Spesso la gente mi chiede da quanto tempo mi alleni. Il miraggio dell’obiettivo risulta essere tanto tangibile sui fisici altrui, quanto idilliaco sul nostro. In realtà non è una questione di anni di palestra, ma di cambiamento di stile di vita. Tant’è che…
La prima iscrizione in palestra risale al 2004. Prima di allora i miei allenamenti consistevano in un paio di corsi settimanali, in una palestra scolastica, e di qualche sessione cardio nel centro fitness in cui, per un periodo, ho lavorato. Come receptionist!
Quella che, per me, è stata la vera rivelazione è l’approccio, insieme alla consapevolezza acquisita nel tempo. Consapevolezza portata dalla conoscenza, dall’ascolto di me stessa e dalla risposta alle mie esigenze.
Ho iniziato seguendo corsi di gruppo. Inizio scontato, e poco adatto ai i miei problemi di schiena. Sono passata, allora, ad un programma di allenamento strutturato su 3 work out settimanali e seguito, mensilmente, da un personal trainer. Ho iniziato ad integrare, approcciandomi al running. Per necessità più mentali, che fisiche. Poco alla volta ho iniziato ad abbandonare le insane abitudini alimentari. Mi basta guardare piatti condivisi fino a 5 o 6 anni fa, per capire quanto sia stata importante la mia trasformazione. Ma graduale. Sono passata da 3 workout settimanali a 6. Colazione proteica, carboidrati una volta la settimana (per me rappresentati da una pizza, generalmente il giovedì sera) e il dolce, l’unico appuntamento concesso, (più precisamente cappuccino e brioche) il sabato mattina. Un giorno di riposo settimanale, sia dallo sport che dalla dieta. Fino a quando la dieta è diventato un regime alimentare quotidiano, e da allora anche la domenica ha perso questo ruolo.
Il lavoro mi permetteva di concentrare gli allenamenti in una pausa pranzo decisamente lunga. Durante la stagione estiva, però, per evitare la canicola delle ore centrali, era mia abitudine puntare la sveglia alle 6.00 del mattino per falcare i 10 km di strada. Quindi il via alla giornata e dritta in ufficio.
Poi il periodo più difficile della mia vita. Il cambiamento. L’assenza di certezze.
La corsa è diventata ossessione, l’alimentazione un modo per punirmi. Da cosa mi era chiaro all’epoca, ma più preciso adesso: da una distorsione di visuale. Sono caduta e mi sono rialzata. Ho ricominciato camminando per ore tra i boschi di un parco che, da lì in poi, ha fatto da contesto alla mia nuova vita. Ho ripreso ad andare in palestra. In orari nuovi, forte di un lavoro che mi dava la possibilità di gestire la giornata con flessibilità. In palestra dalle 3 alle 4 volte la settimana: non più corsi, ma pesi. Ho scoperto di apprezzare particolarmente i miei dialoghi infiniti con bilanceri, dischi, manubri e panche!! Mie care donne sì, fatevene una ragione: fare pesi non fa diventare uomini e non fa ingrossare. A meno che non vi sfondiate di proteine, non seguiate un’alimentazione volta a creare massa e poi un programma attento di definizione. Fare pesi aiuta semplicemente a sviluppare la tonicità muscolare!!
Ho iniziato nuovamente ad integrare con la corsa. Poco alla volta, mai più come prima, ma sempre benefica. Forte di un trasloco che ha nascosto, non so ancora esattamente dove, il mio cardiofrequenzimetro, ho iniziato ad uscire con la sola musica nelle orecchie: niente più tempi, se non minuti letti su un orologio analogico appeso su una parete di casa. Approssimativi.
Oggi non mi alleno più in palestra. I tempi non me lo permettono. Mi sono attrezzata in casa: un trx, una corda digitale e qualche sedia che va benissimo come panca per step, affondi ed esercizi di vario genere.
Quando riusciamo a far coincidere gli impegni, il coach si prende cura di me in studio, portandomi a migliorare stile, intensità ed esecusione dei miei workout.
Alla fine tutto diventa normalità e si trasforma in stile di vita. Non servono ore e ore per “perdere la voglia” di fare sport. Basta costanza. In questo modo i 45 minuti quotidiani diventano un’esigenza e un modo per coccolare il nostro corpo e, di conseguenza, la nostra mente.
A proposito….. ho un allentamento che mi attende ^_^
Questione di tempo, o di volontà?
Spesso la gente mi chiede da quanto tempo mi alleni. Il miraggio dell’obiettivo risulta essere tanto tangibile sui fisici altrui, quanto idilliaco sul nostro. In realtà non è una questione di anni di palestra, ma di cambiamento di stile di vita. Tant’è che…
La prima iscrizione in palestra risale al 2004. Prima di allora i miei allenamenti consistevano in un paio di corsi settimanali, in una palestra scolastica, e di qualche sessione cardio nel centro fitness in cui, per un periodo, ho lavorato. Come receptionist!
Quella che, per me, è stata la vera rivelazione è l’approccio, insieme alla consapevolezza acquisita nel tempo. Consapevolezza portata dalla conoscenza, dall’ascolto di me stessa e dalla risposta alle mie esigenze.
Ho iniziato seguendo corsi di gruppo. Inizio scontato, e poco adatto ai i miei problemi di schiena. Sono passata, allora, ad un programma di allenamento strutturato su 3 work out settimanali e seguito, mensilmente, da un personal trainer. Ho iniziato ad integrare, approcciandomi al running. Per necessità più mentali, che fisiche. Poco alla volta ho iniziato ad abbandonare le insane abitudini alimentari. Mi basta guardare piatti condivisi fino a 5 o 6 anni fa, per capire quanto sia stata importante la mia trasformazione. Ma graduale. Sono passata da 3 workout settimanali a 6. Colazione proteica, carboidrati una volta la settimana (per me rappresentati da una pizza, generalmente il giovedì sera) e il dolce, l’unico appuntamento concesso, (più precisamente cappuccino e brioche) il sabato mattina. Un giorno di riposo settimanale, sia dallo sport che dalla dieta. Fino a quando la dieta è diventato un regime alimentare quotidiano, e da allora anche la domenica ha perso questo ruolo.
Il lavoro mi permetteva di concentrare gli allenamenti in una pausa pranzo decisamente lunga. Durante la stagione estiva, però, per evitare la canicola delle ore centrali, era mia abitudine puntare la sveglia alle 6.00 del mattino per falcare i 10 km di strada. Quindi il via alla giornata e dritta in ufficio.
Poi il periodo più difficile della mia vita. Il cambiamento. L’assenza di certezze.
La corsa è diventata ossessione, l’alimentazione un modo per punirmi. Da cosa mi era chiaro all’epoca, ma più preciso adesso: da una distorsione di visuale. Sono caduta e mi sono rialzata. Ho ricominciato camminando per ore tra i boschi di un parco che, da lì in poi, ha fatto da contesto alla mia nuova vita. Ho ripreso ad andare in palestra. In orari nuovi, forte di un lavoro che mi dava la possibilità di gestire la giornata con flessibilità. In palestra dalle 3 alle 4 volte la settimana: non più corsi, ma pesi. Ho scoperto di apprezzare particolarmente i miei dialoghi infiniti con bilanceri, dischi, manubri e panche!! Mie care donne sì, fatevene una ragione: fare pesi non fa diventare uomini e non fa ingrossare. A meno che non vi sfondiate di proteine, non seguiate un’alimentazione volta a creare massa e poi un programma attento di definizione. Fare pesi aiuta semplicemente a sviluppare la tonicità muscolare!!
Ho iniziato nuovamente ad integrare con la corsa. Poco alla volta, mai più come prima, ma sempre benefica. Forte di un trasloco che ha nascosto, non so ancora esattamente dove, il mio cardiofrequenzimetro, ho iniziato ad uscire con la sola musica nelle orecchie: niente più tempi, se non minuti letti su un orologio analogico appeso su una parete di casa. Approssimativi.
Oggi non mi alleno più in palestra. I tempi non me lo permettono. Mi sono attrezzata in casa: un trx, una corda digitale e qualche sedia che va benissimo come panca per step, affondi ed esercizi di vario genere.
Quando riusciamo a far coincidere gli impegni, il coach si prende cura di me in studio, portandomi a migliorare stile, intensità ed esecusione dei miei workout.
Alla fine tutto diventa normalità e si trasforma in stile di vita. Non servono ore e ore per “perdere la voglia” di fare sport. Basta costanza. In questo modo i 45 minuti quotidiani diventano un’esigenza e un modo per coccolare il nostro corpo e, di conseguenza, la nostra mente.
A proposito….. ho un allentamento che mi attende ^_^
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