Altrimenti detta: la mia rivoluzione alimentare!!
Che io ami la cheesecake, non l'ho mai nascosto. Che un tempo, quasi, ne abusassi, è una certezza. Che abbia iniziato a farne a meno propendendo per un'alimentazione meno carica di grassi, è un dato di fatto. Che stia rivalutando questa scelta è la mia nuova tendenza. Allora cheesecake a tutto spiano!! :D
In un percorso formativo utile a dare vita al mio nuovo progetto, mi sto approcciando a teorie, studi, metodologie che fino a poco tempo fa mi avrebbero fatto drizzare i capelli. E oggi, invece, arretro di fronte ad un frutto, o ad un biscotto (home made, comunque), o ad uno yogurt magro, preferendo un pezzetto di formaggio o uno yogurt intero e naturale. Energia vera, senza picchi glicemici e senza pesantezza. Sono stata io stessa la cavia :) Non tornerò al burro, questo no, per un discorso di gusto, e non cederò al mascarpone, per lo stesso motivo, ma non guarderò più con astio quanto eccede da un cucchiaio di olio extravergine, quando preparerò le mie pietanze. Insomma, il nostro cervello è materia grassa e di grassi ha bisogno. Con cognizione, selezionando materie buone, impariamo quanto il vero problema di oggi sia l'industrializzazione del cibo e il meccanismo sviluppato a nostro discapito per renderci dipendenti da questi stessi alimenti. Punto. Potrei dare vita ad un panegirico pazzesco su questo tema, ma non è il momento, né il luogo adatto. Vi dico solo che, con questa cheesecake, i sensi di colpa davvero svaniscono. Solo grassi buoni, ponderati e ben equilibrati con proteine e carboidrati (quelli buoni, che non sono zuccheri!!). E poi il risultato è la precisa espressione della mia idea originaria. Immaginate quanta sia la soddisfazione...... Affondiamo la forchetta?
Ingredienti
Per la base
160 g di lupini puliti
20 g di burro di arachidi (per me home made)
10 g di olio di cocco
fieno greco q.b.
cumino q.b.
Per la crema di formaggio
120 g di caprino fresco
230 g di yogurt greco naturale
50 g di feta
15 foglie di basilico fresco
60 g di avocado
pepe q.b.
4 bacche di cardamomo
50 ml di bevanda vegetale (per me di avena)
3 g di agar agar
Per la copertura
1 zucchina
50 g di avocado
1/2 limone
spirulina q.b.
20 foglie di basilico fresco
sale rosa q.b.
1 cucchiaio di olio evo
1 cucchiaio di semi di chia
1 cucchiaio di semi di sesamo
1/2 cucchiaino di olio di semi di sesamo
Inserite i lupini puliti in un minipimer. Unite il burro di arachidi, l'olio di cocco, gli aromi e frullate, a più riprese, fino ad ottenere una crema compatta. Trasferitela in una taglia tonda (di 18 cm di diametro) e schiacciatela bene sul fondo.
Trasferite la teglia in congelatore per mezz'ora circa. Nel frattempo preparate la crema di formaggio.
Frullate lo yogurt con i due formaggi. Aggiungte il pepe, i semi delle bacche di cardamomo precedentemente pestati nel mortaio e polverizzati e il basilico. Frullate nuovamente, fino a rendere in basilico perfettamente sminuzzato e amalgamato alla crema. Tagliate l'avocado a dadini e unitelo al formaggio. Frullate nuovamente, fino ad ottenere una crema liscia.
Stemperate l'agar agar nel latte e portatelo a bollore. Fate sobbollire per un paio di minuti, quindi versate tutto nella crema di formaggio e amalgamate bene.
Versate il composto sulla base di lupini, quindi mettete in frigorifero la teglia. Lasciatela per almeno un paio d'ore.
Tagliate a dadini piccoli 2/3 di zucchina e l'avocado. Preparate un'emulzione con olio evo, olio di semi di sesamo, sale, spirulina, succo di mezzo limone e basilico tagliato finemente al coltello. Condite la dadolata di zucchine e avocado, unite i semi di chia e di sesamo e lasciate marinare per almeno un'ora.
Estraete la teglia dal frigorifero, trasferite la cheesecake su un piatto da portata e copritela con le zucchine marinate.
Decorate a piacere e servite.
Soffice, delicata, avvolgente, leggera. Rinfresca il palato, rinfranca lo spirito e conquista all'istante.
Ovvio che potrete omettere quegli ingredienti astrusi come fieno greco e spirulina, e anhe l'olio di semi di sesamo. Ma il suggerimento è quello di tenervi questi superfood in dispensa, che tanto male non fanno. Anzi :)abc
E' bello quando si vive la vita dell'orto. Bello scoprirne la stagionalità , rispettare i tempi di fioritura, cogliere i frutti a tempo debito. Ed è affascinante il momento in cui due stagioni si sovrappongono, lasciando ai nuovi sapori un ricordo di ciò che è stata quotidianità, fino ad una manciata di attimi prima.
Così quando l'orto di mammà ha iniziato a regalarci dei gustosissimi cavoletti di Bruxelles, le ultime zucchine cercavano ancora un piccolo spazio in cui potersi esprimere, se non più da protagoniste, quanto meno da antagoniste. Mettere insieme il teatrino della natura è magico. Mi è piaciuto giocare, creando una monocromaticità che arriva come una carezza e che solletica i sensi creando stupore e piacere. Ed è stato appagante godere della morbidezza di una vellutata, calda il giusto per queste nuove giornate autunnali, leggera a sufficienza per il passaggio verso una stagione, ohimè, sempre più fredda.
Ingredienti
1 zucchina
1 pezzo di porro
foglie esterne di 2 finocchi
10 cavolini di Bruxelles
10 g di pistacchi di Bronte
10 g di parmigiano
100 g di ricotta vaccina
sale integrale
Mondate i cavoletti, eliminando le foglie più esterne. Tagliateli a metà, lavateli e fateli cuocere a vapore fino a renderli appena morbidi (non troppo).
In una pentola capiente unite la zucchina, le foglie di finocchio e il porro, tutte lavate e tagliate a tocchetti. Coprite con acqua e portate ad ebollizione. Quando mancheranno 5 minuti al termine della cottura, aggiungete il sale.
Riprendete i cavoletti di Bruxelles e tagliateli in spicchietti. Fateli saltare in padella con i pistacchi di bronte tagliati a coltello. Salate a piacere.
Quando le verdure saranno morbide e l'acqua leggermente consumata, unite la ricotta e il parmigiano e passate tutto con il frullatore ad immersione, fino a creare una vellutata perfettamente liscia e morbida.
A questo punto non vi rimane altro che impiattare.
Versate in ciascun piatto una parte di vellutata e cospargete la superficie con il saltato di cavoletti e pistacchi.
A piacere spolverate con altro parmigiano o con pepe macinato e servite.
Sbizzarritevi con i sapori che maggiormente gradite: cannella, noce moscata, cardamomo polverizzato, zenzero.... avrete solo l'imbarazzo della scelta!!
Ricordate che la fantasia, in cucina, è il segreto del successo ^_^
Lasciatevi conquistare dalla magia del quotidiano. Apprezzate ogni dettaglio, trasformatelo in magnifico ricordo.
abc
Così quando l'orto di mammà ha iniziato a regalarci dei gustosissimi cavoletti di Bruxelles, le ultime zucchine cercavano ancora un piccolo spazio in cui potersi esprimere, se non più da protagoniste, quanto meno da antagoniste. Mettere insieme il teatrino della natura è magico. Mi è piaciuto giocare, creando una monocromaticità che arriva come una carezza e che solletica i sensi creando stupore e piacere. Ed è stato appagante godere della morbidezza di una vellutata, calda il giusto per queste nuove giornate autunnali, leggera a sufficienza per il passaggio verso una stagione, ohimè, sempre più fredda.
Ingredienti
1 zucchina
1 pezzo di porro
foglie esterne di 2 finocchi
10 cavolini di Bruxelles
10 g di pistacchi di Bronte
10 g di parmigiano
100 g di ricotta vaccina
sale integrale
Mondate i cavoletti, eliminando le foglie più esterne. Tagliateli a metà, lavateli e fateli cuocere a vapore fino a renderli appena morbidi (non troppo).
In una pentola capiente unite la zucchina, le foglie di finocchio e il porro, tutte lavate e tagliate a tocchetti. Coprite con acqua e portate ad ebollizione. Quando mancheranno 5 minuti al termine della cottura, aggiungete il sale.
Riprendete i cavoletti di Bruxelles e tagliateli in spicchietti. Fateli saltare in padella con i pistacchi di bronte tagliati a coltello. Salate a piacere.
Quando le verdure saranno morbide e l'acqua leggermente consumata, unite la ricotta e il parmigiano e passate tutto con il frullatore ad immersione, fino a creare una vellutata perfettamente liscia e morbida.
A questo punto non vi rimane altro che impiattare.
Versate in ciascun piatto una parte di vellutata e cospargete la superficie con il saltato di cavoletti e pistacchi.
A piacere spolverate con altro parmigiano o con pepe macinato e servite.
Sbizzarritevi con i sapori che maggiormente gradite: cannella, noce moscata, cardamomo polverizzato, zenzero.... avrete solo l'imbarazzo della scelta!!
Ricordate che la fantasia, in cucina, è il segreto del successo ^_^
Lasciatevi conquistare dalla magia del quotidiano. Apprezzate ogni dettaglio, trasformatelo in magnifico ricordo.
abc
Quando mamma mi dice “ti porto un po’ di verdura?”, iniziando ad elencare i prodotti del suo orto che, per il primo anno, cura e nutre con le sue sole mani, beh, è molto bello. Quando mi chiese, qualche giorno fa, se volessi delle melanzane, mi illuminai. Confesso di essere stata fortunata per essere stata la bocca eletta ad assaggiare la prima melanzana della stagione. La sua dolcezza non ve la so spiegare. Zucchero. Polpa compatta, colore viola intenso. La natura in tutta la sua massima espressione di bellezza e bontà. Quando ho sentito pronunciare dalla sua voce la parola melanzana, il riflesso condizionato è partito e una luce mi ha letteralmente travolto. Tre, ne ho portate a casa esattamente tre. Così belle tonde, non mi hanno dato scampo. Seppur si vedano melanzane (e non solo) ripiene in tutte le forme e in tutte le salse, il richiamo è stato troppo forte, per potervi resistere. Ma, come spesso accade, avrei potuto farmi ispirare da qualcosa di diverso, se non dal mio istinto? Con un bottino ricco di così tanti frutti, mettere insieme i sapori è stato un gioco da ragazzi. Ve la propongo in due versioni, quella vegetariana e quella vegana. A voi la vostra scelta, in ogni caso il risultato è meritevole ^_^
Ingredienti
1 melanzana tonda viola
1/2 peperone giallo
1/2 peperone rosso
1/2 peperone viola
1 pomodoro ramato
1 zucchina chiara
1/2 cipolla
1 foglio di alga kombu
10 g di semi di girasole
10 g di olive taggiasche
1 cucchiaino di miele (malto o agave per la versione vegana)
1 cucchiaino di parmigiano (lievito alimentare –quello che ho utilizzato io- per la versione vegana)
sale rosso di Cipro
olio evo
pepe mix creolo
Ingredienti
1 melanzana tonda viola
1/2 peperone giallo
1/2 peperone rosso
1/2 peperone viola
1 pomodoro ramato
1 zucchina chiara
1/2 cipolla
1 foglio di alga kombu
10 g di semi di girasole
10 g di olive taggiasche
1 cucchiaino di miele (malto o agave per la versione vegana)
1 cucchiaino di parmigiano (lievito alimentare –quello che ho utilizzato io- per la versione vegana)
sale rosso di Cipro
olio evo
pepe mix creolo
Lavate la melanzana. Asciugatela, eliminate la calotta e
svuotatela, facendo attenzione a mantenere un bordo di circa un centimetro. Salate
con del sale rosso l’interno della melanzana, capovolgetela e lasciate che
perda il liquido di vegetazione (la mia melanzana era talmente dolce che non
avrebbe necessitato di questo trattamento).
Lavate tutte le verdure, asciugatele e tagliatele a tocchetti. Tagliate anche
la polpa della melanzana prelevata. Scaldate un filo di olio in una padella,
quindi affettate sottilmente la cipolla e fatela imbiondire. Unite, in ordine,
i peperoni, poi la zucchina, poi la polpa di melanzana e i pomodori.
Salate e
pepate a piacere. Quando le verdure si saranno ammorbidite, aggiungete il
miele, le olive taggiasche tagliate a fettine, il lievito alimentare (o
parmigiano grattugiato) e i semi di girasole. Mescolate e lasciate insaporire,
quindi spegnete il fuoco.
Sciacquate la melanzana e tamponatela, in modo da asciugarla. Farcitela con il mix di verdure e infornatela, a 190°, per circa 15 minuti.
Sciacquate la melanzana e tamponatela, in modo da asciugarla. Farcitela con il mix di verdure e infornatela, a 190°, per circa 15 minuti.
Una volta che sarà rugosa e dorata,
sfornatela e servitela.
Accompagnatela con la parte di farcitura che non sarete riusciti a sistemare all’interno e gustatela in tutta la sua pienezza.
Accompagnatela con la parte di farcitura che non sarete riusciti a sistemare all’interno e gustatela in tutta la sua pienezza.
Morbida, sfiziosa, saporita e delicata. Il crunch dei semi sono la chicca che
dà carattere alla rotondità della verdura. L’alga dà sapore e arricchisce il
tutto con importanti nutrienti e il panorama di sapori esaltato dalle olive e
sostenuto dal miele….. vi conquisterà.
Con questa ricetta partecipo al Gluten Free(Fri)day
Cedo sempre volentieri ad un buon piatto di pesce. Mi piace la sua delicatezza, mi piace la leggerezza e mi piace come si presta ad essere interpretato, vestito e insaporito. Per le seppie provo un'attrazione totale: è difficile trovare un modo in cui non mi piacciano, la sua consistenza rappresenta metà della riuscita del piatto. Farcite, al forno, in una croccante panatura, su spiedino, in casa mi diverto sempre, anche se, quando scelgo di gustarle in qualche ristorante, cedo sempre alla semplicità di un salto sulla piastra.
Questa volta la mia seppia volevo regalasse freschezza. Che non vuol dire solo piatto non caldo, ma vuol dire piatto ricco di sapori leggeri e rinfrescanti. Un inno all'estate, con questi compagni di scena. Le zucchine della mamma e il basilico del mio piccolo vaso, un incanto. E la patata rossa dell'orto di famiglia, in quella panatura di pistacchi di Bronte.... cheddire, non è la morte sua?
Ho messo insieme tutto, in un giorno in cui il tempo rappresentava un lusso. La marinatura concede tempi di gestione generosi e variabili. E, alla fine, incastrare tutto e assaporarne la meraviglia è soddisfazione allo stato puro.
Ingredienti
2 seppie di media grandezza
10 foglie di basilico fresco
1 cucchiaino di miele di tiglio
1 cucchiaio di semi di zucca
1 cucchiaio di olio evo
sale rosso di Cipro
pepe mix Creolo
2 zucchine chiare
1 patata rossa media
1 cucchiaio di pistacchi di Bronte
Cuocete a vapore le seppie, precedentemente pulite. Nel frattempo preparate la marinatura, tritando le foglie di basilico lavate e asciugate, con i semi di zucca. Versate tutto in una terrina e unite il miele, l'olio, il sale e il pepe. Mescolate bene.
Quando le seppie saranno cotte, tagliatele a striscioline e, ancora calde, mettetele nella marinatura.
Lasciatele raffreddare, in modo che assorbano bene tutti gli aromi.
Sbucciate la patata rossa e tagliatela a fettine spesse circa mezzo centimetro. Io generalmente le lascio a mollo in acqua, in modo che perdano un po' del loro amido. E' una mia fissa, quindi sentitevi liberi di saltare questo passaggio.
Cuocetele a vapore per pochi minuti, in modo che si ammorbidiscano appena. Nel frattempo tritate i pistacchi piuttosto finemente e rovesciateli su un foglio di carta assorbente. Passate ciascuna fettina di patata sul trito, premendo leggermente, prima da un lato, poi dall'altro. Tenetele da parte.
Mondate e lavate le zucchine, quindi tagliatele in bastoncini approssimativamente delle stesse dimensioni delle seppie. Cuocete anche queste a vapore, facendole appena ammorbidire, quindi unitele alle seppie. Mescolate bene e fate raffreddare tutto.
Quando avrete impanato tutte le fettine, scaldate un filo di olio in una padella antiaderente e fare rosolare le patate da entrambi i lati.
Sistemate le patate su un piatto, quindi accompagnate con l'insalata di seppie e zucchine.
Servite e gustate la semplicità e la freschezza di questo piatto. Mono nella cromaticità, poliedrico nei sapori.
Adatto da preparare con anticipo, acquisirà maggior sapore con il prolungamento del tempo di marinatura. Non abbiate timore ad avanzarne, anche se di forza, quella sì, ne servirà abbastanza!!
abc
Questa volta la mia seppia volevo regalasse freschezza. Che non vuol dire solo piatto non caldo, ma vuol dire piatto ricco di sapori leggeri e rinfrescanti. Un inno all'estate, con questi compagni di scena. Le zucchine della mamma e il basilico del mio piccolo vaso, un incanto. E la patata rossa dell'orto di famiglia, in quella panatura di pistacchi di Bronte.... cheddire, non è la morte sua?
Ho messo insieme tutto, in un giorno in cui il tempo rappresentava un lusso. La marinatura concede tempi di gestione generosi e variabili. E, alla fine, incastrare tutto e assaporarne la meraviglia è soddisfazione allo stato puro.
Ingredienti
2 seppie di media grandezza
10 foglie di basilico fresco
1 cucchiaino di miele di tiglio
1 cucchiaio di semi di zucca
1 cucchiaio di olio evo
sale rosso di Cipro
pepe mix Creolo
2 zucchine chiare
1 patata rossa media
1 cucchiaio di pistacchi di Bronte
Cuocete a vapore le seppie, precedentemente pulite. Nel frattempo preparate la marinatura, tritando le foglie di basilico lavate e asciugate, con i semi di zucca. Versate tutto in una terrina e unite il miele, l'olio, il sale e il pepe. Mescolate bene.
Quando le seppie saranno cotte, tagliatele a striscioline e, ancora calde, mettetele nella marinatura.
Lasciatele raffreddare, in modo che assorbano bene tutti gli aromi.
Sbucciate la patata rossa e tagliatela a fettine spesse circa mezzo centimetro. Io generalmente le lascio a mollo in acqua, in modo che perdano un po' del loro amido. E' una mia fissa, quindi sentitevi liberi di saltare questo passaggio.
Cuocetele a vapore per pochi minuti, in modo che si ammorbidiscano appena. Nel frattempo tritate i pistacchi piuttosto finemente e rovesciateli su un foglio di carta assorbente. Passate ciascuna fettina di patata sul trito, premendo leggermente, prima da un lato, poi dall'altro. Tenetele da parte.
Mondate e lavate le zucchine, quindi tagliatele in bastoncini approssimativamente delle stesse dimensioni delle seppie. Cuocete anche queste a vapore, facendole appena ammorbidire, quindi unitele alle seppie. Mescolate bene e fate raffreddare tutto.
Quando avrete impanato tutte le fettine, scaldate un filo di olio in una padella antiaderente e fare rosolare le patate da entrambi i lati.
Sistemate le patate su un piatto, quindi accompagnate con l'insalata di seppie e zucchine.
Servite e gustate la semplicità e la freschezza di questo piatto. Mono nella cromaticità, poliedrico nei sapori.
Adatto da preparare con anticipo, acquisirà maggior sapore con il prolungamento del tempo di marinatura. Non abbiate timore ad avanzarne, anche se di forza, quella sì, ne servirà abbastanza!!
abc
Nel tempo mi sono fatta l'idea di come, per necessità, molti desideri rimangano stipati negli anfratti della mente aspettando di essere rievocati, magari da una visione o comunque dal passaggio, casuale, di un dettaglio che ne richiami l'attenzione. Meccanismo di difesa o no, è impossibile mantenere fervidi e ben allineati tutti i piccoli piaceri del palato (e mi limito al contesto culinario). Così un giorno, passando a trovare le mie belle condomine, mi imbatto in questa delizia e mi ritrovo travolta, nel battito di un ciglio, dalla sensazione piacevole che solo una crespella può regalare. Ma non è tutto, quella parolina magica, grano arso, mi colpisce dritto al cuore. Ovviamente, dopo avervene parlato in quest'occasione, e poi in questa, la farina di grano arso non manca mai dalla mia dispensa. Ovviamente, sapendo ormai che le uova cerco di eliminarle dagli impasti e che il latte non è più presente nella mia cucina se non in forma vegetale, ho preso la carica di energia che Maya ha messo nell'aria e l'ho trasformata in stimolo. Il resto l'ho lasciato alla mia creatività.
Beh, non sono in grado di dire quale, tra i miei piatti, sia il mio preferito. Ognuno ha il suo perché, qualcuno è migliore, qualcuno un po' meno. Qualcuno mi conquista particolarmente, ma tutti lasciano un segno e creare una sorta di top ten mi risulta impossibile. Posso garantirvi, però, che questo piatto ha dell'incredibile. I sapori, questi sapori, sono pazzeschi messi insieme e la nota grave del grano arso è meravigliosamente unica. Sono senza uova, difficoltose quindi da maneggiare, ma sono davvero meritevoli!! Grazie svalvolate ^_^
Ingredienti
45 g di farina di ceci
15 g di farina di grano arso
120 g di latte di mandorle
sale nero di Cipro
noce moscata
80 g di certosa light
1/2 melanzana
4 fiori di zucca
olio evo
Iniziate preparando la pastella. Setacciate e mescolate le farine, quindi versate poco latte alla volta, mescolando continuamente con una frusta per evitare che si formino i grumi.
Aggiungete sale nero e noce moscata a piacere, mescolate ancora tutto e lasciate riposare, coperta da un foglio di pellicola trasparente, per almeno un paio d'ore, in frigorifero. Io vi consiglio di prepararla al mattino per la sera, oppure la sera per il pranzo del giorno seguente.
Scaldate bene un padellino antiaderente e versateci un goccio di olio. Passate con uno scottex la superficie della padella, in modo da cospargerla uniformenente e da togliere l'olio in eccesso.
Quando sarà calda versate un paio di cucchiai di pastella. Stendetela in una sfoglia circolare e sottile (io mi aiuto con l'attrezzino a T apposta per le crèpes). Dopo un minuto scarso a fiamma media, girate la crèpe e cuocetela per pochi secondi dall'altra parte. Non dovrà seccare, se no si romperà con maggior facilità.
Tagliate la mezza melanzana a fettine sottili e grigliatela. Spennellate ciascuna fettina con un filo di olio e salatela a piacere. A parte fate ammorbidire, in padella, i fiori di zucca tagliati a rondelle.
Prendete una crèpes alla volta, adagiatevi nel mezzo due fettine di melanzana, posatevi una parte dei fiori di zucca, una parte di certosa e piegate i lembi laterali della stessa crèpe.
Arrotolate quindi il tutto, ricavando un fagottino. Procedete con tutte le crèpes, quindi sistematele tutte in una pirofila. Irroratele con un filo di olio evo e infornatele, a 200°, per circa 15 minuti.
Nel frattempo preparate un bel contorno a piacere. Io ho fatto semplicemente saltare delle zucchine tagliate a dadini.
Una volta che le crèps saranno dorate, sfornatele e impiattatele.
Servitele calde fumanti e avvisate i vostri palati che occorrerà prestare attenzione.
Il grano arso dà quel sapore intenso che ben si sposa con quello della melanzana. La cremosità della certosa appaga il morso e avvolge, fondendosi con il fiore di zucchina. L'insieme è travolgente.
Magia, semplicità e un passaporola che è vitale.
Abituatevi al buono, abituatevi al benEssere. Non tornerete più sui vostri passi ^_^
abc
Beh, non sono in grado di dire quale, tra i miei piatti, sia il mio preferito. Ognuno ha il suo perché, qualcuno è migliore, qualcuno un po' meno. Qualcuno mi conquista particolarmente, ma tutti lasciano un segno e creare una sorta di top ten mi risulta impossibile. Posso garantirvi, però, che questo piatto ha dell'incredibile. I sapori, questi sapori, sono pazzeschi messi insieme e la nota grave del grano arso è meravigliosamente unica. Sono senza uova, difficoltose quindi da maneggiare, ma sono davvero meritevoli!! Grazie svalvolate ^_^
Ingredienti
45 g di farina di ceci
15 g di farina di grano arso
120 g di latte di mandorle
sale nero di Cipro
noce moscata
80 g di certosa light
1/2 melanzana
4 fiori di zucca
olio evo
Iniziate preparando la pastella. Setacciate e mescolate le farine, quindi versate poco latte alla volta, mescolando continuamente con una frusta per evitare che si formino i grumi.
Aggiungete sale nero e noce moscata a piacere, mescolate ancora tutto e lasciate riposare, coperta da un foglio di pellicola trasparente, per almeno un paio d'ore, in frigorifero. Io vi consiglio di prepararla al mattino per la sera, oppure la sera per il pranzo del giorno seguente.
Scaldate bene un padellino antiaderente e versateci un goccio di olio. Passate con uno scottex la superficie della padella, in modo da cospargerla uniformenente e da togliere l'olio in eccesso.
Quando sarà calda versate un paio di cucchiai di pastella. Stendetela in una sfoglia circolare e sottile (io mi aiuto con l'attrezzino a T apposta per le crèpes). Dopo un minuto scarso a fiamma media, girate la crèpe e cuocetela per pochi secondi dall'altra parte. Non dovrà seccare, se no si romperà con maggior facilità.
Tagliate la mezza melanzana a fettine sottili e grigliatela. Spennellate ciascuna fettina con un filo di olio e salatela a piacere. A parte fate ammorbidire, in padella, i fiori di zucca tagliati a rondelle.
Prendete una crèpes alla volta, adagiatevi nel mezzo due fettine di melanzana, posatevi una parte dei fiori di zucca, una parte di certosa e piegate i lembi laterali della stessa crèpe.
Arrotolate quindi il tutto, ricavando un fagottino. Procedete con tutte le crèpes, quindi sistematele tutte in una pirofila. Irroratele con un filo di olio evo e infornatele, a 200°, per circa 15 minuti.
Nel frattempo preparate un bel contorno a piacere. Io ho fatto semplicemente saltare delle zucchine tagliate a dadini.
Una volta che le crèps saranno dorate, sfornatele e impiattatele.
Servitele calde fumanti e avvisate i vostri palati che occorrerà prestare attenzione.
Il grano arso dà quel sapore intenso che ben si sposa con quello della melanzana. La cremosità della certosa appaga il morso e avvolge, fondendosi con il fiore di zucchina. L'insieme è travolgente.
Magia, semplicità e un passaporola che è vitale.
Abituatevi al buono, abituatevi al benEssere. Non tornerete più sui vostri passi ^_^
abc
Oggi potrei cantare vittoria, o forse voi potrete guardare il cielo e attendere un evento atmosferico straordinario (sia chiaro, sono anche io sotto un cielo plumbeo e freddo, non mi assumo responsabilità!!). In realtà potrei battezzare questa come la settimana delle novità. La prima è questa, della seconda ve ne parlerò a tempo debito ^_^
Una novità, già. Per molti di voi vedere un piatto di pasta può rappresentare una cosa banale e scontata, ai limiti della quotidianità. Per me, ecco, no!! Non sento particolarmente il bisogno di pasta nella mia alimentazione, o meglio, ne ho limitato ampiamente il consumo: decisamente per quantità, parzialmente per qualità. Le casistiche, affinché il carboidrato di siffatta forma possa colorare la mia tavola, limitano le occasioni a sporadiche comparse di pasta fresca impastata con le mie farine magiche, selezionate e studiate accuratamente, oppure ai miei amatissimi spaghetti di riso basmati. Spaghetti, in assoluto il mio formato di pasta preferito. Da sempre. Generalmente spesso, lo amo nell'accezione diminutiva soltanto se accompagnato dalle vongole. Seppur prodiga nel trovarne un'alternativa, non provo grandi soddisfazioni davanti allo spaghetto di soia, e per quanto quello di riso mi faccia sorridere, quello di riso basmati mi conquista magicamente. E' più spesso del fratello comune, è leggerissimo, ha un limitato apporto calorico ed ha una consistenza e una robustezza perfette per farmi cadere, di tanto in tanto, in tentazione. Questo piatto è leggero, per scelta di ingredienti, ma non si risparmia sul gusto e sulla percezione al palato. Cremoso, delicato, sorprendente. E' nato in un fortuito incontro di desiderio e necessità e ha richiesto meno di mezz'ora per la preparazione. Perché, se il capriccio di un momento è appagante da realizzare, poterlo fare in un tempo limitato, rende tutto più speciale.
Ingredienti
50 g di spaghetti di riso basmati
35 g di robiola di capra
1 bustina di zafferano
1 zucchina di media grandezza
sale rosa dell'Himalaya
olio evo
pepe (mix creolo)
Mettete sul fuoco abbondante acqua salata e, mentre raggiunge il bollore, tagliate le zucchine a fettine, con l'aiuto di una mandolina, quindi in bastoncini lunghi e stretti. Scaldate un cucchiaio di olio evo, quindi fate saltare le zucchine. Abbassate leggermente la fiamma, salatele e continuate la cottura fino ad ammorbidirle e a rosolarle.
Quando l'acqua avrà raggiunto il bollore, immergete gli spaghetti di riso basmati, girate con una forchetta e procedete la cottura per il tempo indicato. Serviranno circa 12 minuti (i restanti li riserverete alla padella).
Mentre la pasta cuoce, impastate la robiola con il pepe e lo zafferano. Unite un po' di acqua di cottura e create una crema morbida e vellutata. Tenetela da parte.
Quando mancheranno un paio di minuti al termine della cottura, scolate gli spaghetti, non troppo, e trasferiteli nella padella insieme alle zucchine. Versate un po' di acqua di cottura e saltateli, a fiamma viva. Aggiungete la crema allo zafferano e continuate la cottura per i due minuti restanti, creando una consistenza cremosa, non troppo asciutta. Questo passaggio vi permetterà di fare assorbire al meglio il sapore del condimento.
A questo punto non vi resta che servire e gustare.
Piatto completo e delicato, conquista al primo assaggio e travolge fino all'ultimo boccone.
Ed ora, mentre assaporate questa meraviglia, preparatevi per la prossima novità!!abc
Una novità, già. Per molti di voi vedere un piatto di pasta può rappresentare una cosa banale e scontata, ai limiti della quotidianità. Per me, ecco, no!! Non sento particolarmente il bisogno di pasta nella mia alimentazione, o meglio, ne ho limitato ampiamente il consumo: decisamente per quantità, parzialmente per qualità. Le casistiche, affinché il carboidrato di siffatta forma possa colorare la mia tavola, limitano le occasioni a sporadiche comparse di pasta fresca impastata con le mie farine magiche, selezionate e studiate accuratamente, oppure ai miei amatissimi spaghetti di riso basmati. Spaghetti, in assoluto il mio formato di pasta preferito. Da sempre. Generalmente spesso, lo amo nell'accezione diminutiva soltanto se accompagnato dalle vongole. Seppur prodiga nel trovarne un'alternativa, non provo grandi soddisfazioni davanti allo spaghetto di soia, e per quanto quello di riso mi faccia sorridere, quello di riso basmati mi conquista magicamente. E' più spesso del fratello comune, è leggerissimo, ha un limitato apporto calorico ed ha una consistenza e una robustezza perfette per farmi cadere, di tanto in tanto, in tentazione. Questo piatto è leggero, per scelta di ingredienti, ma non si risparmia sul gusto e sulla percezione al palato. Cremoso, delicato, sorprendente. E' nato in un fortuito incontro di desiderio e necessità e ha richiesto meno di mezz'ora per la preparazione. Perché, se il capriccio di un momento è appagante da realizzare, poterlo fare in un tempo limitato, rende tutto più speciale.
Ingredienti
50 g di spaghetti di riso basmati
35 g di robiola di capra
1 bustina di zafferano
1 zucchina di media grandezza
sale rosa dell'Himalaya
olio evo
pepe (mix creolo)
Mettete sul fuoco abbondante acqua salata e, mentre raggiunge il bollore, tagliate le zucchine a fettine, con l'aiuto di una mandolina, quindi in bastoncini lunghi e stretti. Scaldate un cucchiaio di olio evo, quindi fate saltare le zucchine. Abbassate leggermente la fiamma, salatele e continuate la cottura fino ad ammorbidirle e a rosolarle.
Quando l'acqua avrà raggiunto il bollore, immergete gli spaghetti di riso basmati, girate con una forchetta e procedete la cottura per il tempo indicato. Serviranno circa 12 minuti (i restanti li riserverete alla padella).
Mentre la pasta cuoce, impastate la robiola con il pepe e lo zafferano. Unite un po' di acqua di cottura e create una crema morbida e vellutata. Tenetela da parte.
Quando mancheranno un paio di minuti al termine della cottura, scolate gli spaghetti, non troppo, e trasferiteli nella padella insieme alle zucchine. Versate un po' di acqua di cottura e saltateli, a fiamma viva. Aggiungete la crema allo zafferano e continuate la cottura per i due minuti restanti, creando una consistenza cremosa, non troppo asciutta. Questo passaggio vi permetterà di fare assorbire al meglio il sapore del condimento.
A questo punto non vi resta che servire e gustare.
Piatto completo e delicato, conquista al primo assaggio e travolge fino all'ultimo boccone.
Ed ora, mentre assaporate questa meraviglia, preparatevi per la prossima novità!!abc
Le vidi pubblicate dalla mia grandissima ispiratrice Claudia, nella sua intensa versione che mi ha conquistato all'istante. Ne salvai la ricetta. Ma, come spesso accade, prima che le provassi sarebbe passato molto tempo. E' davvero difficile che abbia nel frigo dello yogurt. Generalmente lo compro in vista di un'idea precisa di ricetta e, benedetta demenza senile precoce, tutte le volte che vado a fare spesa passo davanti al banco frigo dicendomi che quello yogurt mi servirebbe per fare...... e sistematicamente non ricordo cosa. Non lo compro e torno nel circolo vizioso della mancanza dell'ingediente fondamentale. Ogni volta la solita scena. Caso irrecuperabile. Per fortuna in aiuto è arrivata la mitica Fr@, con la sua personalissima versione. Lo vogliamo chiamare segno del destino? Beh, non ho fatto passare un solo giorno: sono andata a fare spesa e HO PRESO all'istante lo yogurt. Pizzette pizzette pizzette. Avrei voluto scriverlo su una lista della spesa. Pizzette pizzette pizzette. Ma la lista della spesa non ho avuto tempo di farla. Pizzette pizzette pizzette. Va bene, ho dimenticato migliai di altre cose, ma questa volta lo yogurt in casa, almeno, ci è entrato. E l'ho utilizzato nelle pizzette, in una mia personalissima versione. Avrei voluto fare un impasto con gli spinaci, ma avrei mai potuto ricordarmi di prendere anche quelli? Certo che no, e ovviamente nelle mie scorte di porzioni congelate..... neanche l'ombra. Allora mi sono ingegnata. E mi è sembrata una bella idea provarci così ^_^
Ingredienti
100 g di yogurt greco (io 0% di grassi)
50 g di farina di orzo integrale
25 g di farina d'orzo
60 g di piselli
1 zucchina
10 g di parmigiano
10 g di pistacchi
10 foglie di menta fresca
olio
sale
pepe
Utilizzando i piselli dell'orto dei miei genitori, li ho sbollentati e lasciati raffreddare. Il peso indicato è da scongelato. Preparate i piselli in modo da averli cotti e a temperatura ambiente.
Versateli in un recipiente, insieme allo yogurt. Aggiungete il sale e frullate fino a creare una crema omogenea. Lavate le foglioline di menta, asciugatele e aggiungetele alla crema. Frullatele insieme allo yogurt. Amalgamato bene tutto, iniziate a versare le farine, precedentemente miscelate tra loro. Aggiungetene poca alla volta, in modo da valutare la quantità esatta da utilizzare. La tipologia di farina utilizzata varierà la quantità necessaria. L'impasto dovrà essere compatto, ma piuttosto appiccicoso.
Lasciate riposare l'impasto in un recipiente, coperto, per circa un'ora. In questo modo i sapori si armonizzeranno e la pasta acquisirà consistenza.
Nel frattempo dedicatevi alla farcitura.
Sgusciate i pistacchi e puliteli dalle loro pellicine. Pestateli grossolanamente in un mortaio. A me piace che la granella sia piuttosto spessa, perché mi piace la consistenza che conferiscono al morso ^_^
Tagliate, poi, la zucchina in una julienne piuttosto lunga.
Raccoglietela in un recipiente e conditela con olio, sale e pepe.
Lasciatela insaporire.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 200°.
Riprendete l'impasto. Stendetelo, su un piano infarinato, in una sfoglia spessa circa 1 centimetro. Con un coppapasta tagliate le pizzette. Trasferitele su una teglia coperta da carta forno.
Adagiatevi sopra una forchettata di zucchine, quindi cospargete un po' di pistacchi e una grattugiata di parmigiano.
Infornate la teglia e cuocete per circa 20 minuti, girando la teglia a metà cottura affinché la doratura sia uniforme. Conoscere il proprio forno è essenziale!!!!! Non mi stancherò mai di ripeterlo.
Quando avranno acquisito la giusta doratura, sfornate.
Lasciate appena intiepidire e poi assaporate.
La cottura avrà sciolto il parmigiano, lasciando la leggerezza di un condimento importante, ma non invasivo. E la doratura della pasta renderà croccante e fragrante ogni morso.
Il gusto acidulo dello yogurt, seppur al primo morso possa creare un piccolo shock, conferisce, assaggio dopo assaggio, un piacevole sapore che arriverà a rapire.
E' un insieme di ingredienti simili per cromaticità, ma differenti per sapori. L'insieme è decisamente un'esperienza da provare!
Sicuramente la scelta di farine particolari come quella di orzo, nelle due varianti bianca e integrale, ha dato un aspetto rustico al risultato. Ma la velocità di esecuzione, la totale assenza di lievito e la facilità di cottura, rendono questo piatto una gradevolissima scelta per una cena improvvisata, o per uno sfiziosissimo antipasto.
Ingredienti
100 g di yogurt greco (io 0% di grassi)
50 g di farina di orzo integrale
25 g di farina d'orzo
60 g di piselli
1 zucchina
10 g di parmigiano
10 g di pistacchi
10 foglie di menta fresca
olio
sale
pepe
Utilizzando i piselli dell'orto dei miei genitori, li ho sbollentati e lasciati raffreddare. Il peso indicato è da scongelato. Preparate i piselli in modo da averli cotti e a temperatura ambiente.
Versateli in un recipiente, insieme allo yogurt. Aggiungete il sale e frullate fino a creare una crema omogenea. Lavate le foglioline di menta, asciugatele e aggiungetele alla crema. Frullatele insieme allo yogurt. Amalgamato bene tutto, iniziate a versare le farine, precedentemente miscelate tra loro. Aggiungetene poca alla volta, in modo da valutare la quantità esatta da utilizzare. La tipologia di farina utilizzata varierà la quantità necessaria. L'impasto dovrà essere compatto, ma piuttosto appiccicoso.
Lasciate riposare l'impasto in un recipiente, coperto, per circa un'ora. In questo modo i sapori si armonizzeranno e la pasta acquisirà consistenza.
Nel frattempo dedicatevi alla farcitura.
Sgusciate i pistacchi e puliteli dalle loro pellicine. Pestateli grossolanamente in un mortaio. A me piace che la granella sia piuttosto spessa, perché mi piace la consistenza che conferiscono al morso ^_^
Tagliate, poi, la zucchina in una julienne piuttosto lunga.
Raccoglietela in un recipiente e conditela con olio, sale e pepe.
Lasciatela insaporire.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 200°.
Riprendete l'impasto. Stendetelo, su un piano infarinato, in una sfoglia spessa circa 1 centimetro. Con un coppapasta tagliate le pizzette. Trasferitele su una teglia coperta da carta forno.
Adagiatevi sopra una forchettata di zucchine, quindi cospargete un po' di pistacchi e una grattugiata di parmigiano.
Infornate la teglia e cuocete per circa 20 minuti, girando la teglia a metà cottura affinché la doratura sia uniforme. Conoscere il proprio forno è essenziale!!!!! Non mi stancherò mai di ripeterlo.
Quando avranno acquisito la giusta doratura, sfornate.
Lasciate appena intiepidire e poi assaporate.
La cottura avrà sciolto il parmigiano, lasciando la leggerezza di un condimento importante, ma non invasivo. E la doratura della pasta renderà croccante e fragrante ogni morso.
Il gusto acidulo dello yogurt, seppur al primo morso possa creare un piccolo shock, conferisce, assaggio dopo assaggio, un piacevole sapore che arriverà a rapire.
E' un insieme di ingredienti simili per cromaticità, ma differenti per sapori. L'insieme è decisamente un'esperienza da provare!
Sicuramente la scelta di farine particolari come quella di orzo, nelle due varianti bianca e integrale, ha dato un aspetto rustico al risultato. Ma la velocità di esecuzione, la totale assenza di lievito e la facilità di cottura, rendono questo piatto una gradevolissima scelta per una cena improvvisata, o per uno sfiziosissimo antipasto.
Ne gradite un assaggio??
abc
La scelta di questo piatto, da proporre oggi, non è casuale. Questo piatto è speciale. La preparazione di questo piatto, lo è stata. E, speciale, è questo giorno, questo venerdì 29 agosto.
Sarebbe stato il 38mo anniversario di matrimonio dei miei genitori. Mi è sempre piaciuto festeggiare insieme a loro e questa ricorrenza è sempre stata motivo di semplici e grandi condivisioni. Da oggi questo giorno rappresenta qualcosa di più: laddove il destino toglie, noi uniamo. Papà non c'è più, ma oggi, da.... oggi, lui sarà libero sulle sue montagne, nel suo paese di origine, quello per cui ha sempre avuto un amore incontenibile. Siamo tutti insieme, oggi, proprio su quel lago a cui appartengono tanti ricordi.
Questo piatto è stato pensato e preparato insieme a mamma. Quattro mani e la gioia di condividere piccoli momenti e semplici piaceri. I fiori di zucca mi legano, in qualche modo, a momenti vissuti con loro: appena la scorsa estate, nella passeggiata mattutina intorno al lago, proprio lo stesso lago che ci vede oggi ancora insieme, arrivavamo davanti all'orto di mio zio e, attratta da quelle macchie arancioni, mettevo in moto papà affinché cogliesse tutto quello che si potesse cogliere (zio avvisato!!!! "Ti rubo un po' di fiori.... tanto tu non li mangi... vero???" ^_^). E lui coglieva.
In questi fiori ci sono le sue patate, le splendide patate rosse di cui sarebbe andato fiero. E l'idea di presentarle su uno spiedino ha dapprima reso scettica mamma, poi l'ha conquistata.
Vi lascio questi colori, dentro cui ci sono infinite emozioni. E vi lascio la libertà di assaggiare qualcosa di veramente intenso, delicato e travolgente.
Ingredienti
200 g di fiori di zucca
80 g di feta light
2 patate rosse
1 zucchina
4 foglie di salvia
olio evo
sale
Lavate le patate e mettetele a bollire, con la buccia, in acqua salata. Quando saranno morbide pelatele e schiacciatele. Lavate le foglie di salvia e tagliuzzatele sulle patate. Mescolate tutto e lasciate raffreddare, in modo che insaporiscano.
Togliete dai fiori il fondo e il pistillo. Lavateli delicatamente e tenetene 15 da parte, facendoli asciugare su un canovaccio pulito. Gli altri tagliateli a listarelle e teneteli da parte. Scaldate un cucchiaio di olio in una padella. Lavate e mondate le zucchine, quindi tagliatele a julienne, aiutandovi con una mandolina. Versate in padella e fate saltare a fiamma viva per un paio di minuti, aggiungendo un pizzico di sale. Unite anche i fiori di zucca tagliati a listarelle, abbassate la fiamma e cuocete fino a quando saranno morbidi e avranno consumato la loro acqua di vegetazione. A questo punto spegnete il fuoco e unite tutto alle patate schiacciate.
Aggiungete anche la feta sbriciolata e impastate, fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Sistemate, i fiori tenuti da parte, su un piano. Versate sopra ciascuno di essi un po' di farcia. Chiudeteli a fagottino e infilzatene 3 per ogni spiedo.
Portate il forno alla temperatura di 200°. Sistemate gli spiedini su una teglia coperta da carta forno, vaporizzate sipra dell'olio evo e infornate.
Cuocete per circa 15 minuti, controllando che non scuriscano troppo: il fiore tende a bruciacchiare facilmente. Eventualmente girate la teglia per rendere uniforme la cottura.
Quando saranno ben dorati sfornateli e lasciateli appena intiepidire.
Trasferiteli su un piatto da portata tiepido, che mantenga la temperatura degli spiedini, e servite.
Apprezzatene l'avvolgenza e lasciatevi conquistare dalla delicatezza. Non servirà aggiungere altro, sono un'esperienza di sensi, a partire dai profumi.
A me basta guardare queste foto per tornare a quel giorno, e a tutti i giorni racchiusi nei ricordi. Questo piatto, oggi, è per te, papà. Una piccola e stupida cosa che condivido e che ti renderà presente, con noi, oltre noi.
abc
Sarebbe stato il 38mo anniversario di matrimonio dei miei genitori. Mi è sempre piaciuto festeggiare insieme a loro e questa ricorrenza è sempre stata motivo di semplici e grandi condivisioni. Da oggi questo giorno rappresenta qualcosa di più: laddove il destino toglie, noi uniamo. Papà non c'è più, ma oggi, da.... oggi, lui sarà libero sulle sue montagne, nel suo paese di origine, quello per cui ha sempre avuto un amore incontenibile. Siamo tutti insieme, oggi, proprio su quel lago a cui appartengono tanti ricordi.
Questo piatto è stato pensato e preparato insieme a mamma. Quattro mani e la gioia di condividere piccoli momenti e semplici piaceri. I fiori di zucca mi legano, in qualche modo, a momenti vissuti con loro: appena la scorsa estate, nella passeggiata mattutina intorno al lago, proprio lo stesso lago che ci vede oggi ancora insieme, arrivavamo davanti all'orto di mio zio e, attratta da quelle macchie arancioni, mettevo in moto papà affinché cogliesse tutto quello che si potesse cogliere (zio avvisato!!!! "Ti rubo un po' di fiori.... tanto tu non li mangi... vero???" ^_^). E lui coglieva.
In questi fiori ci sono le sue patate, le splendide patate rosse di cui sarebbe andato fiero. E l'idea di presentarle su uno spiedino ha dapprima reso scettica mamma, poi l'ha conquistata.
Vi lascio questi colori, dentro cui ci sono infinite emozioni. E vi lascio la libertà di assaggiare qualcosa di veramente intenso, delicato e travolgente.
Ingredienti
200 g di fiori di zucca
80 g di feta light
2 patate rosse
1 zucchina
4 foglie di salvia
olio evo
sale
Lavate le patate e mettetele a bollire, con la buccia, in acqua salata. Quando saranno morbide pelatele e schiacciatele. Lavate le foglie di salvia e tagliuzzatele sulle patate. Mescolate tutto e lasciate raffreddare, in modo che insaporiscano.
Togliete dai fiori il fondo e il pistillo. Lavateli delicatamente e tenetene 15 da parte, facendoli asciugare su un canovaccio pulito. Gli altri tagliateli a listarelle e teneteli da parte. Scaldate un cucchiaio di olio in una padella. Lavate e mondate le zucchine, quindi tagliatele a julienne, aiutandovi con una mandolina. Versate in padella e fate saltare a fiamma viva per un paio di minuti, aggiungendo un pizzico di sale. Unite anche i fiori di zucca tagliati a listarelle, abbassate la fiamma e cuocete fino a quando saranno morbidi e avranno consumato la loro acqua di vegetazione. A questo punto spegnete il fuoco e unite tutto alle patate schiacciate.
Aggiungete anche la feta sbriciolata e impastate, fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Sistemate, i fiori tenuti da parte, su un piano. Versate sopra ciascuno di essi un po' di farcia. Chiudeteli a fagottino e infilzatene 3 per ogni spiedo.
Portate il forno alla temperatura di 200°. Sistemate gli spiedini su una teglia coperta da carta forno, vaporizzate sipra dell'olio evo e infornate.
Cuocete per circa 15 minuti, controllando che non scuriscano troppo: il fiore tende a bruciacchiare facilmente. Eventualmente girate la teglia per rendere uniforme la cottura.
Quando saranno ben dorati sfornateli e lasciateli appena intiepidire.
Trasferiteli su un piatto da portata tiepido, che mantenga la temperatura degli spiedini, e servite.
Apprezzatene l'avvolgenza e lasciatevi conquistare dalla delicatezza. Non servirà aggiungere altro, sono un'esperienza di sensi, a partire dai profumi.
A me basta guardare queste foto per tornare a quel giorno, e a tutti i giorni racchiusi nei ricordi. Questo piatto, oggi, è per te, papà. Una piccola e stupida cosa che condivido e che ti renderà presente, con noi, oltre noi.
abc
Gratin di zucchine e patate alle nocciole: lo sfodero delle forchette e la lotta all’ultima briciola
Il la me lo ha dato lei, qualche giorno fa, quando ci presentò una teglia di zucchine e patate al gratin che, solo a guardarla, faceva venire appetito. Ho avuto questo pensiero, come un chiodo fisso, per tutto il tempo in cui non sono riuscita a realizzarla. Poi..... è stata magia. Ovviamente la mia personalizzazione non ha atteso e, non appena ho immaginato questo piatto, ho sentito che il tocco croccante non sarebbe potuto mancare. Anzi, avrebbe reso particolare la crema delicata che avrebbe avvolto le verdure. Le patate sono quelle dell'orto di famiglia, e già vi avevo anticipato di come fossi felice di riacquisirle, saltuariamente, nella mia alimentazione, perché queste sono le patate di papà e sono belle (e buone) davvero. Non comprerò più patate, di questo sono certa, ma la rossa di papà è un piacere che non merita tentennamenti. Il risultato, come sempre accade nei miei piatti, è particolare e insolito, ma proprio per questo è decisamente intrigante. Non filano, no. Ma quella crosticina ti porta a grattare la pirofila cercando il sapore e la sfiziosità fin negli angolini. Grazie Marisa per l'ispirazione e..... sfoderate le forchette, che la lotta a chi si aggiudica l'ultima briciola abbia inizio!!
Ingredienti
2 patate rosse (le mie erano piccole)
1 zucchina piuttosto grande
150 g di fiocchi di latte allo yogurt
10 g di olive taggiasche
10 g di nocciole
parmigiano grattugiato
sale
pepe
olio evo
Pelate le patate, lavatele e tagliatele a fettine sottili, aiutandovi con una mandolina. Lasciatele a mollo in acqua per qualche minuto e poi trasferitele su un canovaccio pulito ad asciugare. Fate la stessa cosa con le zucchine, lasciandone da parte circa 70 g.
Portate ad ebollizione una pentola di acqua salata e bollite i 70 gi di zucchina, tagliata a tocchetti, fino a renderla morbida. Un avolta cotta, scolatela e, nella stessa acqua, sbollentate le fettine di verdura, in modo da intenerirle appena.
Trasferitele quindi in un piatto e lasciatele intiepidire.
Sistemate i tocchetti di zucchina in un bicchierone, insieme ai fiocchi di latte e al pepe. Frullate tutto fino a creare una crema omogenea.
Aggiungete ora le olive taggiasche e procedete ancora con il frullatore ad immersione, lasciandole piuttosto grossolane all'interno della crema.
Sgusciate le nocciole e pestatele in un mortaio. In questo modo rimarranno piuttosto spesse.
Diversamente schiacciatele con un peso (bicchiere, mattarello, o quant'altro): tritarle le renderebbe, a mio avviso, troppo fini.
Prendete una pirofila e ungetela bene alla base.
Sistemate le fettine di verdura alternando zucchine e patate.
Coprite le verdure con la crema di fiocchi di latte e olive, distribuendola omogeneamente su tutta la superficie. Cospargetela con le nocciole tritate.
Accendete il forno e portatelo a 200°.
Quando sarà in temperatura coprite la teglia con abbondante parmigiano grattugiato e infornate su un ripiano piuttosto alto.
Cuocete per 20 minuti circa, o comunque fino a quando la superficie sarà ben dorata e croccante.
A questo punto sfornate e lasciate riposare per un paio di minuti.
Sporzionate e servite (non vi sto dicendo di mangiare direttamente nella pirofila, ma sarebbe un bellissimo momento di condivisione ^_^ Solo un po' pericoloso per la temperatura della teglia!!!).
Delicato, leggero, avvolgente e saporito. Cosa potrei aggiungere? Provateci voi!!
E se la sola visione vi farà desiderare questo piatto, sarò felice di passare il testimone e di portare avanti la tradizione di Marisa!!
Attendo le vostre versioni ^_^
abc
Ingredienti
2 patate rosse (le mie erano piccole)
1 zucchina piuttosto grande
150 g di fiocchi di latte allo yogurt
10 g di olive taggiasche
10 g di nocciole
parmigiano grattugiato
sale
pepe
olio evo
Pelate le patate, lavatele e tagliatele a fettine sottili, aiutandovi con una mandolina. Lasciatele a mollo in acqua per qualche minuto e poi trasferitele su un canovaccio pulito ad asciugare. Fate la stessa cosa con le zucchine, lasciandone da parte circa 70 g.
Portate ad ebollizione una pentola di acqua salata e bollite i 70 gi di zucchina, tagliata a tocchetti, fino a renderla morbida. Un avolta cotta, scolatela e, nella stessa acqua, sbollentate le fettine di verdura, in modo da intenerirle appena.
Trasferitele quindi in un piatto e lasciatele intiepidire.
Sistemate i tocchetti di zucchina in un bicchierone, insieme ai fiocchi di latte e al pepe. Frullate tutto fino a creare una crema omogenea.
Aggiungete ora le olive taggiasche e procedete ancora con il frullatore ad immersione, lasciandole piuttosto grossolane all'interno della crema.
Sgusciate le nocciole e pestatele in un mortaio. In questo modo rimarranno piuttosto spesse.
Diversamente schiacciatele con un peso (bicchiere, mattarello, o quant'altro): tritarle le renderebbe, a mio avviso, troppo fini.
Prendete una pirofila e ungetela bene alla base.
Sistemate le fettine di verdura alternando zucchine e patate.
Coprite le verdure con la crema di fiocchi di latte e olive, distribuendola omogeneamente su tutta la superficie. Cospargetela con le nocciole tritate.
Accendete il forno e portatelo a 200°.
Quando sarà in temperatura coprite la teglia con abbondante parmigiano grattugiato e infornate su un ripiano piuttosto alto.
Cuocete per 20 minuti circa, o comunque fino a quando la superficie sarà ben dorata e croccante.
A questo punto sfornate e lasciate riposare per un paio di minuti.
Sporzionate e servite (non vi sto dicendo di mangiare direttamente nella pirofila, ma sarebbe un bellissimo momento di condivisione ^_^ Solo un po' pericoloso per la temperatura della teglia!!!).
Delicato, leggero, avvolgente e saporito. Cosa potrei aggiungere? Provateci voi!!
E se la sola visione vi farà desiderare questo piatto, sarò felice di passare il testimone e di portare avanti la tradizione di Marisa!!
Attendo le vostre versioni ^_^
abc
Voglia di semplicità. Che non vuol dire banalità. Spesso nella semplicità si nascondono i sapori autentici, che deliziano e soddisfano.
Ricordate quando vi parlai della mia prima volta con i germogli di soia? Ve li presentai in questa zuppa. Rapita da un sapore nuovo e sfizioso, ho voluto testarne altre forme. Non ho scoperto grandi mondi, con questo contorno, non ho inventato niente di geniale. Ho solo portato in tavola genuinità, in una veste intrigante. Due verdure al forno sono veloci e semplici da preparare. Sono un perfetto centrotavola dal quale attingere direttamente con le mani (NON SI FA!! ^_^), creando una piacevole atmosfera di aggregazione e convivialità. E sono sane, salutari e leggere. Perché non includere, quindi, anche i germoglietti? Una piacevolissima scoperta, un tocco diverso ad un classico contorno di verdura. Le ho presentate ad una cena tra amici e.... sono state apprezzate ^_^
I germogli di soia entrano di diritto nella mia lista dei must have.
Ingredienti
4 carote
2 zucchine
100 g di germogli di soia
farina di riso impalpabile
olio
sale
Pulite le carote e le zucchine e tagliatele a bastoncini. Lavate i germogli di soia. Sbollentate tutta la verdura, separatamente, per pochi istanti in acqua salata, fino a farla appena ammorbidire. Gettatela in acqua gelata per fermare la cottura e poi trasferitela su un canovaccio pulito, sempre separatamente, affinché asciughino leggermente.
Infarinate un tipo di verdura alla volta, fatela saltare in un colino affinchè perda la farina in eccedenza e sistematela su una placca coperta da carta forno e leggermente unta con olio evo.
Irrorate con un filo di olio e infornate a 200°. Dopo una decina di minuti estraete la teglia e smuovete le verdure. Infornate nuovamente e procedete per altri 10 minuti con la cottura, fino a quando la verdura diventerà croccante e dorata.
Sfornate, salate immediatamente, mescolate le verdure e lasciatele intiepidire.
Potrete mantenere le verdure al caldo in un vassoio fino al momento di servirle.
Abbiate cura di infarinare la verdura un attimo prima di infornarla, diversamente la farina si trasformerà in collante. Un occhio particolare abbiatelo per i germogli: a meno che non vogliate ottenere una ragnatela, seguite questo piccolo consiglio.
Preparate le dita e.... servitevi!!abc
Ricordate quando vi parlai della mia prima volta con i germogli di soia? Ve li presentai in questa zuppa. Rapita da un sapore nuovo e sfizioso, ho voluto testarne altre forme. Non ho scoperto grandi mondi, con questo contorno, non ho inventato niente di geniale. Ho solo portato in tavola genuinità, in una veste intrigante. Due verdure al forno sono veloci e semplici da preparare. Sono un perfetto centrotavola dal quale attingere direttamente con le mani (NON SI FA!! ^_^), creando una piacevole atmosfera di aggregazione e convivialità. E sono sane, salutari e leggere. Perché non includere, quindi, anche i germoglietti? Una piacevolissima scoperta, un tocco diverso ad un classico contorno di verdura. Le ho presentate ad una cena tra amici e.... sono state apprezzate ^_^
I germogli di soia entrano di diritto nella mia lista dei must have.
Ingredienti
4 carote
2 zucchine
100 g di germogli di soia
farina di riso impalpabile
olio
sale
Pulite le carote e le zucchine e tagliatele a bastoncini. Lavate i germogli di soia. Sbollentate tutta la verdura, separatamente, per pochi istanti in acqua salata, fino a farla appena ammorbidire. Gettatela in acqua gelata per fermare la cottura e poi trasferitela su un canovaccio pulito, sempre separatamente, affinché asciughino leggermente.
Infarinate un tipo di verdura alla volta, fatela saltare in un colino affinchè perda la farina in eccedenza e sistematela su una placca coperta da carta forno e leggermente unta con olio evo.
Irrorate con un filo di olio e infornate a 200°. Dopo una decina di minuti estraete la teglia e smuovete le verdure. Infornate nuovamente e procedete per altri 10 minuti con la cottura, fino a quando la verdura diventerà croccante e dorata.
Sfornate, salate immediatamente, mescolate le verdure e lasciatele intiepidire.
Potrete mantenere le verdure al caldo in un vassoio fino al momento di servirle.
Abbiate cura di infarinare la verdura un attimo prima di infornarla, diversamente la farina si trasformerà in collante. Un occhio particolare abbiatelo per i germogli: a meno che non vogliate ottenere una ragnatela, seguite questo piccolo consiglio.
Preparate le dita e.... servitevi!!abc