close

Ciambelline alla zucca con frutti rossi e liquirizia: dolci strategie per il superamento degli ostacoli… di stagione

I cambi di stagione, per me, sono piuttosto destabilizzanti. Lo sono soprattutto quelli che lasciano  il piacere del tepore e l'idea di spensieratezza e che portano gelo, buio e voglia di letargo (non so perché, ma primavera e estate mi danno quella sensazione, forse perché mi permettono di liberarmi dai multistrati di vestiti che mi rivestono in inverno). Con il tempo, però, ho cercato di affrontare questi cambiamenti con spirito propositivo e la cucina mi è stata di grande aiuto. Dal momento che amo il rispetto delle stagioni nell'alternarsi di frutti e di ortaggi, accolgo con piacere l'arrivo di una nuova stagione per tutto quello che, in natura, questa offre. L'autunno non è più così drammatico e, sempre con propensioni differenti, mi lascio avvolgere dai sapori avvolgenti tipici. Quest'anno mi sono fatta ben coccolare da zucche e castagne. E ogni volta in cui mi faccio conquistare da un sapore, beh, cerco di non cadere nel già fatto, ma mi diverto a creare proposte nuove. Zucca in versione dolce non è una grande novità, lo ammetto. Ma quando, pensando alla zucca, ho immaginato la compagnia di una buonissima polvere di liquirizia, beh..... vi confesso di essere stata travolta da un sorriso incontenibile. E' stato un attimo: presto tutto si è trasformato in impasto e l'impasto in ciambelline. E le ciambelline..... volatilizzate ^_^

Ingredienti

200 g di zucca pulita
40 g di zucchero di canna Dulcita
125 g di farina di segale
35 g di mandorle pelate
25 g di frutti rossi
5 g di polvere di liquirizia
10 g di olio evo
1/2 bustina di lievito naturale a base di cremor tartaro

Tagliate la zucca a dadini e inseritela in un boccale.
Unite lo zucchero di canna e tritate fino ad ottenere una purea compatta. Aggiungete le mandorle e continuate a frullare, in modo da frantumarle e impastarle bene al composto.
A questo punto mescolate la farina alla polvere di liquirizia e alla polvere lievitante. Unitela poco alla volta all'impasto, facendola incorporare bene.
Per ultimo versate l'olio, a fino. Lasciate che venga assolbito bene, prima di procedere. Quindi aggiungete i frutti rossi e mescolate fino ad ottenere un impasto omogeneo.
   Versate il quantitativo necessario nello stampo desiderato. Io ho utilizzato dei piccoli stampi a ciambella: mi aiutano a non eccedere con le porzioni, nell'assaggio ^_^ e a limitare il desiderio della gola!
Portate il forno alla temperatura di 190° e infornate.
Cuocete le ciambelline per circa 40 minuti, quindi sfornatele. Prima di sformarle, lasciatele raffreddare completamente.

A questo punto potrete cedere all'assaggio. Vi stupirete di quanto zucca e liquirizia siano superbi, insieme. E i frutti rossi creano una crepa nel sapore, armonizzandosi comunque alla perfezione.

L'interno rimane soffice, e per molto tempo.
Potrete conservare queste ciambelline in un barattolo di vetro o in una scatola di latta e deliziare le vostre colazioni per molti, molti giorni ^_^

Un po' meno se vi farete tentare anche per qualche spuntino pomeridiano ^_^


abc

Ferratelle veg: non una variante alla tradizione, ma una scelta ben mirata che offre un dolce irripetibile

Gli amici che mi seguono anche sulla pagina di Facebook avevano avuto un'anticipazione. La visita in terra abruzzese dello scorso agosto mi aveva arricchito di un attrezzo tipico della zona e averlo per me mi ha fortemente arricchito. Forse è proprio il legame con quelle tradizioni ad avermi tenuto sempre lontano da piastre elettriche per la preparazione di waffle. Perché le ferratelle..... sono le ferratelle. E le ferratelle vanno preparate con il ferro apposta. Vi confesso che questa meraviglia, che mi dà notevoli soddisfazioni, trova spesso spazio nella mia cucina, dando un tocco di magia alle mie colazioni domenicali. Insieme al ferro ho portato a casa anche un paio di ricette tradizionali. Ovviamente ognuno ha la propria ricetta, ogni famiglia la sua tradizione e ogni donna i suoi segreti. Ma io, che amo sperimentare, ho cercato (e sto cercando) di trovare la mia, la preferita. E come non avrei potuto dare un seguito a questa ricerca, se non approdando anche nell'universo veg? Tutto nacque da una battuta di mio fratello, vegano. Mi disse "chissà come poterle veganizzare". Eh, bella roba riuscire a trovare una soluzione mantenendo il sapore tipico di un preparato a base di uova e latte ^_^ Ci ho provato e ne sono rimasta soddisfatta. MA, e dico MA, non ritengo che queste siano la versione classica, in veste vegana. Queste sono a sé, con sapori loro, consistenze loro, profumi loro. Le vere ferratelle.... rimangono cosa differente.
Ma sono buone da non poterne più fare a meno ^_^

Ingedienti

60 g di yogurt di soia al limone
30 g di farina Petra 5
1 busrina di zafferano
1 cucchiaino di zucchero di canna Dulcita
1 pizzico di bicarbonato

Versate lo yogurt in una ciotola e unite lo zafferano. Mescolate bene, fino a scioglierlo completamente.
Unite lo zucchero e lavorate il composto con una frusta elettrica, fino a quando diventerà spumoso. Aggiungete poca farina alla volta e il pizzico di bicarbonato. Lavorate continuamente, in modo da ottenere un composto liscio e vellutato. Coprite la pastella con un foglio di pellicola trasparente e lasciatela riposare in frigo per circa mezz'ora.

Una volta trascorso il tempo mettete a scaldare il ferro sul fuoco. Se non aveste il ferro utilizzate la piastra elettrica, quindi accendetela e portatela a temperatura.
Quando sarà molto calda prendete un piccolo mestolino di pastella e versatelo sopra.
Chiudete subito il ferro e lasciatelo sul fuoco per circa un minuto, a fiamma media. Girate quindi il ferro e procedete per un minuto scarso la cottura.
Aprite e prelevate la ferratella. Procedete con la cottura fino a terminare la pastella.

A questo punto accompagnate le cialde come meglio desiderate. Io ho utilizzato la crema dolce di zucca e castagne, la ricordate???

Confesso che sono ghiotta di queste cialde anche senza condimento. Sono un modo veloce e sano di appagare il desiderio di una dolce e coccolosa colazione. Un momento che dovrebbe essere tra i più importanti della giornata. La pastella potrete prepararla anche la sera prima, in modo da averla pronta per quando approderete dal tepore del piumone alla cucina ^_^


abc

Maltagliati di crèpes alle castagne su note di clementine: i momenti perfetti per le ispirazioni travolgenti

Dando uno sguardo ai miei ultimi post, constato che non pubblico una ricetta di primo piatto dal 30 giugno, quando una deliziosissima zuppa di ceci scaldava un animo svuotato da un'importante perdita (solo Claudia è riuscita a corrompermi, in seguito, con un'insalata d'orzo, la sua ^_^). Pizzicata!!!! Non mangio molti primi ^_^ La pasta, beh, direi che ormai non la tocco da lunghi mesi. A volte penso al riso, a quello integrale. Altre volte penso a creare un impasto con le mie farine speciali, ma niente, non c'è verso che poi trasformi tutto in effetto tridimensionale. I perché li lascio nascosti dietro la porta. Diciamo che prediligo legumi, verdure, frutta e poco altro ^_^ Ma questa volta la folgorazione è arrivata così forte, che non ho potuto resistere. Un vago pensiero si è trasformato in certezza durante una sessione di allenamento, correndo i miei dieci chilometri domenicali ^_^ "Castagna e crudo", perfetto!!!!! "Castagna, clementina e crudo", è lui!!!!!! Forse il desiderio di provare questa nuova idea mi ha fatto correre più veloce che mai e, una volta tornata a casa, forte del tempo record e dell'idea travolgente, mi sono messa a pasticciare. Per l'ormai consolidata regola per cui non mischio mai le differenti proteine animali, le crèpes le ho volute senza uovo. Avevo già proposto la variante integrale, quindi ero quasi erta di fare centro anche questa volta. L'aggiunta della canapa sativa permette di eliminare l'utilizzo dell'olio e il sale nero conferisce all'impasto un colore ancora più particolare ^_^ Ma in fondo tutto sta qui, nell'ingrediente fondamentale. Sapete qual è? La testardaggine, ovvio ^_^ Questo piatto vince, vince decisamente e prepotentemente. E' IMPOSSIBILE resistere.

Ingredienti

Per le crèpes
25 g di farina di castagne
5 g di farina di canapa sativa
70 g di acqua
sale nero di Cipro
1 clementina (scorza)

Per il condimento
60 g di castagne bollite
70 g di acqua
5 g di olio evo + q.b.
1 clementina (scorza)
2 fette di prosciutto crudo magro
sale

Setacciate la farina di castagne e mescolatela alla farina di canapa sativa. Unite poca acqua alla volta e mescolate con una frusta, cercando di non creare grumi.
Grattugiatevi dentro la scorza della clementina, avendo cura di incorporare solo la parte più esterna, e unitevi il sale. Mescolate tutto e lasciate riposare la pastella in frigorifero, per un'ora almeno.
Nel frattempo tagliate la scorza dell'altra clementina a striscioline e fatela insaporire in un cucchiaio di olio evo in padella, a fiamma bassa.
Prendete le castagne, che avrete fatto bollire e avrete sbucciato, e unitele in un bicchierone con 5 g di olio evo e un pizzico di sale.
   Lavorate con un frullatore ad immersione, aggiungendo poca acqua alla volta, fino ad ottenere una crema vellutata e compatta, piuttosto densa.
Versatela in padella, insieme alla scorza della clementina e unitevi il prosciutto crudo tagliato a striscioline. Lasciate insaporire a fiamma bassa, aggiungendo poca acqua, se necessario, per ammorbidire tutto. Nel frattempo riprendete l'impasto e preparatevi a cuocere le crèpes.
Scaldate una padella antiaderente e ungetela con pochissimo olio. Quando satà molto calda versatevi un mestolino di pastella. Stendetela in una sfoglia sottile e lasciatela cuocere, a fuoco medio, perun paio di minuti. Abbiate cura nel girarla, poiché non avendo uova tenderà a rompersi facilmente.
Una volta capovolta, continuate la sua cottura per un altro minuto, quindi trasferite la crèpe in un piatto e procedete fino alla fine della pastella.
Quando le avrete preparate tutte, tagliatele a strisce. Unitele alla crema di castagne e mescolate tutto.

Non vi resta che servire il piatto. Armonioso, avvolgente, vi saprà regalare un'esperienza totalizzante.

Non credo ci siano parole che possano rendere meglio di un assaggio. Chiudete gli occhi e lasciatevi andare. Non ve ne pentirete.

abc

Gallette di riso venere alle nocciole e frutti rossi: doverose ammissioni e tattiche d’azione

Ho imparato, nel tempo e con l'esperienza, che iniziare un articolo o un discorso con una negazione è una scelta assolutamente perdente. Ebbene, questa volta mi tocca farlo. Consapevole, ma per necessità. Sì, perché so che NON sono la maga della fotografia. Non ho lo spazio, non ho l'attrezzatura, non ho la pazienza di creare maggiore disordine di quello che ci sia generalmente in casa e di trovare ulteriori energie per sistemare quel qualcosa in più di quello che già chiede attenzione, e la luce, qui, è veramente scarsa (uh, questa sì che è una bella scusa ^_^). Ma, e dico MA, la mia super fedele Canon compatta mi rende una modesta e orgogliosa apprendista foodblogger che cerca di trasmettere qualcosa più per le scelte di ingredienti, che per immagini. Anche perché queste gallette sono molto più sfiziose e travolgenti, che fotogeniche ^_^
Avevo aperto la saga del riso Venere presentandovi questi biscotti. Li ho fatti e rifatti così tante volte, che quella scorta di riso da ultimare è presto arrivata al termine. Non prima, però, di avere provato delle semplicissime gallette per la colazione. Dolci, insolite e sfiziose nelle varianti di consistenze, tra un chicco di riso, una nocciola, una bacca e un fiocco di farro. Decisamente irresistibili!!

Ingredienti

350 g di riso Venere bollito
45 g di frutti rossi essiccati
15 g di bacche di Goji
40 g d nocciole
75 g di malto di riso
15 g di fiocchi di farro soffiato

Se non l'aveste già pronto, procedete con la cottura del riso, in acqua leggermente salata. Prelevatene 350 g e versatelo in una ciotola capiente. Pestate grossolanamente le nocciole con un mortaio. Unitele al riso, insieme ai frutti rossi, alle bacche di Goji e al malto di riso. Mescolate tutto, in modo da creare un composto perfettamente amalgamato.
Unite, a questo punto, i fiocchi di farro soffiato. Mescolate ulteriormente.
Foderate una teglia con carta forno e versate il composto. Distribuitelo in maniera uniforme e compattatelo formando uno strato di non più di mezzo centimetro. Abbiate cura di non lasciare spazi e buchi nella sfoglia e di fare in modo che lo spessore sia uniforme. In questo modo la cottura sarà perfetta. Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 180°.
Infornate e cuocete per 40 minuti circa. Trascorso il tempo, sfornate e trasferite la sfoglia su un ripiano. Tagliate subito, magari con una rotella taglia pizza, formando delle gallette della forma preferita.
Lasciatele, quindi, raffreddare. A questo punto sporcatevi le mani ^_^

Potrete conservaer le gallette in un contenitore in frigorifero. Arriveranno al settimo giorno senza perdere un solo grammo di aroma. La fragranza di una colazione a portata di mano!!!

abc

Torta nocciolata al cioccolato con pere e pistacchi: la ricchezza che risiede nei piccoli dettagli

Parliamo di evento? Di grande evento? Di occasione? Di occasione speciale? Beh, se mi ha portato a creare una torta, come generalmente NON faccio, a prescindere da cosa sia.... è importante.
Qualche giorno fa avevo lanciato, a mo' di scherzo che qualcuno ha colto e assecondato, una sfida. Un contest non contest, in cui chiedevo, per il mio compleanno, di propormi la vostra torta. Di portarla, di spedirla, insomma.... di dedicarmela. Beh, confesso che l'affetto che ho ricevuto, in questa occasione, e che sto ricevendo è indescrivibile. Ho conosciuto, con voi, persone tanto meravigliose da non poter spiegare. Persone, voi, che ringrazio con tutto l'affetto possibile. Che sento scaldarmi dentro. Per ogni parola, per ogni gesto, per una torta, per un pensiero, per quel video registrato per me, per.... una presenza importante.
Ma come avrei potuto chiedervi tanto senza cogliere, io stessa, l'occasione di preparare la mia versione, quella che potesse rappresentarmi e conquistarmi? In occasione dell'incontro con la dolcissima Marzia, il giorno in cui lei mi portò la sua torta specialissima, con il suo "tanti auguri Erica", mi lasciai affascinare dal contesto: il Cake Design Festival che si è tenuo allo Sheraton di Malpensa. Tornai a casa con un paio di immancabili nuovi acquisti. Ne ho utilizzato una parte per creare questa tortina. Piccola, solo per me, ma davvero speciale. Ci sono i miei ingredienti preferiti, c'è la mia consapevolezza, c'è un percorso di conoscenza e di vita, c'è la voglia di volermi bene. E di condividerla con voi.

Ingredienti

Per la base di cioccolato
100 g di Okara di nocciole
100 g di malto di riso bio
150 g di cioccolato fondente al 72%
150 g di latte di nocciola
125 g di farina Petra 5
8 g di cremor tartaro
1/2 cucchiaino di aceto di mele
35 g di olio di semi di soia
1 pizzico di sale

Per la farcitura
100 ml di crema al pistacchio
pera essiccata in fettine
10 g di pistacchi

Mettete l'Okara di nocciole in un boccale (l'Okara è ciò che rimane della nocciola, nella preparazione del latte. In assenza di questo, tritate finemente 200 g di nocciole, ma diminuite l'olio a 20 g).
Unite il malto di riso e lavorate, fino ad ottener euna crema densa e morbida. Aggiungete 100 g di cioccolato fondente e tritate tutto. A parte, fate sciogliere i rimanenti 50 g di cioccolato e lasciate raffreddare.
Mischiate il cremor tartaro alla farina e tenete da parte. Accendete il forno a 180° e rivestite una teglia con carta forno. Io ho utilizzato una teglia rettangolare da 30 cm x 20 cm.
Versate, poco alla volta, il latte di nocciola tiepido nel composto di nocciole e cioccolato. Unitevi, quindi, la farina, un cucchiaio dopo l'altro, l'aceto di mele e il sale. Per ultimo versate il cioccolato fuso e mescolate fino ad ottenere un impasto uniforme.
Versatelo nella teglia e livellatelo con un tarocco. Non avrete una crema sufficientemente liquida che possa distribuirsi da sola, per cui abbiate pazienza e curate questo passaggio.
Infornate, lasciando sul fondo una ciotola con dell'acqua. Fate cuocere per 30 minuti. Controllate con la punta di un coltello che sia pronta, quindi sfornate. Trasferite la torta su una gratella e lasciatela raffreddare.
Una volta fredda, tagliatela secondo lo stampo scelto, 2 pezzi per ciascuna dimensione di strato.
Procedete ora alla composizione. Unite i due strati della stessa dimensione con la crema di pistacchio. Sovrapponeteli tra loro, insieme alle altre, utilizzando sempre la crema di pistacchio.
Tagliate, ora, le fette di pera a metà. Sistemate ogni parte su un lato di ciascun livello di torta, poi una parte come base, sul fondo.
Terminate spolverando con la granella di pistacchi, ottenuta pestandoli in un mortaio, grossolanamente.
Riponetela in frigorifero e lasciate che riposi per almeno un paio di ore.

Nel frattempo deliziatevi con i ritagli della base: vi garantisco che sarà difficile fermarsi!!!! Non vi sembrerà di assaporare una torta "senza". Senza, uova, senza latte vaccino, senza burro, senza zucchero. Gli scettici si ricrederanno e i convinti..... sorrideranno!




Perché, di fronte a tanta sana e consapevole bontà, non si può che compiacersi!!












Un ringraziamento particolare va a Marzia per la sua torta crudista e a mio fratello, per la sua mitica Sacher vegana. Siete unici!!!!

abc

Gallette di germogli Alfalfa ai ceci: la scoperta che dà vigore alla missione ‘salute e gusto’

Ne ho sempre ignorato l'esistenza, fino al giorno in cui me li sono trovati davanti agli occhi. Una distesa di germogli, tutti diversi gli uni dagli altri. Così tanti che quelli di soia, ormai una costante nella mia alimentazione, risultavano perfino banali. Avrei potuto prenderli tutti, ma il cuore mi ha dato la possibilità di sceglierne uno, oltre ai classici. Piccoli, delicati, frizzanti, pieni di vita..... ho scelto loro. Alfalfa. Bene, ora imparo qualcosa di nuovo. Nella mia documentazione ho scoperto che si tratta di un'erba medicinale e che è anche preziosissima. Sulla pagina di Germogliamo.it ho scoperto tutta questa ricchezza:
"L'erba medica o alfalfa é la "regina" dei germogli, e tra i più ricchi di contenuti nutritivi: è un'ottima fonte di vitamina C, vitamina K, vitamine del gruppo B, acido folico e sali minerali (ferro, magnesio, fosforo, zinco e altri); è inoltre una buona fonte di proteine (con numerosi aminoacidi essenziali), vitamina A, vitamina PP e calcio. Contiene poi numerosi enzimi essenziali per il processo digestivo, che permettono una facile assimilazione degli alimenti, senza affaticare l'organismo e prevenendo i processi di invecchiamento.
In virtù di queste eccezionali proprietà nutritive, dell'assenza di colesterolo e del bassissimo contenuto di grassi, i germogli di erba medica costituiscono un alimento veramente sano e completo, con un apporto di calorie molto limitato; inoltre, l'elevato contenuto di fibre favorisce una sensazione di sazietà
". 
Cheddire.... valeva la pena di provarci, no? Non so perché, ma ci ho visto subito delle frittatine. Particolari, perché al posto delle uova è entrata in gioco la mia amata farina di ceci. Sono versatili, oltre che sfiziose. Da farcire, arrotolare, accompagnare ad una qualsiasi portata o in purezza, sapranno sicuramente appagare il palato, nutrendo e arricchendo con sapienza il nostro amato organismo. La mia missione cucina sana e gustosa continua!! ^_^

Ingredienti

10 g di farina di ceci
1/2 cucchiaino di semi di cumino
40 g di acqua
100 g di germogli di Alfalfa
10 g di olio evo
sale

Mettete in un recipiente la farina di ceci e unite i semi di cumino.
Aggiungete l'acqua, poca per volta, mescolando con una frusta in modo da non creare grumi. Quando sarà diventata una pastella omogenea, mettetela a riposare in frigo, per almeno un'ora.
Nel frattempo portate a bollore dell'acqua salata. Prendete i germogli, sciacquateli e fateli sbollentare per circa 1 minuto. Scolateli e trasferiteli su un panno pulito. Allargateli e lasciateli asciugare.
Riprendete la pastella, unitevi sufficiente sale (dipende dai gusti, io non eccedo mai e ne aggiungo un pizzico abbondante) e versate l'olio. Mescolate bene, quindi immergetevi i germogli.
Mescolate fino a rendere tutti i germogli avvolti dalla pastella.
Coprite una teglia da carta forno e ungete leggermente la superficie con un pennellino. Portate il forno in temperatura, a 210°.
Prelevate una forchettata di germogli e sistematela sulla teglia, dandole una forma arrotondata e piatta. Procedete fino alla fine e versate su ciascuna galletta un po' della pastella rimanente.
   Infornate su un ripiano piuttosto alto e cuocete per circa 20 minuti. Il tempo di cottura dipenderà dal vostro forno. Controllate che si dorino, ma che non arrivino a colorarsi troppo.
Quando saranno pronte sfornatele e trasferitele su carta assorbente.
A voi il piacere di gustarle e contestualizzarle secondo i vostri gusti. Sono perfette da preparare in aticipo: mantenendole al caldo e facendole gratinare prima di servirle, riacquisiranno la croccantezza che le rende speciali!!

Siete pronti ad una nuona esperienza sensoriale? ^_^
Sono certa che non ne potrete più fare a meno!!

abc

Biscotti di riso Venere al cocco: dall’idea all’assaggio per mezzo di un’irresistibile visione audace

Parto dal semplice. Semplice inteso come "scontato". A cosa mai avrei potuto pensare per il mio amato burro salato di arachidi? Inevitabile, un biscotto. Certo, ma vorreste mai che potessi mettere sul piatto della bilancia solo la sfida con questo nuovo ingrediente? Ovviamente no. Ovviamente sono arrivata a questo biscotto andando incontro ad un'esigenza. Sì, ho aperto la mia dispensa e..... di fronte ai "non mangio più lievitati", "non mangio più riso", "non mangio più cereali", (quanto amo i capricci del mio stomaco ^_^) mi sono trovata questo pacco di preziosissimo riso Venere che implorava attenzione. Biscotti!!!!! Biscotti Venere, ma li immaginate? Avrei potuto trasformare questo riso in farina, ed utilizzarla come parte integrante (e non come copertura come in queste indimeticabili crocchette). Ma la luce mi si è accesa su un altro dettaglio: non uso uova, lo so, e allora come posso creare un composto che dia consistenza e compattezza senza richiedere "farina e liquidi"? Ma facciamolo cuocere, prima, questo riso!!!! Così sono nati, passo dopo passo, idea dopo idea, forma dopo forma, questi folli biscotti.
Che hanno girato un po' di palati, lo ammetto, lasciando sempre stupore e incredulità. Dolci, ma non troppo, fragranti, e anche tanto, sfiziosi, ma non grassi. Insomma.... il biscotto perfetto! E tutta la scorta di riso è...... finita qui, nelle centinaia di biscotti che, a più riprese, ho deliberatamente sfornato.

Ingredienti

70 g di riso Venere bollito
35 g di malto di riso
45 g di burro salato di arachidi
60 g di semolino di riso
20 g di cocco in scaglie
zucchero di canna grezzo per la rifinitura

Fate bollire il riso Venere in abbondante acqua salata (ma non troppo!). Quando sarà ben morbido, dopo i 40 minuti di cottura, scolatelo e fatelo raffreddare.
   Versatelo in un boccale e unitevi il malto di riso e il burro di arachidi. Azionate le lame e frullate tutto fino a creare un composto alquanto omogeneo.
Unite, a questo punto, il semolino di riso e il cocco. Impastate bene tutto, fino a quando gli ingredienti saranno ben amalgamati.
Formate un panetto, con l'impasto, e avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente. Lasciate riposare in frigorifero per almeno un'ora.
Trascorso il tempo, prelevate poco impasto alla volta, formate una pallina lavorandolo tra le due mani e schiacciateli delicatamente con un dito, in modo da formare un incavo nel centro.
Sistemate i biscotti, così formati, su una placca coperta da carta forno.
Portate il forno in temperatura, quindi inserite la teglia e procedete la cottura a 180°, per circa 30/40 minuti.
I biscotti dovranno asciugarsi e diventare croccanti, ma non dovranno bruciare.... e il passo è davvero breve ^_^ Controllate la cottura in base al vostro forno.
Quando saranno pronti sfornateli e sistemateli su una gratella, per farli raffreddare.

Raffreddando acquisiranno consistenza e manterranno la loro perfetta fragranza.
Potrete conservarli per molti giorni in un barattolo di vetro, oppure in una scatola di latta.

Il sapore del riso Venere conferisce un aroma unico, che emerge morso dopo morso e inebria il palato. Il profumo..... indescrivibile!!

Se vorrete potrete spolverare dello zucchero di canna sui biscotti appena sfornati: la nota dolce completerà il panorama di sapori.


abc

Biscotti integrali con noci e frutti rossi: tracce che segnano il binario dei ricordi

Parlare di questi biscotti è un po' come ripercorrere strade passate. Sì, perché tanta è la mia ricerca di fragranze nuove che addolciscano la colazione e qualche spuntino, che non faccio in tempo a preparare una versione di biscotto che sono già a quella successiva. E quando ve ne parlo, è sistematico, non sono che un vecchio ricordo.
I primi tempi in cui ho iniziato ad approcciarmi alle preparazioni "no butter", ho trovato rifugio nella mia magica margarina. Ottima, genuina e sorprendente soluzione. Mi piace che i dolci che preparo in casa siano "miei" a partire dalle materie prime e tutto quello che posso produrre io, lo produco con infinito piacere. Ma è anche vero che mi piace, in un percorso conoscitivo, mettere insieme scoperte, sapori, piaceri. Amo la frutta secca, su questo non ci sono dubbi. E la frutta secca è ricchissima di grassi. Grassi benefici per il nostro organismo (ma sempre con moderazione!!!). Perché, allora, non sfruttare queste potenzialità e accostarla alla margarina, permettendo di diminuirne la quantità necessaria? In fondo la frutta secca nella mia dispensa non manca mai, davvero mai. Così ecco la soluzione: gli istinti di biscottatrice conpulsiva così possono essere ascoltati, assecondati e..... soddisfatti ^_^ Ah, ovviamente lo zucchero è superato :D Solo un lontano, lontanissimo ricordo.

Ingredienti

150 g di farina integrale
100 g di farina di orzo integrale
100 g di margarina
65 g di malto di riso
30 g di noci
15 g di frutti rossi
25 g di latte di soia
sale rosa dell'Himalaya

Unite in un boccale le noci e i frutti rossi. Tritateli grossolanamente, quindi unitevi il malto di riso.
   Impastate fino a formare una base perfettamente omogenea.
Aggiungete, quindi, la margarina e create una crema.
A questo punto miscelate le farine e iniziate ad incorporarle poco alla volta. Unite anche il sale, un pizzico sarà sufficiente.
Impastate fino ad ottenere un composto compatto.
Formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per almeno un'ora.
Quando sarà trascorso il tempo riprendetelo. Infarinate il piano di lavoro e stendete l'impasto in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro.
Con una formina della forma desiderata ritagliate i biscotti, fino a terminare la pasta.
Foderate una teglia con carta forno, quindi adagiatevi i biscotti appena creati.
Accendete il forno ad una temperatura di 180° e, una volta in temperatura, infornate.
Lasciate cuocere per circa 30 minuti, girando la teglia a metà cottura se vedeste che la doratura non fosse uniforme. Ormai ho capito che nel mio forno questo passaggio è d'obbligo.
A questo punto sfornate i vostri biscotti e lasciateli raffreddare su una gratella.
Quando saranno ancora caldi potrete spolverarli con dello zucchero di canna polverizzato. In genere è un passaggio che evito, ben consapevole che andrà a discapito dell'aspetto. E' solo l'attenzione per la quantità di zuccheri a fermarmi, ma certamente ne gioverà sia la vista, che il palato ^_^
A questo punto non vi rimane che l'assaggio, sempre che non abbiate ceduto nella fase post sfornamento ; ))

Potrete conservare i biscotti in un barattolo di vetro, oppure in una scatola di latta. Dureranno parecchi giorni. Di certo più di quelli che la vostra golosità concederà loro!!!

abc

Sesamini al burro salato di anacardi: il traguardo che non ti aspetti, il piacere che ti conquista

Quando pensai a questo biscottino, non immaginai che ciò che ne sarebbe venuto fuori sarebbe stato così sorprendente. A dirla tutta non sapevo neanche se aspettarmi un biscottino da dolce oppure uno da aperitivo. Ho preso i miei amatissimi anacardi, ci ho aggiunto una manciatina di sale e ho iniziato a frullare. Man mano che tutto si trasmormava in crema.... davanti ai miei occhi prendevano forma questi piccoli bottoncini. Come sempre accade ogni volta in cui mi concedo ai senza (senza burro, senza uova, senza latticini), la paura di avere un impasto troppo morbido, oppure poco friabile, insomma poco riuscito, si impadronisce di me. Ma non è certo questo a fermarmi. Mi piace pensare che il buono possa anche risiedere in alimenti privi di ingredienti inadatti agli intolleranti, oppure eliminati per scelta etica. E ci provo sempre. In genere vivo con preoccupazione l'attesa, seppur la certezza che un insuccesso possa gravare solo sul mio palato renda tutto più leggero. Ma, se certe volte le scelte hanno portato con loro aspettative troppo elevate affinché il risultato potesse essere all'altezza, ci sono sfornate che fanno pieno centro: questi sesamini sono un successo senza precedenti!

Ingredienti

Per il burro di anacardi
150 g di anacardi tostati
5 g di sale grosso

Per i biscotti
185 g di farina integrale
25 g di farina di soia tostata
5 g di bicarbonato
burro di anacardi
100 g di malto di riso
35 g di latte di avena
25 g di semi di sesamo

Iniziate preparando il burro. Inserite in un boccale gli anacardi e unitevi il sale. Azionate le lame e fatele girare, pulendo di tanto in tanto le pareti del boccale, fino a quando avrete ottenuto una crema.
Trasferite tutto in un contenitore e riponete in frigo, fino a quando sarà raffreddato completamente. In questo modo acquisirà anche compattezza. Passate quindi alla preparazione dell'impasto.
Setacciate e mescolate le farine, con il bicarbonato.
   Unite il malto di riso e iniziate ad impastare, inserendo, poco alla volta, il burro di anacardi e il latte di avena. Impastate fino a quando otterrete un impasto compatto.
Formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e ponetelo in frigorifero, a riposare, per almeno un'ora.
Trascorso il tempo riprendete la pasta e tagliatela in piccole fette. Tirate ciascuna fettina in salamotti del diametro di circa 2 centimetri.
Sistemate su un foglio i semi di sesamo, quindi passateci sopra il salamotto di pasta, in modo che si copra completamente.
Tagliate la pasta in piccole fettine di mezzo centimetro, o poco più. Sistemate ciascun diamantino su una teglia coperta da carta forno.
Procedete con la lavorazione fino a terminare tutto l'impasto.
Accedete, a questo punto, il forno. Quando avrà raggiunto la temperatura di 180° infornate la teglia e cuocete i sesamini per circa 30 minuti. Fate attenzione che la cottura sia uniforme: eventualmente, a metà cottura, girate la teglia.
Una volta che li vedrete dorati spegnete il forno, estraete la teglia e sistemate i biscotti su una gratella, su cui li lascerete raffreddare.
In questo modo acquisiranno croccantezza.

A questo punto non dovrete fare altro che procedere all'assaggio.

Si possono conservare per molti giorni in un barattolo di vetro o in una scatola di latta. Manterranno la loro meravigliosa consistenza e non perderanno sapore e fragranza.

Potrete presentare queste chicche azzardando un accostamento dolce (sono favolosi con il cioccolato!!!!) oppure, in un buffet d'aperitivo, con una salsa delicata e sfiziosa. Beh, io quella salsa l'ho preparata e..... presto ve ne parlerò.

Per il momento..... godete di questa delizia in tutta semplicità!!

abc

Budino di pesche su miglio al cioccolato: la proiezione di un pensiero audace

Quando vi parlai di questa confettura, in realtà, il mio pensiero navigava oltre. Quella crema di pesche, Rhum e salvia è nata avendo ben chiara la sua successiva contestualizzazione. L'idea mi frullava in testa da lungo tempo: quella base di miglio al cioccolato mi incuriosiva al limite della resistenza ^_^ e non avrei potuto che mettere in atto un altro piccolo esperimento e assaggiarne il risultato. Se il principio di cottura di questa preziosa pianta erbacea è quello dell'assorbimento, perché non evolverlo e sfruttarne le potenzialità? Così ho arricchito la quantità di liquido richiesta con del fondentissimo cacao. Che, insieme alle pesche, al retrogusto di Rhum, alle nocciole, in un incontro di consistenze diverse, rendono l'esperimento decisamente riuscito. E, il dolce, assolutamente adatto anche a chi persegue un'alimentazione controllata, appaga papille e anima.

Ingredienti

50 g di miglio
10 g di cacao amaro
170 g + 20 ml di latte di soia 
5 g di zucchero di canna grezzo   
1/2 cucchiaino di agar agar 
1 limone (scorza)  
1 vasetto da 350 ml di confettura di pesche
20 g di nocciole   

Iniziate mescolando la scorza grattugiata del limone alla marmellata di pesche. Tenete da parte e lasciate insaporire.
Sciogliete in 170 g di latte do soia il cacao e lo zucchero di canna. Versatevi il miglio, precedentemente sciacquato sotto acqua corrente, e ponete tutto sul fuoco, coperto. Portate ad ebollizione, quindi abbassate la fiamma e fate cuocere fio al completo assorbimento del liquido. Spegnete, quindi, la fiamma e lasciate intiepidire.
   Dividete il miglio in due vasetti e compattatelo bene al fondo. Lasciatelo riposare.
Scioliete l'agar agar in 20 ml di latte di soia, quindi versate tutto nella confettura di pesche. Portate ad
ebollizione e lasciate cuocere per circa 3 minuti.
A questo punto spegnete il fuoco e versate la crema sopra il miglio. Lasciate raffreddare a teperatura ambiente, fino a quando sarà tiepido. Quindi spostate i vasetti in frigorifero e lasciateli per almeno un'ora. In questo modo il dolce acquisirà consistenza.
Prima di servire spezzettate le nocciole in un mortaio, piuttosto grossolanamente, e coprite la superficie.

Tenete i budini fuori dal frigo un'oretta prima dell'assaggio.

Non vi resta che assaporare questo insolito dessert.

Sapori, consistenze.... un modo diverso per stupire i vostri ospiti, e per coccolare i vostri palati!!


abc

INSTAGRAM FEED

Follow on Instagram