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Involtini di tacchino con radicchio, parmigiano e mandorle: quando l’idea parte dal…. cuore

Sono sempre meno i piatti a base di carne che vi propongo. Ne mangio poca e quella che mangio prevede una cottura così semplice, che non merita menzione. La mia identità onnivora trova sempre più spazio in forme culinarie che non prevedono carni. Non so, è come se il pensiero di utilizzare ingredienti che nascano dalla sofferenza animale mi portasse a sentirmi più serena nello studio di altri alimenti, ed è come se questa direzione mi stimolasse maggiormente la fantasia.
Però ho ancora questa àncora che mi tiene legata alle tradizioni. Così, un giorno come tanti, ho sentito il desiderio di provare un involtino con una farcitura particolare. Effettivamente questo piatto è nato così: dal cuore. Ho idealizzato un trito di parmigiano e mandorle (rigorosamente con la pelle) in una foglia di radicchio e vi ho associato un involucro.
Piatto semplice, delicato e saporito. Che conquista proprio lì, nel cuore morbido e fragrante. Credo che, in vista dell'arrivo della bella stagione, con una buona melanzana tagliata spessa, o con un peperone carnoso possa essere un involtino ideale!!

Ingredienti

2 fettine di tacchino (le mie da 125 g l'una)
30 g di parmigiano
10 g di mandorle con la pelle
4 foglie di radicchio rosso lungo
2 fettine di prosciutto crudo
50 ml di vino bianco secco
olio evo
sale
pepe

Tritate finemente il parmigiano e le mandorle. Mescolateli tra di loroe teneteli da parte.
Lavate accuratamente le foglie di radicchio e asciugatele.
Adagiate su un piano le fettine di tacchino. Copritene ciascuna con una fettina di prosciutto crudo. Tagliate verticalmente le foglie di radicchio, in modo da poteerle appiattire e posatene due su ciascuna fetta di carne.
A questo punto coprite interamente le foglie di radicchio con la farcia di parmigiano e mandorle. La sapidità del formaggio non richiederà aggiunta di sale all'interno dell'involtino.
Arrotolate la fettina di carne, cercando di stringerla il più possibile. Chiudetela ai lati con dei piccoli spiedi o don degli stuzzicadenti-
Scaldate in una padella un filo di olio evo e, quando sarà caldo, adagiatevi gli involtini.
Fate rosolare per circa un minuto e poi girateli. Rosolateli anche dal lato opposto, poi sfumate tutto con il vino bianco.
Salate e pepate a piacere, abbassate la fiamma e coprite la padella. Cuocete per circa 15 minuti, girando di tanto in tanto gli involtini, in modo che cuociano in maniera uniforme. Se docessero asciugare troppo, aggiungete un po' di acqua durante la cottura.
Spegnete la fiamma e togliete gli spiedi. Prelevate gli involtini e tagliateli a fettine.
Impiattateli e serviteli. Gustateli caldi e filanti, non ve ne pentirete!!
I sapori decisi del parmigiano e del prosciutto contrasteranno con la delicatezza della carne e con la freschezza del radicchio.
Un buon contorno semplice e delicato farà di questa portata un delizioso secondo piatto.



abc

Ossobuco di tacchino e besciamella di zucca aromatizzati al rosmarino: poche idee e confuse, ma un solo punto fermo

Giornate caotiche. Giornate in cui si cerca di mettere insieme qualcosa, di dare ordine, di seguire una logica. E più si cerca di sistemare tutto, meno si riesce a concretizzare. I pensieri rimbalzano tra situazioni diverse, inizio cinque lavori e non ne porto a termine uno. E, in tutto questo tempo, mi dico "ma perché?". Già, perché? Anche la cucina, ultimamente, segue questa illogica. Inizio da un'idea, poi cambio, poi inserisco, poi riprendo, e difficilmente qualcosa mi rapisce irrimediabilmente. Imputo tutto questo al cambiamento di clima, di alimenti, di ritmi. Insomma, il mio solito periodo di adattamento. Di certezza ne avevo solo una: ossobuco di tacchino. Contorni, sapori, consistenze sono nate dopo, sono arrivate di conseguenza, in corso d'opera. Ma l'importante è sempre il risultato. E anche questa volta mi sento soddisfatta!

Ingredienti

1 ossobuco di tacchino
190 g di zucca (cotta precedentemente nel forno o a vapore)
3 rametti di rosmarino
50 + 10 ml di vino rosso
40 + 50 ml di acqua
olio evo
sale
1 spicchio d'aglio
1/2 cucchiaio raso di farina di riso

Lavate i rametti di rosmarino, asciugateli accuratamente e liberate gli aghi dai rami. Tritateli con l'aiuto di una mezzaluna. Tenetene da parte mezzo cucchiaino e utilizzate il rimanente per impanare l'ossobuco.
Fate scaldare in una padella l'olio evo e, quando sarà caldo, aggiungete lo spicchio d'aglio. Fate insaporire qualche istante, poi unite la carne. Fatela rosolare a fiamma viva per un paio di minuti, da entrambi i lati.
A questo punto sfumate con 50 ml di vino rosso, salate e abbassate la fiamma. Fate cuocere, coperto, per circa 40 minuti, girando di tanto in tanto e aggiungendo acqua se necessario.
Mentre la carne cuoce occupatevi della zucca. Tagliatene 90 g a dadini non troppo piccoli. Il rimanente frullatelo con 40 g di acqua e 10 ml di vino rosso. Salatelo a piacere e scaldatelo.
Fate scaldare un cucchiaio di olio evo e unitevi la farina di riso. Mescolate velocemente e poi aggiungete, poco alla volta, la crema di zucca. Unite ancora 50 ml di acqua circa e mettete sul fuoco. Aggiungete il rosmarino tenuto da parte e portate a bollore, mescolando. Fate addensare la crema a piacimento, poi spegnete il fuoco.
Fate saltare in una padella molto calda, con un filo d'olio, la zucca tagliata a dadini, in modo che diventi piuttosto croccante.
A questo punto impiattate.

L'aroma del rosmarino farà da cornice all'unione dei sapori dolce della zucca e la delicato del tacchino.

E la carne sarà tenerissima!



E
abc

Ossobuco di tacchino e finocchi gratinati alla liquirizia: la soluzione in un taschino

"Ma perché quando l'ho vista, là, esposta magnificamente sul ripiano dello scaffale, non l'ho presa? Perché ho stuzzicato la fantasia senza creare i presupposti per renderla tangibile?". Inizia così: ho un ossobuco di tacchino a cui ho creato un immaginario vestito e non ho la stoffa per confezionarlo. Non è che si possa adattare un qualsiasi altro tessuto quando l'effetto che vuoi ottenere è PROPRIO QUELLO!! Ma è in un confronto, in una battuta colta al volo, che si riaccende la speranza. Perché lo so....ricordo bene....in quel taschino....nella borsa usata un paio di giorni fa....qualcosa mi ricordava il suono delle maracas. Eccole!!!!! Pepite di liquirizia pura. E' proprio vero che la borsa di una donna può contenere risorse infinite. Ora tutto prende forma....

Ingredienti

1 ossobuco di tacchino
1 finocchio
1 cucchiaino di farina di riso (io Baule Volante, impalpabile)
1 cucchiaino di polvere di liquirizia pura
50 ml di vino bianco secco
parmigiano grattugiato
sale
olio evo

Mischiate 1 cucchiaino di farina di riso con mezzo cucchiaino di liquirizia in polvere. Impanate l'ossobuco di tacchino in modo da coprirlo interamente.. Fate scaldare un filo di olio evo in padella e adagiate la carne, facendola rosolare a fiamma viva un minuto per parte. Bagnate con il vino bianco, salate e abbassate la fiamma. Coprite e cuocete a fiamma molto bassa per 1 ora e mezzo, aggiungendo un po' di acqua di tanto in tanto, se risultasse troppo asciutto. Giratelo almeno un paio di volte in modo da farlo cuocere uniformemente.
Nel frattempo mondate i finocchi, tagliateli a fettine verticali di 1 centimetro di spessore, lavateli e passateli brevemente in padella con un po' d'olio, un goccio d'acqua e sale. Quando si saranno ammorbiditi trasferiteli in un piatto. Grattugiate il parmigiano, unite il restante mezzo cucchiaino di liquirizia in polvere e mischiate bene. Cospargete il composto sui finocchi e fate gratinare per 15 minuti (io li ho gratinati nel microonde). Quando il fondo di cottura della carne si sarà addensato spegnete il fuoco e trasferite l'ossobuco nel piatto, accanto ai finocchi. Cospargetelo con la salsina ottenuta in cottura e servite.



La carne risulterà morbidissima, tanto da sciogliersi in bocca, 
e si legherà curiosamente alla glassa di liquirizia.
abc

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