g bolliti)
65 g di mandorle pelate
100 g di parmigiano
3 g di pepe di Sichuan
3 g di paprika affumicata + q.b.
15 g di semi di lino
15 g di semi di sesamo
Mettete in ammollo i fagioli per una notte intera, quindi sciacquateli e bolliteli per un paio di ore, fino a quando saranno morbidi. Mettete in ammollo anche le mangorle, per almeno un paio di ore.
In un bicchierone versate i fagioli bolliti, le mandorle, il parmigiano spezzettato, pepe, paprika e i semi di lino. Frullate tutto, fino ad ottenere una purea omogenea.
Unite i semi di sesamo e assaggiate. Nel caso in cui il parmigiano non dovesse essere sufficiente a rendere sapido il sapore, aggiungete del sale.
Versate il composto su un piano e compattatelo bene. Formate un cilindro di circa 7 centimetri di diametro, avvolgetelo in un foglio di carta forno e lasciatelo riposare in frigorifero per almno un'ora.
A questo punto estraete l'impasto, eliminate la carta e tagliate delle fettine spesse poco meno di un centimetro. Sistemate i biscotti su una teglia coperta da carta forno e, con un batticarne di legno, pressate in superficie ricavando delle incisioni.
Spolverizzate con della paprika affumicata e infornate, a 190°, per circa 30 minuti. Dovranno dorare bene in superficie. Una volta sfornati sistemateli su una grata e lasciateli raffreddare: in questo modo acquisiranno croccantezza.
A questo punto assaporateli, da soli, accompagnati da un formaggio, da una salsa, con una pietanza o..... del golosissimo cioccolato. Sì, i contrasti sanno regalare sempre emozioni magiche.
Ma, soprattutto, preparatene in abbondanza, perché si inizia e non si sa quando si finisce ^_^
Servirà dire che si possono conservare, ben chiusi in una scatola di latta o in un barattolo di vetro, per una buona settimana?
abc
C'era un tempo in cui la parola torta proiettava nella mia mente l'immagine di uova, farina, zucchero e latte. Quello era il tempo in cui le ricette venivano seguite pedissequamente e l'unica personalizzazione era il disegno dello zucchero a velo in superficie. Su quello sì, avevo tanta fantasia. Poi avvenne il lento e costante cambiamento. Quel cammino verso la consapevolezza, quell'esigenza di esprimere in cucina tutto ciò che avessi dentro. Ed ora non mi chiedete di replicare una ricetta, non mi chiedete di rimanere nei limiti di una regola. La mia è una tavolozza di ingredienti, tra i più bizzarri, insoliti e strampalati e da lì attingo, ogni volta, per gentile concessione di una mente matta, nel tentativo di sorprendere e soddisfare il mio palato. E quasi sempre ci riesco. Certo non sto introducendo una torta convenzionale. Zucca, castagne, mele, frutti rossi, mandorle, semi vari..... non può certo essere un dolce dal sapore consueto, ma il piacere di addentare un estratto d'autunno ricco di preziose proprietà nutrizionali, genuino, leggero e gustoso va oltre ogni perplessità. Io sono così, e questo è il mio modo di esprimermi.
Ingredienti
500 g di zucca (pulita)
220 g di farina di castagne
100 g di frutti rossi essiccati
20 g di zucchero di canna integrale
50 g di semi di amaranto
25 g di mandorle a lamelle
50 g di semi di sesamo
50 g di semi di papavero
1 mela Golden
1 bustina di cremor tartaro
1 pizzico di bicarbonato
Pulite la zucca, tagliatela a pezzi e versatela in un boccale. Unite lo zucchero e frullate tutto fino ad ottenere una crema omogenea. Aggiungete, poco alla volta, la farina di castagne e il cremor tartaro con il bicarbonato, quindi impastate. Versate i frutti rossi, le mandorle e i semi di amaranto, quindi amalgamate incorporandoli all'impasto. Procedete, allo stesso modo, anche con i semi di sesamo e i semi di papavero. Lasciate riposare l'impasto, mentre tagliate a dadini una mela ben lavata. Io generalmente utilizzo la frutta con tutta la buccia, voi procedete come preferite. Unite i dadini di mela all'impasto e amalgamate bene tutto.
Rivestite una teglia con carta forno. Io ho utilizzato uno stampo quadrato di 20 cm x 20 cm. Portate il forno alla temperatura di 190°, quindi infornate.
Cuocete per circa 1 ora. La torta rimarrà piuttosto umida all'interno, ma sarà pronta quando vedrete una crosticina in superficie.
Spegnete il forno e lasciate raffreddare il dolce all'interno. Soluzione perfetta da preparare la sera per la colazione del giorno seguente.
Quando sarà perfettamente raffreddata, tagliatela a quadrotti e servitela, o gustatela. Generalmente non lo faccio, ma volendo potreste spolverizzare la superficie con lo zucchero a velo. Io ho preferito interpretarla cn della marmellata, o del cioccolato fondente o accompagnata da yogurt. O, ancora, in totale semplicità.
Se, come me, doveste farvi la scorta per le colazioni della settimana, conservate i quadrotti ottenuti in un contenitore a chiusura ermetica, possibilmente di vetro, riposta in frigorifero. Si manterrà per una buona settimana senza perdere la magia del sapore.
Ogni ingrediente, oltre a rispettare una precisa stagionalità, è una preziosa fonte di nutrienti importanti. Volersi bene è divertente, stimola la fantasia e appaga il gusto.
abc
Ingredienti
500 g di zucca (pulita)
220 g di farina di castagne
100 g di frutti rossi essiccati
20 g di zucchero di canna integrale
50 g di semi di amaranto
25 g di mandorle a lamelle
50 g di semi di sesamo
50 g di semi di papavero
1 mela Golden
1 bustina di cremor tartaro
1 pizzico di bicarbonato
Pulite la zucca, tagliatela a pezzi e versatela in un boccale. Unite lo zucchero e frullate tutto fino ad ottenere una crema omogenea. Aggiungete, poco alla volta, la farina di castagne e il cremor tartaro con il bicarbonato, quindi impastate. Versate i frutti rossi, le mandorle e i semi di amaranto, quindi amalgamate incorporandoli all'impasto. Procedete, allo stesso modo, anche con i semi di sesamo e i semi di papavero. Lasciate riposare l'impasto, mentre tagliate a dadini una mela ben lavata. Io generalmente utilizzo la frutta con tutta la buccia, voi procedete come preferite. Unite i dadini di mela all'impasto e amalgamate bene tutto.
Rivestite una teglia con carta forno. Io ho utilizzato uno stampo quadrato di 20 cm x 20 cm. Portate il forno alla temperatura di 190°, quindi infornate.
Cuocete per circa 1 ora. La torta rimarrà piuttosto umida all'interno, ma sarà pronta quando vedrete una crosticina in superficie.
Spegnete il forno e lasciate raffreddare il dolce all'interno. Soluzione perfetta da preparare la sera per la colazione del giorno seguente.
Quando sarà perfettamente raffreddata, tagliatela a quadrotti e servitela, o gustatela. Generalmente non lo faccio, ma volendo potreste spolverizzare la superficie con lo zucchero a velo. Io ho preferito interpretarla cn della marmellata, o del cioccolato fondente o accompagnata da yogurt. O, ancora, in totale semplicità.
Se, come me, doveste farvi la scorta per le colazioni della settimana, conservate i quadrotti ottenuti in un contenitore a chiusura ermetica, possibilmente di vetro, riposta in frigorifero. Si manterrà per una buona settimana senza perdere la magia del sapore.
Ogni ingrediente, oltre a rispettare una precisa stagionalità, è una preziosa fonte di nutrienti importanti. Volersi bene è divertente, stimola la fantasia e appaga il gusto.
abc
Vi parlai del sorgo, per la prima volta, in occasione di questo insolito piatto. Amore al primo assaggio, peraltro reso irresistibile da accostamenti audaci di sapori. Un piatto che ho sentito rappresentarmi all'istante. Ma che non ha fermato la mia fantasia. Forte del mio pregresso con le gallette di semi e i crackers di cous cous integrale, ho pensato sarebbe stato magico unire tutto in un unico crunch. E di dargli il sapore di questo meraviglioso cereale, mio nuovo amico e alleato, (pianta erbacea appartenente alla famiglia delle graminacee) dalle spiccate proprietà nutrizionali. Ho usato un farina speciale, quella di canapa sativa, che mi aiutasse come "collante", ma posso affermare che una scelta differente renderebbe più dolce il sapore finale post cottura. Perché si sa, la canapa ha un sapore piuttosto amarognolo, che non a tutti è gradito. Sta di fatto che queste cialde sono state assaggiate da differenti palati, tutti piuttosto lontanti dalla tipologia di sapore rappresentata dagli ingredienti utilizzati e il successo che hanno avuto le rende vincenti al 100%. Saporite, ricche, salutari e gluten&cruelty free.... non mi ferma nessuno!!!! :D
Ingredienti
130 g di sorgo
260 g di acqua + q.b.
1 pizzico di sale integrale di Cervia (o altro sale integrale)
15 g di farina di canapa sativa
25 g di semi di canapa sativa
25 g di semi di sesamo
20 g di semi di chia
25 g di semi di zucca
sale nero di Cipro
Sciacquate il sorgo, quindi mettetelo in un pentolino e versateci l'acqua. Mettetelo sul fuoco e portate tutto ad ebollizione, quindi aggiungete il sale, coprite e lasciate cuocere, a fiamma bassa, fino a completo assorbimento dell'acqua. Spegnete il fuoco e lasciate intiepidire.
In una ciotola a parte versate tutti i semi, mescolateli bene tra loro e versate acqua sufficiente a coprirli a filo. Lasciate che assorbano tutto il liquido, quindi aggiungeteli al sorgo e mescolate tutto.
Aggiungete la farina di canapa sativa (o di ceci, se voleste creare un'alternativa gluten free più dolce) ed eventualmente sapori a vostro piacere (cannella, paprika, noce moscata, curcuma, rosmarino, cardamomo, peperoncino..... continuo?). Mescolate tutto con un cucchiaio, in modo da amalgamare perfettamente tutti i sapori.
Stendete un foglio di carta forno su una teglia, quindi prendete un coppapasta e posatelo sopra. Versate all'interno un cucchiaino di impasto e schiacciate bene cercando di compattare l'impasto sul fondo. Proseguite con questo lavoro certosino fino a terminare il sorgo, quindi spolverate in superficie con del sale nero e infornate a 190° per circa 20 minuti.
Trascorso il tempo, capovolgete le cialde e procedete alla cottura, a forno socchiuso, per altri 10 minuti, fino a quando saranno perfettamente asciutte. Da un forno all'altro potrebbe variare il tempo di cottura, per cui regolatevi e non perdete mai di vista le teglie ^_^
Sfornate e trasferite le gallette su una gratella, fino al completo raffreddamento. Questa fase farà acquisire croccantezza ai crackers.
A questo punto divertitevi ad assaporarli, accostati a pietanze, arricchiti da salse, da verdure, da formaggi. O, semplicemente, in purezza.
Genuinità degli ingredienti, rispetto dei principi nutrizionali, sfiziosità, rendono tutto assolutamente equilibrato e perfetto.
Vale sempre la pena stringere nuove amicizie ^_^
abc
Ingredienti
130 g di sorgo
260 g di acqua + q.b.
1 pizzico di sale integrale di Cervia (o altro sale integrale)
15 g di farina di canapa sativa
25 g di semi di canapa sativa
25 g di semi di sesamo
20 g di semi di chia
25 g di semi di zucca
sale nero di Cipro
Sciacquate il sorgo, quindi mettetelo in un pentolino e versateci l'acqua. Mettetelo sul fuoco e portate tutto ad ebollizione, quindi aggiungete il sale, coprite e lasciate cuocere, a fiamma bassa, fino a completo assorbimento dell'acqua. Spegnete il fuoco e lasciate intiepidire.
In una ciotola a parte versate tutti i semi, mescolateli bene tra loro e versate acqua sufficiente a coprirli a filo. Lasciate che assorbano tutto il liquido, quindi aggiungeteli al sorgo e mescolate tutto.
Aggiungete la farina di canapa sativa (o di ceci, se voleste creare un'alternativa gluten free più dolce) ed eventualmente sapori a vostro piacere (cannella, paprika, noce moscata, curcuma, rosmarino, cardamomo, peperoncino..... continuo?). Mescolate tutto con un cucchiaio, in modo da amalgamare perfettamente tutti i sapori.
Stendete un foglio di carta forno su una teglia, quindi prendete un coppapasta e posatelo sopra. Versate all'interno un cucchiaino di impasto e schiacciate bene cercando di compattare l'impasto sul fondo. Proseguite con questo lavoro certosino fino a terminare il sorgo, quindi spolverate in superficie con del sale nero e infornate a 190° per circa 20 minuti.
Trascorso il tempo, capovolgete le cialde e procedete alla cottura, a forno socchiuso, per altri 10 minuti, fino a quando saranno perfettamente asciutte. Da un forno all'altro potrebbe variare il tempo di cottura, per cui regolatevi e non perdete mai di vista le teglie ^_^
Sfornate e trasferite le gallette su una gratella, fino al completo raffreddamento. Questa fase farà acquisire croccantezza ai crackers.
A questo punto divertitevi ad assaporarli, accostati a pietanze, arricchiti da salse, da verdure, da formaggi. O, semplicemente, in purezza.
Genuinità degli ingredienti, rispetto dei principi nutrizionali, sfiziosità, rendono tutto assolutamente equilibrato e perfetto.
Vale sempre la pena stringere nuove amicizie ^_^
abc
Non c'è Lucifero che tenga, nessuna scusa che mi porti sulle rive di altre soluzioni: quando finisco le scorte di brioche per le mie colazioni domenicali, io impasto. E inforno.
Che tutto questo, poi, possa coincidere con la settimana più calda dell'estate è solo un dettaglio. Soffro così tanto il freddo invernale che non riesco a lamentarmi neanche con 31 gradi in casa e il forno a 200.
La colazione vince su tutto. Avevo salutato con una lacrimuccia l'ultimo nodino al cocco con la ricotta, forse l'impasto più riuscito di sempre, nel suo genere. E la testolina elucubrava già un impasto alternativo. Avevo in mente una danese, seppur, strano ma vero, reinterpretata dal mio solito bizzarro estro. Chiamiamolo pure fagottino, di certo è che l'impasto leggero e fragrante, assolutamente privo di uova e latticini, arricchito da un burro ottenuto dai semi di lino e di sesamo (unico vero esperimento della preparazione), racchiude un'anima di frutta intensa e deliziosa che rende questa nuova presenza una perfetta compagna per il risveglio domenicale. Io ci provo sempre e finché i risultati sono questi, non mi fermo mai!!
Ingredienti
Per il poolish
150 g di farina Petra 1
100 g di farina di Saragolla
100 g di farina di farro Monococco
20 g di lievito madre secco naturale
370 g di acqua
Per l'impasto
Poolish
150 g di farina Petra 1
150 g di farina di farro Monococco
20 g di lievito madre secco naturale
150 g di latte vegetale (per me di mandorle)
40 g di malto d'orzo in polvere
70 g di zucchero di canna grezzo Demerara
30 ml di olio di riso
Per il burro di semi
20 g di semi di lino
30 g di semi di sesamo
25 g di olio di riso
25 g di malto di riso
Per la farcitura
1 mango maturo
1 cucchiaio di uvetta sultanina
1 cucchiaio di bacche di Goji
Setacciate e mescolate le farine e il lievito per il poolish. Versate l'acqua, mescolate velocemente fino a bagnare tutta la farina, quindi coprite il contenitore con un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo fermentare per 15 ore. Io ho preparato il poolish il pomeriggio del giorno prima (ho cotto le brioche domenica mattina, ho preparato il preimpasto il venerdì). Conservate in frigorifero se dovesse fare troppo caldo.
Inserite in un boccale i semi di lino, i semi di sesamo, il malto di riso e l'olio di riso. Azionate le lame ad intervalli, in modo da non surriscaldare troppo i semi. Procedete con molta pazienza fino a quando avrete ottenuto una pasta liscia e omogenea. Ben compatta. A questo punto formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e riponete in frigorifero. Potrete lasciarlo anche fino al giorno dopo, ma l'importante è che riposi almeno un'ora.
Quando il poolish sarà pronto e avrà le sue belle bollicine in superficie, inseritelo nell'impastatrice (io uso il Bimby) e aggiungete le farine mescolate al lievito madre, il malto d'orzo e lo zucchero. Iniziate ad impastare, aggiungendo il latte. Per ultimo, a filo, versate l'olio, facendo attenzione che venga assorbito perfettamente. Lavorate fivo ad ottenere una pasta elastica e incordata.
Rovesciate l'impasto in una terrina leggermente unta, coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo lievitare per 7 ore. Io l'ho lasciato nel forno spento, ben protetto da correnti e da fonti di luce.
Pulite il mango e tagliatelo a dadini. Unite le bacche di Goji, l'uvetta e mescolate bene. Lasciate riposare e insaporire fino al suo utilizzo.
Quando l'impasto sarà lievitato, stendetelo su un piano infarinato, formando un rettangolo il cui lato più lingo dovrà essere il doppio di quello più corto.
Con il burro di semi formate n panetto della dimensione di metà rettangolo dell'impasto, quindi posizionatelo al centro dello stesso impasto e piegate i due lembi liberi laterali, verso il centro. In altre parole, dovrete praticare una chiusura a libro. Piegate ancora a metà, sempre nello stesso senso e avvolgete l'impasto nella pellicola. Lasciatelo riposare per un'ora, quindi riprendetelo e stendetelo nuovamente in un rettangolo. Prendete il lato più piccolo e avvolgetelo su se stesso, formando un salame. Avvolgete ancora nella pellicola e lasciate riposare per un'altra ora. Ripetete ancora una volta la piega arrotolata e fate riposare ancora per unìora.
Stendete la pasta in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro e dai bordi piuttosto regolari. Ritagliate dei quadrati di circa 12 centimetri di lato. Posizionate Nel centro di ciascun quadrato un cucchiaio scarso di mango e bacche. Chiudete gli angoli verso il centro, praticando una leggera pressione affinché l'impasto si unisca e non si apra nuovamente. Trasferite tutto su una placca coperta da carta forno, leggermente infarinata. Coprite i fagottini con un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare in frigo per tutta la notte (oppure fuori frigo per un paio d'ore almeno).
Tirate fuori la teglia almeno mezz'ora prima di infornarla, in modo da risvegliare l'impasto e acclimatarlo. Accendete il forno e, quando avrà raggiunto i 190°, spennellate la superficie delle brioche con una miscela di malto di riso e latte vegetale e infornate.
Cuocete per circa 35 minuti, facendo attenzione che la cottura sia uniforme. Se fosse necessaio, dopo 20 minuti girate la teglia.
Quando saranno ben dorate, sfornatele, trasferitele su una gratella e lasciatele raffreddare. O intiepidire, come ho fatto io, visto che le prime le ho mangiate il mattino stesso ^_^ Ma ricordate che, per quanto irresistibilmente buono, il lievitato caldo non è mai così consigliato ^_^
Ed ora date il via alla vostra colazione. Tè, tisana, caffè, cappuccino, un frutto, un pezzo di cioccolato, qualsiasi cosa vogliate accompagnare a queste piccole gemme di meraviglia, sarà perfetta. La croccantezza in superficie, che racchiude la fragrante e soffice morbidezza dell'impasto, vi porteranno ad un cuore fresco, sfizioso e intenso, che vi stregherà!!!
Smettere di mangiarne è una prova di coraggio per persone forti di spirito (e non di gola!!).
Con queste quantità di farina e con le dimensioni di taglio indicate, ho ottenuto circa 25 pezzi. Drei che per un po' sono a posto..... sempre che la gola non abbia il sopravvento!!
A me piace in benEssere..... si era forse notato?
Mancano 7 giorni per presentarmi le vostre ricette, quelle che raccontano un mondo di benEssere, il vostro. abc
Che tutto questo, poi, possa coincidere con la settimana più calda dell'estate è solo un dettaglio. Soffro così tanto il freddo invernale che non riesco a lamentarmi neanche con 31 gradi in casa e il forno a 200.
La colazione vince su tutto. Avevo salutato con una lacrimuccia l'ultimo nodino al cocco con la ricotta, forse l'impasto più riuscito di sempre, nel suo genere. E la testolina elucubrava già un impasto alternativo. Avevo in mente una danese, seppur, strano ma vero, reinterpretata dal mio solito bizzarro estro. Chiamiamolo pure fagottino, di certo è che l'impasto leggero e fragrante, assolutamente privo di uova e latticini, arricchito da un burro ottenuto dai semi di lino e di sesamo (unico vero esperimento della preparazione), racchiude un'anima di frutta intensa e deliziosa che rende questa nuova presenza una perfetta compagna per il risveglio domenicale. Io ci provo sempre e finché i risultati sono questi, non mi fermo mai!!
Ingredienti
Per il poolish
150 g di farina Petra 1
100 g di farina di Saragolla
100 g di farina di farro Monococco
20 g di lievito madre secco naturale
370 g di acqua
Per l'impasto
Poolish
150 g di farina Petra 1
150 g di farina di farro Monococco
20 g di lievito madre secco naturale
150 g di latte vegetale (per me di mandorle)
40 g di malto d'orzo in polvere
70 g di zucchero di canna grezzo Demerara
30 ml di olio di riso
Per il burro di semi
20 g di semi di lino
30 g di semi di sesamo
25 g di olio di riso
25 g di malto di riso
Per la farcitura
1 mango maturo
1 cucchiaio di uvetta sultanina
1 cucchiaio di bacche di Goji
Setacciate e mescolate le farine e il lievito per il poolish. Versate l'acqua, mescolate velocemente fino a bagnare tutta la farina, quindi coprite il contenitore con un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo fermentare per 15 ore. Io ho preparato il poolish il pomeriggio del giorno prima (ho cotto le brioche domenica mattina, ho preparato il preimpasto il venerdì). Conservate in frigorifero se dovesse fare troppo caldo.
Inserite in un boccale i semi di lino, i semi di sesamo, il malto di riso e l'olio di riso. Azionate le lame ad intervalli, in modo da non surriscaldare troppo i semi. Procedete con molta pazienza fino a quando avrete ottenuto una pasta liscia e omogenea. Ben compatta. A questo punto formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e riponete in frigorifero. Potrete lasciarlo anche fino al giorno dopo, ma l'importante è che riposi almeno un'ora.
Quando il poolish sarà pronto e avrà le sue belle bollicine in superficie, inseritelo nell'impastatrice (io uso il Bimby) e aggiungete le farine mescolate al lievito madre, il malto d'orzo e lo zucchero. Iniziate ad impastare, aggiungendo il latte. Per ultimo, a filo, versate l'olio, facendo attenzione che venga assorbito perfettamente. Lavorate fivo ad ottenere una pasta elastica e incordata.
Rovesciate l'impasto in una terrina leggermente unta, coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo lievitare per 7 ore. Io l'ho lasciato nel forno spento, ben protetto da correnti e da fonti di luce.
Pulite il mango e tagliatelo a dadini. Unite le bacche di Goji, l'uvetta e mescolate bene. Lasciate riposare e insaporire fino al suo utilizzo.
Quando l'impasto sarà lievitato, stendetelo su un piano infarinato, formando un rettangolo il cui lato più lingo dovrà essere il doppio di quello più corto.
Con il burro di semi formate n panetto della dimensione di metà rettangolo dell'impasto, quindi posizionatelo al centro dello stesso impasto e piegate i due lembi liberi laterali, verso il centro. In altre parole, dovrete praticare una chiusura a libro. Piegate ancora a metà, sempre nello stesso senso e avvolgete l'impasto nella pellicola. Lasciatelo riposare per un'ora, quindi riprendetelo e stendetelo nuovamente in un rettangolo. Prendete il lato più piccolo e avvolgetelo su se stesso, formando un salame. Avvolgete ancora nella pellicola e lasciate riposare per un'altra ora. Ripetete ancora una volta la piega arrotolata e fate riposare ancora per unìora.
Stendete la pasta in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro e dai bordi piuttosto regolari. Ritagliate dei quadrati di circa 12 centimetri di lato. Posizionate Nel centro di ciascun quadrato un cucchiaio scarso di mango e bacche. Chiudete gli angoli verso il centro, praticando una leggera pressione affinché l'impasto si unisca e non si apra nuovamente. Trasferite tutto su una placca coperta da carta forno, leggermente infarinata. Coprite i fagottini con un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare in frigo per tutta la notte (oppure fuori frigo per un paio d'ore almeno).
Tirate fuori la teglia almeno mezz'ora prima di infornarla, in modo da risvegliare l'impasto e acclimatarlo. Accendete il forno e, quando avrà raggiunto i 190°, spennellate la superficie delle brioche con una miscela di malto di riso e latte vegetale e infornate.
Cuocete per circa 35 minuti, facendo attenzione che la cottura sia uniforme. Se fosse necessaio, dopo 20 minuti girate la teglia.
Quando saranno ben dorate, sfornatele, trasferitele su una gratella e lasciatele raffreddare. O intiepidire, come ho fatto io, visto che le prime le ho mangiate il mattino stesso ^_^ Ma ricordate che, per quanto irresistibilmente buono, il lievitato caldo non è mai così consigliato ^_^
Ed ora date il via alla vostra colazione. Tè, tisana, caffè, cappuccino, un frutto, un pezzo di cioccolato, qualsiasi cosa vogliate accompagnare a queste piccole gemme di meraviglia, sarà perfetta. La croccantezza in superficie, che racchiude la fragrante e soffice morbidezza dell'impasto, vi porteranno ad un cuore fresco, sfizioso e intenso, che vi stregherà!!!
Smettere di mangiarne è una prova di coraggio per persone forti di spirito (e non di gola!!).
Con queste quantità di farina e con le dimensioni di taglio indicate, ho ottenuto circa 25 pezzi. Drei che per un po' sono a posto..... sempre che la gola non abbia il sopravvento!!
A me piace in benEssere..... si era forse notato?
Mancano 7 giorni per presentarmi le vostre ricette, quelle che raccontano un mondo di benEssere, il vostro. abc