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Crocchette di mozzarella e caviale di melanzana: il piacere a portata di…. fingers

L'attesa è stata lunga, lo so. Vi avevo anticipato che il tanto apprezzato caviale di melanzana era riuscito ad arrivare solo in una portata, prima di finire in semplici cucchiaiate prèt a manger e per questa proposta vi ho fatto attendere un.... pochino ^_^ Ma vi garantisco che ne varrà la pena!!
La crocchetta credo debba diventare un'istituzione. Che sia fritta, al forno, tonda, cilindrica o cubica, rapisce e ingolosisce solo all'idea. E ogni tanto me la concedo anche io.
Gli ingredienti sono pochi e semplici. Per certi piaceri non è necessario stravolgere troppo i sapori. L'accompagnamento è delicato e completa perfettamente un piatto che soddisfa l'esigenza sia di un pasto leggero, che sfizioso. Lo sapete, di fronte a certe cose le manine si fanno avanti, boicottando il galateo e snobbando rebbi e dentini, assolutamente superflui in situazioni come queste. Credo debba essere incluso nella lista degli ingredienti, l'utilizzo di indice e pollice ^_^ Contribuiscono sicuramente ad ottenere l'effetto piacere!!

Ingredienti

100 g di mozzarella (io light)
10 g di anacardi tostati non salati
100 g di caviale di melanzana
10 g di farina di soia bio tostata
5 foglie di salvia fresca
noce moscata
pepe
semolino di riso
2 cucchiai di acqua
1 cucchiaio di olio evo + q.b. per la cottura

Lavate le foglie di salvia e asciugatele bene. Pestatele in un mortaio con gli anacardi.
Tritate finemente la mozzarella, beln sgocciolata e unite tuto. Salate, pepate e mescolate bene.
Aggiungete, ora, il caviale di melanzana e continuate a mescolare, amalgamando bene i due composti tra di loro.
Assaggiate la sapidità ed eventualmente correggete di sale.
   Pesate e setacciate la farina di soia, quindi unitela all'impasto, incorporandola perfettamente.
Fate riposare una decina di minuti la crema appena ottenuta.
Quindi sistemate del semolino di riso su un piatto e versate in un contenitore due cucchiai di acqua e uno di olio.
Formate, con poco impasto alla volta, delle crocchette. Rotolatele nel semolino di riso, quindi immergetele velocemente nel liquido, poi ancora nel semolino di riso.
Dovrete ottenere una panatura piuttosto spessa e perfettamente compatta.
Sistemate le crocchette su un piatto e lasciatele in freezer per circa 15 minuti.
Scaldate un cucchiaio di olio evo in una padella e, quando sarà molto caldo, adagiatevi le crocchette appena estratte dal freezer. Lasciatele cuocere uniformemente a fiamma piuttosto vivace.
Quando satanno belle dorate trasferitele in un piatto e servitele.
Io le ho accompagnate con delle zucchine tagliate a rondelle e leggermente saltate in padella.

Il sapore della melanzana darà carattere alla mozzarella e trasformerà questa crocchetta in un'intenso momento di piacere ^_^
Preparate le mani e iniziate ad assaporarle: non riuscirete più a fermarvi!!
Potrete preferire anche la cottura in forno, ma abbiate cura di infornarle a temperatura elevata, poichè diversamente si scioglierebbero prima di riuscire ad avere la crosticina croccante.

abc

Bignè di pomodorini ai pistacchi e bacche di Goji: il fresco appagante in uninsolito scorcio di sole

Non mi voglio illudere che oggi sia l'inizio dell'estate. Non voglio credere che il sole caldo e brillante che spacca l'azzurro intenso del cielo, questa mattina, possa battezzare i prossimi giorni della stagione. Semplicemente apprezzo questa meraviglia godendo della sua pienezza. Oggi. Non so come dire: io che meteropatica lo sono fin nel midollo, che senza sole mi si assopiscono anche le cellule delle piante dei piedi, non riesco proprio a lamentarmi di questa bizzarra nonestate. Semplicemente prendo ciò che arriva, come arriva, impiegando le energie che avrei speso a dire "macheppalle" a sfruttare al meglio le risorse. Oggi c'è il sole? E allora piatto fresco sia! Questi bigné sono assolutamente freschi, naturali, genuini, saporiti, leggeri e appaganti. Veloci da preparare, si gustano in un boccone. Intreccio di sapori, tra i miei preferiti. La farcia è impreziosita dalle favolose bacche di Goji, che ormai ho imparato ad integrare perfettamente nella mia alimentazione quotidiana. A volte in uno yogurt, con qualche gheriglio di noce spezzettato, oggi.... così!!

Ingredienti

12 pomodorini Pachino
100 g di ricotta vaccina fresca
20 g di rucola
2 g di pistacchi tostati non salati
8 g di bacche di Goji
sale

   Pulite i pistacchi e tritateli insieme alle bacche di Goji. Generalmente le utilizzo senza ammollo, in modo che diano consistenza senza bagnare troppo. Lasciateli piuttosto grossolani.
Uniteli alla ricotta e mescolate.
A questo punto lavate bene la rucola e asciugatela. Tritate anche questa e unitela alla crema appena preparata. Mescolate bene. Assaggiate ed aggiungete sale secondo il vostro gusto.
Lavate i pomodorini e asciugateli. Tagliateli a metà e sistemate le metà superiori, quelle del picciolo per intenderci, a faccia in giù in un piatto.
Farciteli, ciascuno con un cucchiaino di impasto alla ricotta. Copriteli con le rispettive metà, premeteli leggermente in modo da compattarli.
A questo punto potete servirli e gustarli subito, oppure potrete mantenerli al fresco fino a necessità ^_^
Di certo sono una preparazione che non teme l'attesa e che, anzi, possono aiutarvi nel caso abbiate bisogno di preparare con anticipo qualche sfiziosità.
Accompagnateli con dei crackers, magari fatti da voi (qui, qui, qui e qui qualche spunto ^_^), magari proponeteli con altre fresche verdure per completare una tavola estiva.

Di certo la loro delicatezza vi conquisterà e i sapori, perfettamente antagonisti, appagheranno il vostro palato.



abc

Caviale di melanzana: il lungo percorso verso la scoperta e una nuova conquista

La melanzana è quell'ortaggio che ho imparato a scoprire (e ad apprezzare) nel tempo. La curiosità di sezionarla e darle un'interpretazione mi ha portato a scoprirne versatilità e intensità. Ho imparato ad approcciarmici lasciando che quel senso di fastidio sul palato non si intromettesse più. Ho imparato a conoscerla e a lavorarla esaltandone le caratteristiche prestigiose. Ho imparato a trasformarla in qualcosa di insolito e nuovo, almeno per i miei canoni. E mi sono abbandonata al piacere di lavorarla su consiglio. Avevo sentito parlare, e visto più volte, del caviale di melanzana. Mai, però, mi ero lasciata realmente prendere. Il tempo di lavorazione mi ha sempre frenato. Poi un passaggio, in visita dalla grande Emanuela, e il rapimento: il suo caviale, così fresco, leggero, semplice e intenso non mi ha lasciato vie di fuga. Quella melanzana attendeva questa fine ^_^
Ho adattato i sapori in base alle mie esigenze e ai miei gusti e via.... il gioco è stato presto fatto. Nel suo bel vasetto è durato pochi giorni, in attesa di qualche preparazione, finendo spesso ad accompagnare verdure crude, direttamente su un cucchiaino. Come sempre Emanuela è certezza di successo e questa volta portarla nella mia cucina è stata una vera magia!!

Ingredienti

1 melanzana viola
5 foglie di basilico fresco
10 g di semi di zucca
20 g di olive taggiasche
   10 g di capperi sotto sale
sale
pepe
noce moscata

Lavate la melanzana e asciugatela. Tagliatela a metà nel senso della lunghezza e adagiatela su una teglia. Bucherellatela con i rebbi di una forchetta, cospargetela con il sale, il pepe, la noce moscata e le foglie di basilico spezzettate.
Chiudetela nuovamente e avvolgetela in un foglio di alluminio, in modo che rimanga ben compatta. Portate il forno a 200° e cuocetela per 1 ora.
Nel frattempo ammollate i capperi e sciacquateli. Uniteli ai semi di zucca e alle olive. Tritateli con una mezzaluna fino a renderli piuttosto fini.
   Quando la melanzana sarà cotta, sfornatela e lasciatela raffreddare nel suo cartoccio. Quindi apritela e, aiutandovi con un cucchiaio, togliete tutta la polpa.
Tritatela con la mezzaluna, lasciandola piuttosto spessa.
Unitela al trito di semi di zucca, capperi e olive e mescolate, in modo da rendere la crema del tutto uniforme.
Versatela in un barattolino, chiudetelo e lasciate che tutto insaporisca e si amalgami per almeno un'intera notte. Io l'ho lasciato una giornata, gustandolo il giorno dopo quello della preparazione.
A voi l'imbarazzo della scelta e la fantasia. E' deliziosissimo da gustare su un pezzo di pane, ma è anche un'ottima base per diverse preparazioni. Vi darò un'idea tra qualche giorno.
Avvolgente e intenso, il sapore di questo caviale vi conquisterà all'istante.

Vale la pena dedicargli il tempo di preparazione che richiede!!


abc

Lasagna di farinata di ceci con pesto di sedano e spinaci filanti: l’insolito incontro tra certezze

Un sacchetto da un chilo di farina di ceci. Farina comprata sfusa. Sacchetto di carta, artigianale, come ai vecchi tempi. Dosi scritte a penna sulla carta, per non dimenticare. Adoro la farinata, lo sapete e ve lo rammento ogni volta. E mi piace che ogni volta sia diversa: nelle forme, nelle metodologie di cottura, nelle aromatizzazioni, nelle presentazioni.
Questa volta il desiderio è nato guardando quel deliziosissimo vasetto di pesto di sedano (che confesso di avere finito secoli or sono, ma questo piatto, anche lui, rappresenta solo un piacevolissimo e alquanto lontano ricordo per il mio palato). Come per infinite altre volte ho solo chiuso gli occhi, ho accostato consistenze, sapori e proprietà e ho dato libero sfogo alle idee. Ne sono uscita deliziata, ancora, da qualcosa di nuovo e di sorprendente. Semplice, intenso ed essenziale. Un piatto bilanciato, che rispetta saldi principi alimentari e nutre organismo e spirito. Una pietanza che ho assaporato boccone dopo boccone e che, con piacere, ora vi presento. E vi suggerisco ^_^

Ingredienti

50 g di farina di ceci
125 g di acqua
8 g di olio evo
1 rametto di rosmarino
sale q.b.
noce moscata
100 g di spinaci cotti al vapore
40 g di pesto di sedano
2 cucchiai colmi di parmigiano grattugiato

Setacciate la farina di ceci in una ciotola capiente. Versateci poca acqua alla volta, mescolando con una frusta per evitare che si formino grumi. Lavate il rametto di rosmarino e mettetelo in infusione nella pastella. Coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciatela riposare in frigorifero per un paio di ore.
Trascorso il tempo, aggiungete l'olio e un pizzico abbondante di sale, mescolate e togliete il rormarino.
Ungete 4 stampi dal diametro di 10 centimetri e versateci 3 cucchiai circa di pastella. Portate il forno alla temperatura di 200° e infornate. Fateli cuocere per 30 minuti, controllando che dorino in superficie uniformemente.
Saltate velocemente gli spinaci in una padella, con poco olio evo. Salate e insaporite con la noce moscata e lasciate che si aromatizzino bene.
Quando le piccole farinate saranno cotte estraetele dal forno e toglietele dagli stampi.
Iniziate la preparazione della lasagnetta sporcando leggermente il piatto con un cucchiaino di pesto.
Adagiatevi sopra una farinata. Cospargetela con un altro cucchiaino di pesto, aggiungete una forchettata di spinaci e una manciatina di parmigiano grattugiato.
Procedete con una nuova farinata e continuate con la preparazione fino ad avere ultimato tutti gli ingredienti.
   Schiacciate leggermente le farinate tra di loro, in modo da assestare la torretta creata.
Quando avrete terminato, adagiatevi accanto gli eventuali spinaci rimasti, spolverizzate con il parmigiano e passate in forno, sotto il grill, per una decina di minuti.

Sfornate e servite immediatamente.
La fragranza della farinata si sarà legata alla morbidezza del pesto e la freschezza degli spinaci legherà perfettamente con il parmigiano sciolto. Spiegarvi in altre parole cosa si prova all'assaggio è impossibile. Occorre assaggiare ^_^

Pronti a farlo?

abc

Tris di verdure croccanti al forno: l’intenso piacere del semplice e del vero

Voglia di semplicità. Che non vuol dire banalità. Spesso nella semplicità si nascondono i sapori autentici, che deliziano e soddisfano.
Ricordate quando vi parlai della mia prima volta con i germogli di soia? Ve li presentai in questa zuppa. Rapita da un sapore nuovo e sfizioso, ho voluto testarne altre forme. Non ho scoperto grandi mondi, con questo contorno, non ho inventato niente di geniale. Ho solo portato in tavola genuinità, in una veste intrigante. Due verdure al forno sono veloci e semplici da preparare. Sono un perfetto centrotavola dal quale attingere direttamente con le mani (NON SI FA!! ^_^), creando una piacevole atmosfera di aggregazione e convivialità. E sono sane, salutari e leggere. Perché non includere, quindi, anche i germoglietti? Una piacevolissima scoperta, un tocco diverso ad un classico contorno di verdura.  Le ho presentate ad una cena tra amici e.... sono state apprezzate ^_^
I germogli di soia entrano di diritto nella mia lista dei must have.

Ingredienti

4 carote
2 zucchine
100 g di germogli di soia
farina di riso impalpabile
olio
sale

Pulite le carote e le zucchine e tagliatele a bastoncini. Lavate i germogli di soia. Sbollentate tutta la verdura, separatamente, per pochi istanti in acqua salata, fino a farla appena ammorbidire. Gettatela in acqua gelata per fermare la cottura e poi trasferitela su un canovaccio pulito, sempre separatamente, affinché asciughino leggermente.
Infarinate un tipo di verdura alla volta, fatela saltare in un colino affinchè perda la farina in eccedenza e sistematela su una placca coperta da carta forno e leggermente unta con olio evo.
Irrorate con un filo di olio e infornate a 200°. Dopo una decina di minuti estraete la teglia e smuovete le verdure. Infornate nuovamente e procedete per altri 10 minuti con la cottura, fino a quando la verdura diventerà croccante e dorata.
Sfornate, salate immediatamente, mescolate le verdure e lasciatele intiepidire.
Potrete mantenere le verdure al caldo in un vassoio fino al momento di servirle.

Abbiate cura di infarinare la verdura un attimo prima di infornarla, diversamente la farina si trasformerà in collante. Un occhio particolare abbiatelo per i germogli: a meno che non vogliate ottenere una ragnatela, seguite questo piccolo consiglio.

Preparate le dita e.... servitevi!!abc

Frittata dolce (senza uova) di frutta e pistacchi: viaggio panoramico tra consapevoli necessità

Folle, irrecuperabile, indomabile salutista. Non mi arrendo all'ovvio, non rincorro le certezze. Mi misuro, sperimento, scavalco i limiti e imparo. Non la chiamo torta, non la chiamo schiacciata. La chiamo frittata, seppur di fritto non abbia nulla. Ma è cotta in padella e la chiamo così. Frutta pura. In ogni forma. Fruttosa la dolcezza, fruttosa la consistenza, fruttoso il profumo  e fruttose le propretà. Un concentrato di genuina bontà e di insolita fragranza. E quel tocco in più, il mio. L'amore spropositato per quei frutti verdi, croccanti, dal sapore pieno. Polpa e croccantezza insieme. Niente di fotogenico, niente di alta pasticceria (io??? Ma quando???), ma una gradevole sensazione di aver raggiunto un altro piccolo traguardo. Lo zucchero entra sempre meno nella mia cucina e i grassi si riducono notevolmente. Il sapore no, quello rimane e delizia. A modo suo, con il suo carattere.

Ingredienti

240 g di polpa di mela (io Granny Smith)
160 g di prugne
200 g di yogurt al pistacchio
55 g di pistacchi tostati non salati
1 limone bio (succo e scorza)
230 g di farina integrale
30 g di zucchero di canna integrale grezzo
7 g di polvere lievitante bio
1 pizzico di sale
olio per ungere

Lavate le prugne, tagliatele a metà, eliminate il nocciolo e mettetele in una terrina. Lavate il limone, grattugiate la scorza e unitela alle prugne, insieme al succo del limone stesso. Lasciatele marinare per almno un paio di ore.
Pulite i pistacchi e tritateli non troppo finemente, insieme allo zucchero di canna. Teneteli da parte.
Sbucciate ora le mele e pulitele dal torsolo. Tagliatela a pezzi e tritatela finemente. Aggiungete lo yogurt e mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo.
Mescolate la farina con la polvere lievitante e tenetela pronta per l'utilizzo.
Trascorso il tempo di marinatura delle prugne scaldate una padella. Ungetela con un foglio di carta assorbente impregnato di olio.
Sistemate le prugne con la polpa a contatto della padella e fatele caramellare una decina di minuti a fuoco medio, con il succo del limone. Dovranno ammorbidirsi e dovrà crearsi uno sciroppo denso. Abbassate la fiamma e fate consumare leggermente.
Aggiungete alla polpa della mela un po' di farina alla volta, incorporandola con una spatola. Per ultimo unite il pizzico di sale e il trito di pistacchi. Amalgamate tutto perfettamente.
Versate quindi il composto in padella, sopra le prugne.
   Livellate tutto con una spatola, cercando di ditribuire l'impasto uniformemente. Coprite la padella con un coperchio e cuocete a fiamma medio bassa, per circa 30 minuti. Quando vedrete che si sarà rappreso aiutatevi con una spatola e girate la frittata dal lato opposto.
Cuocetela ancora per una decina di minuti, sempre a fuoco medio basso. Quindi spegnete il fuoco e trasferite la torta su un piatto.
Lasciatela intiepidire, poi procedete al taglio.

E' intensa e avvolgente da calda, è appagante da fredda. Può essere rivisitata, magari tagliata a quadrotti e passata nella farina di pistacchio, o nel cocco in scaglie. Può essere farcita con della marmellata e, per i più golosi, del travolgente cioccolato bianco non potrà mancare.

Non lasciatevi fuggire la sua intensità e coccolatevi di genuina bontà!!

abc

Melanzane grigliate al pesto di sedano: piaceri semplici e condivisioni che infondono gioia

Cucinare mi è sempre piaciuto. E' una passione che si tramanda da generazioni, ormai. Ho ricordi piacevoli di pranzi in casa dei nonni, quando noi piccini, cinque cugini, occupavamo il tavolino accanto a quello dei grandi e ce la contavamo assaggiando tutto quello che la nonna aveva preparato con le sue sapienti mani. Ricordo anche che mi affascinava un sacco guardarla mentre lavorava la farina, le uova e le patate lesse. Crescendo, poi, il ruolo di incantatore di palati si è spostato in casa dei miei genitori: se in settimana le esigenze lavorative non permettevano altro che pranzi veloci, le cene erano sempre tanto semplici, quanto ingegnose, il sabato sera la pizza era fatta in casa e la domenica non mancava mai la pasta fresca, rigorosamente impastata a mano e tagliata, talvolta, con la chitarra abruzzese di papà. Ricordo cene con amici di famiglia. Era sempre una festa!! Fino a quando il testimone è arrivato a me: ora quella che è l'energia culinaria, prima di nonna, poi di mamma, si è impossessata delle mie mani. La cucina è piacere, è sfogo, è estro, è gratificazione, è scoperta, è gioia. Mi ha aiutato molto in momenti difficili, mi ha donato tanto nella condivisione e mi solletica sempre la fantasia. E' qualcosa di terapeutico, a cui sento di dover dedicare tempo. E se l'importanza che dà a me, mettere le mani in pasta, può coinvolgere anche qualcun altro, la gioia è amplificata. Così ecco che torno al mio pesto di sedano. Vi avevo anticipato che qualcosina ne avrei fatto. Bene, è giunto il momento di svelare come io e la mia mamma ci siamo deliziate. Così, in un attimo, è nata l'idea di questo piatto: semplice, senza troppe elaborazioni, ma di una intensità di sapore da togliere il fiato. Ovviamente non ho fatto tutto da sola. Ovviamente lei è stata una preziosissima compagna di cucina!!

Ingredienti

1 melanzana viola
80 g di pesto di sedano
25 g di olio + q.b.

Pulite e lavate la melanzana. Asciugatela bene. Tagliatela a fettine spesse meno di un centimetro e sistematele in uno scolapasta a strati, cospargendole con del sale. Schiacciatele con un peso e lasciate che perdano il loro liquido. Io le ho lasciate riposare per tutta la notte, ma saranno sufficienti anche un paio di ore.
Mescolate il pesto con 25 g di olio evo. In questo modo diventerà più liquido e ideale per il condimento. Se voleste e se vi piacesse il sapore, potrete aggiungere delle fettine sottilissime di aglio.
Sciacquatele e asciugatele tamponandole con un canovaccio pulito. Grigliatele su una padella o in una bistecchiera (io ho utilizzato la bistecchiera, perché mi piace la striatura che lascia sulla fetta).
Sistemate le fettine appena grigliate, e quindi ancora calde, in un contenitore di vetro. Copritele con un po' di pesto, aiutandovi con un pennellino o una spatola di silicone.
Procedete fino a terminare le fette di melanzane. A questo punto lasciate riposare fino al completo raffreddamento. Solo a quel punto trasferite le melanzane in frigorifero: più tempo staranno a riposo, più assorbiranno il sapore e diventeranno buone ^_^
Se vi risultassero troppo asciutte (va a gusti, io non ho aggiunto niente), versate un filo di olio tra uno strato e l'altro.

Divertitevi, ora, a gustarle come desiderate. Anche solo su una fettina di pane sapranno incantarvi e avvolgervi con sapori intensi e frizzanti.

Il ditino di mamma testimonia il prezioso aiuto: un momento di condivisione che fa star bene, fa sorridere e apprezzare la vita.


abc

Sautè di asparagi e peperoni alla feta e nocciole: ottimizzazione e recupero di tempo e di risorse

Ancora una volta un passo indietro. Ancora una volta quella corsa a salvare il salvabile, di rientro da una trasferta oltremodo prolungata che mi ha tenuto separata dalla dispensa e dal frigorifero per un tempo inatteso. Tra le tante magie che questo conteneva vi erano dei preziosissimi asparagi freschi, dell'orto dei miei vecchi. Poverelli, un po' raggrinziti, ma perfettamente sani. "Non esitare un attimo, Cuocherellona". Preso possesso di tagliere e coltello ho iniziato a preparare quello che sarebbe dovuto essere un semplicissimo piatto di asparagi e parmigiano con un uovo rotto sopra. La fretta mi mette sempre davanti agli occhi piatti veloci e semplici così. Poi però.... mi sarei davvero potuta accontentare di un istinto pragmatico senza dare voce all'istinto di espressione? Coloriamo il piatto, arricchiamolo di sapori, di sostanza, di proprietà nutritive. Un battito di ciglia e, sì, ho sentito i sapori di questa portata sul palato e mi sono convinta all'istante. Rimane un piatto molto veloce da preparare e regala grandi soddisfazioni. Non un accontentarsi, ma un trasformare in meraviglia una urgentissima necessità ^_^

Ingredienti

1 mazzetto di asparagi
3 falde di peperone arrosto (io una per colore)
40 g di feta light
10 nocciole
7 g di parmigiano grattugiato
olio evo
sale

Pulite gli asparagi e sbollentateli per un minuto in acqua salata. Scolateli e fateli saltare in una padella con un filo di olio caldo. Unite le falde di peperone tagliate in strisce e salate a piacere.
Sgusciate le nocciole (le mie arrivano dall'orto di famiglia) e schiacciatele in un mortaio, non troppo finemente. Unitevi la feta e impastate il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo.
Aggiungete il parmigiano grattugiato e mescolate bene.
A questo punto versate il composto sugli asparagi, in padella. Cospargetelo in modo da coprire uniformemente la verdura, quindi coprite con un coperchio e lasciate cuocere, a fiamma media, fino a quando il formaggio si sarà sciolto. A questo punto scoperchiate la padella e alzate la fiamma. Lasciate dorare il formaggio e, quando avrà raggiunto la consistenza desiderata, spegnete la fiamma e trasferite gli asparagi in un piatto da portata, o direttamente nei piatti da servire a tavola.
Vi raccomando di non aggiungere troppo sale: la feta e il parmigiano daranno già parecchio sapore al piatto e sarà perfetto e sufficiente a mantenere la dolcezza della verdura.

Si tratta di un piatto completo, avvolgente e sfizioso. Appaga il desiderio di qualcosa di diverso e non sacrifica affatto il gusto. Se poi si ha la fortuna di portare in tavola i frutti della propria terra, beh, il successo è garantito!!

Potrete anche preparare questo piatto con anticipo e passarlo in forno, sotto il grill, per qualche minuto: un modo diverso di deliziare i vostri ospiti, o di appagare il vostro desiderio di novità in pochi minuti!!

abc

Zuppa di ceci neri e germogli di soia: piccole grandi digressioni di una stagione che non convince

Davanti a quella vaschetta non ho saputo resistere. Dentro di me si è acceso un sorriso radioso, in parte curioso, in parte scettico. E se non ne fossi all'altezza? Ogni volta in cui mi aproccio ad un nuovo ingrediente parte questa sfida tra le due parti di me: l'impavida e la ragionevole. Chissà perché vince quasi sempre l'impavida ^_^
Avete idea di quante cose si possano fare con 150 grammi di germogli di soia? Beh, io vi presenterò, al momento, solo due versioni dei piatti che ho preparato, ma di certo posso dire che non ne farò mai più a meno. Certo mai avrei immaginato che potessi deliziarmene contestualizzandoli in un piatto così autunnale (non tanto per le zucchine, anche se ormai si trovano, nostro malgrado, tutto l'anno, quanto per la zuppa di per sé). Ma tant'è che la casa è buia, mentre scrivo, e fuori si fatica a vedere il bosco, dall'intensità della pioggia. E, forse, sì, questa è anche grandine. La maglia a maniche lunghe copre la canotta e le finestre sono chiuse. Voi chiamatela pure estate, che io mi preparo una bella e calda zuppa!!

Ingredienti

2 manciate di ceci neri
50 g di germogli di soia
1 finocchio (le foglie esterne)
1 zucchina
2 rametti di rosmarino
peperoncino
1/2 l di acqua (oltre a quella per l'ammollo dei ceci)
sale

Mettete i ceci secchi in una ciotola e copriteli con acqua. Lasciateli ammorbidire per 24 ore, cambiando l'acqua un paio di volte. Trasferiteli, quindi, in un pentolino e lateli bollire, a fiamma bassa, per circa 2 ore, aggiungendo un tametto di rosmarino e, solo a fine cottura, del sale a piacere.
Tagliate le zucchine a julienne e lavate i germogli di soia. Pulite le foglie esterne di un finocchio, tagliatele a fettine sottili e fatele bollire in 1/2 litro di acqua, con del sale e del peperoncino.
Quando saranno morbide, unite un cucchiaio di ceci bolliti e passate tutto con il frullatore ad immersione, fino a quando avrete ottenuto una crema molto liquida e omogenea.
Unite i germogli di soia e fateli cuocere per circa 10 minuti. A questo punto aggiungete le zucchine a julienne e i ceci scolati e procedete per altrettanto tempo. Assaggiate per verificare la sapidità ed eventualmente correggete di sale.
Quando sarà pronta spegnete la fiamma e sporzionate in ciotoline. Servite subito, molto calda.
L'insieme di sapori, tra finocchio, peperoncino e ceci avvolgerà la ricchezza dei germogli e delle zucchine e renderà intensa e preziosa questa insolita zuppa estiva.

Si mantiene anche il giorno seguente, per cui non abbiate fretta di finirla ^_^ In questo modo ho potuto deliziare anche la mia mamma!! Che, lo confesso, non si capacita di questa mia costanza (ed esuberanza) ai fornelli!!

Ma lei assaggia e io non mi risparmio di sperimentare ^_^abc

Miglio alla curcuma con asparagi e mirtilli: la ricerca di certezze nell’incontro con la realtà

Tempo. La gestione del tempo. L'organizzazione del tempo. Tempo che passa. Tempo che si ferma. Tempo che schiarisce le idee. Tempo che confonde. Tempo che conferma. Tempo che manca. Tempo che consuma. Attimi. Luce, buio.
Cambiano direzione in un momento. Priorità. Attenzioni. Metto da parte tutto, per l'essenziale. Si spostano le prospettive. Non io..... non a me. Urlo di straziante incredulità. Spunto di riflessione. Richiamo al confronto con se stessi. Non è questa, forse, l'esistenza? Trovare in ogni particolare uno stimolo alla crescita. Il cambiamento. Quello che destabilizza, ma che fortifica. Niente è fermo. Niente torna come prima. Consapevolezza. Questa dolorosa presenza che arriva, inevitabile. Ci provo, a trovare nuovamente le mie certezze in una quotidianità. Ma le sensazioni cambiano ogni giorno e ogni giorno cerco di scoprirmi, di conoscermi, di ricostruirmi. Cucino, sporco, fotografo, scrivo, appunto, correggo, assaggio, condivido. Fatico. Tutto è.... troppo. Tutto è nuovo.

Ingredienti

35 g di miglio
60 g di asparagi
10 g di semi di zucca
15 g di mirtilli essiccati
10 g di parmigiano
1/2 cucchiaino di curcuma
olio evo
sale

Cuocere al vapore gli asparagi e teneteli da parte.
Sciacquate il miglio sotto un getto di acqua corrente e fatelo cuocere in acqua, pari al doppio del suo volume, nella quale scioglierete la curcuma. A fine cottura aggiungete il sale a piacere, spegnete il fuoco e lasciatelo riposare coperto.
   Pesate i mirtilli e i semi di zucca. Eliminate le code degli asparagi e tenetele da parte. Tagliate a rondelle le punte e fatele saltare in padella con un po' di olio evo.
Aggiungete, dopo qualche minuto, i mirtilli e i semi. Lasciate insaporire e unite del sale a piacere. Nel frattempo il miglio sarà pronto e potrete versarlo in padella. Mescolate bene e lasciate sul fuoco a fiamma molto bassa.
Nel frattempo tritate le code degli asparagi con il parmigiano. Io mi sono servita di una mezzaluna per non creare una crema, ma per lasciare piuttosto spesso il composto.
Unitelo al miglio condito e mescolate. Fate amalgamare bene tutto e lasciate che il condimento crei una crema attorno al miglio stesso.
A questo punto servite e gustate ben caldo. A piacere potrete aromatizzare il piatto: trovo che un po' di scorzetta grattugiata di limone o di arancia possa completare perfettamente l'incontro di sapori.
Preziose le proprietà nutritive di ciascun ingrediente. Piacevole il sapore che ci regala al palato.
E' un piatto completo, gustoso, leggero e sfizioso.

Frutta e verdura si legano magicamente e mettono in risalto sapori stuzzicanti.

Una coccola irrinunciabile!!


abc

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