Si va un po' a fasi anche qui. Sebbene la selezione varia e controllata di ingredienti nella dispensa mi porti ad essere sempre il linea con i miei principi, ci sono fasi della vita in cui sono più da legumi, fasi in cui non vedo altro che verdura e fasi in cui il cereale mi appaga quanto nient'altro. Ho appena attraversato la fase "riso". Con la proposta del riso rosso ve ne avevo dato un piccolo accenno. Con questo ve ne do conferma. Ovviamente è bandito il riso bianco (salvo rarissime eccezioni di tutto rispetto per qualità del prodotto). Amo la ricchezza dei sapori integrali, amo il riso antico, amo quel valore che rende prezioso un alimento non solo al palato, ma anche per il corpo. Con il tempo ho imparato ad attingere tutta questa meraviglia senza sentirmi attratta e dipendente da alimenti raffinati. E, vi dirò, provo una sensazione di incontenibile fierezza quando in tavola arriva un piatto che appaga la vista, l'olfatto e il gusto, centrando in pieno la mia missione salutismo.
Quello che propongo oggi è un riso piemontese, che ho acquistato in una piccola bottega di paese, esattamente del mio paese d'infanzia. Un paese che non è mai stato all'avanguardia per la proposta di prodotti tipici, biologici, a km 0, ma che oggi mi stupisce. E mi stupisce nell'amore messo a disposizione quando ci si apre a persuasioni di questo tipo: è un po' come tornare ai tempi di vecchie generazioni e gustarne le insuperabili magie. Oggi non solo cedo a questa tentazione, ma ve ne parlo cercando di tramandare il messaggio che io ho colto: rispettiamo la terra che ci ospita, rispettiamone la natura e scopriamo le meraviglie che ci regala in totale purezza.
Ingredienti
60 g di riso integrale piemontese
50 g di porro
25 g di foglie di sedano verde
10 g di nocciole
10 g di semi di canapa
1 cucchiaino di insaporitore vegetale (per me autoprodotto)
sale rosa dell'Himalaya
noce moscata
2 bacche di cardamomo
olio evo
Sciacquate il riso e mettetelo a bollire in abbondante acqua salata. Portatelo a cottura, secondo i tempi indicati. Si tratta di un riso che richiede almeno 25 minuti di cottura.
Pulite il sedano, prelevate le foglie, lavatele e asciugatele bene. Inseritele in un boccale, insieme alle nocciole, ai semi di canapa, all'insaporitore vegetale e al porro tagliato a tocchetti. Aggiungete sale a piacere e tritate tutto, fino ad ottenere una crema omogenea. Fate scaldare in una padella un filo di olio evo, quindi versate il pesto e lasciatelo sulla fiamma bassa per circa una decina di minuti, bagnandolo con qualche cucchiaio di acqua per mantenerlo morbido. Assaggiate ed eventualmente correggete di sale.
Quando il riso sarà cotto scolatelo e conditelo con un cucchiaino di olio. Unite una grattugiata di noce moscata e i semi di cardamomo, accuratamente pestati e frantumati. Mescolate tutto e lasciate insaporire per qualche minuti. Ora potete procedere alla composizione del piatto. Personalmente non ho voluto condire il riso con il pesto, ma ho scelto di presentarlo a strati per mettere in risalto i sapori utilizzati.
Così l'aroma del riso speziato rimane perfetto, ma si accosta meravigliosamente alla delicatezza del pesto. E lo stesso pesto mantiene la sua freschezza, dando varietà, ma anche appoggio, all'intensità del riso.
Presentatelo con una grattugiata di parmigiano (sempre che non ne vogliate una versione vegana) e gratinatelo velocemente. Servitelo con una bella e dolce foglia di sedano e accomodatevi: certe bontà richiedono attenzione e tempo.
abc
Quello che propongo oggi è un riso piemontese, che ho acquistato in una piccola bottega di paese, esattamente del mio paese d'infanzia. Un paese che non è mai stato all'avanguardia per la proposta di prodotti tipici, biologici, a km 0, ma che oggi mi stupisce. E mi stupisce nell'amore messo a disposizione quando ci si apre a persuasioni di questo tipo: è un po' come tornare ai tempi di vecchie generazioni e gustarne le insuperabili magie. Oggi non solo cedo a questa tentazione, ma ve ne parlo cercando di tramandare il messaggio che io ho colto: rispettiamo la terra che ci ospita, rispettiamone la natura e scopriamo le meraviglie che ci regala in totale purezza.
Ingredienti
60 g di riso integrale piemontese
50 g di porro
25 g di foglie di sedano verde
10 g di nocciole
10 g di semi di canapa
1 cucchiaino di insaporitore vegetale (per me autoprodotto)
sale rosa dell'Himalaya
noce moscata
2 bacche di cardamomo
olio evo
Sciacquate il riso e mettetelo a bollire in abbondante acqua salata. Portatelo a cottura, secondo i tempi indicati. Si tratta di un riso che richiede almeno 25 minuti di cottura.
Pulite il sedano, prelevate le foglie, lavatele e asciugatele bene. Inseritele in un boccale, insieme alle nocciole, ai semi di canapa, all'insaporitore vegetale e al porro tagliato a tocchetti. Aggiungete sale a piacere e tritate tutto, fino ad ottenere una crema omogenea. Fate scaldare in una padella un filo di olio evo, quindi versate il pesto e lasciatelo sulla fiamma bassa per circa una decina di minuti, bagnandolo con qualche cucchiaio di acqua per mantenerlo morbido. Assaggiate ed eventualmente correggete di sale.
Quando il riso sarà cotto scolatelo e conditelo con un cucchiaino di olio. Unite una grattugiata di noce moscata e i semi di cardamomo, accuratamente pestati e frantumati. Mescolate tutto e lasciate insaporire per qualche minuti. Ora potete procedere alla composizione del piatto. Personalmente non ho voluto condire il riso con il pesto, ma ho scelto di presentarlo a strati per mettere in risalto i sapori utilizzati.
Così l'aroma del riso speziato rimane perfetto, ma si accosta meravigliosamente alla delicatezza del pesto. E lo stesso pesto mantiene la sua freschezza, dando varietà, ma anche appoggio, all'intensità del riso.
Presentatelo con una grattugiata di parmigiano (sempre che non ne vogliate una versione vegana) e gratinatelo velocemente. Servitelo con una bella e dolce foglia di sedano e accomodatevi: certe bontà richiedono attenzione e tempo.
abc