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Tagliatelle di castagne e rosmarino con pesto di sedano in crema di scarola: incontri, conoscenze e nuove conquiste

In questo mondo di foodblogger si conosce tanta gente. Non una conoscenza visiva, fatta di condivisioni di esperienze e di materialità, non sempre almeno, ma una conoscenza di storie, di passioni, di culture, condivisioni e saperi. A pochi blog ho associato uno sguardo (e quei pochi mi hanno segnato e arricchito), ma molti mi hanno stimolato con nuove sfide e nuovi traguardi. Così ecco che, tra i tanti incontri, arriva anche lui, il Supremo, Luigi Sorrentino. Al di là della sua bravura e della sua professionalità, ciò che mi ha colpito di lui è stata la sua umanità. Lui che dice di avere tanto da imparare e non si sottrae mai ad un apprezzamento o all'entusiasmo di aver davanti agli occhi un piatto che lo colpisce. Credo che questo sia il segreto di grandi chef, ma più in generale di grandi uomini. Chi si approccia al mondo con l'umiltà di avere sempre qualcosa con cui arricchire la propria conoscenza trovo abbia una marcia in più. A me arriva al cuore. Tra le sue creazioni, un giorno mi sono imbattuta in questo piatto di scialatielli. Ho strabuzzato gli occhi, sapendo che presto avrei personalizzato questa sua grande proposta. Quel momento è arrivato e il mio piatto ha preso forma. Non posso spiegare la delicatezza di questi sapori, tanto differenti, ma così vicini nel legame tra loro. Ringrazio Luigi per avermi dato questo grande spunto, per avermi insegnato qualcosa di nuovo e per avermi fatto assaggiare qualcosa di veramente speciale.

Ingredienti

Per la pasta
60 g di semola di grano duro
40 g di farina di castagne
1 rametto di rosmarino
1 uovo
sale

Per il pesto
1/2 cespo di scarola
15 g di foglie di sedano
10 g di semi di zucca
10 g di pinoli
10 g di parmigiano
13 g di olio evo

Lavate e asciugate il rametto di rosmarino. Prelevate gli aghi e tritateli finemente.
Setacciate le farine e mischiatele.
Unitevi il rosmarino tritato, l'uovo e un pizzico di sale. Impastate tutto, fino ad ottenere una pasta compatta e omogenea.
   Datele la forma di un panetto, avvolgetela in un canovaccio pulito e fatela riposare in frigorifero per almeno mezz'ora.
Nel frattempo lavate accuratamente la scarola. Tagliatela in piccole strisce e fatela appassire in una padella, a fuoco lento, coperta, aggiungendo un pizzico di sale. Giratela di tanto in tano e lasciatela cuocere per una decina di minuti. Quindi spegnete il fuoco.
   Lavate le foglie del sedano e asciugatele accuratamente. Versatele in un boccale, unitevi i semi di zucca, i pinoli, il parmigiano, l'olio e il sale.
Tritate tutto fino ad ottenere un pesto non troppo fine, ma piuttosto omogeneo. Tenete temporaneamente da parte.
Passate la scarola con un tritatutto, creando una crema non troppo vellutata.
Accendete nuovamente la fiamma, piuttosto bassa, e aggiungete il pesto precedentemente preparato.
Mescolate tutto e lasciate insaporire dolcemente, per pochi minuti. Mantenete coperto e al caldo, in modo che i sapori si armonizzino perfettamente e si assestino nei loro aromi.
   Riprendete ora l'impasto e stendete una soglia non troppo sottile. Tagliate delle tagliatelle, o un formato di pasta di vostro gradimento. Questa volta ho utilizzato la macchina sfogliatrice dell'Impera anche per il taglio.
Stendete le tagliatelle su un canovaccio e lasciatele asciugare per una decina di minuti.
Portate quindi a bollore abbondante acqua salata e fatevi cuocere la pasta per circa 5 o 6 minuti (assaggiatela per verificarne il grado di cottura).
Quando sarà ancora abbastanza al dente scolatela, senza buttare via l'acqua di cottura.
Trasferitela nella padella in cui avrete preparato la salsa di scarola e pesto e fatela saltare a fiamma viva per qualche minuto, unendo un buon mestolo di acqua di cottura. In questo modo ultimerete la cottura in padella, facendo in modo che la porosità della pasta assorba il gusto del pesto. Abbiate cura di muoverla continuamente con un forchettone di legno, in modo da mantenere il condimento ben distribuito su tutta la pasta.
Quando il pesto e la crema di scarola si saranno addensati e l'acqua sarà quasi completamente evaporata, spegnete il fuoco e impiattate.
Gustatela nella sua fragrante corposità e nell'insieme di sapori delicati. la dolcezza della castagna sposa alla perfezione la delicatezza del rosmarino e la cremosità della scarola saprà mettere in risalto il carattere del sedano e la consistenza del pesto.
Un piatto da scarpettta!!abc

Crackers sfogliati con semi di zucca e di girasole: la sfida che insegue un sogno e porta il successo

Avete presente quando dico che non mi piace ripetermi? Che non ho un piatto forte, perché non cucino mai due volte la stessa pietanza? Ecco, si dà il caso che non sia così nel genere. Insomma, non è che il pane non lo ripeto mai, come la pasta fresca, come i crackers. Appunto, loro. Sapete che i crackers ho iniziato a sfoggiarli in mille versioni. Bene, proprio loro, queste forme mai realmente perfette, che mi hanno sempre incuriosito, loro.... loro sono ospiti fissi, a cadenze regolari, nel mio forno. Certo, però, mai uguali alla volta precedente!! Sarebbe troppo noioso ripetere le stesse procedure e versare gli stessi ingredienti. Occorre andare avanti, migliorare, sviluppare un pensiero, mantenere la mente in funzione creativa. Ed ecco che, poco alla volta, mi sto avvicinando alla mia forma di perfezione, quella che inseguo da tempo e su cui mi arrovello ad ogni sfida. Di certo vi posso dire che il successo di questa versione di crackers è arrivato un giorno, per caso. Inatteso. Piovuto dal cielo. Mio padre, amante come sapete delle tradizioni e del suo toscano, mi guarda e mi dice "la prossima volta non fare il pane, fai questi!!". Bene. Non ho altro da aggiungere. Per certi versi la perfezione è stata raggiunta.

Ingredienti

200 g di farina integrale
25 g di semi di zucca tostati e non salati
25 g di semi di girasole
15 g di crusca di grano
5 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
3 g di malto d'orzo (io Antico Molino Rosso)
150 g di acqua
12 g di margarina + q.b. per la sfogliatura
1 g di sale + q.b. per la superficie

Tritate finemente i semi, sia di zucca che di girasole. Unite la crusca, la farina integrale, il malto e il lievito. Mescolate e unite l'acqua. Impastate fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Unite, poco alla volta, la margarina, incorporandola bene prima di aggiungerne altra. Alla fine unite il sale e lavorate fino a dare compattezza all'impasto. Date una forma di palla e mettetela in una terrina, leggermente unta, a lievitare.
Coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciate che raddoppi di volume. A me ci sono volute circa 4 ore.
Alla fine dovrete trovare un impasto soffice, seppur non vellutato, e pieno di bollicine. Quello è il momento di procedere alla lavorazione.
Infarinate una spianatoia e versateci la pasta. Stendetela in una sfoglia sottile, circa mezzo centimetro, cercando di dare la forma di un rettangolo regolare. Cospargete, con l'aiuto di un pennellino, la margarina (o se utilizzaste quella acquistata, ammorbiditela leggermente e spalmatela sulla superficie della sfoglia).
Procedete con la prima piega a 3.
Avvolgete la pasta in una pellicola trasparente e fatela riposare per una decina di minuti in frigorifero. Trascorso il tempo, stendete nuovamente la sfoglia su un piano infarinato, sempre sottile. Cospargete nuovamente con un leggero strato di margarina e piegate, questa volta, in 4: prima a metà in un verso, poi a metà nell'altro. Effettuata questa operazione, avvolgete nuovamente il panetto nella pellicola e lasciatela riposare per altri dieci minuti. Ripetete ancora una volta l'operazione, piegando la sfoglia nuovamente in tre parti e lasciatela ancora a riposo per dieci minuti.
Infarinate nuovamente il piano di lavoro e riprendete il panetto.
Stendetelo in una sfoglia piuttosto sottile, crca 3 o 4 mm, e ritagliate cei rettangoli regolari. Io mi sono servita di una rotella da pizza. Foderate una teglia (o più se una non dovesse bastare) con carta forno e sistemate le gallette appena ottenute, leggermente distanziate tra loro.
Con la rotella praticate 2 o 3 tagli obliqui su ciascuna sfoglia. Salate a piacere la superficie (passaggio che si può omettere) e infornate, a 200°, per 20 minuti.
Cuocete 15 minuti, poi girate velocemente le sfoglie e procedete per altri 5, fino a quando saranno ben dorati.
A quel punto sfornateli e lasciateli raffreddare su una gratella. Raffreddando diventeranno croccanti e friabili. Fate comunque attenzione a non farli cuocere troppo: abbrustoliscono facilmente ^_^
A questo punto, quando sarete riusciti a resistere al completo raffreddamento, gustateli!!

Come accompagnamento ad un pasto, come semplice snack, come sfizioso antipasto con una crema al formaggio o quant'altro, sono certa che sapranno conquistare anche voi!!abc

Cannelloni di radicchio filanti: il piatto “salva tempo” che non risparmia il palato

Ci sono giorni in cui il tempo sembra non bastare mai. Giorni in cui i minuti scorrono in un susseguirsi di impegni che devono incastrarsi alla perfezione nel disegno della giornata. Giorni in cui ho solo poco tempo da dedicare al pranzo, ma sacrificarlo non è un'opzione contemplata! Giorni in cui, magari, anche l'appetito non richiede grandi virtuosismi. E allora ecco che due semplici ingredienti entrano in scena e dipingono un piatto veloce e assolutamente appagante. Sapori genuini, naturali e trasparenti, trasformati da una cottura invitante e golosa. Un cuore che si scioglie in bocca e che riempie il palato. Colori intensi che riscaldano. Che sia anche per pochi istanti, in questa semplicità ciò che assolutamente non è sacrificato è il piacere! Veloce da spiegare, veloce da preparare, ma il suo sapore rimane deliziosamente a lungo.

Ingredienti

4 foglie di radicchio rosso
10 g di semi di zucca
30 g di parmigiano
40 g di olive di riviera
1 mozzarella di circa 130 g
1 cucchiaino di olio evo
1 cucchiaino di pangrattato
sale

Lavate e asciugate con cura le foglie di radicchio. Tritate finemente i semi di zucca insieme al parmigiano. Unite olive e mozzarella e tritate nuovamente tutto. Assaggiate la sapidità e correggete, eventualmente, con un pizzico di sale.
Riempite le foglie di radicchio con il composto appena ottenuto.
Cospargetele con il pangrattato e versareci sopra un filo d'olio.
Infornate e cuocete, a 180°, per 20 minuti circa. Quando le sfornate, chiudetele bene, formando dei cannelloni. A piacere condite con un filo d'olio e servite.
Piatto gradevole e delicato, veloce e appagante. Può essere proposto come antipasto, insieme ad un crostone, o come stuzzicante finger, se tagliato a tocchetti una volta cotto. Può essere servito anche come seconda portata, dopo un buon primo. Può anche essere preparato in anticipo e cotto all'occorrenza.
Insomma, a voi la fantasia, secondo le vostre necessità.
 

Non vi rimane da fare altro che gustarlo!
abc

Cereali gratinati con cuore morbido di crescenza: un gioco di colori e sapori che riempiono il sorriso

Arriva così. E' un giorno in cui il pranzo vuole essere sfizioso ed essere pronto da infornare quando le faccende siano volte al termine. Ho bisogno di prendermi per la gola, di trasformare in irresistibile ogni cosa.
In dispensa, che tracima delle più svariate rappresentanze alimentari, un piccolo sacchettino di cereali se ne stava, quatto quatto, tra imponenti confezioni di farine, frutta secca, semi, dolci, lieviti, addensanti e.... continuo? ^_^ Povero, senza poter neanche respirare, ha guardato verso di me cercando di dirmi quanto, forse, avrebbe potuto, proprio lui, soddisfare la mia esigenza. Certo, un mix di riso rosso, orzo, farro, grano duro e avena non può essere ignorato e dargli una giusta collocazione non è neanche così complicato. Tutti questi colori, il sole nel piatto. Insomma, qui non si appaga solo il palato. Gli occhi sorridono e lo sguardo si illumina. Mentre si prepara e quando si assapora.

Ingredienti

60 g di mix ai 5 cereali
10 g di pistacchi tostati
10 g di semi di zucca
1 tuorlo
40 g di certosa (io light)
10 ml di olio evo
sale
parmigiano grattugiato

Portate a bollore abbondante acqua salata e fate cuocere i cereali secondo il tempo di cottura indicato sulla confezione. Quando sarà cotto scolateli, conditeli con un filo d'olio evo e lasciateli raffreddare.
Pulite i pistacchi e frantumateli grossolanamente, insieme ai semi di zucca. Io mi servo del mattarello, pestando il mix avvolto in un foglio di carta assorbente.
Uniteli ai cereali e mescolate fino a rendere tutto omogeneo.
Aggiungete il tuorlo dell'uovo e amalgamate bene.
Ungete una piccola pirofila e copritela con uno strato di cereali (circa i 2/3 del preparato). Create una sorta di conca, in modo che i bordi siano più alti.
Mescolate la certosa con abbondante parmigiano e sistematela sopra i cereali. Volendo la potrete lasciare al naturale: sappiate che, in questo caso, il sapore rimarrà più dolciastro.
Coprite la pirofila con il riso rimasto e spolverizzate con il parmigiano grattugiato. Cospargete con un filo d'olio e cuocete, sotto il grill, per 15 minuti circa, fino a quando il formaggio si sarà fuso e si sarà creata una invitante crosticina.

Sfornate e trasferite in un piatto (volendo potrete mangiarlo direttamente nella pirofila). Il cuore morbido, in contrasto con la croccantezza dei cereali, vi conquisteranno fino all'ultimo boccone!
abc

Crackers ai cereali e semi: desiderio soddisfatto e sguardo al futuro

Non c'è nulla da fare: ogni tanto sento la necessità di buttarmi sulla preparazione di crackers. Integrali, aromatizzati, ai cereali, friabili, croccanti, l'estro è sempre il protagonista. La ormai consolidata assenza di 00 nella mia dispensa mi fa architettare intrecci di farine talvolta bizzarri, ma per me è divertimento puro. Come mi capita di chiudere gli occhi per mettere a fuoco una particolare spezia, così chiudo gli occhi anche per scegliere le migliori farine, al fine di rispettare e soddisfare l'immagine proiettata nella mente. Il supporto di semi di qualsivoglia specie e natura mi dà sempre un senso di conforto. Insomma, la forma è la stessa, la sostanza cambia. E io gongolo, assaporando, ora sole, ora accompagnate da una mousse, o da un po' di marmellata, queste meravigliose sfoglie croccanti. E ogni volta in cui sforno il pensiero è sempre a "la prossima volta...."

Ingredienti

100 g di farina d'orzo
20 g di farina di farro integrale
2 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
2 g di malto d'orzo (io Antico Molino Rosso)
25 g di semi di zucca
20 g di semi di sesamo
7 g di semi di papavero
85 g di acqua
15 ml di olio evo
2 g di sale

Per prima cosa tritate finemente i semi di girasole. Setacciate, poi, e mescolate tra loro le farine, il lievito e il malto d'orzo. Unitelo ai semi di zucca tritati, aggiungete i semi di sesamo e di papavero e mischiate.
Aggiungete l'acqua e il sale e impastate. Sempre impastando unite, a filo, l'olio. Lavorate l'impasto fino ad ottenere un panetto compatto, che lascerete riposare per un'ora circa in un contenitore, coperto da pellicola trasparente. Lasciatelo in un luogo tiepido. Io l'ho riposto nel forno spento, appena intiepidito.
Trascorso il tempo riprendete l'impasto e stendetelo con il mattarello, aiutandovi con un foglio di carta forno unto, formando una sfoglia sottile appena 1 millimetro. Ritagliate, con una rotella, dei rettangolini (o dei crackers di qualsiasi forma vogliate).
Spostateli delicatamente su una placca rivestita da carta forno e lasciateli riposare per mezz'ora circa. Se voleste, salateli in superficie.
Infornateli a 190° e cuoceteli per 10 minuti. Controllate la cottura: quando saranno ben dorati spegnete il forno e spostateli su una griglia affinché raffreddino.
Una volta freddi saranno croccanti e friabili e vi rapiranno.
Uno, due, dieci, cento..... perderete facilmente il conto!!

  



abc

Tagliolini di zucca in crema di spinaci, pinoli e semi di zucca: la tradizione si fa innovazione

Avere i miei genitori a pranzo è cosa assai rara. Sono decisamente maggiori le volte in cui cavalco io i chilometri di asfalto per raggiungerli, piuttosto di quelle in cui ci si possa trovare in terra lombarda. E quando succede vi confesso che inciampo sempre, strano ma vero, nell'ostacolo del cosa cucinare: mio padre è un incallito tradizionalista da tagliatelle fresche al ragù, mio fratello è vegano da le tagliatelle sì, ma senza uova e il ragù sì, ma senza carne e mia mamma, lei, non so se per complicità femminile, lei si fa andare bene tutto. Preparare un pranzo intero in versione vegana è stata una possibilità da escludere all'istante. Non ce lo vedo proprio, mio padre, mangiare melanzane ripiene al tofu o seitan all'arancia. Beh, ma almeno sul primo un gradevole compromesso si può trovare!!! Allora ho adottato la tattica del cucino i prodotti del vostro orto. Tutto a km 0. E ci provo, sì, provo a smuovere le acque del tipico pranzo domenicale tinto di rosso pomodoro. Il risultato? Oltre ad essersi ripuliti anche la padella, mio padre il giorno dopo decantava ancora questo piatto di pasta. Come dire.... del doman non v'è certezza!! ^_^

Ingredienti

Per la pasta
210 g di zucca
210 g di semola di grano duro
1,5 g di sale

Per il condimento
1 spicchio d'aglio
25 g di semi di zucca
200 g di spinaci al vapore
25 g di pinoli
16 g di olio evo
80 g di latte di avena

Pulite la zucca e tagliatela a fette. Cuocetela a vapore, o al forno, fino a quando diventerà morbida. Lasciatela raffreddare.
Frullatela, insieme al sale, fino ad ottenere una purea omogenea.
Aggiungete poca farina alla volta e impastate. Dovrete ottenere un impasto compatto e liscio. Badate che, più acqua avrà la zucca, più farina dovrete incorporare. Regolatevi, quindi, sulla dose di semola da utilizzare in base alla consistenza dell'impasto.
Avvolgete l'impasto ottenuto in un canovaccio e lasciatelo riposare in frigo per circa un'ora.
Nel frattempo preparate il condimento. Pulite l'aglio, privatelo dell'anima e unitelo ai pinoli e ai semi di zucca. Tritateli in maniera piuttosto grossolana. Aggiungete l'olio di oliva e continuate a tritarli fino ad ottenere una crema, non troppo fine.
Unite alla crema appena ottenuta gli spinaci cotti al vapore. Mi raccomando a strizzarli abbastanza, in modo da non creare un composto troppo liquido. Tritate e amalgamate tutto insieme. Allungate il pesto ottenuto con il latte di avena. Anche qui regolatevi in base alla consistenza che gli spinaci avranno dato: dovrete ottenere una crema piuttosto densa, ma non liquida. Salate secondo il vostro gusto. Potrebbe stare molto bene anche della noce moscata e, personalmente, avrei anche abbondato. Ma ho optato per lasciare il più possibile naturale il sapore degli spinaci.

Riprendete l'impasto e tagliatelo a fettine. Stendete, su una spianatoia infarinata, una sfoglia alla volta, dello spessore di circa un paio di millimetri. Per il taglio io mi sono servita di una chitarra, ma potrete procedere con una rotella taglia pasta, la macchinetta oppure un semplice coltello.
Infarinate bene la sfoglia e procedete al taglio. Sistemate i tagliolini ottenuti su un piano infarinato, in modo che non si attacchino tra loro.
Continuate la lavorazione, sfoglia per sfoglia, fino a terminare l'impasto.
Portate a bollore abbondante acqua salata e cuocete i tagliolini per 4 minuti circa. Vi consiglio di aggiungere dell'olio per facilitare la cottura senza che rimangano attaccati tra di loro.
Nel frattempo scaldate in un wok la salsa di spinaci e, quando sarà cotta, versateci la pasta scolata. Fate saltare tutto a fiamma viva per un paio di minuti, in modo che insaporisca bene, poi impiattate.
La fragranza della pasta con l'avvolgente crema di spinaci renderà magico ogni boccone!!

abc

Fagottini di zucchina con crema di ricotta aromatizzata: il saluto all’estate in un piatto fiorito

Alle prese con frammenti di piatti freschi, complice una fine d'estate che ci regala ancora giornate piuttosto calde e magicamente soleggiate, mi faccio attrarre dalle ultime zucchine. In genere la fine della bella stagione per me significava arrivo delle sospirate ferie e questo addolciva decisamente il passaggio dall'abbigliamento leggero ai maglioncini e alle scarpe chiuse. Da qualche anno non è più così e, anzi, questi giorni sono scanditi da un senso di malinconia difficile da affrontare. Allora mi coccolo con piccoli flash di freschezza, con il sapore delle tavolate alla ricerca di un filo d'ombra per contrastare la canicola, o dei miei pranzi su un lettino in riva al lago, rigorosamente sotto il sole, perché sotto il sole io vivrei 365 giorni l'anno!!! Mi dedico, e vi dedico, quest'ultima parentesi d'estate. Gli ingredienti tipicamente autunnali abitano già il mio frigo e presto entreranno in scena ^_^

Ingredienti

1 zucchina tonda
100 g di ricotta
1 cucchiaio di olive taggiasche
10 g di semi di zucca non salati
1 pizzico di sale
noce moscata
olio evo
4 pomodori Pizzutello per guarnire

Lavate e pulite la zucchina. Aiutandovi con una mandolina tagliatela a fettine sottili. Scaldate una piastra sul fuoco e grigliatele per pochi minuti. Trasferitele su un piatto e, a piacere, conditele con olio e sale (io le ho lasciate al naturale).
Preparate la farcitura tritando i semi di zucca e le olive. Aggiungete la ricotta, il sale e la noce moscata e mescolate con cura formando un composto omogeneo.
Prendete le fettine di zucchina grigliata e sistemate, su ciascuna di queste, un cucchiaino circa di crema di ricotta nel centro.
Richiudete la fettina di zucchina formando un fagottino a forma di fiore e sistematela su un piatto. Procedete così fino alla fine della farcitura, accostando bene ciascun fagottino.
Versate, a piacere, un filo d'olio (ancora una volta, io non l'ho aggiunto ^_^) e servite. Fresco e leggero, vi conquisterà ad ogni boccone.


Il contrasto con il pomodoro, che potrete usare come guarnizione, attribuirà al piatto una gradevole sfumatura cromatica e di sapori.


Un bouquet delicato per salutare l'estate e predisporci all'arrivo della nuova stagione.


abc

Pancakes filanti al rosmarino: il sapore avvolgente e confortante della giusta scelta di rotta

Certi giorni capita che debba bighellonare per molto tempo tra idee, pensieri, proposte, accostamenti prima di riuscire a cogliere il mio desiderio e appagare un difficile palato. Altri giorni, invece, basta uno schiocco di dita e..... si centra il bersaglio all'istante. E' successo così, con questi pancakes. Li adoro, è vero. Li amo tanto in versione dolce, quanto in versione salata. Forse quest'ultima è favorita da un minor numero di sensi di colpa, ma non sempre ciò che mi travolge riesce ad assecondare i miei capricci. Questa volta, però, sono comparsi nel momento giusto, con encomiabile tatto, quasi danzassero in punta di piedi, piroettando verso di me. L'affacciarsi su un momento piuttosto delicato, carica di paure e consapevole della grande vulnerabilità che tutto questo avrebbe comportato, mi ha reso, e in parte mi rende ancora, attenta nel valutare la giusta strategia e nel manovrare improvvise virate per non ribaltarmi e affondare. Rimanere al comando del timone è l'unica possibilità contemplata. Una prova di forza, di caparbietà e di coraggio. Questa volta è bastato un pensiero e la rotta scelta è stata perfetta.... Questa volta il sapore delicato e avvolgente di un piatto pensato ed eseguito fedelmente ha saputo rendermi fiera e appagata. Questa volta ascoltarmi e assecondarmi è stato un incastro perfetto di idee.

Ingredienti

100 g di ricotta
2 tuorli d'uovo
50 g di farina di grano tenero 1
50 ml di latte di avena
1 pizzico di sale
noce moscata a piacere
1 rametto di rosmarino
4 fettine di caciocavallo
200 g di spinaci lessati o cotti al vapore
10 g di semi di zucca
olio evo

Lavate e asciugate accuratamente il rametto di rosmarino. Prelevate gli aghi e tritateli finemente. Io mi sono servita di una mezzaluna.
Unite in una terrina la ricotta, i tuorli, la noce moscata e il sale. Sbatteteli energicamente con una frusta, fino a creare una crema soffice e spumosa. Aggiungete, poco alla volta, la farina, continuando a mescolare, e il latte. Dovrete ottenere un impasto liscio, senza grumi.
Aggiungete il rosmarino tritato, mescolate in modo da amalgamarlo perfettamente al composto, e fate riposare la pastella in frigo, coperta con un foglio di pellicola trasparente, per mezz'ora circa.
Tagliate 4 fette di caciocavallo (quello che ho usato io arriva direttamente dal Parco Nazionale d'Abruzzo) di medio spessore. Pulitelo dalla crosta e separate il cuore morbido dal bordo stagionato. Tagliate la parte esterna in piccoli dadini e lasciate il cuore intero, nelle 4 fette.
Versate in una padella un filo di olio e fatelo scaldare. Fate saltare gli spinaci, salandoli secondo il vostro gusto. Considerate che il formaggio darà un gusto piuttosto forte, quindi consiglio di non eccedere.
Aggiungete i semi di zucca e fate saltare tutto per un paio di minuti, a fiamma viva. Unite il caciocavallo tagliato a dadini, mescolate velocemente e spegnete la fiamma.
Scaldate una padella e ungetela passando uno scottex su tutta la superficie. Quando sarà ben calda versate un paio di cucchiai colmi di pastella, dando una forma circolare al composto in cottura. Fate cuocere per un paio di minuti e, con l'aiuto di una paletta, capovolgete le frittelline, facendole cuocere dall'altra parte. Quando saranno ben dorate su entrambi i lati trasferitele in un piatto.
Ponete sopra una fettina di caciocavallo, poi gli spinaci saltati, un'altra fettina di caciocavallo e coprite con un secondo pancake.
Con queste dosi dovrebbero venire 4 pancakes, e quindi 2 sandwiches.
Se dovesse servire passate velocemente in forno, in modo da essere serviti caldissimi. Il calore scioglierà il formaggio e renderà ogni morso una coccola di piacere.....


Personalmente avrei continuato a mangiare queste prelibatezze senza sosta. Peccherò di presunzione, ma non ho trovato un solo dettaglio da correggere. Gusto, soltanto gusto e indescrivibile piacere....

Una vera e propria rotta giusta!!

abc

Arancini di riso bianchi al pistacchio: la necessità che dà forma e asseconda un capriccio

Agli sgoccioli prima della piccola parentesi di svago e distrazione dalla routine che, seppur piacevole e amata, segna lo scorrere di un anno intero di lavoro e sacrifici, mi appresto a svuotare il frigorifero. Ultimi ingredienti cagionevoli, frutto della spesa folle fatta qualche giorno fa. La scusa di "un po' di frutta" mi aveva fatto tornare a casa con ogni ben di dio!! Reduce da una cena con focaccia di Recco, quel pezzo di certosa mi guardava implorando di farne un buon uso. Ho pensato ad un risotto cremoso e mi ero quasi fatta tentare quando, fulmineo, torna il ricordo di un arancino al pistacchio assaggiato lo scorso anno dalla mia amica Miriana in Sicilia. A dire il vero in quell'occasione ne avevo assaggiati così tanti e così buoni che quello al pistacchio, ho quasi paura a dirlo, non era stato il mio preferito. Ma oggi non voglio sentire storie: oggi quel pezzo di certosa incontrerà i pistacchi e verrà avvolta da morbidissimo riso allo zafferano in una croccante gabbia di panatura. Frittura onesta con ottimo olio extravergine di oliva. Poco, come sempre, ma sufficiente a rendere il risultato appagante alla vista e, soprattutto, al palato.

Ingredienti

80 g di riso (io di Baraggia biellese)
1/4 di cipolla rossa
1 bustina di zafferano
3 dl di brodo vegetale
10 g di pistacchi tostati non salati
8 g di semi di zucca
50 g di certosa (io light)
10 g di parmigiano
Farina di riso integrale q.b.
pangrattato (io di riso) q.b.
1 uovo
olio evo

Portate a bollore 3 dl di acqua e ottenete un brodo vegetale unendo del dado (pronto, granulare o autoprodotto...). Nel frattempo scaldate in una padella un filo di olio e fare soffriggere la cipolla tagliata sottilmente.
Aggiungete il riso e lasciate insaporire per qualche istante. Sciogliete lo zafferano in un cucchiaio di brodo e unitelo al riso. Versate il brodo restante e fate cuocere a fuoco basso, coperto, fino a quando verrà assorbito completamente. Girate di tanto in tanto affinché non attacchi in cottura.
Nel frattempo sgusciate i pistacchi e uniteli ai semi di zucca.
Tritateli piuttosto grossolanamente e uniteli alla certosa. Con l'aiuto di una forchetta schiacciate il formaggio incorporando il trito. Continuate fino a creare una crema omogenea. Io non ho sentito la necessità di aggiungere sale, ma se voleste correggete a vostro piacimento. Coprite la crema ottenuta e ponetela in frigorifero.
Grattugiate il parmigiano e, quando il riso sarà cotto, unitelo e mescolate in modo da amalgamarlo completamente. Coprite nuovamente il riso e fate raffreddare.
Preparate su due fogli di carta assorbente la farina di riso, il pangrattato e rompete in una ciotola l'uovo. Sbattetelo aggiungendo, eventualmente, un pizzico di sale. Io l'ho omesso, il sapore del riso ho ritenuto fosse sufficiente.
Prendete una buona cucchiaiata di riso, versatela su una mano e fatevi un incavo nel mezzo. Riempite con una parte della crema di certosa e pistacchi e chiudete il fagottino avvolgendo il ripieno di riso. Con queste dosi ho ottenuto 5 arancini di circa 10 cm di diametro.
Cercate di schiacciare molto bene l'arancino quando gli darete forma, in modo che durante la cottura non si sfaldi, ma rimanga unito e compatto.
Passate ciascun arancino nella farina di riso, in modo da avvolgerlo completamente. Passatelo, quindi, velocemente nell'uovo sbattuto, aiutandovi con le mani affinché venga avvolto completamente. In questo modo si formerà una sorta di collante che permetterà di mantenere ben salda la panatura. Passatelo infine nel pangrattato con un po' di insistenza, in modo che si formi una bella copertura spessa.
Scaldate circa 4 o 5 cucchiai di olio extravergine di oliva in una padella e, quando sarà molto caldo, sistemate gli arancini. Fateli cuocere uniformemente, girandoli con delicatezza aiutandovi con due cucchiai.
Quando saranno dorati in maniera uniforme prelevateli dall'olio, scolateli e fate assorbire l'olio in eccesso su abbondante carta assorbente. Non vi resta che servirli e gustarli. Caldi ovviamente sono irresistibili. Freddi..... non so dirvi..... sono finiti che ancora fumavano!!! ^_^

Sapete bene che non sono solita a lasciarmi tentare dal fritto. Confesso, però, che questa frittura (posso definirla così?) è decisamente leggera, rispetto al concetto di frittura. Ho poi lasciato riposare in molteplici strati di carta assorbente in modo da non sentire il sapore e la presenza dell'olio. E' fondamentale utilizzare un olio ottimo! Ma se l'ho fatto io.... potrete cedervi senza problemi anche voi!

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La crocchetta di riso venere e ricotta aromatizzata che nasce da un ricordo, ma che del ricordo non ha nulla

Tutto è partito dal desiderio di mangiare delle crocchette di riso. Uhh quelle frittelle che mamma preparava con il risotto avanzato dal pranzo del sabato. A dirla tutta spesso ne preparava di più apposta, per non rinunciare a quella prelibatezza irresistibile. Beh, il piatto che vi sto per presentare non ha molto a che vedere con le sue frittelline. Ma c'è un legame..... quel riso soffice raccolto in una crosticina così appetitosa da non riuscire a smettere di mangiarne. La scelta di unire la ricotta ha ovviamente precluso l'utilizzo dell'uovo (una sola proteina per piatto.... uff, che monotona che sono!!), ma per chi non avesse le mie stesse fisime, sicuramente la sua aggiunta faciliterebbe la cottura e renderebbe tutto più compatto. Per quanto riguarda il risultato.... ottimo anche senza uova!! Il riso venere è magico di suo, la ricotta è un abbraccio delicato, gli aromi legano tutto e la crosticina, data da doppia panatura, contiene egregiamente tutto...

Ingredienti

50 g di riso venere (pesato a crudo)
10 g di parmigiano
basilico
5 g di semi di zucca
5 g di semi di sesamo
100 g di ricotta
noce moscata a piacere
sale
olio evo
latte (io di avena - di riso per la versione gluten free)
farina di riso
pangrattato (io di riso)

Fate bollire il riso venere per un tempo di 5 minuti inferiore rispetto a quello indicato sulla confezione, in acqua salata. Scolatelo e fatelo intiepidire. Grattugiare il parmigiano e unirlo al riso, insieme al basilico tritato. Mescolare tutto e fare insaporire per mezz'ora circa.
Unire al riso la ricotta, i semi di sesamo e i semi di zucca tritati grossolanamente. Correggere eventualmente di sale e aggiungere la noce moscata secondo il proprio gusto.
Versate un paio di cucchiai di latte in una ciotolina e preparare su due piattini le panature: farina di riso e pangrattato. Formate con il composto di riso delle palline e passatele nella farina di riso dando la forma a cilindro, tipica della crocchetta. Passare quindi nel latte e poi nel pangrattato. Fate cuocere in poco olio evo molto caldo, girandole in modo da farle dorare uniformemente.
Quando saranno belle croccanti servite. Io le ho accompagnate con del freschissimo pomodoro condito solo con olio e sale.

Con queste dosi mi sono venute nove crocchette, ovviamente finite in un nanosecondo!! Delicate, leggere, sfiziose e golose.... da non poterne più fare a meno!! Provare per credere.



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