Grazie a questo piccolo spazio, in cui condivido le mie esperienze culinarie e i miei piccoli esperimenti, ho conosciuto e continuo a conoscere molte persone. Sono spesso donne mosse dalla stessa passione, anche se spesso con sfumature di carattere diverse. Un po' di tempo fa, grazie ad uno scambio di battute su un post condiviso in Facebook, ho avuto modo di incontrare lei, la dolcissima Alessia. Nella nostra conoscenza virtuale l'ho sempre ritenuta una persona lontana dalla mia realtà, per interessi, per abitudini, per il modo di approcciarsi a questo mondo, molto più social di me. Poi è arrivato il giorno del nostro incontro, davanti a quella tanto agognata pizza. Una serata di piacevolissime chiacchiere. E, da lì, si è innescato un processo di conoscenza e di condivisione che, ad oggi, mi rende felice. Alessia è una persona semplice, generosa, solare e intensa. La sua pagina è lo specchio della sua genuinità.
In un sabato di marzo, a colazione da lei per un evento organizzato tramite Gnammo, mi ha presentato una linea formidabile di liquirizia e prodotti a base di liquirizia: la Lakrids. Come sempre accade quando incontro un ingrediente nuovo, ho iniziato a fantasticare su quanto avrei potuto creare. E allora eccola, lei, presentarsi con un vasetto di sciroppo e con un barattolino di polvere di liquirizia. "Fanne quello che vuoi". Ci ho pensato per molto tempo, ma l'idea non trovava mai la giusta dimensione, quella che fa scattare l'interruttore e rendere tangibile il pensiero. Fino a quando ha preso vita questo budino. Conoscete i miei azzardi, sapete che i miei gusti sono audaci e che le sfide mi piacciono solo se non sono banali. Non è un classico dolce. Non è neanche il classico riso al latte. Ma è speciale: lo è nel sapore, lo è nell'idea e lo è nel gesto generoso che spero di ricambiare con.... un assaggio ^_^
Ingredienti
Per il budino
60 g di riso carnaroli
250 g di acqua
1 pizzico di sale rosa dell'Himalaya
25 g di sciroppo di liquirizia Lakrids
150 g di latte vegetale (io di mandorla)
1/2 cucchiaino di agar agar
45 g di miele di castagno e di tiglio (o malto di riso)
Per il cuore fondente
100 g di pere Williams (peso al netto degli scarti)
60 g di cioccolato bianco
5 rametti di timo fresco
1/2 cucchiaino di farina di semi di carrube
1 g di farina di limoni
Per la finitura
1/2 cucchiaino di farina di mandarino
1/2 cucchiaino di polvere di liquirizia Lakrids
Portate ad ebollizione l'acqua, quindi versate il riso, il sale e lasciate bollire, a fiamma bassa e con un coperchio, fino a quando il liquido si sarà assorbito completamente. Una volta che sarà cotto, spegnete la fiamma e lasciatelo intiepidire.
Nel frattempo sbucciate le pere ed eliminate il torsolo. Tagliatele a tocchetti, inseritele in un bicchierone e frullatele, insieme ai rametti di timo precedentemente lavati. Lavorate tutto fino ad ottenere una crema omogenea. Tenetela da parte.
Sciogliete a bagno maria il cioccolato bianco con la farina di limone. Una volta che sarà cremoso unitevi la purea di pera e la farina di semi di carrube. Lasciate sul fuoco, sempre a bagno maria, fino a quando il composto sarà prossimo all'ebollizione. Spegnete e lasciate raffreddare.
Stemperate l'agar agar con il latte vegetale, quindi mettetelo sul fuoco e portatelo a bollore. Lasciatelo bollire per 3 minuti circa.
Riprendete il riso. Versatevi il miele (o il malto di riso), lo sciroppo di liquirizia e il latte bollente. Mescolate velocemente, quindi frullate tutto con un braccio ad immersione. Dovrete lavorare fino a quando la crema sarà perfettamente vellutata.
Mescolate la farina di limoni con la polvere di liquirizia e distribuitene un po' in ogni stampino utilizzato per il budino.
Versate in ciascuno stampo la crema di riso, fino a riempirne poco più della metà.
Lasciate raffreddare in frigorifero fino a quando si sarà rappreso, quindi riprendete gli stampi. Ponete, su ciascun budino un cucchiaino abbondante di crema di pere e cioccolato bianco, quindi finite di riempire con la crema di riso.
Lasciate riposare in frigorifero fino a quando si sarà rappreso completamente. Potrebbero essere sufficienti 4 ore, ma io ho preferito lasciarli tutta la notte.
Quando sarà ora di servirli, capovolgeteli su un piattino ed estraeteli dal loro stampo. Guarnite con un filo di sciroppo di liquirizia e.... Gustate!!!! A piacere potrete spolverizzare con altra polvere di liquirizia e farina di limone e, magari, presentare il piatto con un rametto di timo fresco. In ogni caso la sorpresa starà nell'assaggio.
Se l'esterno è un involucro morbido, intenso e avvolgente, il cuore è una dolce carezza di aromi e freschezza.
L'audacia mi ha ripagato, anche questa volta.
Se desideraste la consistenza più solida del budino, aumentate di metà la dose dell'agar agar, oppure prolungate l'ebollizione del latte.
Semplice gusto personale che non modifica il sapore.
A voi la vostra versione e a voi il piacere di deliziare e stupire i vostri palati!!
E, scusate se mi rivolgo solo a lei, ma è grazie a lei che sono arrivata qui.... Alessia, a noi il prossimo goloso incontro!! ^_^
abc
In un sabato di marzo, a colazione da lei per un evento organizzato tramite Gnammo, mi ha presentato una linea formidabile di liquirizia e prodotti a base di liquirizia: la Lakrids. Come sempre accade quando incontro un ingrediente nuovo, ho iniziato a fantasticare su quanto avrei potuto creare. E allora eccola, lei, presentarsi con un vasetto di sciroppo e con un barattolino di polvere di liquirizia. "Fanne quello che vuoi". Ci ho pensato per molto tempo, ma l'idea non trovava mai la giusta dimensione, quella che fa scattare l'interruttore e rendere tangibile il pensiero. Fino a quando ha preso vita questo budino. Conoscete i miei azzardi, sapete che i miei gusti sono audaci e che le sfide mi piacciono solo se non sono banali. Non è un classico dolce. Non è neanche il classico riso al latte. Ma è speciale: lo è nel sapore, lo è nell'idea e lo è nel gesto generoso che spero di ricambiare con.... un assaggio ^_^
Ingredienti
Per il budino
60 g di riso carnaroli
250 g di acqua
1 pizzico di sale rosa dell'Himalaya
25 g di sciroppo di liquirizia Lakrids
150 g di latte vegetale (io di mandorla)
1/2 cucchiaino di agar agar
45 g di miele di castagno e di tiglio (o malto di riso)
Per il cuore fondente
100 g di pere Williams (peso al netto degli scarti)
60 g di cioccolato bianco
5 rametti di timo fresco
1/2 cucchiaino di farina di semi di carrube
1 g di farina di limoni
Per la finitura
1/2 cucchiaino di farina di mandarino
1/2 cucchiaino di polvere di liquirizia Lakrids
Portate ad ebollizione l'acqua, quindi versate il riso, il sale e lasciate bollire, a fiamma bassa e con un coperchio, fino a quando il liquido si sarà assorbito completamente. Una volta che sarà cotto, spegnete la fiamma e lasciatelo intiepidire.
Nel frattempo sbucciate le pere ed eliminate il torsolo. Tagliatele a tocchetti, inseritele in un bicchierone e frullatele, insieme ai rametti di timo precedentemente lavati. Lavorate tutto fino ad ottenere una crema omogenea. Tenetela da parte.
Sciogliete a bagno maria il cioccolato bianco con la farina di limone. Una volta che sarà cremoso unitevi la purea di pera e la farina di semi di carrube. Lasciate sul fuoco, sempre a bagno maria, fino a quando il composto sarà prossimo all'ebollizione. Spegnete e lasciate raffreddare.
Stemperate l'agar agar con il latte vegetale, quindi mettetelo sul fuoco e portatelo a bollore. Lasciatelo bollire per 3 minuti circa.
Riprendete il riso. Versatevi il miele (o il malto di riso), lo sciroppo di liquirizia e il latte bollente. Mescolate velocemente, quindi frullate tutto con un braccio ad immersione. Dovrete lavorare fino a quando la crema sarà perfettamente vellutata.
Mescolate la farina di limoni con la polvere di liquirizia e distribuitene un po' in ogni stampino utilizzato per il budino.
Versate in ciascuno stampo la crema di riso, fino a riempirne poco più della metà.
Lasciate raffreddare in frigorifero fino a quando si sarà rappreso, quindi riprendete gli stampi. Ponete, su ciascun budino un cucchiaino abbondante di crema di pere e cioccolato bianco, quindi finite di riempire con la crema di riso.
Lasciate riposare in frigorifero fino a quando si sarà rappreso completamente. Potrebbero essere sufficienti 4 ore, ma io ho preferito lasciarli tutta la notte.
Quando sarà ora di servirli, capovolgeteli su un piattino ed estraeteli dal loro stampo. Guarnite con un filo di sciroppo di liquirizia e.... Gustate!!!! A piacere potrete spolverizzare con altra polvere di liquirizia e farina di limone e, magari, presentare il piatto con un rametto di timo fresco. In ogni caso la sorpresa starà nell'assaggio.
Se l'esterno è un involucro morbido, intenso e avvolgente, il cuore è una dolce carezza di aromi e freschezza.
L'audacia mi ha ripagato, anche questa volta.
Se desideraste la consistenza più solida del budino, aumentate di metà la dose dell'agar agar, oppure prolungate l'ebollizione del latte.
Semplice gusto personale che non modifica il sapore.
A voi la vostra versione e a voi il piacere di deliziare e stupire i vostri palati!!
E, scusate se mi rivolgo solo a lei, ma è grazie a lei che sono arrivata qui.... Alessia, a noi il prossimo goloso incontro!! ^_^
abc