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Digestive al mandarino e arachidi: chiamereste ‘semplice biscotto’ l’incontro perfetto di percorsi ed esigenze?

Strano, ma vero: BISCOTTI!!!!
Non ne avrò mai abbastanza. Mentre vi racconto di questa meraviglia, sto già assaporandone le ultime briciole ed elucubrando su nuove versioni. Con il tempo ho messo a punto alcune tecniche, ho preso confidenza con ingredienti insoliti, affinato l'intuito per i sapori e le consistenze insolite e dato continuamente ossigeno al bisogno di creare. Non amo particolarmente il dolce stucchevole, tanto da strabuzzare gli occhi di fronte alle quantità di zucchero che leggo nelle ricette classiche. Ho definitivamente eliminato gli ingredienti raffinati, scegliendo fonti di fornitura che possano garantirmi la genuinità degli stessi. E piuttosto rinuncio alla riuscita del progetto come tradizione comanda, ma non mi lascio tentare da un panetto di burro o da una farina 00. Sto benissimo così. Non è estremismo: il mio corpo è felice, carico ed energico. E io non potrei chiedere di più. Per questi biscotti, che in parte richiamano una digestiva, in parte racchiudono sapori insoliti, il percorso è stato attento e studiato e si è avvalso di qualche tentativo, prima del raggiungimento della forma attuale, per me perfetta. Sono friabili come ci si aspetta da un frollino. Sono leggeri come ci si aspetta da una digestiva. Sono rustici come ci si aspetta dalla scelta degli ingredienti utilizzati. Sono inebrianti come solo la farina di mandarino potrebbe renderli. Sono ricchi come solo semi e cereali sanno essere. E sono ideali per qualsiasi momento della giornata, dalla colazione allo spuntino. Senza uova, senza latticini, non incontrano solo i gusti dei più attenti, ma soddisfano anche le esigenze dei consapevoli ed intolleranti.
Lo chiamereste ancora semplice biscotto?

Ingredienti

65 g di arachidi
80 g di farina di riso
25 g di olio di riso
50 g di fiocchi d'avena
35 g di semi di girasole
15 g di semi di lino
45 g di latte di mandorla
30 g di miele all'arancia (oppure malto di riso per la versione vegana)
5 g di farina di mandarino
2 g di sale grosso integrale

Inserite le arachidi con il sale grosso in un boccale, quindi tritate fino a formare una crema piuttosto granulosa. Non dovrete ottenere un burro vero e proprio, ma una crema che permetta di legare, ma che lasci piccoli pezzi di arachide da assaporare al morso.
Aggiungete, quindi, i fiocchi d'avena, i semi di lino, i semi di girasole e la farina di mandarino. Tritate tutto, creando un impasto fatto di briciole. A questo punto aggiungete il miele, l'olio di riso, la farina di riso e impastate, versando, poco alla volta, il latte necessario ad ottenere un impasto compatto, ma non troppo morbido. La quantità indicata potrebbe variare in base alla qualità della farina utilizzata.
   Formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola, e dimenticatevelo in frigorifero per almeno due ore.
Almeno vuole anche dire tutta una notte oppure l'intera giornata. Questo significa che potrete preparare l'impasto con largo anticipo, assecondando i vostri impegni. ERGO.... non avete scusanti!!!! Non voglio arrogarmi il diritto di organizzare le vostre giornate, ma potrete biscottare anche se oberati di impegni! ^_^
Quando riprenderete l'impasto per stenderlo, armatevi di un po' di sana pazienza: l'impasto non è burroso come una classica frolla, per cui sarà più complicato tenerlo compatto. Ma la fatica verrà ripagata.
Stendete uno strato sottile, mezzo centimetro al massimo, e tagliate i biscotti della forma desiderata. Trasferite tutto su una teglia coperta da carta forno.
   Infornate a 180° e cuocete per 15 minuti, 20 al massimo (a seconda del vostro forno). Controllate che non scuriscano troppo. E' facile, essendo così sottili, che brucino, per cui state nelle vicinanze del forno per il tempo di cottura.
Una volta pronti sfornateli e trasferiteli su una gratella, fino al totale raffreddamento.
A questo punto non dovrete fare altro che assaporarli!!

Sarà difficile fermarsi ad uno, ma anche a due biscotti. Sia impreziositi da creme o marmellate, sia in totale semplicità e purezza, il sapore comanda un richiamo continuo e la manina si allunga senza colpo ferire ^_^

Io li ho apprezzati molto con la mia crema alle nocciole, nelle mie colazioni luculliane. Ma non ho saputo resistere alla sua natura aromatica anche per un semplice spuntino pomeridiano, o per accompagnare il caffè del dopo pranzo ^_^


Se alla gola non si comanda, la gola si può educare. E questa ne è una dimostrazione ^_^

abc

Tortino di verdure saltate in crosta di carote: di sapori, di colori, di passioni e necessità


E’ un periodo in cui rincorro il tempo. La testa è piena di idee, di scadenze, di impegni, di lavoro e la cosa mi rende fiera e viva. Ma allo stesso tempo mi toglie energie e concentrazione per fantasticare in cucina e, soprattutto, per rendere concrete le stesse fantasie. Nonostante tutto, cerco di mantenere vive le buone abitudini e, se non riesco a dedicarmi a nuove sperimentazioni con la costanza di sempre, l’ottimizzazione arriva in risposta alla necessità di concentrare tempi e risorse. Laddove arriva un’idea, arriva anche il metodo perfetto per metterla in atto. Così nasce questo tortino. Il desiderio di creare un concentrato di verdure, in una forma nuova e originale che rispettasse un paio di sani principi, mi ha portato ad immaginare una crosta di carote, in cui incastonare un bouquet di gemme colorate e saporite. Un ripieno fatto di verdure, quante più ne vogliate, saltate in padella in maniera semplice. Una base preparata in poche mosse, senza farine aggiunte, per non creare un vero e proprio impasto. Una cottura in forno, che non richiede costante attenzione. E un risultato, di fatto, che non è quello di una vera crostata. Quello che si percepisce sul palato è un insieme di consistenze differenti che mantengono inalterati la natura e i sapori delle materie prime utilizzate. Mi è piaciuta l’idea di come questo piatto possa essere una proposta per ottimizzare rimasugli di verdure che abitano il nostro frigorifero e mi è anche piaciuta la ricchezza di sapori che quegli stessi avanzi portano con sé. Un piatto appagante, insomma, meraviglioso da gustare anche il giorno dopo, semplicemente scaldato in padella, con quella crosticina sfiziosa che trasforma un concentrato di vitamine in vero sfizio!

Ingredienti

Per l’impasto
180 g di carote
35 g di fiocchi d’avena
15 g di semi di lino
20 g di burro di arachidi salato (autoprodotto)
10 g di gomasio

Per il ripieno
1 carota
1 piccolo broccolo
10 cavolini di Bruxelles
¼ di porro
50 g di piselli (per me dell’orto di famiglia, surgelati)
olio di olive taggiasche
sale rosa dell’Himalaya
noce moscata
pepe
1 cucchiaino di farina di nocciole e radicchio


Pulite le carote, tagliatele in pezzi e inseritele in un boccale. Aggiungete anche i fiocchi d'avena (mettetene di più, se voleste ottenere un impasto più sodo e consistente), i semi di lino, il burro di arachidi salato e il gomasio. Tritate tutto a più riprese, fino ad ottenere una crema compatta, piuttosto densa e uniforme.
Avvolgete tutto in un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare in frigorifero almeno per un'ora. Potreste anche preparare la base la sera prima, oppure il mattino per la sera. Questo permette di organizzarvi al meglio.
   Preparate ora la farcitura. Fate imbiondire, in una padella calda con un cucchiaio di olio di olive taggiasche, il porro tagliato a fettine sottili. Nel frattempo tagliate la carota a dadini, quindi sbollentatela per un minuto in acqua salata. Dopo questo passaggio, unite la carota al porro. Procedete, con lo stesso passaggio, anche con le cime del broccolo, con i cavolini di Bruxelles tagliati a metà e, infine, con i piselli. Fate saltare in padella insaporendo con sale, noce moscata e pepe. Durante il tempo di rosolatura in padella, fate bollire il torsolo del broccolo, in acqua salata, fino a renderlo morbido. Tagliandolo in piccoli tocchetti ci metterà molto meno tempo.
Rivestite una teglia con la carta forno (la quantità di impasto basterà per una teglia di 20 cm di diametro). Ponete l'impasto di carota al centro e iniziate ad appiattirlo e stenderlo, con l'aiuto di un bicchiere leggermente bagnato sul fondo.
Frullate il torsolo del broccolo, insieme alla farina di radicchio e nocciole (in mancanza di questa potrete usare semplici nocciole tritate o qualsiasi spezia a vostro piacere). Assaggiate e correggete, eventualmente di sale, quindi versate la crema sulle verdure saltate.
Versate tutto sulla base di carote, quindi infornate su un ripiano basso, in forno caldo a 200°.
Cuocete per 30 minuti.
Quando sarà ben dorata in superficie, sfornate e lasciate intiepidire. Quindi prelevatela dalla teglia e servitela.

Con un tortino di queste dimensioni ho mangiato due volte. Magari il mio piccolo stomaco si accontenta di poco, ma vi garantisco che la pietanza, pur essendo unicamente a base di verdure, è decisamente nutriente.
I colori vi conquisteranno e, con essi, anche i sapori inebrianti della semplicità.
Divertitevi a utilizzare le vostre verdure preferite e personalizzate i sapori. Non avrete che da divertirvi. Sicuramente saprete prendere per la gola i vostri assaggiatori.




Parlando di cucina vegana o di cucina vegetariana, ma anche di qualsiasi cucina per intolleranze,
provate a pensare di trovare la corrispondenza tra scelte e necessità e.... di portarla in vacanza!
Anzi, di trovarla in vacanza ^_^
https://www.facebook.com/maisolinelmondoviaggi?ref=bookmarks

Vi aspetto per soddisfare i vostri sogni vacanzieri!
(presto online il nuovo sito)
abc

Omelette aperta di farinata di ceci con porro e spinaci: una catena infinita di sani rituali e nuovi contesti

E' capitato, un paio di settimane fa, che, pubblicando una foto su Instagram, abbia scatenato i palati golosi dei miei fedelissimi amici followers. Uno scorcio di pranzo, con una semplice, quanto intensa, farinata di ceci. Per me è frequente dipingere i pasti in questo modo, a cadenze piuttosto regolari. Nel tempo ve l'ho proposta in più versioni, tra cui ricordo quella a mo' di sandwich e a mo' di lasagna. Le dosi della pastella sono sempre le stesse (talvolta un po' più liquida, talvolta più densa), ma l'effetto è sempre sorprendente.
Quando, quel giorno di un paio di settimane fa, si è scatenata la lotta alla farinata, si è nuovamente riaccesa la fiammella della fantasia. E così una mattina, mentre percorrevo i miei 10 km di corsa, ho messo a punto la versione perfetta. Mi capita spesso di arrivare ad un dunque mentre fatico. E, visto il risultato, questa volta la fatica pare sia stata particolarmente intensa e fruttuosa.
Sapete che ho eliminato molti alimenti dalle mie abitudini. Molti altri me li concedo 'una tantum'. E anche quelle volte, seleziono sempre il come. Tra i formaggi che di tanto in tanto entrano in frigorifero c'è la certosa, rigorosamente light. E' uno dei pochi formaggi che il mio stomaco ancora riesce a tollerare, sempre che sia somministrato in dosi parsimoniose. Questa occasione mi è sembrata perfetta. Una omelette aperta, in cui la farinata cuoce solo alla base, lasciando da un lato una bella crosticina sfiziosa, e dall'altro una morbida farcitura.
Ringrazio Maria Grazia, Manuela e Mimma per avermi dato fiducia e per aver portato sulle loro tavole la loro versione, apprezzatissima. E chiunque non abbia ancora ceduto alla bontà (e alla ricchezza) di questo piatto.... avanti, vi aspettano grandi sorprese!

Ingredienti

50 g di farina di ceci
125 g di acqua
7 g di olio evo + qb
sale rosa dell'Himalaya a piacere
3 cespi di spinaci freschi
50 g di certosa light
1/4 di porro
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato

Preparate la pastella con almeno 2 ore di anticipo. Volendo potrete prepararla la mattina per la sera, o la sera per il pranzo del giorno seguente. Stemperate la farina di ceci setacciata con poca acqua alla volta. Sbattete bene con una frusta, in modo da ottenere una pastella liscia e senza grumi. Aggiugete l'olio e lasciate riposare in frigorifero per almeno 2 ore.
Lavate accuratamente gli spinaci. Fateli soffocare per 5 minuti in una padella calda, con un filo di olio evo. Salate a piacere e condite, eventualmente, con le spezie che gradite (trovo che con gli spinaci stia molto bene la noce moscata).
A me piacciono piuttosto croccanti, per cui non li faccio cuocere troppo. In questo modo anche il loro colore vivo rimarrà inalteraro.
   Tagliate a fettine sottili il porro. Fatelo soffriggere in una padella, con un cucchiaio di olio evo, fino a farlo dorare. A questo punto spegnete la fiamma e tenetelo da parte.
Portate a temperatura elevata una padella con un altro cucchiaio di olio evo. Io ne ho usata una antiaderente, del diametro di 28 cm. Mi raccomando: dovrà essere molto calda. Riprendete la pastella di farina di ceci ed aggiungetevi il sale, in quantità a voi gradita. Versatela, quindi, nella padella, lasciandola sul fuoco a fiamma viva.
Versateci sopra il porro, quindi la certosa ridotta in bocconcini. Sistemate subito gli spinaci a coprire la superficie, quindi cospargete con una buona manciata di parmigiano grattugiato.
Il tempo di fare tutto questo e coprite la padella, abbassando leggermente la fiamma. Lasciate cuocere fino a quando il parmigiano sarà completamente fuso. Il tutto avverrà, dal momento in cui avrete versato la pastella, nel giro di 10 minuti, 15 al massimo. Se vi preparaste la pastella e gli spinaci il giorno prima (volendo anche il porro), la preparazione sarebbe decisamente express ^_^ e non avrete scuse per un buon pasto sano e leggero anche con pochi minuti a disposizione!
Non vi rimane che servire e gustare. Le sensazioni le proverete direttamente sul palato.
Lo spessore della farinata permette di sentire il sapore autentico e inconfondibile. La crosticina sul fondo sarà irresistibile e la cremosità della certosa legherà i sapori dei ceci con quelli del porro. Gli spinaci saranno la dolce nota di pienezza per quello che è un piatto completo e assolutamente prezioso.
Ho immortalato questo piatto in innumerevoli scatti, nel tentativo di farvi assaggiare al meglio questa delizia, ma il suggerimento rimane quello di farvi grosse scorte di farina di ceci e.... PROVARCI!!!

Convinti o no, io vi ho avvisato ^_^
abc

Biscotti fondenti al mandarino con bacche e nocciole: piccoli dettagli di decisa, golosa e intensa quotidianità

Sono in piena fase biscotti. Sarà che ormai è un'abitudine, quella di concludere la mia ricca colazione con un dolcetto. Sarà che definire la dolcezza in una dimensione pari a quella di un boccone mi permette di controllare le mie tentazioni. Sarà che ho così tante idee per la testa che sforno a tutto andare. Non lo so, ma questi sono solo un esempio di quanto riservo al mio palato. E sono un esempio di quanta energia buona si possa donare al proprio corpo. Già, perché se, da una parte, ci sono fiumi di cioccolato fondente (che poi tanto male non fa....), dall'altra c'è la ricchezza delle bacche di Goji e delle nocciole, entrambi fonti preziosissime di principi nutrizionali essenziali al nostro benessere. E poi ci sono farine non raffinate, c'è una margarina prodotta in casa, c'è del malto al posto dello zucchero e c'è tanta di quella bontà da travolgere qualsiasi peccaminoso palato. Sono intensi: l'abbinamento del cioccolato fondente al sapore agrumato del mandarino conferisce una profondità di sapore da risultare forti. Sono perfetti per l'inzuppo, ma anche abbinati ad una delicata crema. Insomma, chiedo l'attenzione ai palati audaci e pronti ad un'esperienza che sicuramente lascerà il segno. Perché questi biscotti lasciano un segno indelebile.

Ingredienti
Per i biscotti
80 g di nocciole (per me dell'orto di casa)
20 g di bacche di Goji
200 g di cioccolato fondente (almeno al 72%)
50 g di margarina (per me autoprodotta)
15 g di farina di mandarino
100 g di latte di soia
40 g di farina d'orzo integrale
20 g di farina di soia tostata
4 g di cremor tartaro
12 g di malto di riso
1 pizzico di bicarbonato

Per la copertura
15 g di zucchero di canna Dulcita
5 g di farina di mandarino

Inserite in un boccale le bacche e le nocciole. Tritate tutto, fino ad ottenere una farina piuttsto grossolana. Mettete tutto da parte.
Spezzettate il cioccolato e tritatelo il più possibile finemente. Aggiungete il latte di soia, la margarina, la farina di mandarino e sciogliete tutto, a bagno maria (o, per chi, come me, utilizza il Bimby, all'interno del boccale stesso). Quando avrete ottenuto una crema liscia, unite il trito di nocciole e mescolate. Unite, poco alla volta, le farine setacciate e mescolate, insieme al cremor tartaro.
Per ultimo unite il bicarbonato e il malto di riso. Impastate tutto molto bene, fino ad ottenere un composto omogeneo e compatto.
Avvolgete tutto in un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare in frigorifero per almeno un'ora.
Nel frattempo tritate finemente lo zucchero per la copertura, insieme alla farina di mandarino.
Dovranno essere polvere finissima (se aveste un macina caffè sarebbe l'ideale).Trascorso il tempo, riprendete l'impasto. Coprite una teglia con un foglio di carta forno. Prelevate poco impasto alla volta e lavoratelo tra le mani, formando delle sfere.
Ponetele sulla polvere di zucchero e mandarino e schiacciatele, in modo da appiattirle in mezze sfere. Lasciate che la parte piatta rimanga libera dallo zucchero.
   Posate le mezze sfere sulla teglia e continuate, fino a terminare l'impasto. Se fosse necessario ad agevolare le operazioni, inumiditevi le mani.
Portate il forno alla temperatura di 180°. Quando sarà pronto, infornate i biscotti e cuoceteli per 30 minuti. A questo punto sfornateli e lasciateli raffreddare. In questo modo acquisiranno croccantezza.

Ed ora a voi il piacere dell'assaggio.

La travolgenza dell'intensità di sapori è unica. Cioccolato puro, con la nota pungente delle bacche e la flessione dolciastra del mandarino. Immaginate tutto insieme?
Non vi resta che cedere....

Potrete conservare queste piccole chicche in un barattolo di vetro o in una latta, ben chiusi. Si conserveranno er diversi giorni, regalandovi piacere ogni volta in cui lo vogliate.

abc

Crocchette di ceci e spinaci con le nocciole: il buono, il bello e l’esigenza di gestire il tempo

Nel mio panorama quotidiano ci sono due tipologie di approccio culinario: per elaborazione e per istinto. Che, tradotto in altri termini, significa: piatto strutturato o piatto estemporaneo. In genere, mentre le cene che riesco a consumare in casa nelle serate non lavorative mi permettono di dedicare maggior tempo alla preparazione, confino al momento del pranzo i piatti estemporanei. Torno dai miei quotidiani allenamenti e mi trovo a mettere insieme due idee e una manciata di ingredienti in un tempo limite che mi consenta di non pranzare all'ora di merenda. Le esigenze sono quelle di avere una pietanza veloce da preparare, completa per apporto nutrizionale, rispettosa dei miei immancabili principi salutisti e, non transigo, che sappia conquistarmi e mettere in moto le ghiandole salivari. Se, dopo tutta la valutazione razionale, parte anche la risposta fisico - gustativa, allora il piatto è perfetto. Così nascono queste crocchette. La preparazione mi è costata 20 minuti di lavoro, tra cottura delle patate, preparazione della base ai ceci e la messa in forma delle crocchette. Così, quando sono tornata a casa dopo i miei 8 chilometri di salite, il tutto era pronto per essere cotto e per saltare nel piatto nel giro di 10 minuti. Non ci sono scuse: la cucina sana è possibile anche con una manciata di minuti a disposizione. Basta volerlo!! ^_^

Ingredienti

45 g di farina di ceci
35 g di acqua calda
90 g di patate bollite
70 g di spinaci al vapore
1 cucchiaino di olio piccante (il mio è quello home made della mia mamma ^_^)
sale rosso delle Hawaii
10 g di nocciole
pangrattato di riso

Pelate e tagliate a cubetti le patate. Fatele bollire in acqua salata, finché risulteranno morbide.
In una terrina versate la farina di ceci setacciata e unite l'acqua calda, poco alla volta. Mescolate tutto in modo da ottenere una pastella densa e liscia. Unite l'olio piccante e il sale rosso, quindi mescolate ancora e lasciate riposare tutto per qualche minuto. Nel frattempo tagliate grossolanamente, con il coltello, gli spinaci cotti al vapore e ben strizzati.
   Quando le patate saranno pronte scolatele e fatele intiepidire.
Schiacciatele con una forchetta e unitele alla pastella di ceci, insieme agli spinaci. Pestate le nocciole in un mortaio, o tagliatele in pezzi grossi con un coltello e unite anche queste all'impasto. Mescolate bene il tutto, fino ad ottenere un composto omogeneo.
Prendete poco impasto alla volta e lavoratelo con le mani, formando un rotolino. Procedete fino a terminare l'impasto, quindi passate tutto nel pangrattato di riso e ponete le crocchette su un piatto.
Lasciate riposare in frigorifero fino al momento della cottura.
Scaldate un cucchiaio di olio evo in una padella e, quando sarà caldo, sistemate le crocchette. Fatele rotolare subito, in modo che si irrorino completamente di olio: in questo modo doreranno perfettamente senza dover ricorrere ad una vera e propria fruittura.
Basteranno pochi minuti a fiamma viva. Abbiate cura di girarle spesso per ottenere una cottura uniforme e quella crosticina sfiziosa e irresistibile. Quando vedrete che avranno acquisito un bel colore ambrato, eccole pronte da servire.

Accompagnatele con una fresca insalatina di stagione e vedrete che il vostro pranzo estemporaneo sarà una coccola golosissima!!
E, ovviamente, un concentrato di proprietà preziose ^_^abc

Biscotti di quinoa rossa ai semi: la risposta vincente di una precisa tattica di gioco affinata nel tempo

Il dolce a casa mia non può mancare. Se succedesse, il rischio sarebbe quello di trasformarmi nell'incredibile Hulk che proietta le sue frustrazioni nella distruzione di tutto ciò che trova all'interno del raggio di azione di un braccio e di un paio di passi. Detto ciò, proprio per la complessità della situazione, nel tempo ho dovuto definire accuratamente l'entità del dolce che è bene sia sempre presente in casa. Se ai cali glicemici, fisici ed emotivi, rispondessi con l'assalto a dolci estremi, non basterebbero 4000 scalini la settimana, 22 chilometri di corsa al giorno e "24 ore in sala pesi". Il mio fegato implorerebbe pietà e il viso sarebbe pieno di bubboni celestiali. Abbattiamo gli zuccheri e le farine raffinate, anzi eliminiamoli. Boicottiamo i grassi animali. Utilizziamo ingredienti ricchi di proprietà nutrizionali preziose. Limitiamo la dolcezza. Potenziamo il sapore con gli aromi. E divertiamoci a mescolare gli ingredienti. Si è definito, così, nel tempo, un modus operandi che non solo soddisfa i miei istinti di gola, ma lo fa nel pieno rispetto della consapevolezza acquisita e dei valori di rispetto del mio stesso corpo. Senza sacrificare il gusto.... e il piacere di concedersi una vera e propria coccola.
Così capita che, un giorno, un'invasione di piccole palline rosse cattura la mia attenzione. Perché non creare dei biscotti con la quinoa? E, come ogni domanda che stuzzica il mio estro creativo, la risposta è arrivata nel concretizzarsi di un pensiero, che ha decisamente tagliato il traguardo della vittoria: provate a concedervi questa coccola e sentirete il sorriso fin nella più piccola cellula del vostro organismo.

Ingredienti

75 g di quinoa rossa
50 g di margarina (autoprodotta)
35 g di farina di soia tostata
45 g di farina di riso
25 g di semi di chia
25 g di semi di sesamo
50 g di zucchero di canna Dulcita
sale

Sciacquate la quinoa sotto un getto di acqua corrente, quindi cuocetela nel doppio del suo volume di acqua, leggermente salata. Quando sarà pronta (dovrà avere assorbito tutta l'acqua), lasciatela raffreddare.
Nel frattempo sbattete la margarina con lo zucchero, creando una crema soffice. Unite i semi di chia e i semi di sesamo. Mescolate tutto. Unite la quinoa e iniziate ad impastare.
Setacciate le farine e mescolatele tra loro. Unitele poco alla volta all'impasto, incorporandole bene. Lavorate tutto fino ad avere un panetto corposo e compatto.
   Avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per un'ora circa.
Rivestite una teglia con carta forno. Quando sarà trascorso il tempo, riprendete l'impasto e iniziate a formare dei biscotti. Ciìon le mani umide prelevate una parte di pasta, formate una pallina, poi schiacciatela e appiattitela, formando un dischetto spesso non più di mezzo centimetro. Sistemate i dischetti uno accanto all'altro, fino a terminare l'impasto. Accendete il forno, portandolo alla temperatura di 180°.
Quando sarà caldo, infornate i biscotti e lasciateli cuocere per mezz'ora. A questo punto estraete la teglia, girate i biscotti, abbassate la temperatura a 150° e continuate la cottura per altri 10 minuti.
Spegnete il forno, estraete la teglia e lasciate raffreddare i biscotti.

Una volta che saranno completamente freddi, avranno acquisito una buona croccantezza sfiziosa. La quinoa e i semi risulteranno scrocchiarelli al morso e.... sarà una vera impresa riuscire a conservarli in un qualsiasi contenitore chiuso.

La tentazione di cedere e farsi abbracciare dalla loro genuina dolcezza non vi lascerà tregua.

Avrete biscotti sani, dolci, ricchi e irresistibili.

E, certo, potrete conservarli per almeno una decina di giorni (ahahahahahah, non ci arriverete mai), in un barattolo ben chiuso.


abc

Tartufini fondenti di fichi e noci al cocco: un viaggio travolgente tra sapori che incantano il palato

Tutto nacque quando, davanti alla mia ricchissima dispensa, posai gli occhi su quel sacchetto di fichi secchi. Subito li immaginai arricchiti di gherigli di noci e tuffati nel cioccolato fondente. Pochi, semplici sapori. Diretti, intensi, perfetti. Assaggiai, senza poter frenare quel desiderio. Un morso di fico con mezzo gheriglio di noce, e poi un assaggio di scioglievole e confortante fondente extra. L'attenzione nell'assaporare senza masticare frettolosamente, lasciando che i sapori fondano tra loro, è il segreto per apprezzare l'unicità dell'unione. Ho pensato che questa perfezione avrei dovuto trasformarla in dessert. Ecco allora un tartufino di tutto rispetto. Il cocco rende tutto armonioso e resistere diventa una vera impresa.
Aromatizzate a piacere, le spezie in cucina sono il dettaglio che rende speciale ciascuna pietanza. Cannella, zenzero, perfino noce moscata e peperoncino, se voleste azzardare, sposano bene il cioccolato. Rifarei questi tartufini in migliaia di versioni differenti, provando ora un sapore, ora un altro. E' come intraprendere un percorso e meravigliarsi dei panorami che vi si possono scorgere. Ma sta a noi, che percorriamo, essere pronti a scorgerli ^_^

Ingredienti

90 g di fichi secchi
50 g di cioccolato fondente (almeno al 72%)
35 g di gherigli di noci
35 g di cocco fresco
1 cucchiaino di cannella
1 cucchiaino di Rhum
cocco rapè

Eliminate dai fichi il picciolo e divideteli in due. Inseriteli in un boccale, unendo anche il cioccolato e le noci. Tritate tutto fino a creare delle briciole fini. Unite il cocco a pezzi e continuate a frullare. Dovrete ottenere un impasto omogeneo e piuttosto fine.
Unite la cannella (e altre spezie a piacere) e versate il cucchiaino di Rhum.
Impastate bene tutto, finché i sapori si saranno amalgamati perfettamente. Lasciate riposare l'impasto per almeno un'ora. Volendo potrete prepararlo il giorno precedente, come ho fatto io: più tempo riposeranno, più i sapori saranno armonizzati.
   A questo punto riprendete l'impasto e procedete alla preparazione dei tartufini. Inumiditevi le mani, quindi prelevate poco impasto alla volta. Lavoratelo fino a formare una sfera compatta e mettete da parte. Procedete fino a terminare l'impasto.
Versate su un foglio di carta assorbente un paio di cucchiaiate di cocco in scaglie. Passateci sopra un tartufino alla volta e poi sistemateli su un piatto da portata. Mantenete al fresco i dolcetti, fino al momento di servirlo. Vi garantisco che il tempo non guasterà il risultato, per cui preparatelo tranquillamente con buon anticipo!!

Sarà impossibile resistere, uno tirerà l'altro..... irrimediabilmente ^_^



abc

Torciglioni lievitati con semi di lino e semi di chia: il riscatto delle buone abitudini assopite

E' da una vita che non mi dedico più ai lievitati. Mettiamoci il tempo, sempre risicato. Mettiamoci la totale mancanza di capacità di trasmissione d'amore per una preparazione che non può essere sommaria e lasciata al caso. Mettiamoci la credenza (e la prova) che la totale assenza di influssi positivi è direttamente proporzionale al fallimento. Mettiamoci quello che vogliamo, scuse o realtà, sta di fatto che le mie scelte, ultimamente, volgono sempre più su pietanze differenti. Però non mollo, e di tanto in tanto mi lancio in qualche sfida all'ultimo estremismo. Avevo preso del lievito madre essiccato, totalmente naturale, nel mio spaccio personale di farine e simili. Lo avevo preso parecchio tempo fa e in tutto questo tempo l'ho conservato in un barattolino di vetro graziosissimo, lì in prima fila nella mia dispensa. MAI USATO. Così, quando torno dalla mia fornitrice, mi dice che probabilmente quello sarà diventato un cimelio, più che un alleato. Ma ci provo ugualmente. Esatto. Un simil cimelio. La lievitazione non è stata all'altezza dei migliori auspici, ma questi torciglioni sono di una chiccheria d'altri tempi.
Ho messo insieme sapori e ingredienti che amo: la sfogliatura con il burro d'arachidi, i semi di lino, quelli di chia e farine speciali!! Insomma, il risultato è comunque un abbraccio avvolgente e dolce che mi spinge non solo a riprovarci, ma a rendere giustizia ai miei desideri assopiti.

Ingredienti

35 g di semi di lino
20 g di semi di chia
400 g di farina Petra 1
100 g di farina di segale Jurmano
80 g di malto d'orzo
35 g di lievito madre secco naturale
380 g di latte di soia tiepido
50 ml di olio di semi di soia
1 g di sale
40 g di burro di arachidi
1 cucchiaio di zucchero di canna Dulcita

Inserite in un boccale i semi di lino e quelli di chia. Tritate velocemente. Unite le farine, il lievito, il malto d'orzo e iniziate ad impastare. Unite poco alla volta il latte, poi il sale.
Per ultimo versate l'olio a filo, facendolo assorbire perfettamente all'impasto. Ricaverete una pasta ben incordata, che metterete in una terrina. Copritela con un foglio di pellicola trasparente, quindi lasciatela lievitare per 24 ore.
   Una volta trascorso il tempo, stendete la pasta su una spianatoia infarinata e copritene 2/3 con il burro di arachidi. Effettuate una piega a 3, avvolgete la pasta nella pellicola e lasciatela riposare in frigo per 2 ore. Riprendetela, stendetela nuovamente e procedete con una piega in 4. Avvolgetela nuovamente nella pellicola e lasciatela altre 2 ore in frigorifero.
Riprendete quindi l'impasto e stendetelo in una sfoglia spessa circa un centimetro. Tagliatela in due e copritene una metà con lo zucchero di canna. Sovrapponete l'altra metà e tagliate rettangoli di circa 8 cm x 15 cm.
Effetturate un taglio, nel verso della lunghezza, che divida il rettangolo in due, lasciando un'estremità unita.
Attorcigliate ciascun braccetto e poi intrecciate tra di loro le due estremità. Unitele al fondo e ponete ciascun pezzo su una teglia coperta da carta forno.
Lasciate liecitare ancora per un paio d'ore, quindi accendete il forno e portatelo alla temperatura di 180°.
Spennellate la superficie delle brioches con un'emulsione di latte di soia e olio, quindi infornate. Cuocete per circa 45 minuti, fino a quando sulla superficie si formerà una crosticina dorata.
A questo punto sfornate e lasciate raffreddare completamente i torciglioni.

Non vi rimane che divertirvi a sfogliarli e ad assaporarli nella loro consistenza rustica e inebriante.

Io mi dedico questa coccola solo una volta la settimana, la domenica mattina. La tentazione è forte, ma non è forse vero che il desiderio del piacere è esso stesso piacere?

In ogni caso vi avviso: ora il lievito madre secco è nuovo e ben conservato. Non si può più sbagliare ^_^

abc

Frollini al mandarino con ripieno alle mandorle: scoperte che spostano i confini e idee che li raggiungono

Avevo appena riempito un vasetto con la mia meravigliosa farina di mandarino, che vi presentai qui. Un colore intenso che riempie l'espositore di barattoli, e un profumo che riempie la cucina. E proprio quando per la testa mi giravano un paio di idee, una cara amica mi racconta della sua nuova intolleranza al glutine, ai latticini e al lievito. E basta?????? Ci penso io, mi sono subito detta. Così ho messo insieme le idee e ho creato queste meraviglie. L'assaggio è travolgente, intenso e pungente. La consistenza di questo impasto è pazzesca e il ripieno così ricco è la ciliegina sulla torta. Niente uova, niente latte vaccino, niente glutine e niente lievito. Impasto perfetto per Paola, che ama (per fortuna) i mandarini ^_^ E infatti sono stati un successo. Dalla prima volta in cui sperimentai questo biscottino, l'ho replicato già tre volte. Non riesco a resistere al richiamo di questi sapori. Ma non riesco neanche a tenerli per me: questi sono i biscotti che hanno fatto il giro di più palati, fino ad ora. Così, quando ho saputo che la mia dolce nocciolina Lucrezia sarebbe stata nella mia zona per il weekend, ho voluto approfittare per andarmela ad abbracciare tutta ^_^ E secondo voi avrei potuto risparmiarle un assaggio? AssaggINO, lo confesso (e mi scuso), ma l'improvvisazione della serata non mi ha lasciato molte possibilità, se non condividere le poche scorte che custodivo gelosamente nel barattolo di vetro, ma mi è parso di capire che.... sia stato un successo. Adesso posso anche svelarle la ricetta ^_^ E a voi posso dire: vi fidate?

Ingredienti

Per l'impasto
65 g di farine di mandorle
55 g di farina di riso
10 g di farina di mandarino
10 g di farina di soia
30 g di zucchero di canna Demerara
1 pizzico di bicarbonato
20 g di burro di arachidi salato
50 g di olio di semi di soia
20 ml di latte d'avena

Per il ripieno
30 g di pasta di mandorle
20 g di mandorle pelate
5 g di farina di mandarino
15 ml di latte di avena

Setacciate le farine e mescolatele, insieme al bicarbonato.
Create una crema con il burro di arachidi, l'olio e lo zucchero. Unite poco alla volta le farine e il latte. Impastate velocemente senza surriscaldare l'impasto.
Create  un panetto, avvolgetelo nella pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per almeno un'ora.
   Nel frattempo preparate il ripieno. Frullate le mandorle, quindi unite la pasta mi mandorla, la farina di mandarino e il latte d'avena. Lavorate tutto fino ad ottenere un composto ben amalgamato.
Compattatelo bene e lasciatelo riposare, anche questo al fresco.
Quando sarà trascorso il tempo di riposo, riprendete l'impasto. Sarà piuttosto farinoso, ma non abbiate timore, il risultato sarà perfetto. Prendete uno stampo per baci di dama in silicone. Sistemate una parte di impasto in ciascuna forma e schiacciatelo bene sulle pareti, creando un buco nel mezzo.
Sistemate al centro una pallina di ripieno, schiacciandolo in modo da lasciarlo piatto in superficie. Coprite con il rimanente impasto e schiacciatelo bene. Compattate bene tutto. Le dosi indicate saranno sufficienti per uno stampo da 24 biscotti.
Accendete il forno e, raggiunta la temperatura di 180°, infornate lo stampo e cuocete per 20 minuti.
Controllate che la superficie sia dorata, quindi sfornate e lasciate raffreddare. Quando saranno freddi, estraete i biscotti. In questo modo non rischierete di romperli.
Ora non vi rimane che assaggiare e.... comprendere la meraviglia ^_^

La terza replica ha subito una piccola modifica: al posto della pasta di mandorle li ho farciti con mandorle, farina di mandarini e cioccolato bianco. Serve che vi dica quanto siano stati di successo? Ovviamente rimane la dolcezza e il cioccolato permette di legare tutto senza l'aggiunta di latte. A voi non rimane che decidere la farcitura preferita. E magari arricchirla con sapori a vostro piacere.

Se mantenuti in un barattolo di vetro o in una scatola di latta, questi biscotti si conserveranno per una buona settimana. Sempre che la condivisione non faccia piazza pulita delle vostre scorte ^_^

Celiaci, vegani e intolleranti accontentati e..... golosi ampiamente soddisfatti!!abc

Bombette di biete e patate con cuore filante: la verdura a prova del più scettico dei palati

Quella delle verdure, per me è una sfida senza fine. Ne mangio tante e ogni volta cerco di renderle diverse e irresistibili. Beh, certo non per un capriccio del mio palato, che, confesso, le apprezzerebbe anche crude, ma per dimostrare quanto possano essere versatili e assumere aspetto e forma tanto avvincente da soddisfare anche i palati più ostici. Provate a mettere nel piatto dei vostri bambini una polpetta colorata o create degli spiedini con una versione più piccola di bombetta, vicino ad un calice di prosecco, e offritela al vostro compagno, o magari fatene un antipasto per i vostri ospiti.... e divertitevi a vedere le espressioni sorprese e deliziate. Il segreto sta nel calibrare i sapori e nel renderli sfiziosi, cercando l'ingrediente segreto con cui arricchirli, ma mantenendo il sano principio della genuinità. E lasciatevi andare alla meraviglia.
Avevo a disposizione delle buonissime biete dell'orto di mamma. Le adoro, soprattutto saltate in padella con dei bocconcini di patata, sempre lei, la mitica patata rossa di papà ^_^ Questa volta ho deciso di utilizzare gli stessi ingredienti, ma di dar loro una forma diversa. Sono nate, così, queste bombette. Sono semplici, ma sono pronte ad esplodere di sapore sui vostri palati!!

Ingredienti

100 g di patate rosse pulite
200 g di biete bollite
15 g di burro di arachidi salato
15 g di senape
10 g di crusca d'avena
40 g di Fontal Nazionale
sale rosa dell'Himalaya
noce moscata
farina di riso
latte di avena
pangrattato di riso

Tagliate le patate a tocchetti e fatele bollire in acqua salata, fino a quando saranno morbide. Inserite le biete in un boccale e, quando saranno pronte, trasferitevi anche le patate scolate.
Aggiungete il burro di arachidi e frullate. In questo modo l'amido delle patate creerà un impasto compatto e cremoso. Assaggiate la sapidità ed eventualmente correggete con un po' di sale rosa.
   Aggiungete una bella grattugiata di noce moscata e la crusca d'avena. Amalgamate bene tutto, quindi unite la senape e mescolate ancora, fino ad ottenere un composto omogeneo.
Fate riposare l'impasto per circa mezz'ora, in modo che si assesti e si armonizzi nei sapori.
Nel frattempo tagliate il Fontal (o qualsiasi altro formaggio filante vi piaccia) in cubetti. Ne serviranno circa 8, ma dipenderà dalla dimensione che vorrete dare alle vostre bombette.
Sistemate su un foglio di carta assorbente della farina di riso e il pangrattato. In una ciotolina versate un po' di latte d'avena (o qualsiasi altro latte vegetale o vaccino).
Inumiditevi le mani. Prendete un po' di impasto di biete e fateci un solco nel centro. Sistemate un dadino di formaggio, quindi richiudete la bombetta. Passatela nella farina di riso, poi nel latte d'avena, quindi nel pangrattato di riso.
Ripetete l'operazione fino a terminare l'impasto, quindi fate riposare le bombette, in frigorifero, per circa mezz'ora.
Scaldate in una padella un cucchiaio di olio evo. Quando sarà caldo sistemate le bombette e fate in modo che vengano irrorate completamente dall'olio.
Lasciatele cuocere a fiamma viva per circa dieci minuti, in modo che si formi una bella crosticina all'esterno e che il ripieno fonda.

A questo punto togliete dal fuoco la padella e servite le bombette.
Gustate calde o tiepide (ma anche fredde, ve lo garantisco!!), questi piccoli concentrati di salute e bontà sapranno stupirvi!

Adatte ad una dieta vegetariana e celiaca, non tolgono la scena al piacere del gusto!


abc

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