Inizia la stagione delle verdure. I piatti si alleggeriscono e acquisiscono aspetti variopinti che irradiano luce e riempiono gli occhi, prima di appagare il palato. Così capita che, in preda ad un raptus da pomodorite acuta (proprio io che per lunghi mesi non ho guardato un pomodoro con la coda dell'occhio, neanche sotto forma di conserva), dando il benvenuto ai primi pomodori di stagione, immagini questi bocconcini ripieni di.... nuvole. Quando mi trovo davanti ad un piatto particolarmente ben riuscito, o che comunque mi rende fiera di me stessa, mi prodigo per cercare lo scatto perfetto, l'angolazione migliore, l'inquadratura magica. Come se volessi far passare, tramite la fotografia, quanto possa appagare tutti e cinque i sensi. A volte il soggetto è fotogenico, altre volte meno, altre ancora la luce mi aiuta, altre no. Va bene, tante chiacchiere per tergiversare: non sono una fotografa e i mezzi a disposizione sono davvero nulli, ma ce la metto sempre tutta. Credo che le immagini di questi pomodori ripieni non rendano molta giustizia ai sapori che hanno regalato all'assaggio. E' stato come riempirli di quella leggerezza che ricorda le nuvole. I sapori sono decisi, ma con moderazione. La consistenza è soffice, amorevole e avvolgente. Sfiora il palato e riempie le papille. Appaga. Nutre. Sono piccoli scrigni di piacere. Parlano di primavera e solleticano l'appetito.
Ingredienti
4 pomodori sardi
25 g di parmigiano
25 g di pangrattato di riso
10 foglioline di basilico fresco
15 g di pistacchi tostati non salati
sale
olio
Pulite e lavate i pomodori. Tagliate la calotta superiore e svuotateli, aiutandovi con uno scavino. Salateli all'interno e capovolgeteli in uno scolapasta. Lasciateli almeno un'ora, affinché perdano quanta più acqua possibile.
Nel frattempo pulite i pistacchi, cercando di togliere al meglio le pellicine e tritateli insieme al parmigiano e alle foglie di basilico, accuratamente lavate e asciugate.
Unite il pangrattato di riso e mescolate fino ad ottenere un composto uniforme. Non sarà necessario aggiungere sale, poiché il parmigiano renderà sufficientemente sapido il ripieno.
Riprendete i pomodorino, sgocciolateli bene e iniziate a riempirli con questo composto.
Schiacciate bene con un cucchiaino affinchè la farcia sia ben compatta all'interno.
Sistemate i pomodori in una pirofila leggermente unta e spolverizzate tutto con la farcia rimanente. Accendete il forno a 200° e, quando sarà in temperatura, irrorate i pomodori con un po' di olio e infornate.
Cuocete per 20 minuti circa. I pomodori dovranno incresparsi e la superficie dovrà risultare dorata.
Quando saranno pronti sfornateli, lasciateli intiepidire leggermente e serviteli. Raccogliete la farcitura depositata sul fondo della pirofila e accompagnatene, a mo' di briciole, i pomodori stessi.
Saranno soffici e avvolgenti, caldi di cottura, ma saranno sfiziosissimi anche raffreddati.
Si prestano ad essere un piacevole contorno, ma si fanno apprezzare decisamente anche come piacevole appetizer. Piccoli bocconcini finger da buffet.
Il piacere rimane inalterato e i sensi.... appagati.abc
Sono giorni molto intensi. Incastro gli impegni come fosse un tetris di alto livello e a fine giornata, diciamo a notte fonda, stramazzo sul letto esanime. Tutto ciò toglie spazio ed energie alla cucina. Così questo carciofo, bello pieno di soffice fragranza, ha dovuto farsi attendere prima di essere trasformato, da una semplice idea ad un concreto e tangibile piatto. Paziente più che mai, ma quando è arrivato il suo turno, si è manifestato in tutta la sua magnificenza. Mi piace la sua dolcezza e la differenza di consistenze che offre. E mi diverto molto ad interpretarlo. Lo avevo disegnato vicino al sapore deciso, ma sempre delicato, del porro e da qui sono partita, per arricchirne la struttura. Il tocco croccante non manca mai e dà consistenza al formaggio cremoso e la cottura in forno mette in risalto il gusto, garantendo il piacere dell'assaggio.
Forse l'ultimo della stagione, non lo so. Fatico a pianificare la spesa e non so con cosa la stagione mi affascinerà la prossima volta. Di certo posso dire di esserne rimasta ampiamente soddisfatta, conquistata dalla pazienza con cui ha atteso di manifestarsi a me e rapita dalla pienezza dei sapori.
Ingredienti
1 carciofo romanesco
1/4 di porro
100 g di certosa light
10 g di semi di girasole
10 g di pinoli
1 cucchiaino di pangrattato di riso
sale
olio evo
Pulite il carciofo togliendo il gambo e le foglie più esterne.
Portate abbondante acqua salata ad ebollizione e sbollentatelo per circa 5 minuti. Scolatelo e gettatelo subito in un recipiente con acqua ghiacciata, facendolo raffreddare e fermandone la cottura.
Aprite delicatamente le foglie, togliete la barbetta e lasciatelo asciugare a faccia in giù per un'oretta circa.
Scaldate in una padella un filo di olio evo. Tagliate a rondelle il porro precedentemente lavato e fatelo saltare in padella per qualche istante. Aggiungete, quindi, un po' di acqua, salatelo a piacere e fatelo appassire, abbassando la fiamma, per circa 5 minuti, girando di tanto in tanto.
Tritate finemente i pinoli insieme ai semi di girasole, unite tutto al porro e fate insaporire per qualche minuto. Spegnete la fiamma.
Tagliate la certosa a tocchetti, unitela al porro e mescolate tutto fino a creare un composto abbastanza omogeneo. Assaggiate la sapidità ed eventualmente correggete di sale. Schiacciate leggermente i pezzi di certosa, senza farli diventare una crema, ma mantenendoli piuttosto grossolani.
Sistemate il carciofo su una teglia ricoperta da carta foro, versatevi sopra un po' di olio evo, poi riempitelo con la farcia di certosa, cercando di inserirne parti anche tra le foglie e non solo al centro.
Spolverizzate con il pangrattato e infornate, a 200°, per circa 15 minuti. Il formaggio dovrà sciogliersi e in superficie dovrà formarsi una crosticina croccante e dorata. Quando sarà pronto, sfornate e impiattate.
Divertitevi a sfogliarlo e ad assaporare ciascun petalo con la sia parte di farcia, preparandovi al cuore intenso e avvolgente.
Sarà un intrecciarsi di dolcezze diverse, tra porro, formaggio e carciofo, diverse tra loro, ma affini.
E vi sentirete stregati dal gioco di consistenze, ora mobide, ora croccanti, ora ruvide.
Delicato e completo, questo è un piatto che non lascia tracce.... in tavola!!
abc
Forse l'ultimo della stagione, non lo so. Fatico a pianificare la spesa e non so con cosa la stagione mi affascinerà la prossima volta. Di certo posso dire di esserne rimasta ampiamente soddisfatta, conquistata dalla pazienza con cui ha atteso di manifestarsi a me e rapita dalla pienezza dei sapori.
Ingredienti
1 carciofo romanesco
1/4 di porro
100 g di certosa light
10 g di semi di girasole
10 g di pinoli
1 cucchiaino di pangrattato di riso
sale
olio evo
Pulite il carciofo togliendo il gambo e le foglie più esterne.
Portate abbondante acqua salata ad ebollizione e sbollentatelo per circa 5 minuti. Scolatelo e gettatelo subito in un recipiente con acqua ghiacciata, facendolo raffreddare e fermandone la cottura.
Aprite delicatamente le foglie, togliete la barbetta e lasciatelo asciugare a faccia in giù per un'oretta circa.
Scaldate in una padella un filo di olio evo. Tagliate a rondelle il porro precedentemente lavato e fatelo saltare in padella per qualche istante. Aggiungete, quindi, un po' di acqua, salatelo a piacere e fatelo appassire, abbassando la fiamma, per circa 5 minuti, girando di tanto in tanto.
Tritate finemente i pinoli insieme ai semi di girasole, unite tutto al porro e fate insaporire per qualche minuto. Spegnete la fiamma.
Tagliate la certosa a tocchetti, unitela al porro e mescolate tutto fino a creare un composto abbastanza omogeneo. Assaggiate la sapidità ed eventualmente correggete di sale. Schiacciate leggermente i pezzi di certosa, senza farli diventare una crema, ma mantenendoli piuttosto grossolani.
Sistemate il carciofo su una teglia ricoperta da carta foro, versatevi sopra un po' di olio evo, poi riempitelo con la farcia di certosa, cercando di inserirne parti anche tra le foglie e non solo al centro.
Spolverizzate con il pangrattato e infornate, a 200°, per circa 15 minuti. Il formaggio dovrà sciogliersi e in superficie dovrà formarsi una crosticina croccante e dorata. Quando sarà pronto, sfornate e impiattate.
Divertitevi a sfogliarlo e ad assaporare ciascun petalo con la sia parte di farcia, preparandovi al cuore intenso e avvolgente.
Sarà un intrecciarsi di dolcezze diverse, tra porro, formaggio e carciofo, diverse tra loro, ma affini.
E vi sentirete stregati dal gioco di consistenze, ora mobide, ora croccanti, ora ruvide.
Delicato e completo, questo è un piatto che non lascia tracce.... in tavola!!
abc
Guardate un po' una torta cosa ha scatenato nella mia testa!!!! In fondo, presentandovi il tortino di carciofi, vi avevo già allertati e, generalmente, quando spendo parole per mettere in guardia sulle stranezze che si concede il mio Io pensante, beh, fatevi un bel segno della croce perché non si scherza!!
Come coloro che si dilettano a leggere i fondi di caffè, io potrei tranquillamente studiare le briciole nei miei piatti, o ancora potrei dedicarmi allo studio della sostanza pre-briciola nell'espressione di uno stato d'animo. Perché tutta questa morbidezza dovrà pur significare qualcosa!!!!! Che mi aiuti ad ammortizzare i colpi preservando i pochi neuroni ancora sani? O che possa accogliermi, come un soffice cuscino, nei crolli di veglia improvvisi (ma attesi e temuti) in cui la palpebra non riesce proprio a resistere alla forza di gravità? O che possa interpretare un abbraccio affettuoso? Non lo so. Le briciole sono poche e spesso confuse (dalle ditate, inevitabili, nel piatto.... ecco, l'ho detto) e tolgono ogni ombra di dubbio sul fatto che, per me, la cucina sia sano divertimento e libera espressione. Ancora una volta è torta. Ancora una volta è morbida. Ancora una volta mi ha conquistato. Interpellate voi il terapeuta che più vi sta a genio!
Ingredienti
120 g di spinaci freschi
160 g di certosa
2 uova
45 g di farina d'orzo
2 g di sale
20 g di gherigli di noci
1 g di cremor tartaro
1 pizzico di bicarbonato di sodio
noce moscata a piacere
Lavate gli spinaci e fateli cuocere a vapore, fino a quando saranno morbidi.
Inserite in una ciotola capiente le uova, il sale, la noce moscata e la certosa tagliata a pezzi. Amalgamate il composto e lavoratelo con una frusta elettrica, fino a quando diventerà un composto spumoso e omogeneo.
Frullate gli spinaci, strizzati per togliere l'acqua in eccesso, e rendeteli una crema liscia. Salate a piacere.
Aggiungete la crema al composto di uova e certosa e mescolate bene, in modo da rendere la pastella perfettamente amalgamata.
Pesate la farina e mischiatela al cremor tartaro e al bicarbonato.
Aggiungetela, poco alla volta, alla pastella di uova, sempre mescolando. L'impasto ottenuto dovrà essere consistente, ma molto morbido.
Spezzettate grossolanamente i gherigli di noci (in questo modo li sentirete in contrasto nella torta).
Uniteli all'impasto e mescolate cercando di uniformare gli ingredienti.
Foderate una teglia (io l'ho usata di 18 cm di diametro) con della carta forno. Versate l'impasto e livallatelo bene.
Accendete il forno a 200° e, quando sarà in temperatura, infornate e cuocete per 30 minuti, ventilato.
Prima di sfornare la torta, fate la prova coltello: se la lama uscirà pulita, la torta sarà pronta.
Toglietela dalla teglia e trasferitela in un piatto.
Servitela calda e affondateci dentro un morso.... eh, una forchetta ^_^
La delicatezza dell'impasto soffice, con la sopresa della croccantezza delle noci, di tanto in tanto, in qualche boccone,vi sapranno stupire e deliziare. Cedere a questa coccola sarà un vero piacere.
Colori intensi, profumi inebrianti.
E la conta delle briciole sarà appena iniziata!!
abc
Come coloro che si dilettano a leggere i fondi di caffè, io potrei tranquillamente studiare le briciole nei miei piatti, o ancora potrei dedicarmi allo studio della sostanza pre-briciola nell'espressione di uno stato d'animo. Perché tutta questa morbidezza dovrà pur significare qualcosa!!!!! Che mi aiuti ad ammortizzare i colpi preservando i pochi neuroni ancora sani? O che possa accogliermi, come un soffice cuscino, nei crolli di veglia improvvisi (ma attesi e temuti) in cui la palpebra non riesce proprio a resistere alla forza di gravità? O che possa interpretare un abbraccio affettuoso? Non lo so. Le briciole sono poche e spesso confuse (dalle ditate, inevitabili, nel piatto.... ecco, l'ho detto) e tolgono ogni ombra di dubbio sul fatto che, per me, la cucina sia sano divertimento e libera espressione. Ancora una volta è torta. Ancora una volta è morbida. Ancora una volta mi ha conquistato. Interpellate voi il terapeuta che più vi sta a genio!
Ingredienti
120 g di spinaci freschi
160 g di certosa
2 uova
45 g di farina d'orzo
2 g di sale
20 g di gherigli di noci
1 g di cremor tartaro
1 pizzico di bicarbonato di sodio
noce moscata a piacere
Lavate gli spinaci e fateli cuocere a vapore, fino a quando saranno morbidi.
Inserite in una ciotola capiente le uova, il sale, la noce moscata e la certosa tagliata a pezzi. Amalgamate il composto e lavoratelo con una frusta elettrica, fino a quando diventerà un composto spumoso e omogeneo.
Frullate gli spinaci, strizzati per togliere l'acqua in eccesso, e rendeteli una crema liscia. Salate a piacere.
Aggiungete la crema al composto di uova e certosa e mescolate bene, in modo da rendere la pastella perfettamente amalgamata.
Pesate la farina e mischiatela al cremor tartaro e al bicarbonato.
Aggiungetela, poco alla volta, alla pastella di uova, sempre mescolando. L'impasto ottenuto dovrà essere consistente, ma molto morbido.
Spezzettate grossolanamente i gherigli di noci (in questo modo li sentirete in contrasto nella torta).
Uniteli all'impasto e mescolate cercando di uniformare gli ingredienti.
Foderate una teglia (io l'ho usata di 18 cm di diametro) con della carta forno. Versate l'impasto e livallatelo bene.
Accendete il forno a 200° e, quando sarà in temperatura, infornate e cuocete per 30 minuti, ventilato.
Prima di sfornare la torta, fate la prova coltello: se la lama uscirà pulita, la torta sarà pronta.
Toglietela dalla teglia e trasferitela in un piatto.
Servitela calda e affondateci dentro un morso.... eh, una forchetta ^_^
La delicatezza dell'impasto soffice, con la sopresa della croccantezza delle noci, di tanto in tanto, in qualche boccone,vi sapranno stupire e deliziare. Cedere a questa coccola sarà un vero piacere.
Colori intensi, profumi inebrianti.
E la conta delle briciole sarà appena iniziata!!
abc
Quando mi trovo la meraviglia della frutta e della verdura di stagione davanti agli occhi, proprio non riesco a resistere. In un presente in cui tutto si trova sempre, in cui non esistono più regole se non la volontà dell'uomo, in cui le forzature devono implementare e assecondare le richieste di mercato, mi emoziono a guardare delle semplici foglie verdi e generose sorridermi. Urlo con forza di rispettare la stagionalità della vita e rifiuto zucchine che sembrano disegnate, o peperoni di colori lucenti. Ogni stagione offre infinite possibilità e spunti. Guardate qui quanta meraviglia!!! Di certo sto facendo una grande scorpacciata di spinaci e vi anticipo anche che la mia testa sta macinando pensieri alquanto audaci (che stranezza, vero?). Per il momento vi lascio questi bocconcini di delicatezza. Il cuore morbido della mozzarella reso allegro dalla croccantezza delle nocciole. Sapori che si sciolgono e si fondono sul palato. Semplicità. Meraviglia.
Ingredienti
12 foglie di spinaci
20 g di nocciole
100 g di mozzarella
25 g di olive taggiasche
sale
olio evo
Tagliate la mozzarella in 6 liste e mettetele in un colino, con un po' di sale, in modo che perdano l'acqua in eccesso (acqua che potreste recuperare per un buon lievitato ^_^).
Lavate le foglie degli spinaci con molta cura e fatele sbollentare per pochi secondi in acqua salata, una o due alla volta per non romperle. Scolatele e immergetele subito in acqua ghicciata, in modo da bloccare la cottura.
Sistematele, quindi, su un canovaccio pulito e fatele asciugare in modo che rimangano ben piatte.
Tritate grossolanamente le nocciole e tenetele da parte. Scolate le olive dal loro liquido di conservazione e tagliatele a metà.
Accostate tra loro le foglie di spinaci, due a due. Tagliate sopra ciascuna coppia un bastoncino di mozzarella. Unitevi un po' di olive e un cucchiaino scarso di nocciole in granella. Chiudete a fagottino le foglie e sistemate i fagottini in un piatto.
Cospargeteli con la granella di nocciole rimasta e con un filo d'olio evo (ne basterà poco!).
Passate sotto il grill del forno, alla temperatura di 200°, per 10 minuti.
Sfornate e, semplicemente, deliziatevi!
Delicatezza, morbidezza e sfiziosità. Tutto in un bocconcino salutare e saporito.
Cosa chiedere di più ad un piatto?
abc
Ingredienti
12 foglie di spinaci
20 g di nocciole
100 g di mozzarella
25 g di olive taggiasche
sale
olio evo
Tagliate la mozzarella in 6 liste e mettetele in un colino, con un po' di sale, in modo che perdano l'acqua in eccesso (acqua che potreste recuperare per un buon lievitato ^_^).
Lavate le foglie degli spinaci con molta cura e fatele sbollentare per pochi secondi in acqua salata, una o due alla volta per non romperle. Scolatele e immergetele subito in acqua ghicciata, in modo da bloccare la cottura.
Sistematele, quindi, su un canovaccio pulito e fatele asciugare in modo che rimangano ben piatte.
Tritate grossolanamente le nocciole e tenetele da parte. Scolate le olive dal loro liquido di conservazione e tagliatele a metà.
Accostate tra loro le foglie di spinaci, due a due. Tagliate sopra ciascuna coppia un bastoncino di mozzarella. Unitevi un po' di olive e un cucchiaino scarso di nocciole in granella. Chiudete a fagottino le foglie e sistemate i fagottini in un piatto.
Cospargeteli con la granella di nocciole rimasta e con un filo d'olio evo (ne basterà poco!).
Passate sotto il grill del forno, alla temperatura di 200°, per 10 minuti.
Sfornate e, semplicemente, deliziatevi!
Delicatezza, morbidezza e sfiziosità. Tutto in un bocconcino salutare e saporito.
Cosa chiedere di più ad un piatto?
abc
Ecco un altro caso di "fotografo, che è meglio". La carota è sempre quell'ortaggio che mi stuzzica, ma a fatica riesce a soddisfarmi, in un contorno. Bizzarro, vero? Sposa perfettamente i dolci, aromatizza le salse, colora la pasta fresca...... ma può essere così banale in un contorno!!!! Eppure sarebbero dovute essere carote. Sì, mi ero fissata sulle carote e carote sarebbero state. Niente di stravolgente, ma assolutamente carote. Chi mi conosce bene sa quanto sia testarda ^_^
Allora inizio dalla forma. Nessuna rondella. Nessun purè. E neanche i miei adorati cubetti che, con zucchine e patate (nel tempo sostituite da broccoli, fagiolini o melanzane), hanno sempre rappresentato un accompagnamento perfetto! Ma sì, facciamo due fiammiferini, va'!! Bene, e con cosa? Non friggo, non infarino, non pasticcio troppo.... ecco la mia instancabile e fedele amica frutta secca. Nocciole!! Carote e nocciole, ragazzi, sono la fine del mondo. Manca davvero un ultimo, ultimissimo step: la rifinitura. Gli aromi sono fondamentali e meritano certamente il loro spazio. E se fosse una bella glassa? Aceto balsamico. Beh, sapete quanto non ami utilizzare preparati, che celano sempre ingredienti misteriosi. In linea con la mia filosofia di cucina, non nascondo, dietro la definizione "glassa", un prodotto da grande distribuzione. Il segreto è tenere in dispensa quelle due cosette. I sempre utili. Allora la glassa, la mia glassa di balsamico ha preso forma, e lo ha fatto in modo genuino e saporito!! Sbollento, salto, addenso e formo questo piatto e...... non trovo parole: per fortuna ho fotografato!!
Ingredienti
2 carote
15 g di aceto balsamico
5 g di acqua
10 g di nocciole
sale
1 rametto di rosmarino fresco
zenzero in polvere a piacere
olio
la punta di cucchiaino di farina di semi di carrube
Pelate e pulite le carote. Tagliatele in fiammiferi di circa 5 centimetri di lunghezza. Portate a bollore dell'acqua e sbollentate le carote per un minuto circa. Scolatele e passatele sotto un getto di acqua fredda, per fermare la cottura. Tenetele da parte.
Miscelate l'aceto balsamico con l'acqua e mettetelo sul fuoco, a fiamma bassa. Lavate il rosmarino e unitelo al liquido. Quando sarà caldo, ma prima che arrivi a bollore, togliete il rosmarino, stemperate la farina di semi di carrube con pochissimo liquido alla volta, mescolando accuratamente, affinché non faccia grumi. Portate a bollore e, sempre mescolando, fate cuocere per un paio di minuti. Spegnete la fiamma e lasciate intiepidire. Riprendete, quindi, le carote.
Fate scaldare un filo d'olio in una padella e saltate le carote. Salatele. Aggiungete lo zenzero in polvere e sbriociolatevi sopra le nocciole. Saltate a fiamma viva per qualche minuto.
Trasferite la verdura in un piatto, quando sarà ben dorata.
Prendete la vostra glassa e fatela colare, in goccioline, suulle carote.
Ora servite, assaporate e deliziatevi. Io ne sono rimasta stregata!!
abc
Allora inizio dalla forma. Nessuna rondella. Nessun purè. E neanche i miei adorati cubetti che, con zucchine e patate (nel tempo sostituite da broccoli, fagiolini o melanzane), hanno sempre rappresentato un accompagnamento perfetto! Ma sì, facciamo due fiammiferini, va'!! Bene, e con cosa? Non friggo, non infarino, non pasticcio troppo.... ecco la mia instancabile e fedele amica frutta secca. Nocciole!! Carote e nocciole, ragazzi, sono la fine del mondo. Manca davvero un ultimo, ultimissimo step: la rifinitura. Gli aromi sono fondamentali e meritano certamente il loro spazio. E se fosse una bella glassa? Aceto balsamico. Beh, sapete quanto non ami utilizzare preparati, che celano sempre ingredienti misteriosi. In linea con la mia filosofia di cucina, non nascondo, dietro la definizione "glassa", un prodotto da grande distribuzione. Il segreto è tenere in dispensa quelle due cosette. I sempre utili. Allora la glassa, la mia glassa di balsamico ha preso forma, e lo ha fatto in modo genuino e saporito!! Sbollento, salto, addenso e formo questo piatto e...... non trovo parole: per fortuna ho fotografato!!
Ingredienti
2 carote
15 g di aceto balsamico
5 g di acqua
10 g di nocciole
sale
1 rametto di rosmarino fresco
zenzero in polvere a piacere
olio
la punta di cucchiaino di farina di semi di carrube
Pelate e pulite le carote. Tagliatele in fiammiferi di circa 5 centimetri di lunghezza. Portate a bollore dell'acqua e sbollentate le carote per un minuto circa. Scolatele e passatele sotto un getto di acqua fredda, per fermare la cottura. Tenetele da parte.
Miscelate l'aceto balsamico con l'acqua e mettetelo sul fuoco, a fiamma bassa. Lavate il rosmarino e unitelo al liquido. Quando sarà caldo, ma prima che arrivi a bollore, togliete il rosmarino, stemperate la farina di semi di carrube con pochissimo liquido alla volta, mescolando accuratamente, affinché non faccia grumi. Portate a bollore e, sempre mescolando, fate cuocere per un paio di minuti. Spegnete la fiamma e lasciate intiepidire. Riprendete, quindi, le carote.
Fate scaldare un filo d'olio in una padella e saltate le carote. Salatele. Aggiungete lo zenzero in polvere e sbriociolatevi sopra le nocciole. Saltate a fiamma viva per qualche minuto.
Trasferite la verdura in un piatto, quando sarà ben dorata.
Prendete la vostra glassa e fatela colare, in goccioline, suulle carote.
Ora servite, assaporate e deliziatevi. Io ne sono rimasta stregata!!
abc
Ci sono giorni in cui il tempo sembra non bastare mai. Giorni in cui i minuti scorrono in un susseguirsi di impegni che devono incastrarsi alla perfezione nel disegno della giornata. Giorni in cui ho solo poco tempo da dedicare al pranzo, ma sacrificarlo non è un'opzione contemplata! Giorni in cui, magari, anche l'appetito non richiede grandi virtuosismi. E allora ecco che due semplici ingredienti entrano in scena e dipingono un piatto veloce e assolutamente appagante. Sapori genuini, naturali e trasparenti, trasformati da una cottura invitante e golosa. Un cuore che si scioglie in bocca e che riempie il palato. Colori intensi che riscaldano. Che sia anche per pochi istanti, in questa semplicità ciò che assolutamente non è sacrificato è il piacere! Veloce da spiegare, veloce da preparare, ma il suo sapore rimane deliziosamente a lungo.
Ingredienti
4 foglie di radicchio rosso
10 g di semi di zucca
30 g di parmigiano
40 g di olive di riviera
1 mozzarella di circa 130 g
1 cucchiaino di olio evo
1 cucchiaino di pangrattato
sale
Lavate e asciugate con cura le foglie di radicchio. Tritate finemente i semi di zucca insieme al parmigiano. Unite olive e mozzarella e tritate nuovamente tutto. Assaggiate la sapidità e correggete, eventualmente, con un pizzico di sale.
Riempite le foglie di radicchio con il composto appena ottenuto.
Cospargetele con il pangrattato e versareci sopra un filo d'olio.
Infornate e cuocete, a 180°, per 20 minuti circa. Quando le sfornate, chiudetele bene, formando dei cannelloni. A piacere condite con un filo d'olio e servite.
Piatto gradevole e delicato, veloce e appagante. Può essere proposto come antipasto, insieme ad un crostone, o come stuzzicante finger, se tagliato a tocchetti una volta cotto. Può essere servito anche come seconda portata, dopo un buon primo. Può anche essere preparato in anticipo e cotto all'occorrenza.
Insomma, a voi la fantasia, secondo le vostre necessità.
Ingredienti
4 foglie di radicchio rosso
10 g di semi di zucca
30 g di parmigiano
40 g di olive di riviera
1 mozzarella di circa 130 g
1 cucchiaino di olio evo
1 cucchiaino di pangrattato
sale
Lavate e asciugate con cura le foglie di radicchio. Tritate finemente i semi di zucca insieme al parmigiano. Unite olive e mozzarella e tritate nuovamente tutto. Assaggiate la sapidità e correggete, eventualmente, con un pizzico di sale.
Riempite le foglie di radicchio con il composto appena ottenuto.
Cospargetele con il pangrattato e versareci sopra un filo d'olio.
Infornate e cuocete, a 180°, per 20 minuti circa. Quando le sfornate, chiudetele bene, formando dei cannelloni. A piacere condite con un filo d'olio e servite.
Piatto gradevole e delicato, veloce e appagante. Può essere proposto come antipasto, insieme ad un crostone, o come stuzzicante finger, se tagliato a tocchetti una volta cotto. Può essere servito anche come seconda portata, dopo un buon primo. Può anche essere preparato in anticipo e cotto all'occorrenza.
Insomma, a voi la fantasia, secondo le vostre necessità.
Non vi rimane da fare altro che gustarlo!
abc
Spesso si crede che il contorno, in un piatto, sia un effettivo..... contorno. A volte bilancia i sapori, altre è la tradizione che lo richiede, altre ancora nel frigo ho un po' di questo, e certe altre si fonde con la portata principale. Questa volta, invece, questa volta no. Questa volta voglio che al contorno sia data una vera identità. Partendo dalla cromaticità: dev'essere intensa, deve scaldare, conquistare. E i sapori: dolci, ma a contrasto, affini, ma differenti. Per finire con la consistenza, in un gioco di croccantezze che stuzzica e non stanca. E allora ci ho provato. I colori sono intensi, i sapori affini, le dolcezze differenti e la croccantezza, quella certo non manca. Il risultato? Una vera esperienza sensoriale.
Ingredienti
3 carote viola
1/3 di melograno
10 g di nocciole
peperoncino in polvere
olio evo
sale
Pulite le carote e tagliatele a dadini grandi più o meno quanto un chicco di melograno. Scaldate in una padella un filo di olio e fate saltare la dadolata per pochi minuti, aggiungendo un goccio d'acqua se fosse necessario. Abbassate, quindi la fiamma, salate, coprite con un coperchio e fate cuocere per 10 minuti. Girate, di tanto in tanto, con un cucchiaio di legno.
Nel frattempo piulite il melograno e prelevate 1/3 dei chicchi.
Aggiungeteli alle carote e fate cuocere, sempre a fiamma bassa, per altri 5/10 minuti.
Se fosse necessario, aggiungete altra acqua. Assaggiate la sapidità e correggete, eventualmente. Unite peperoncino a piacere e lasciate insaporire.
Pestate le nocciole tostate creando una granella piuttosto grossolana. Aggiungetela alle carote e al melograno e mescolate. Fate saltare a fiamma viva per un minuto, spegnete il fuoco e servite.
Non serve aggiungere altro: sapori genuini, insoliti, appaganti e sfiziosi.
abc
Ingredienti
3 carote viola
1/3 di melograno
10 g di nocciole
peperoncino in polvere
olio evo
sale
Pulite le carote e tagliatele a dadini grandi più o meno quanto un chicco di melograno. Scaldate in una padella un filo di olio e fate saltare la dadolata per pochi minuti, aggiungendo un goccio d'acqua se fosse necessario. Abbassate, quindi la fiamma, salate, coprite con un coperchio e fate cuocere per 10 minuti. Girate, di tanto in tanto, con un cucchiaio di legno.
Nel frattempo piulite il melograno e prelevate 1/3 dei chicchi.
Aggiungeteli alle carote e fate cuocere, sempre a fiamma bassa, per altri 5/10 minuti.
Se fosse necessario, aggiungete altra acqua. Assaggiate la sapidità e correggete, eventualmente. Unite peperoncino a piacere e lasciate insaporire.
Pestate le nocciole tostate creando una granella piuttosto grossolana. Aggiungetela alle carote e al melograno e mescolate. Fate saltare a fiamma viva per un minuto, spegnete il fuoco e servite.
Non serve aggiungere altro: sapori genuini, insoliti, appaganti e sfiziosi.
Gli occhi si riempiranno di colori e il vostro palato di piacere!
abc
Alle prese con frammenti di piatti freschi, complice una fine d'estate che ci regala ancora giornate piuttosto calde e magicamente soleggiate, mi faccio attrarre dalle ultime zucchine. In genere la fine della bella stagione per me significava arrivo delle sospirate ferie e questo addolciva decisamente il passaggio dall'abbigliamento leggero ai maglioncini e alle scarpe chiuse. Da qualche anno non è più così e, anzi, questi giorni sono scanditi da un senso di malinconia difficile da affrontare. Allora mi coccolo con piccoli flash di freschezza, con il sapore delle tavolate alla ricerca di un filo d'ombra per contrastare la canicola, o dei miei pranzi su un lettino in riva al lago, rigorosamente sotto il sole, perché sotto il sole io vivrei 365 giorni l'anno!!! Mi dedico, e vi dedico, quest'ultima parentesi d'estate. Gli ingredienti tipicamente autunnali abitano già il mio frigo e presto entreranno in scena ^_^
Ingredienti
1 zucchina tonda
100 g di ricotta
1 cucchiaio di olive taggiasche
10 g di semi di zucca non salati
1 pizzico di sale
noce moscata
olio evo
4 pomodori Pizzutello per guarnire
Lavate e pulite la zucchina. Aiutandovi con una mandolina tagliatela a fettine sottili. Scaldate una piastra sul fuoco e grigliatele per pochi minuti. Trasferitele su un piatto e, a piacere, conditele con olio e sale (io le ho lasciate al naturale).
Preparate la farcitura tritando i semi di zucca e le olive. Aggiungete la ricotta, il sale e la noce moscata e mescolate con cura formando un composto omogeneo.
Prendete le fettine di zucchina grigliata e sistemate, su ciascuna di queste, un cucchiaino circa di crema di ricotta nel centro.
Richiudete la fettina di zucchina formando un fagottino a forma di fiore e sistematela su un piatto. Procedete così fino alla fine della farcitura, accostando bene ciascun fagottino.
Versate, a piacere, un filo d'olio (ancora una volta, io non l'ho aggiunto ^_^) e servite. Fresco e leggero, vi conquisterà ad ogni boccone.
Il contrasto con il pomodoro, che potrete usare come guarnizione, attribuirà al piatto una gradevole sfumatura cromatica e di sapori.
Un bouquet delicato per salutare l'estate e predisporci all'arrivo della nuova stagione.
abc
Ingredienti
1 zucchina tonda
100 g di ricotta
1 cucchiaio di olive taggiasche
10 g di semi di zucca non salati
1 pizzico di sale
noce moscata
olio evo
4 pomodori Pizzutello per guarnire
Lavate e pulite la zucchina. Aiutandovi con una mandolina tagliatela a fettine sottili. Scaldate una piastra sul fuoco e grigliatele per pochi minuti. Trasferitele su un piatto e, a piacere, conditele con olio e sale (io le ho lasciate al naturale).
Preparate la farcitura tritando i semi di zucca e le olive. Aggiungete la ricotta, il sale e la noce moscata e mescolate con cura formando un composto omogeneo.
Prendete le fettine di zucchina grigliata e sistemate, su ciascuna di queste, un cucchiaino circa di crema di ricotta nel centro.
Richiudete la fettina di zucchina formando un fagottino a forma di fiore e sistematela su un piatto. Procedete così fino alla fine della farcitura, accostando bene ciascun fagottino.
Versate, a piacere, un filo d'olio (ancora una volta, io non l'ho aggiunto ^_^) e servite. Fresco e leggero, vi conquisterà ad ogni boccone.
Il contrasto con il pomodoro, che potrete usare come guarnizione, attribuirà al piatto una gradevole sfumatura cromatica e di sapori.
Un bouquet delicato per salutare l'estate e predisporci all'arrivo della nuova stagione.
abc
Vi capita mai di essere scettici su un particolare ingrediente? Di temere che non appaghi del tutto le vostre esigenze, che non sia all'altezza delle aspettative? Per poi vederne alcune lavorazioni e dire.... perché non provarci? Bene, a me è successo questo con il tofu naturale, e ne ho sfatato il mito proprio con questo piatto. Generalmente uso il tofu aromatizzato alle erbe, che comunque ha di suo un sapore. Ma ho scoperto che la versione naturale ha il vantaggio di poter essere utilizzato in qualsiasi modo e insaporito in modo assolutamente libero e incondizionato da sapori già esistenti. Insomma, ha una versatilità incredibile e si sa accostare a qualsiasi altro ingrediente. Beh, questa farcia è nata in maniera decisamente estemporanea: ho messo insieme sapori che amo particolarmente e ciò che ne è venuto fuori è stato un piatto veramente delizioso!!
Che sia la volta di provarlo anche in versione dolce? Per il momento gustatevi questa versione ^_^
Ingredienti
1 peperone verde
12 g di pinoli
3 g di foglie di basilico fresco
180 g di tofu naturale
peperoncino a piacere
noce moscata a piacere
1 g di sale
10 g di olio evo
25 g di olive taggiasche
1 bustina di zafferano
1/2 spicchio d'aglio
20 ml di latte di avena
Lavate e asciugate accuratamente le foglie di basilico. Mettetele in un mortaio con i pinoli e l'aglio pulito e privato dell'anima e pestarlo fino a creare una crema omogenea. Lasciate riposare.
Tritate finemente il tofu, fino a creare una specie di macinato.
Mescolate al tofu il pesto precedentemente preparato, la noce moscata, il peperoncino, il sale, l'olio e le olive, tagliate ad anellini della grandezza desiderata.
Sciogliete la bustina di zafferano nel latte di avena, appena intiepidito, e unite tutto al composto di tofu. Mescolate bene fino ad ottenere una farcia perfettamente amalgamata.
Tagliate la calotta superiore, con il picciolo, al peperone. Privatelo dei filamenti bianchi e dei semi. Lavatelo bene e asciugatelo.
Riempitelo con il composto di tofu, cercando di compattare bene la farcia al suo interno.
Sistemate il peperone ripieno su una teglia coperta da carta forno e cuocete a 200° per 40 minuti circa, facendo attenzione che cuocia uniformemente.
Sfornate e servite. Il sapore è delicato, la consistenza morbida e soffice, e l'aroma è avvolgente. Una versione alleggerita di un piatto generalmente impegnativo. Ma decisamente d'effetto!
Con questo piatto ho sfatato il mito del tofu al naturale: utilizzato nel giusto modo acquisisce il sapore desiderato e soddisfa decisamente!
abc
Che sia la volta di provarlo anche in versione dolce? Per il momento gustatevi questa versione ^_^
Ingredienti
1 peperone verde
12 g di pinoli
3 g di foglie di basilico fresco
180 g di tofu naturale
peperoncino a piacere
noce moscata a piacere
1 g di sale
10 g di olio evo
25 g di olive taggiasche
1 bustina di zafferano
1/2 spicchio d'aglio
20 ml di latte di avena
Lavate e asciugate accuratamente le foglie di basilico. Mettetele in un mortaio con i pinoli e l'aglio pulito e privato dell'anima e pestarlo fino a creare una crema omogenea. Lasciate riposare.
Tritate finemente il tofu, fino a creare una specie di macinato.
Mescolate al tofu il pesto precedentemente preparato, la noce moscata, il peperoncino, il sale, l'olio e le olive, tagliate ad anellini della grandezza desiderata.
Sciogliete la bustina di zafferano nel latte di avena, appena intiepidito, e unite tutto al composto di tofu. Mescolate bene fino ad ottenere una farcia perfettamente amalgamata.
Tagliate la calotta superiore, con il picciolo, al peperone. Privatelo dei filamenti bianchi e dei semi. Lavatelo bene e asciugatelo.
Riempitelo con il composto di tofu, cercando di compattare bene la farcia al suo interno.
Sistemate il peperone ripieno su una teglia coperta da carta forno e cuocete a 200° per 40 minuti circa, facendo attenzione che cuocia uniformemente.
Sfornate e servite. Il sapore è delicato, la consistenza morbida e soffice, e l'aroma è avvolgente. Una versione alleggerita di un piatto generalmente impegnativo. Ma decisamente d'effetto!
Con questo piatto ho sfatato il mito del tofu al naturale: utilizzato nel giusto modo acquisisce il sapore desiderato e soddisfa decisamente!
abc
Da quando il mio balcone si sta riempiendo di erbe aromatiche (uniche piante che riesco a salvare da una morte impietosa), la mia mente spazia su preparazioni e sapori, dal dolce al salato, che mi riempiono di orgoglio. In questa melanzana non c'è nulla di stravolgente, ma l'attenzione per il dettaglio rende ogni boccone un tripudio di sapori perfetto e avvolgente.
Purtroppo la melanzana non è così ben accetta da questa pietra di stomaco che ultimamente mi ritrovo (povero, io continuo a dare la colpa a lui, ma la mela marcia non risiede propriamente lì). E quindi dopo l'apprezzamento del primo boccone partono i timori per i successivi. Vi posso però garantire che, provando a dimenticare le fitte lancinanti, questo piattino è da leccarsi i baffi!!
Ingredienti
1 piccola melanzana
100 g di robiola
1 mela Granny Smith
1 cucchiaio di olive di Riviera denocciolate
olio
4 foglie di salvia
4 rametti di tino
sale
pepe
noce moscata
Lavate la melanzana e tagliatela a fettine non troppo spesse. Mettetele in un colapasta alternando gli strati con il sale grosso. Schiacciatele con un peso e lasciatele riposare per un paio d'ore, affinché perdano il loro liquido. Nel frattempo aromatizzate l'olio. Versate due bei cucchiai in una scodellina e unitevi la salvia lavata, asciugata e tritata, le foglioline di timo staccate dai rametti, il sale, il pepe e la noce moscata. Mescolate bene il tutto e mettete da parte.
Sciacquate le melanzane, strizzatele bene e asciugatele. Grigliatele su entrambi i lati e, con l'aiuto di un pennellino (per utilizzare meno olio, visto che assorbono parecchio!), ricopritele con l'olio alle erbe. Lasciatele raffreddare con il condimento.
Prendete la robiola e tagliatela a cubetti. Unitela alle olive tagliate a rondelle, a 1/2 mela tagliata a dadini e mescolate tutto delicatamente con l'aggiunta di sale e pepe.
Disponete le melanzane su un piatto da portata e ricoprite ciascuna fettina con il composto appena ottenuto.
Tagliate la restante metà della mela in fettine sottili e guarnite il piatto.
Versate sulle melanzane un filo di olio e servite.
Possono anche essere presentate a involtino, soluzione più pratica per essere assaporata in un pranzo all'aria aperta, o magari in ufficio!
La cremosità del formaggio, insieme alla delicatezza della melanzana, renderanno il vostro pranzo un vero momento di piacere!abc
Purtroppo la melanzana non è così ben accetta da questa pietra di stomaco che ultimamente mi ritrovo (povero, io continuo a dare la colpa a lui, ma la mela marcia non risiede propriamente lì). E quindi dopo l'apprezzamento del primo boccone partono i timori per i successivi. Vi posso però garantire che, provando a dimenticare le fitte lancinanti, questo piattino è da leccarsi i baffi!!
Ingredienti
1 piccola melanzana
100 g di robiola
1 mela Granny Smith
1 cucchiaio di olive di Riviera denocciolate
olio
4 foglie di salvia
4 rametti di tino
sale
pepe
noce moscata
Lavate la melanzana e tagliatela a fettine non troppo spesse. Mettetele in un colapasta alternando gli strati con il sale grosso. Schiacciatele con un peso e lasciatele riposare per un paio d'ore, affinché perdano il loro liquido. Nel frattempo aromatizzate l'olio. Versate due bei cucchiai in una scodellina e unitevi la salvia lavata, asciugata e tritata, le foglioline di timo staccate dai rametti, il sale, il pepe e la noce moscata. Mescolate bene il tutto e mettete da parte.
Sciacquate le melanzane, strizzatele bene e asciugatele. Grigliatele su entrambi i lati e, con l'aiuto di un pennellino (per utilizzare meno olio, visto che assorbono parecchio!), ricopritele con l'olio alle erbe. Lasciatele raffreddare con il condimento.
Prendete la robiola e tagliatela a cubetti. Unitela alle olive tagliate a rondelle, a 1/2 mela tagliata a dadini e mescolate tutto delicatamente con l'aggiunta di sale e pepe.
Disponete le melanzane su un piatto da portata e ricoprite ciascuna fettina con il composto appena ottenuto.
Tagliate la restante metà della mela in fettine sottili e guarnite il piatto.
Versate sulle melanzane un filo di olio e servite.
Possono anche essere presentate a involtino, soluzione più pratica per essere assaporata in un pranzo all'aria aperta, o magari in ufficio!
La cremosità del formaggio, insieme alla delicatezza della melanzana, renderanno il vostro pranzo un vero momento di piacere!abc