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Fette biscottate allo yogurt, vaniglia e amaretti: fatale fu quel giorno, maestoso è il risultato

La prima volta in cui mi accostai all'idea di prepararle in casa ne ero già convinta. Inizierai a mangiare fette biscottate a colazione, mi dissi. Io che solo per un breve periodo della mia giovinezza mi sono dedicata a questo tipo di croccantezza (ettecredo, non avevo ancora assaggiato queste), poco incline a quel sapore piatto e banale, sapevo che sarebbe iniziata una lunga staffetta alla caccia di sapori nuovi e di bilanciamenti giusti affinché friabilità e croccantezza potessero soddisfarmi. Mi cimentai subito con la versione bicolore, perché sia mai che si cominci con qualcosa di semplice e scontato. Arrivai a seguire il metodo di Fulvia, seppur senza pasta madre, nella versione nocciolata. Perfezionai il tiro (difficile dopo le precedenti) con quelle ai frutti rossi, che mi sono costate un paio di fallimenti, prima di arrivare al risultato desiderato. Poi arrivai a questa ipotesi, con la farina di soia, con lo yogurt, gli amaretti e farine speciali. Ho mangiato abbozzi deformi di fette biscottate per 3 settimane, ma ci sono riuscita: ecco a voi la fetta biscottata che, ad oggi, raggiunge il livello massimo di croccantezza e friabilità. Soddisfatta è dire poco!!!!

Ingredienti

197 g di farina Petra 1
63 g di farina di soia biologica integrale tostata
96 g di farina integrale
126 g di acqua
150 g di yogurt greco alla vaniglia con 0% di grassi
60 g di Nocciolini Bonfante (o amaretti)
25 g di crusca di grano
11 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
7 g di malto d'orzo (io Antico Molino Rosso)

Tritate gli amaretti non troppo finemente e teneteli da parte.
Miscelate le farine setacciate (soprattutto quella di soia). Versate l'acqua e mescolate velocemente. Fate riposare l'impasto per circa 1 ora. Trascorso il tempo unitevi lo yogurt, gli amaetti, la crusca di grano, il lievito e il malto. Iniziate ad impastare, amalgamando bene gli ingredienti. Lavorate bene la pasta fino a quando sarà compatta ed elastica.
A questo punto date all'impasto la forma di un panetto e mettetelo a lievitare, in una ciotola coperta da pellicola trasparente, fino al raddoppio. A me ci sono volute 6 ore. Abbiate cura di tenerlo al riparo da correnti di aria. Il tempo di lievitazione potrà variare anche in base alla temperatura presente .
Riprendete la vostra pasta e stendetela, su una spianatoia infarinata, in un rettangolo spesso circa un centimetro. Effettuate una piega a tre, poi stendetelo nuovamente. Praticate un'altra piega a tre e lasciatelo riposare per un paio d'ore sotto la ciotola, che capovolgerete sopra. Trascorso il tempo, allargatelo ancora con il mattarello, a formare un rettangolo con il lato più corto lungo quanto lo stampo che utilizzerete per la cottura.
Arrotolatelo su se stesso mantenendo come lunghezza quella del lato più corto, poi adagiatelo all'interno dello stampo. Copritelo con un foglio di pellicola leggermente unto e fatelo lievitare fino a quando avrà raggiunto il bordo dello stampo stesso. Accendete il forno e portatelo ad una temperatura di 200°. Quando l'avrà raggiunta infornate lo stampo e abbassate a 175°. Cuocete per circa 1 ora. La superficie dovrà risultare dorata e l'interno compatto (se non ne foste certi fate la prova del coltello).
Sfornate il pane e sfilatelo dalla teglia. Posatelo su una gratella appoggiato su un fianco e lasciate che raffreddi completamente.
Io l'ho lasciato tutta la notte.
Quando sarà pronto tagliatelo a fettine non troppo spesse.
Sistemate le fettine sulla griglia del forno e fatele tostare a 150°, con il forno semi aperto, per circa 20 minuti, girandole un paio di volte affinché rimangano croccanti uniformemente.
A questo punto sfornatele e lasciatele raffreddare (ce la farete?)
Le sentirete immediatamente croccanti e la loro friabilità vi conquisterà all'istante.

Questa volta lascio libera interpretazione all'accompagnamento. Che sia marmellata, cioccolato o semplice miele (o sciroppo d'agave, o malto di riso), non avrete scampo: anche voi siete nella rete del fettebiscottatore seriale.

abc

Torta carote, cocco e cioccolato bianco: attimi di panico dopo il grido di gioia e l’intraprendenza mattiniera

Mi piacciono le persone che non si fanno pregare. Se il venerdì avanzo una proposta di vederci il giorno seguente, e la risposta è certo, ti fermi a cena? io divento un ammasso incontenibile di gioia. E questo è successo, ancora con loro, ancora con la mia dolce Sara e con il piccolo Filippo. Una visita organizzata così velocemente che..... HO SOLO UN UOVO IN FRIGO E NON HO IL TEMPO PER UNA LIEVITAZIONE!!!!!! Cosa faccio? Gli impegni in questo periodo mi tolgono tempo ed energie, ma a mani vuote non mi sarei mai presentata. E volete che la Cuocherellona vada banalmente in una pasticceria a prendere un chilo di gelato o qualsiasi altro più o meno anonimo dolcetto? Poche ore di sonno e apro gli occhi: le 6. Troppe poche ore di sonno, ma la testa inizia a cercare una soluzione. E' lì che l'ho partorita: sotto quel cumulo di piume ancora piacevolmente calde ho capito che quell'unico uovo neanche l'avrei utilizzato. E magicamente, con lo scorrere delle ore, l'idea ha trovato materialità e il risultato mi ha piacevolmente appagato. Quando ogni dettaglio si incastra al suo posto, anche i salti mortali danno carica e soddisfazione.
Ad assaggio avvenuto dico solo questo: ho abbondato, rispetto alle mie solite dosi, con lo zucchero. L'ho fatto per non venire a meno al piacere del dolce, visto che questo dolce sarebbe stato destinato ad altri. Ma sicuramente una prossima volta ne dimezzerò la quantità. Per i miei gusti era un tantino di troppo.

Ingredienti

300 g di carote pulite
150 g di farina di cocco
150 g di nocciole
110 g di zucchero di canna (55 g sono sufficienti)
50 g di cioccolato bianco
160 g di yogurt greco alla vaniglia (0% di grassi)
1 bustina di lievito per dolci

Inserite le nocciole in un boccale, insieme allo zucchero di canna. Tritate a più riprese, fino ad ottenere una polvere fine.
Trasferite tutto in una ciotola e unitevi la farina di cocco.
Tagliate a pezzi le carote pulite e trasferitele nel boccale. Unitevi il cioccolato bianco. Tritatele fino a renderle fini e di consistenza uniforme.
   Aggiungete lo yogurt e amalgamate tutto. Poi, poco alla volta, unite il mix di nocciole, zucchero e farina di cocco, a cui avrete aggiunto anche la bustina di lievito. Impastate bene fino ad ottenere una crema densa e omogenea.
Rivestite una teglia con carta forno. Io ho utilizzato una teglia onda da 26 cm di diametro.
Rovesciateci l'impasto e distribuitelo uniformemente su tutta la superficie.
Portate il forno alla temperatura di 160° e infornate. Trascorsi 15 minuti alzate la temperatura a 175° e proseguite con la cottura per un'altra ora.
L'impasto rimarrà molto umido (se usate carote novelle sappiate che rilasceranno maggiore acqua, quelle più "vecchie", invece, saranno più asciutte).
Sfornatela e lasciatela intiepidire nello stampo. Io non avevo tempo, ma sarebbe meglio farla raffreddare completamente. A questo punto trasferitela su un piatto e servitela. Io l'ho sistemata prima in un piatto da dessert in vetro, poi l'ho trasferita nel contenitore adatto a trasportarla.
Il mio istinto goloso avrebbe affondato un morso anche in versione appena sfornata, ma mi sono limitata a farlo sul piccolo assaggio cotto a parte, per testare la riuscita del dolce ed evitare figuracce davanti agli amici ^_^
Assggiandola poi fredda posso garantirvi che l'attesa premia il sapore. Cercate, quindi di resistere. Il cioccolato bianco, una volta raffreddato, dà una consistenza deliziosa e rende incantevole il mix di nocciole, cocco e carote. Ci sarebbe stato bene anche un piccolo aroma, come timo o rosmarino, ma queste faccende le lascio ai momenti in cui posso anche non condividere ^_^
Il taglio pare sia stato un successo. Il piccolo Filippo l'ha gustata con piacere e.... anche il papà ^_^
Noi due donnine abbiamo gustato con l'occhio attendo alla quantità (ma comunque ce ne siamo divorate una bella fetta) e tutto è parso andare per il meglio.
A volte il poco sonno ripaga.abc

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